Redazione
“Nuda in ciabatte” il nuovo singolo di Ignazio Deg
On air “Nuda in ciabatte” il nuovo singolo di Ignazio Deg, un brano che celebra l'individualità e la libertà di essere sé stessi. Con un sound fresco e catchy, questa canzone vi farà cantare e ballare, mentre vi invita a lasciarvi andare e a vivere la vita al massimo.
Nuda in ciabatte è un pezzo che esplora il lato più profondo e vulnerabile dell'essere umano, quando ci sentiamo a nostro agio, nella nostra pelle, e siamo in grado di mostrarci agli altri senza maschere.
Ascoltatela e lasciatevi trasportare dalla sua energia, per sentirvi anche voi uno spirito libero.
Il nuovo singolo di Ignazio Deg è contraddistinto, come sempre, da una scrittura semplice ed efficace, un testo intimo che fa innamorare chi lo ascolta.
Il singolo è stato scritto interamente dall’artista Ignazio Deg e arrangiato e prodotto dal talentuoso Bobby Taylor.
Nuda in Ciabatte è una ballad romantica, coinvolgente, da cantare a squarciagola in un live, in un crescendo di suoni elettronici in simbiosi con la voce di Ignazio Deg, che denota la sua maturità artistica.
Il brano segue il precedente singolo di successo Male male male, uscito la scorsa estate, che parlava di un amore tossico.
Nuda in ciabatte è una canzone dal suono delicato che rimanda alla tradizione cantautorale italiana ma che è frutto anche della passione per la musica elettronica da parte dell'artista pugliese.
Un mix in grado di fare breccia nell'ascoltatore che si sentirà cullato da una melodia sognante, che invita al buon umore e alla positività.
Ignazio Deg (nome d’arte di Ignazio Degirolamo) è un cantautore originario di Mesagne, in provincia di Brindisi.
La sua passione per la musica nasce durante l'adolescenza e lo porta prima a lavorare in radio locali e poi a fare il deejay.
Dalla consolle, una volta preso il microfono in mano, scopre di avere una propensione naturale ad intrattenere il pubblico e si trasforma in vocalist.
Nel 2017 scrive il suo primo brano “Il tempo che c’è”, che è l’apripista del suo progetto artistico che ha come obiettivo quello di distinguersi dalle migliaia di nuove proposte che il mercato musicale offre.
Nuda in ciabatte è l’ultimo dei singoli di Ignazio Deg, che ha già pubblicato:
· 2022 Male male male
· 2021 Come sale
· 2020 Uguali
· 2020 Estate grande
· 2019 Viento nel viento
· 2019 Voglia di t(h)e
· 2018 Presto
· 2017 Il tempo che c’è.
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NO ALLE TRIVELLE NELLE ACQUE DEL TERRITORIO BRINDISI : MOZIONE DEL M5S BRINDISI.
Il Gruppo Consiliare del MoVimento 5 Stelle ha presentato una mozione al Consiglio Comunale di BRINDISI di giorno 31 gennaio ore 15, affinché la massima Assise cittadina esprima la sua ferma contrarietà allo sblocco delle concessioni di estrazione gas in zone di mare, tra cui quelle di BRINDISI, previsto dal cosiddetto decreto “Energia” approvato a novembre scorso dal Consiglio dei Ministri.
Il Governo Meloni, che ha confermato e rafforzato la sua volontà nel decreto Aiuti quater recentemente approvato in Parlamento, da il via libera all'aumento delle quantità estratte da coltivazioni esistenti ed al rilascio di nuove concessioni nei giacimenti situati tra le 9 e le 12 miglia dalla costa, riducendo così il limite precedentemente previsto dalla legge.
Si tratta di una situazione che desta il massimo allarme non solo per la comunità brindisina, ma anche per altri territori della nostra regione, atteso che tra le zone interessate dall'ampliamento dei permessi introdotto con il decreto in questione ce ne sarebbero ben tre in Puglia: oltre al Golfo di Taranto, anche le zone di mare prospicienti Brindisi ed Otranto. A queste c’è ne potrebbero aggiungere delle altre nel nord Adriatico.
Per questa ragione nei giorni scorsi i consiglieri regionali M5S Galante, Barone, Casili e Di Bari hanno depositato una mozione in Consiglio regionale per chiedere alla Giunta di farsi portavoce con il Governo nazionale del no della Puglia all'aumento delle trivellazioni e di intraprendere ogni azione utile per contrastare il rilascio di nuove concessioni.
L’iniziativa promossa a livello nazionale dal Sen. Mario Turco, Vicepresidente Nazionale del M5S, e dall’On. Leonardo Donno, Coordinatore Regionale del M5S Puglia, è stata presentata anche negli altri comuni pugliesi capoluogo di provincia ed analoghe iniziative sono in corso negli altri comuni e nelle altre regioni dove il Movimento è presente con suoi rappresentanti.
La consultazione popolare del 17 aprile 2016, proposta dalle Regioni, in merito alle trivellazioni in mare, nonostante il mancato raggiungimento del quorum, ha visto la partecipazione di quasi 16 milioni di cittadini con la netta preponderanza dell'86% (95%) dei suffragi favorevoli all'abrogazione della disposizione che estendeva la durata delle concessioni per l'estrazione di idrocarburi in mare (entro le 12 miglia dalla costa) sino all'esaurimento della vita utile dei relativi giacimenti.
La scelta del Governo nazionale di aumentare la produzione del gas e avviare nuove trivellazioni è anacronistica ed insensata rispetto agli obiettivi dell’Agenda 2030 e a quelli più ambiziosi per il 2050, contraddicendo le politiche europee in ordine alla transizione verso fonti di energia pulita e rinnovabile.
Il MoVimento 5 Stelle è da sempre attento ai temi che investono la tutela dell’ambiente e della salute, nonché la transizione energetica, attraverso la promozione di una politica green, per cui invoca una chiara presa di posizione contro lo sblocco delle trivellazioni varato con il decreto “Energia” dal Governo Meloni.
- Su questo tema, non possiamo voltarci dall’altra parte, guardare indietro ed essere ambigui, il Gruppo Consiliare Brindisi ha presentato una mozione da discutere nel prossimo consiglio comunale, che chiederà al Sindaco di Brindisi di redigere presso la Conferenza dei Sindaci di Brindisi e Provincia, da lui presieduta un documento che rappresenti la controrietà alle nuove trivellazioni e successivamente in sede ANCI PUGLIA tutti gli atti prodromici per la stesura di un documento condiviso fra i sindaci di Puglia che formalizzi la contrarietà al ritorno allo sfruttamento delle fonti fossili, documento che dovrà essere portato all’attenzione al Governo Nazionale ;
- Il Capo Gruppo Le Grazie Paolo e i consiglieri Puca Valeria e il Dott. Strippoli Pierpaolo richiedono in aggiunta al Sindaco Rossi di formalizzare un confronto fra gli enti locali di Brindisi e Provincia al fine di istituire nuove Comunità Energetiche così da conseguire benefici economici, ambientali e sociali per tutto il territorio brindisino.
MoVimento 5 Stelle BRINDISI .
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Cicloamici. La memoria degli ebrei nel Salento
Domenica 29 gennaio un itinerario in bici collegato alla Via Appia alla scoperta dei luoghi e della storia degli insediamenti ebraici nell’alto Salento: Oria e Manduria.
La memoria delle comunità ebraiche altomedievali rivive mediante una escursione geostorica dei Cicloamici.
Nei secoli che precedono il mille, mentre in tutti i territori europei la documentazione della presenza ebraica è scarsa, emerge la cospicua eccezione dell’Italia meridionale e del Salento in particolare. Nelle città di Oria, Grottaglie e Manduria esistevano fiorenti comunità ebraiche dedite alle attività artigianali (concerie, tintorie, terracotta) ed eccezionalmente evolute sul piano culturale. Al punto da dare i natali ad uno dei massimi uomini di cultura dei suoi tempi: Sabbetay Donnolo .
Il ricordo di queste memorie sarà reso emozionante grazie all’incontro con guide d’eccezione. A Oria incontro con lo storico Pino Malva per ripercorrere tra i vicoli del Centro Storico, le vicende della comunità ebraica altomedioevale. Sempre a Oria i ciclisti della memoria incontreranno la cantante Nadia Martina, voce e leader del gruppo di musica ebraica Shanah Tovah”. A Manduria visita guidata in sinagoga e Matroneo a cura dello storico Luigi Stano. Apertura della sinagoga gentilmente concessa dal proprietario avv. Nicola Gigli. Evento organizzato dai Cicloamici FIAB Mesagne in collaborazione con il Circolo Legambiente Piaroa.
l programma dell’escursione in bici
Raduno e partenza:
Da Oria Porta degli Ebrei, ore 9:30 raduno e
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Percorso : Percorso pianeggiante facile di bassa-media difficoltà di circa 30Km per strade prevalentemente asfaltate a collegare Oria con Grottaglie e poi con Manduria. A Oria incontro con lo storico Pino Malva per ripercorrere tra i vicoli del Centro Storico, le vicende della comunità ebraica altomedioevale. Sempre a Oria i ciclisti della memoria incontreranno la cantante Nadia Martina, voce e leader del gruppo di musica ebraica Shanah Tovah”. A Manduria visita guidata in sinagoga e Matroneo a cura dello storico Luigi Stano. L’accesso alla sinagoga gentilmente concesso dal proprietario Avv. Nicola Gigli.
Pranzo: Pranzo a sacco.
Rientro: per le ore 17 a Oria.
Da Mesagne Piazza IV Novembre, ore 8:00 raduno e
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Percorso : Percorso pianeggiante facile di bassa-media difficoltà di circa 60Km per strade prevalentemente asfaltate a collegare Mesagne con Oria e poi con Manduria. A oria riunione con il gruppo grosso.
Pranzo: Pranzo a sacco. locale
Rientro: per le ore 17 a Mesagne.
Nolo bici: possibilità di nolo bici al prezzo convenzionato di 5 euro3805165099
Info e capigita: Antonio Licciulli 3333744725, Piergiorgio Mossi.
La comunità ebraica ad Oria
La fortuna di Oria nel Medioevo, tra VII e X secolo era dovuta soprattutto alla sua sapiente comunità ebraica, tra le più illustri e prestigiose d’Europa, con i suoi filosofi, poeti e medici. I maestri ebrei oritani si distinsero nello studio dei midrashim e della Torah ed attraverso la loro elaborazione dottrinale sono precursori degli studi cabalistici. Il figlio più noto di Oria è Shabbetai Donnolo sapiente commentatore biblico del Libro della Creazione, dotto medico aperto al confronto con la cultura cristiana sia di rito romano che greco Donnolo. La fama di Donnolo si somma a quella di altri dotti Oritani, prevalentemente payyetanim, tra cui Amittai il Vecchio, Hananeel ben Amittai, Shefatiah ben Amittai, Zevadiah, Haimaaz, Amittai ben Shefatiah[14], e il cronista Ahimaaz ben Paltiel, che si dichiara discendente della prestigiosa famiglia ebraica oritana. Della influente comunità ebraica oritana, resta testimonianza solo il Rione Giudea e la Porta degli Ebrei. La maggior parte degli ebrei furono comunque uccisi nell’assedio o fatti schiavi e deportati in Sicilia e in Tunisia, lo stesso Donnolo fu fatto prigioniero per poi essere riscattato a Taranto grazie al denaro della sua famiglia. A raccontare la storia degli ebrei a Oria ci ha pensato lo storico ebreo Ahimaaz_ben_Paltiel. La comunità giunse al suo apogeo nel X secolo, quando fu decimata dall’assedio posto alla città da parte di predoni musulmani. Alla fine del XV secolo, un gruppo di famiglie ebree si stabilì in città, esercitando attività di credito.
Chiude il reparto Covid di MESAGNE
Questa la nota con cui la Direzione generale dell'Asl di Brindisi ha disposto la chisura dell'un ità Covid dell'ospedale De Lellis di Mesagne: "In considerazione dell'attuale andamento epidemiologico dell'infezione da virus SARS-CoV-2 e del basso tasso di occupazione dei posti letto Covid nelle UU.00. della Asl Brindisi, si dispone la disattivazione del presidio Post-Covid presso l'Ospedale di Comunità di Mesagne. Pertanto, con decorrenza immediata, sono bloccati i ricoveri e, ultimata la dimissione di eventuali pazienti gíà ricoverati, il Direttore del Distretto provvederà a mettere in atto tutte le azioni igienico-sanitarie per il ripristino dell'Ospedale di Comunità. Il Dott. Epifani e il Dott. Natali svolgeranno la propria attività presso il reparto Covid del P.O. di Ostuni, previ accordi con la Dott.ssa Ciraci".
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VERTENZA MINERMIX «OK A CASSA INTEGRAZIONE SOLO SE INEVITABILE»
Nella giornata di ieri, martedì 24 gennaio, presso la sede della Regione Puglia a Bari si è riunita la Task Force regionale per fare il punto sulla vertenza Minermix, realtà del settore Estrazione Mineraria con sede a Fasano e Galatina. Una questione da tempo all’attenzione di Uil e Feneal-UIl Brindisi sulla quale le nostre sigle sindacali sono intervenute pubblicamente.
Nell’incontro di ieri, a cui hanno partecipato gli assessori regionali Delli Noci e Leo, i vertici aziendali e le Organizzazioni Sindacali, si è appreso che la Proprietà sia decisa a terminare le attività produttive, quindi a chiudere l’Azienda, ed a richiedere per i circa sessanta lavoratori impiegati gli Ammortizzatori Sociali previsti dalla Legge in materia. La ragione di tale ferma scelta è da attribuirsi, secondo il management aziendale, alla oramai strutturale mancanza di commesse: l’Azienda opera in mono-committenza con il cliente Acciaierie d’Italia – ex Ilva di Taranto, con la drastica riduzione di attività e la lunga crisi del Siderurgico tarantino sarebbe venuta meno la quasi totalità delle commesse quindi la sostenibilità dei costi di lavoro.
I Sindacati hanno espresso perplessità su questa giustificazione anche alla luce degli investimenti che il Governo ha previsto per il Siderurgico nell’ultimo Accordo di Programma, risorse che permetterebbero di rilanciare, in minima parte, le attività dell’ex Ilva e consentirebbero ad aziende dell’indotto come Minermix di proseguire le proprie attività seppur con ritmi meno intensi.
A nostro avviso la posizione dall’Azienda di chiudere ad ogni costo non è completamente giustificabile: appare più come una «legittima» strategia di business che come reale impossibilità a proseguire le attività aziendali. Se le scelte dell’imprenditore seguono le prospettive di mercato e di profitto quelle dei lavoratori sono legate a doppio filo all’esistenza dell’Azienda e la chiusura di Minermix sarebbe una ecatombe per il futuro di circa sessanta lavoratori e delle loro famiglie.
La Uil e la FenealUil di Brindisi non possono accettare che una Azienda che si trovi nelle possibilità di lavorare, seppure in difficoltà ed in regimi ridotti rispetto al passato, decida di chiudere mettendo a rischio la sussistenza di sessanta famiglie. La posizione del nostro Sindacato è quella di essere favorevoli alla Cassa Integrazione e ad ogni Ammortizzatore Sociale attivabile ma solo per il periodo strettamente necessario a superare la contingente, momentanea, crisi e solo per il numero di lavoratori strettamente necessario.
Le scelte imprenditoriali, libere e totalmente legittime, non possono essere pagate dai lavoratori o dalla collettività attraverso l’utilizzo di risorse pubbliche per Ammortizzatori Sociali evitabili.
Siamo consapevoli che ogni crisi sia faticosa e comprendiamo tutte le ragioni in campo ma allo stesso tempo chiediamo, come abbiamo già fatto in sede ufficiale, che l’Azienda riveda le sue posizioni e consideri la dignità di questi lavoratori. Le Istituzioni, la Regione in primis, adottino ogni misura di verifica e di stimolo verso la Proprietà affinché venga certificata l’esistenza di una reale ed inevitabile necessità di ricorrere alla Cassa Integrazione, la quale è e deve essere sempre l’ultima alternativa.
La Uil e la Feneal-Uil di Brindisi continueranno a seguire la vicenda ed a fare la propria parte a difesa dei lavoratori in attesa del secondo incontro in Regione del 6 febbraio prossimo. Il lavoro non può essere sostituito da alcun sussidio, il lavoro è sempre dignità.
Brindisi, 25 gennaio 2023
Il Coordinatore Provinciale UIL Brindisi Il Segretario Provinciale FENEAL UIL Brindisi
Fabrizio Caliolo Giovanni Librando
Presentazione del progetto Music…abili
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Preparazioni galeniche, certificazione di qualità per l'Ufa.
Il Sindacato Cobas ha svolto questa mattina, mercoledì 25 Gennaio, il sit in contro le decisioni del Comune di Brindisi di far pagare una rette esose e insostenibili per ricevere l’assistenza domiciliare, per chiedere conto ad atteggiamenti sembra poco corretti nei confronti dei lavoratori del dirigente dei servizi sociali.
Questa situazione sembra aver provocato l’intervento della Guardia di Finanza che ha visitato in questi giorni gli uffici dei servizi sociali .
Il Cobas continua ad insistere con lo stato di agitazione dei lavoratori dei servizi sociali e chiede alle famiglie interessate di fare fronte comune contro le assurde richieste del Comune di Brindisi.
Questa situazione ha provocato una fuga delle famiglie interessate dalla assistenza domiciliare, sia per mancanza di soldi delle stesse famiglie oppure optando per scelte alternative.
Questa situazione ha provocato un grave danno alle lavoratrici creando un grave abbassamento delle ore , già poche prima di questa situazione con salari da fame .
Il Cobas sostiene ,fin dai grandi tagli alla assistenza domiciliare del dicembre 2019 con il voto al piano di predissesto economico del comune di Brindisi , che l’assistenza è un diritto costituzionale che non può essere soppresso né limitato.
La cosa peggiore è che le richieste di incontro cercate dal Cobas con il Consorzio ,l’unione dei comuni di Brindisi e San Vito, cadono nel vuoto.
Ma abbiamo la testa dura e continueremo con la protesta.
Brindisi 25.01.2023
Per il Cobas Cosimo Quaranta
Maxi risarcimento (200mila euro) a favore di utente Vodafone
Si tratta del più alto risarcimento mai riconosciuto in Italia a favore di un consumatore ingiustamente privato di un proprio diritto da parte dell’operatore telefonico che per anni si è rifiutato di eseguire l’ordine del giudice di riattivare una linea telefonica illegittimamente interrotta.
La storia inizia nel lontano 2009, quando l’allora Vodafone Omnitel, in spregio a tutte le direttive comunitarie, impediva allo sfortunato utente, colpevole di aver pagato una fattura/bolletta con un solo giorno di ritardo, il passaggio ad altra compagnia telefonica non fornendo il codice di migrazione e determinando al contempo la perdita dell’utenza intestata allo stesso.
Dinanzi a tale sopruso della compagnia telefonica, il Giudice chiamato a decidere sul ricorso presentato dai legali dello Studio Montesardi di Latiano, condannava la Vodafone Italia Spa a fornire il codice di migrazione e, nell’ipotesi di inadempimento, a pagare una multa di 20 euro per ogni giorno di ritardo, multa che lievitava a 50 euro al giorno dopo il 31esimo giorno di inadempienza.
Ma nonostante la condanna, l’operatore telefonico rimaneva indifferente e solo dopo la prima ingiunzione di pagamento si “svegliava” contestando il diritto del cittadino e trincerandosi dietro a una non meglio specificata “impossibilità” a fornire il codice di migrazione. Iniziava, così, una vera e propria battaglia legale senza precedenti, durata ben 12 anni e 8 sentenze nei vari gradi di giudizio, e conclusasi nei mesi scorsi con la condanna e, finalmente, con il pagamento del maxi risarcimento da parte di Vodafone Italia Spa.
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