Redazione

Sono solo 400.000 Euro le risorse che Snam mette a disposizione per le opere di urbanizzazione della

contrada Torre Rossa. Questo l’esito del confronto tra il Sindaco Marchionna e i rappresentanti di Snam.

Si comprende da ciò la strumentalizzazione della vicenda "opere di urbanizzazione " di Torre Rossa

effettuata negli ultimi due anni da consiglieri comunali di centro destra, in primis l’attuale Presidente del

Consiglio Gabriele Antonino e del consigliere regionale Fabiano Amati.

I fondi che Snam pone a disposizione sono ampiamente insufficienti per realizzare le opere di

urbanizzazione, per le quali occorrerà una cifra probabilmente superiore ai 10 milioni di euro.

Eppure solo pochi giorni fa, al termine dell’ennesima audizione di Snam in commissione consiliare regionale

a Bari, il consigliere Amati affermava in un comunicato stampa che Snam era disponibile a realizzare le

opere di urbanizzazione primarie e secondarie a Torre Rossa e che  il Comune di Brindisi aveva accettato.

Ci aspettiamo che adesso il Sindaco Marchionna, il Presidente del Consiglio Comunale Gabriele Antonino

accompagnati da Fabiano Amati si rechino a Torre Rossa per informare i cittadini che con i 400.000 euro di

Snam non si realizzerà alcuna opera di urbanizzazione.

Potranno loro raccontare che per acqua,  fogna, illuminazione pubblica, strade e marciapiedi l’unica strada

è quella che aveva indicato il Sindaco Rossi: la chiusura delle pratiche di condono dopo l’approvazione della

revisione dei rischi idrogeologici da parte dell’Autorità di Bacino, con il pagamento degli oneri di  

urbanizzazione come avviene in tutte le contrade brindisine.

Raccontare la verità purtroppo non paga elettoralmente, vendere illusioni a persone in difficoltà allo stesso

tempo non porta lontano.

Adesso si affronti seriamente la questione del gasdotto TAP/Snam. Si verifichi con il Governo quanti fondi

sono stati concordati per le compensazioni, cosa che il sottosegretario Turco all’epoca mai ci comunicò e si

verifichino se vi sono danni ambientali nella realizzazione dell’opera da perseguire penalmente ed

economicamente.

Ad Amati, che è oggi consigliere regionale con i voti degli elettori del Partito Democratico e governa a

Brindisi con Fratelli d’Italia, raccomandiamo un impegno serio per appurare cosa è successo con i lavori del

gasdotto e quali impegni economici furono presi dal Governo Italiano per i comuni interessati alla  

realizzazione dell’opera.

Riccardo Rossi

Brindisi Bene Comune – Alleanza Verdi Sinistra

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Cia Puglia: “Rialzo dei tassi strozza le aziende agricole pugliesi”. Prestiti per 583 milioni di euro: 210 a Foggia, 148 Bari, 72 nella BAT, 56 a Taranto, 49 Brindisi, 48 Lecce. Lo studio dell’Osservatorio Economico CIA Puglia: il 2022-2023 biennio nero e produzione agricola diminuita. Col rialzo dei tassi, molte aziende pugliesi in difficoltà nel ripianare i debiti rinvenienti dai prestiti attivati.

Le imprese agricole pugliesi sono strozzate dai continui rialzi dei tassi di interesse decisi dalla Banca Centrale Europea. A sostenerlo è CIA Agricoltori Italiani di Puglia, dati alla mano.

“La politica monetaria della BCE spinge verso un rallentamento dell’economia, portando le aziende sane a rinviare gli investimenti e quelle indebitate a dover far fronte a maggiori oneri per ripagare le banche a cui hanno chiesto i prestiti. Così ogniqualvolta che la BCE alza i tassi di interesse, i finanziamenti alle imprese diventano più cari”, dichiara Gennaro Sicolo, presidente di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani.

INFLAZIONE E SPECULAZIONE. Per le aziende agricole particolarmente esposte con le banche, l’accoppiata inflazione-speculazione di certo non è stata fermata dalle politiche monetarie e finanziarie della BCE, che anzi rappresenta un doppio danno. Da una parte, si ha difficoltà a ripianare il debito, dall’altra si è costretti a sostenere costi di produzione e di gestione aziendale sempre più alti. I prestiti contratti dalle imprese del comparto primario, negli scorsi mesi, sono stati piuttosto ingenti. Questo fa capire le difficoltà crescenti delle realtà produttive del comparto primario a risollevarsi dalla simultanea mazzata inferta loro da una serie di fattori: massicce importazioni dall’estero di prodotti meno qualitativi e più concorrenziali dal punto di vista dei prezzi; incidenza sempre più alta dei danni da eventi climatici estremi; costi di gestione e di produzione sempre più insostenibili. La BCE fa un grosso favore agli istituti di credito che incassano senza far nulla e, a loro volta, non riconoscono compensi sui risparmi, mentre la politica dei tassi la si fa solo per disincentivare il sostegno a imprese e famiglie con la scusa dell’inflazione, generata soltanto da pure speculazioni. Uno studio dell’Osservatorio economico CIA Puglia quantifica l’ammontare dei finanziamenti erogati alle imprese agricole pugliesi.

PUGLIA AGRICOLA, PRESTITI PER 583 MILIONI. Al 31 marzo scorso, risultano prestiti per oltre mezzo miliardo di euro. Per la precisione, lo stock è di 583,4 milioni di euro (583.440.000), di cui 210,5 milioni di euro (210.536.000) alle aziende agricole della Capitanata; 148,4 milioni di euro (148.359.000) a quelle di Bari e provincia; 72 milioni di euro (71.975.000) alle imprese del comparto primario di Barletta-Andria-Trani; 55,5 milioni di euro (55.459.000) alle realtà imprenditoriali agricole di Taranto e provincia; 49 milioni di euro (48.970.000) a quelle del Brindisino; 48,1 milioni di euro (48.141.000) a quelle di Lecce e provincia. Sono stati presi in esame gli investimenti oggetto dei vari finanziamenti, tra cui i fabbricati non residenziali rurali e l’acquisto di macchine, attrezzature, mezzi di trasporto e prodotti rurali vari.

2022-2023, IL BIENNIO NERO. Al rincaro dei prezzi delle materie prime energetiche e dei fertilizzanti si sono sommati eventi climatici avversi, prima tra tutti una grave siccità nel 2022. Eventi che in molti casi hanno compromesso i raccolti. Secondo stime preliminari, nel 2022 la produzione agricola sarebbe diminuita dello 0,7 per cento in volume, il valore aggiunto dell’1 per cento (Istat). Negli ultimi mesi, i prestiti alle piccole imprese hanno bruscamente decelerato, a seguito sia di un indebolimento della domanda sia di un inasprimento delle condizioni di offerta.

La stretta monetaria non sembra ancora finita, lasciando prevedere altri aumenti dei tassi.

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INCENDI: COLDIRETTI PUGLIA, 15 ANNI PER RICOSTRUIRE I BOSCHI DISTRUTTI; IL 60% DEI ROGHI È VOLONTARIO

Protocollo Coldiretti-Vigili del Fuoco per combattere i roghi

 

Per ricostituire i boschi ridotti in cenere dal fuoco ci vorranno fino a 15 anni con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo. E’ quanto stima la Coldiretti sugli effetti degli incendi che hanno distrutto centinaia di ettari di alberi e macchia mediterranea in Puglia spinti dal caldo record, con il Gargano ed il Salento in fiamme, ma anche i boschi a Bari e nella BAT. Le alte temperature e l’assenza di precipitazioni hanno inaridito i terreni favorendo l’innesco dei roghi nelle campagne e nei boschi spesso abbandonati.

Nelle aree bruciate dagli incendi – sottolinea la Coldiretti – saranno impedite tutte le attività umane tradizionali e la scoperta del territorio da parte di appassionati ma viene anche a mancare un importante polmone verde. Ogni rogo – stima la Coldiretti – costa ai cittadini oltre diecimila euro all’ettaro fra spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e quelle a lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici delle aree devastate.

Se certamente il divampare delle fiamme è favorito dal clima anomalo con alte temperature e siccità, a preoccupare – sottolinea la Coldiretti – è la disattenzione e l’azione dei piromani con il 60% degli incendi che si stima sia causato volontariamente. Proprio per garantire una funzione di controllo e monitoraggio ed intervenire tempestivamente Coldiretti e Vigili del Fuoco, con il supporto dell’Associazione A.B.-Agrivenatoria Biodiversitalia, hanno sottoscritto un protocollo per le attività di lotta attiva agli incendi di bosco o per rischi idrogeologici.

L’accordo prevede che gli agricoltori mettano a disposizione – spiega Coldiretti - spazi per i mezzi di pronto intervento e partecipino a progetti mirati per lo sviluppo di procedure per l’allertamento delle squadre operative Vvf in caso di emergenze.

Nella lotta agli incendi è determinante la velocità di azione e sono proprio gli agricoltori sul territorio che costituiscono – ricorda Coldiretti – una rete naturale e diffusa di sorveglianza, senza la quale il conto delle devastazioni sarebbe molto più pesante, ma che li espone anche a gravi rischi, specie in una situazione dove la siccità e le alte temperature favoriscono l’espandersi rapido delle fiamme. Il secondo asse della collaborazione prevista dall’accordo riguarda il supporto al Corpo nazionale dei Vigili del fuoco da parte di Coldiretti ed Ab, con eventuale formazione a favore degli operatori Vvf, per interventi finalizzati alla gestione di insetti pericolosi, come gli imenotteri aculeati, anche al fine di preservare l’ecosistema e la biodiversità, con la messa in sicurezza delle api.

A favorire gli incendi è il fatto che 2023 si classifica fino ad ora in Italia nella top ten degli anni più caldi di sempre con una temperatura superiore di 0,43 gradi la media storica che lo classifica all’ottavo posto tra le più alte mai registrate nel periodo dal 1800, quando sono iniziate le rilevazioni. secondo l’analisi della Coldiretti su dati Isac Cnr relativi al primo semestre.

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È online il nuovo modulo per effettuare l'iscrizione dei bambini presso l’asilo nido comunale di Fasano. Sarà possibile effettuare domanda fino al 10 agosto. La procedura per la compilazione e la consegna della domanda è indicata nel bando al seguente link (clicca_qui).

La domanda deve essere inviata obbligatoriamente via mail all’indirizzo //Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro e non oltre il 10 agosto 2023 alle 23.59 in formato pdf.

Possono usufruire dell’Asilo Nido i bambini di età compresa tra i tre e i trentasei mesi, che non abbiano maturato il diritto all’iscrizione nella scuola dell’infanzia e che siano: 1) residenti nel Comune di Fasano o almeno uno dei

genitori sia residenti nel Comune di Fasano; 2) non residenti che abbiano un genitore che presti attività lavorativa nel Comune di Fasano; 3) non residenti i cui genitori non siano residenti nel Comune di Fasano né vi svolgono attività lavorativa, che saranno ammessi solo nel caso di disponibilità residua di posti.

I suddetti requisiti dovranno essere posseduti alla data di scadenza del presente bando (ad eccezione dei nascituri la cui nascita deve avvenire entro il 31 agosto 2023).

L’inizio della frequenza è subordinato al compimento del terzo mese di età del bambino.

Sono ammessi di diritto i bambini già frequentanti l’Asilo Nido Comunale nell’anno educativo precedente per almeno 8 mesi, anche non continuativi se ammessi dall’inizio dell’anno scolastico, 6 mesi anche non continuativi se ammessi entro il 31 dicembre e 4 mesi continuativi se ammessi entro il 31 marzo; i bambini con certificazione di cui alla legge n. 104/92, purché in possesso dei requisiti di accesso; i bambini orfani di entrambi i genitori.

«Finalmente siamo pronti con la pubblicazione del bando per l'iscrizione al nido comunale – spiega l’assessore alle Politiche dell'Infanzia Cinzia Caroli - che le famiglie tanto attendevano, è stato un lavoro molto impegnativo anche alla luce delle novità che hanno interessato la questione a vari livelli, specie quello regionale. Pertanto, dopo aver approvato in consiglio le modifiche al regolamento per la gestione del nido, si è proceduto con il necessario passaggio in giunta per la determinazione delle tariffe. Tra le altre cose, viene istituito il doppio turno pomeridiano con un ampliamento del servizio che agevolerà altre 20 famiglie. Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato ai lavori di preparazione del bando ed in particolare il consigliere Donato Marino per l'impegno e la dedizione. Ricordo che le famiglie possono fare domanda ad INPS per il riconoscimento del buono spendibile per asilo nido che va ad abbattere sensibilmente (per le fasce più fragili ad azzerare) il costo della retta».

Con il presente bando si rendono disponibili n. 31 posti, (oltre i n.5 posti riservati a bambini/e individuati/e dal servizio Sociale Professionale), di età compresa tra i tre e i trentasei mesi così distribuiti: 12 posti nel Gruppo Lattanti (da 3 a 12 mesi); 15 posti nel Gruppo Semi Divezzi (da 13 a 23 mesi); 4 posti nel Gruppo Divezzi (da 24 a 36 mesi). Dal numero di posti disponibili saranno detratti i posti riservati ai bambini/e ammessi/e di diritto.

Occorre precisare, altresì, che a questi 31 posti a gestione comunale, per i quali sarà pubblicata graduatoria, si aggiungono altri 20 posti (7 semidivezzi e 13 divezzi) gestiti tramite voucher erogati dalla Regione Puglia. Per questi 20 posti, che potranno frequentare il nido dalle ore 7.30 alle ore 13.30, non va presentata domanda al bando comunale, ma occorre opzionare il voucher direttamente sul portale della Regione Puglia (www.studioinpuglia.regione.puglia.it) - sezione ZEROSEI - alle condizioni e secondo le modalità ivi indicate.

Dal prossimo anno educativo, inoltre, l'offerta del nido comunale sarà ampliata con l'attivazione di un turno pomeridiano (dalle 15.00 alle 20.00) che potrà accogliere fino ad ulteriori 20 bambini.

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Furti di reti a Torre Canne, Guarino (Flai Cgil): «Maggiori controlli e collaborazione con la Capitaneria e tutte le forze dell’ordine per salvaguardare un comparto già provato da tante difficoltà»

«Maggiori controlli e collaborazione con la Capitaneria di porto e tutte le forze dell’ordine per salvaguardare un comparto, come quello della pesca, già provato da tante difficoltà». E' quanto chiede la Flai Cgil di Brindisi dopo la serie di furti di reti da pesca che sta mettendo a dura prova l'attività di alcuni pescatori della marineria del Fasanese.

«Dall'inizio dell'anno – evidenzia Gabriele Guarino segretario Flai Cgil Brindisi con delega alla pesca – si sono verificati almeno quattro furti di reti da posta. Sono quelle che vengono calate la sera in mare e ritirate il giorno dopo. Due o tre furti si sono verificati a marzo. L'ultimo sabato 22 luglio scorso ai danni dei fratelli Argento proprietari dell'imbarcazione denominata “Angelo”. Ignoti  nel corso della notte si impossessano oltre che delle reti anche del pescato creando un danno notevole ai nostri pescatori. Le reti da posta sono una attrezzatura fondamentale per l'attività, il cui costo si aggira attorno alle 5mila euro. Un danno notevole anche perché non possono essere reperite nell'immediatezza il giorno dopo».

«Oltre al danno economico – spiegano i fratelli Argento alla Flai Cgil di Brindisi – il grave problema è non poter riuscire ad andare a pesca già dal giorno dopo e quindi non solo si patisce il danno per il furto della rete e del prodotto ittico, ma soprattutto quello di non poter lavorare sin dal giorno dopo e per diversi giorni con una impossibilità a produrre reddito fino all'arrivo di nuove reti da pesca».

«I pescatori sono stanchi – fa notare Guarino – da anni vivono in una condizione di crescente difficoltà per effetto delle restrizioni dell'attività imposte dall'Unione europea e che rischiano di smantellare un settore strategico per la nostra economia. Un settore che soffre in particolare della mancanza di un ricambio generazionale proprio perché i giovani non riescono ad intravedere un adeguato ritorno economico per intraprendere questa preziosa attività».

«Dopo l'ennesimo furto di reti da pesca – dichiara il segretario generale Flai Cgil Brindisi Gabrio Toraldo – chiediamo maggiori controlli, soprattutto notturni, alla Guardia costiera a tutela dell'attività dei pescatori. E invitiamo gli stessi pescatori a collaborare con la Capitaneria di porto denunciando i furti al fine di liberare la pesca da quegli odiosi atti predatori che rischiano di dare il colpo di grazia definitivo ad un settore già molto provato in cui i giovani – il futuro – rischiano di non credere e investire più. La Flai continuerà a battersi contro questi episodi segnalando e denunciando, stando accanto ai pescatori a tutela di questo settore e del lavoro legale. Sollecitiamo pertanto un impegno corale delle istituzioni per salvaguardare una attività che nel Brindisino vanta tradizioni antiche e porta con se un patrimonio non solo economico ma anche culturale».

 

                                  Gabriele Guarino

                                  Segretario         Flai-Cgil Brindisi

                                  Delega alla Pesca

 

                                  Gabrio Toraldo

                                  Segretario         generale

                                  Flai-Cgil Brindisi

 

Esito incontro prefettura, direzione strategica Asl Br e sindacati: verso un’orizzonte comune L’estate e il caldo torrido hanno fatto scoperchiare il vaso di Pandora e portare alla luce circostanze o situazioni nascoste o non ben conosciute, dannose per la salute di noi tutti, cittadini e lavoratori in primis. Numerose le segnalazioni di FIALS, CISL e UIL attenzionate, nell’incontro di ieri, al Prefetto di Brindisi in merito al disordine organizzativo e al forte periodo di crisi che la sanità brindisina sta vivendo. Un periodo, ben noto all’attenzione pubblica, di ridimensionamento, chiusure reparti, trasferimenti di personale, liste di attesa impietose, contratti a termine non rinnovati, vuoti di organico che fanno vacillare diritti inviolabili, impossibilità per i lavoratori di fruire delle ferie estive, mancato rispetto delle relazioni sindacali, criticità organizzative e di sicurezza sui luoghi di lavoro, stress lavoro correlato.

Una serie di problematiche che, come spine nel fianco, avevamo da mesi posto all’attenzione del management brindisino, ma nonostante i serrati tavoli di confronto non siamo riusciti a portare a casa risultati concreti e tangibili alle nostre rivendicazioni. Dal suo canto, la Asl di Brindisi descrive una cornice in cui si inquadra un trend occupazionale cronico relativamente alla questione del personale dal 2019 ad oggi, nello specifico si evidenzia la perdita di 200 infermieri, assenza di medici nelle varie unità organizzative, oltre che la carenza del 9% di personale amministrativo, ponendo in capo a terzi l’impossibilità di accordarsi, per poter garantire, dal canto loro, uniformità di applicazione delle indicazioni regionali. “Volontà di contesto”’ che però, bisogna avere il coraggio di dire, dichiarano i Segretari di Fials, Cisl e Uil, sono tutte indirizzate negativamente al ridimensionamento della sanità brindisina, e a nulla è valsa la nostra manifestazione di protesta il cui slogan è stato “giù le mani dalla nostra sanità”.

Con grande senso di responsabilità, e in accordo con il commissario Straordinario e il Prefetto, non è il momento per scioperare, la sanità è in ginocchio e non possiamo chiedere ai lavoratori di incrociare le braccia. Non è questo il nostro modus operandi. È il momento di unire le forze, ormai allo stremo, e trovare un punto da cui ripartire. Tra le diverse rivendicazioni, abbiamo chiesto a gran voce l’indizione di un avviso pubblico per sostituzione di Infermieri ed Operatori socio sanitari, la proroga dei contratti a termine del personale in scadenza, in modo da garantire la possibilità di ferie e riposi a tutti i lavoratori; migliori condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro, anche adottando coraggiosamente modelli organizzativi innovativi, come quelli proposti per il forte momento di crisi dell’emergenza urgenza. Abbiamo chiesto un’analisi e conseguente implementazione dei posti letto destinati alla nostra Asl come da DM 70 e nuovo piano di riordino, abbiamo chiesto maggiore attrattività contrattuale per il personale medico e di comparto, per porre fine alla fuga dei sanitari nelle altre asl pugliesi, come è di recente avvenuto, ad esempio, per i tecnici di radiologia. Abbiamo chiesto di fare un passo indietro in merito alla revoca dell’avviso pubblico per OSS, profilo socio sanitario fortemente carente nella nostra Azienda. Disponibilità accordata in parte dal Commissario Straordinario dell’Asl di Brindisi, motivo per cui i Sindacati sospendono, non revocano, l’indizione dello sciopero per 15 giorni.

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Porto Savelletri. Amati: “Arriva autorizzazione ambientale per dragaggio. Al più presto i lavori per completare opera avviata nel 2011” 

Dichiarazione del Presidente della Commissione Bilancio e programmazione Fabiano Amati. 

“Il dragaggio del porto di Savelletri può cominciare. È stata rilasciata dalla Regione Puglia l’autorizzazione ambientale per la realizzazione delle opere stimate in 3,5 milioni di euro. 

"I lavori di dragaggio completeranno definitivamente le opere portuali di ampliamento e messa in sicurezza, finanziate durante il mio mandato di assessore regionale, cominciate nel 2011 e terminate nel 2014. 

"Spero che ora comincino al più presto i lavori, per rendere fruibile definitivamente l’opera di ampliamento. L’opera portuale di Savelletri rientra a pieno titolo in un programma di opere pubbliche realizzate a Fasano negli ultimi 12 anni, con l’ideazione, il supporto o la collaborazione della Regione. 

"Ringrazio tutti i protagonisti politici e tecnici del Comune di Fasano, impegnati nell’eseguire le opere finanziate, nelle due amministrazioni Di Bari e Zaccaria.”

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Il comune di Mesagne ha rinunciato alla collocazione delle fototrappole per individuare gli sporcaccioni che abbandonano i rifiuti per strada, e nell’agro, e si è affidata ai servizi svolti dagli ispettori ambientali. Una scelta che porterà alle casse comunali un risparmio sul servizio di circa 8mila euro. Infatti, il Comune ha pagato ben 18mila euro per un anno del servizio di fototrappole. Purtroppo, le contravvenzioni elevate nei confronti degli sporcaccioni non hanno assolutamente coperto i costi del servizio. Così, il Comune ha cambiato strategia ed ha affidato la prestazione agli ispettori ambientali di “Wardapark” di Locorotondo, spendendo per un anno la somma di 10mila euro. Al termine della convenzione, che ha la durata di 12 mesi, si tireranno le somme e si saprà se questo cambio di convenzione ha funzionato.

Le strategie che gli ispettori ambientali adoperano per individuare gli abbandoni dei rifiuti all'interno del territorio comunale sono il pattugliamento dello stesso, l’ispezione di rifiuti e di aree per l'acquisizione di elementi che possano portare all'individuazione del trasgressore, il montaggio di foto trappole in autonomia o in ausilio alla polizia locale, l’attività di controllo del randagismo in ausilio alla polizia locale, il controllo del chip dei cani condotti nel centro urbano e del possesso obbligatorio delle buste di raccolta deiezioni. Salvo poi vedere dove depositarle poiché i cassonetti delle deiezioni sono pieni di spazzatura indifferenziata. Ed ancora gli ispettori dovranno controllare il corretto conferimento dei rifiuti presso le aree urbane e il controllo ecologico del centro storico e l’organizzazione periodica di eventi per la promozione delle buone norme ecologiche. Gli ispettori impegnati nel servizio utilizzeranno i mezzi di proprietà dell'associazione e precisamente un’autopattuglia con livrea riconoscibile e un’autopattuglia per il servizio in borghese. La prestazione si svolgerà due giorni la settimana.

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Continua a mietere successi la mostra “Caravaggio e il suo tempo – Tra naturalismo e classicismo” allestita nelle sale del castello Normanno-Svevo di Mesagne. In sei giorni la collezione preparata da Pierluigi Carofano in collaborazione con Tamara Cini è stata visitata da oltre mille persone. Un vero successo della collezione artistica che ha voluto fissare il percorso del grande genio lombardo a partire dalla sua prima formazione fino agli anni della sua maturità. E dell’importanza di investire in cultura è ritornato a parlarne il sindaco della cittadina messapica, Toni Matarrelli. “La Cultura - ha spiegato - è un campo d’azione vasto, ben rappresentato dall’ambizione con cui Mesagne si è candidata a diventare Capitale della Cultura italiana 2024. Essere arrivati tra le prime dieci città finaliste non ha costituito un punto di arrivo, ma un trampolino di lancio: quella prova ci ha resi orgogliosi anche di fronte al Paese. Siamo consapevoli che il risultato era già scritto nel valore che la città ha via via maturato e definito, passando anche per i canali oscuri della nostra storia.

Quell’esperienza – ha proseguito - ci ha sollecitato a continuare a percorrere la strada intrapresa: tutti noi abbiamo ben compreso come la cultura sia uno dei più efficaci strumenti a nostra disposizione, come possa essere elemento di riconciliazione con sé e con gli altri, mai inutile, sempre opportuno”. La cultura, dunque, come salvezza dalle proprie paure, dai limiti, dalle secche dell’impotenza. “E’ una Cultura che apre agli altri e costruisce legami e ponti. Che dà voce a chi nella vita aveva creduto di non averne, perché aveva esaurito il coraggio o la forza per cambiare. Che trasforma le vite di ciascuno e di tutti in un luogo variegato e fertile che è gratificante abitare. La Cultura come consapevolezza, per combattere con armi pacifiche, ma poderose la battaglia contro le diseguaglianze sociali e le povertà educative e materiali. La Cultura della solidarietà e dei servizi, che non toglie, ma anzi arricchisce il tessuto sociale rendendolo accogliente. E che sa tendere la mano a coloro che, per un frangente o per tutta la vita, hanno bisogno di essere sostenuti o accompagnati”, ha precisato Matarrelli. Una trasformazione culturale di Mesagne che le ha permesso di essere nominata “Capitale della Cultura di Puglia 2023”. “Con questo spirito la città di Mesagne ha aperto le porte alla mostra “Caravaggio e il suo tempo”. Mesagne, dunque, è ormai riconosciuta come città emancipata dal peggiore passato e libera di proiettarsi nell’immediato futuro con pari dignità rispetto alle altre.

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Domani sera alle ore 21, nel chiostro di Palazzo San Francesco in Ostuni, per la 27ª edizione di “Un’emozione chiamata libro”, evento realizzato dal Comune di Ostuni e affidato per il secondo anno consecutivo all’associazione “Una valle di libri”, un'altra presentazione-evento da non perdere.

Patrizia Rinaldi, autrice dei romanzi che ispirano la serie televisiva BLANCA, presenta il suo romanzo “Guaio di notte” (Rizzoli), dialogando con Anna Maria Romano. Come di consueto in questa 27ª edizione di “Un’emozione chiamata libro”, il dialogo tra Rinaldi e Romano. Prossimi appuntamenti con la kermesse, venerdì 28 luglio con Antonio Caprarica e sabato 29 luglio con Stefano Veneruso e il suo tributo al grande Massimo Troisi.

IL LIBRO

Tra giallo e commedia nera, scivoleremo in uno spassosissimo intreccio degli equivoci, dove nessuno è davvero chi dice di essere e, come nella vita vera, chiunque indossa una maschera per celare ossessioni e desideri inespressi.

A Napoli un guaio molto brutto si dice “guaio di notte”, perché di notte qualsiasi imprevisto si complica. Succede quando la Signora, alla guida di un suv dai vetri oscurati, raccoglie Andrea dalla strada, malmenata e rotta. Due sconosciute che si annusano, e si riconoscono: entrambe devono ricomincia-re da capo. La Signora, segnata da mille cicatrici, è napoletana, porta con eleganza i suoi sessantotto anni e, ora che il marito è morto, sta scoprendo i suoi neri segreti. Come parziale risarcimento per le offese della vita ha scelto una Glock 17. Andrea, lineamenti asiatici, è una ragazza bellissima dal corpo androgino. Sotto i vestiti da uomo nasconde il proprio passato.Le due viaggiano verso Nord, in fuga da tutto, forse anche da se stesse. Approdano, per rifocillarsi, in un lussuoso albergo nelle campagne toscane. Ma la quiete dura poco: in una delle pozze termali vicino all’hotel viene ritrovato il cadavere di uno degli ospiti. La polizia è in alto mare, così la Signora e Andrea, a corto di soldi, si reinventano detective private e si lanciano a risolvere il caso. I guizzi geniali e la natura camaleontica si riveleranno armi potenti, che però potrebbero non bastare. Patrizia Rinaldi porta in scena una storia che sembra fondere Holmes & Watson con Thelma & Louise.

L’AUTRICE

Patrizia Rinaldi è un'autrice italiana nata a Napoli nel 1960. È laureata in filosofia e si è specializzata in scrittura teatrale. Dal 2010 partecipa a progetti letterari presso l'Istituto penale minorile di Nisida. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo la graphic novel Adesso scappa (Sinnos 2014), Federico il pazzo, vincitore del premio Leggimi Forte 2015 e finalista al premio Andersen 2015 (Sinnos 2014), Mare giallo (Sinnos 2012), Rock sentimentale (El 2011), Piano Forte (Sinnos 2009). Per E/O Edizioni ha pubblicato, inoltre, Tre, numero imperfetto (2012), Blanca (2013), Rosso caldo (2014) Ma già prima di giugno (2015) e La danza dei veleni (2019).

“Tra giallo e commedia nera, scivoleremo in uno spassosissimo intreccio degli equivoci, dove nessuno è davvero chi dice di essere e, come nella vita vera, chiunque indossa una maschera per celare ossessioni e desideri inespressi”, spiegano gli editori in una nota, mentre in copertina leggiamo “Una signora napoletana e una ragazza che si finge uomo sono in fuga dal passato. Storie diverse, stesse ferite”.

“A Napoli un guaio molto brutto si dice ‘guaio di notte’, perché di notte qualsiasi imprevisto si complica – riferisce ancora la nota -. Succede quando la Signora, alla guida di un suv dai vetri oscurati, raccoglie Andrea dalla strada, malmenata e rotta. Due sconosciute che si annusano, e si riconoscono: entrambe devono ricominciare da capo. La Signora, segnata da mille cicatrici, è napoletana, porta con eleganza i suoi sessantotto anni e, ora che il marito è morto, sta scoprendo i suoi neri segreti. Come parziale risarcimento per le offese della vita ha scelto una Glock 17. Andrea, lineamenti asiatici, è una ragazza bellissima dal corpo androgino. Sotto i vestiti da uomo nasconde il proprio passato. Le due viaggiano verso Nord, in fuga da tutto, forse anche da se stesse. Approdano, per rifocillarsi, in un lussuoso albergo nelle campagne toscane. Ma la quiete dura poco: in una delle pozze termali vicino all’hotel viene ritrovato il cadavere di uno degli ospiti. La polizia è in alto mare, così la Signora e Andrea, a corto di soldi, si reinventano detective private e si lanciano a risolvere il caso. I guizzi geniali e la natura camaleontica si riveleranno armi potenti, che però potrebbero non bastare. Patrizia Rinaldi porta in scena una storia che sembra fondere Holmes & Watson con Thelma & Louise”.

L’AUTRICE

Patrizia Rinaldi è un'autrice italiana nata a Napoli nel 1960. È laureata in filosofia e si è specializzata in scrittura teatrale. Dal 2010 partecipa a progetti letterari presso l'Istituto penale minorile di Nisida. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo la graphic novel Adesso scappa (Sinnos 2014), Federico il pazzo, vincitore del premio Leggimi Forte 2015 e finalista al premio Andersen 2015 (Sinnos 2014), Mare giallo (Sinnos 2012), Rock sentimentale (El 2011), Piano Forte (Sinnos 2009). Per E/O Edizioni ha pubblicato, inoltre, Tre, numero imperfetto (2012), Blanca (2013), Rosso caldo (2014) Ma già prima di giugno (2015) e La danza dei veleni (2019).

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