Redazione

Cicloturismo, Caroli-Perrini-Picaro: “C’è lo spot, ma non i servizi”.

Nota congiunta dei consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Luigi Caroli, Renato Perrini e Michele Picaro.

“<Esplora la meraviglia, su due ruote> è lo spot della campagna di comunicazione 2023 sul turismo della Regione… Ma questa enorme possibilità di un turismo diverso, che fa conoscere i meravigliosi territori pugliesi dell’entroterra, si scontra con l’incapacità dell’offerta in termini di servizi. Il turista autoctono, italiano o straniero che affascinato e invogliato dallo spot arriva in Puglia con la sua bike trova anche le ciclovie, ma prive di ogni servizio. 

E’ il caso della ciclovia dell’Acquedotto pugliese che propone un itinerario dedicato anche alle escursioni a piedi oltre che in bicicletta e si estende per tutta la Valle d’Itria con un ampio percorso di oltre 250 km, interessando 23 comuni delle province di Bari, Brindisi, Taranto e Lecce. E’ impensabile che escursionisti e ciclisti possano fare chilometri e chilometri senza trovare un punto ristoro e di igiene pubblica o di assistenza sanitaria, ma anche meccanica alle bici. Il progetto iniziale, infatti, prevedeva la rimodulazione e utilizzazione delle stazioni delle Ferrovie del Sud Est proprio per adibirle a questi servizi.

Per questo motivo abbiamo chiesto l’audizione dell’assessore ai Trasporti, Maurodinoia, ma anche per  conoscere lo stato dei lavori e l’eventuale collaudo del terzo e quarto stralcio, un percorso di 40 km che ha inizio nella località Pineta Ulno e termina a Villa Castelli e che da Villa Castelli arriva finanche alla città di Grottaglie.

Considerato che la ciclovia dell’acqua vanta anche primati e riconoscimenti, ed è il secondo percorso ciclabile europeo, arrivare in piena estate ancora con opere incomplete che si pubblicizzano ma poi sono poche servite è un cattivo spot per chi viene ma poi rimane scontento. Quindi invece che promuovere il turismo, lo danneggiamo.

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Sanità BR, Amati: “Piano emergenza conferma disastro. Ma perché tacciono sindaci di Ostuni e Francavilla? Per ripetere errori del passato?”

Dichiarazione del consigliere e commissario regionale di Azione Fabiano Amati. 

“Il Piano di emergenza per la Asl di Brindisi conferma l’accorpamento della pediatria di Francavilla al Perrino, la sospensione dell’attività chirurgica a Ostuni e i rischi per radiologia di Francavilla e UTIN del Perrino. E tutte le possibili soluzioni, fatte di supporto volontaristico, ora della Asl di Lecce e ora della Asl di Bari, sono ad oggi allo stato di chiacchiere. 

E mentre si attende la trasformazione delle parole in fatti, mentre il sindaco di Brindisi Pino Marchionna si sta adoperando per sostenere proposte di soluzione del problema, mettendosi sulle spalle la rappresentanza di tutti i comuni della provincia, i sindaci di Ostuni e Francavilla regalano invece mezze parole, silenzi e omissioni, come se la politica fosse assimilabile a una riunione del collettivo studentesco, dove ciò che conta non è il merito dei problemi e le relative soluzioni ma l’egemonia di posizionamento nel corteo. 

Così non si può andare avanti. Serve una soluzione, AziendaZero, proposta giustamente dal presidente Emiliano sin dal dicembre 2016, in grado di centralizzare a livello regionale la gestione del personale. Bisogna scegliere questa strada che è l’unica colma di futuro. 

L’esperienza di amministrazioni cieche sul futuro l’abbiamo già vissuta negli anni 2009-2012 e in particolare per l’ospedale di Ostuni, quando i suoi rappresentanti amministrativi, guidati dall’ex sindaco Tanzarella, rifiutarono con sdegno la localizzazione a Speziale dell’ospedale interprovinciale, oggi in costruzione avanzata tra Fasano e Monopoli, regalando a Ostuni un presente terribile in cui non può dirsi esistente, in senso pieno, né l’assistenza ospedaliera né quella territoriale. 

Per non ripetere quelle stagioni, chiedo dunque ai sindaci di Ostuni e Francavilla di assumere iniziative risolute, sapendo che alle condizioni di un’attività concreta e realistica avranno in me un loro fiero sostenitore”.

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INFLAZIONE: COLDIRETTI PUGLIA, IN ARRIVO AUMENTI DELLE PENSIONI; Più DI 1 NONNO SU 10 NON ARRIVA A 500€

                                                                                                                     

Con l’aumento dell’inflazione che per gli alimentari è arrivata all’11,2%, si è aggravato lo scenario di difficoltà per gli anziani, con il 32,8% che percepisce assegni sotto la soglia dei mille euro, ma l’11,3% dei pensionati prende meno di 500 euro al mese, con oltre il 30% dei nonni che vivono in povertà assoluta e necessitano di politiche di sostegno e socio-sanitarie. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in relazione alla nota diramata dall’Inps che annuncia gli aumenti delle pensioni minime promessi dall’ultima Legge di Bilancio, comprensivi degli arretrati da gennaio 2023, con il Tavolo delle Pensioni ripartito al Ministero del Lavoro, per discutere con datori di lavoro e sindacati sui futuri scenari pensionistici. Si tratta, questa volta, di una rivalutazione straordinaria e transitoria che terminerà a fine 2024, molto diversa rispetto alla precedente rivalutazione ordinaria che era rivolta a tutti i pensionati e dettata dall’inflazione in crescita.

Essenziale il ruolo degli anziani nelle aree rurali, dove la presenza di un pensionato viene considerata dal 40 per cento dei pugliesi un fattore determinante per contribuire alla gestione familiare, mentre il 35 per cento guarda ai nonni come un valido aiuto per seguire i bambini fuori dall’orario scolastico. C’è poi un 17 per cento che – continua la Coldiretti – ne apprezza i consigli e l’esperienza ed un 4 per cento che si avvantaggia del loro sostegno lavorativo a livello domestico.

Da qui la necessità di intervenire per tutelare gli anziani, patrimonio di esperienza e ausilio vitale nelle famiglie, recuperare il potere di acquisto delle pensioni più basse – afferma Coldiretti Puglia – eliminare ogni forma di discriminazione fra lavoratori dipendenti ed autonomi anche per quanto attiene gli assegni familiari, riconoscere un sostegno per le famiglie che si fanno carico di accudire in casa gli anziani con disabilità e/o non autosufficienza, definire i livelli essenziali di assistenza, potenziare i servizi di prevenzione presso gli ambulatori di medicina generale allo scopo di assicurare, agli anziani a basso reddito, gli accertamenti diagnostici in forma ambulatoriale, con riduzione delle liste di attesa, dei ricoveri in ospedale e della spesa sanitaria.

La presenza dei nonni – sottolinea la Coldiretti regionale – è sempre più importante anche rispetto alla funzione fondamentale di conservare le tradizioni alimentari e guidare i più giovani verso abitudini più salutari nelle scuole e nelle case. Uno stile nutrizionale – ricorda Coldiretti – basato sui prodotti della dieta mediterranea come pane, pasta, frutta, verdura, carne, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari che ha consentito – continua Coldiretti – una speranza di vita tra le più alte a livello mondiale pari a 80,8 per gli uomini e a 85,2 per le donne.

Va anche riconosciuto un sostegno alle famiglie che si fanno carico di accudire in casa gli anziani con disabilità e/o non autosufficienza. E’ evidente – conclude Coldiretti Puglia – l’insostenibilità sociale della situazione a carico dei coltivatori pensionati e delle loro famiglie, sui quali si vanno sempre più scaricando i disservizi e le insufficienze dei servizi pubblici.

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Serve tolleranza zero sulle frodi che mettono a rischio l’agroalimentare e la gastronomia pugliese, con il settore della pesca in Puglia che vale 225milioni di euro, grazie ad una flotta operante lungo le coste pugliesi costituita da 1.455 battelli che rappresenta il 12,3% del totale nazionale.  E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in relazione alla contestazione da parte della Procura di Trani a titolari e dipendenti di aziende ittiche di Bisceglie di associazione per delinquere finalizzata all'adulterazione di sostanze alimentari, frode e falso inerenti l'attività di produzione e commercio di prodotti ittici in tutto il Paese.

Dal pesce al pane fino ai dolci, l’agroalimentare è diventato un settore prioritario di investimento della malavita con un business criminale che ha superato i 24,5 miliardi di euro. La criminalità comprende la strategicità del settore in tempo di crisi economica perché – continua la Coldiretti – consente di infiltrarsi in modo capillare nella società civile e condizionare la via quotidiana delle persone. Non solo si appropriano di vasti comparti dell’agroalimentare e dei guadagni che ne derivano, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale e soffocando l’imprenditoria onesta, ma – precisa la Coldiretti – compromettono in modo gravissimo la qualità e la sicurezza dei prodotti, con l’effetto indiretto di minare profondamente l’immagine dei prodotti italiani ed il valore del marchio Made in Italy.

Con i classici strumenti dell’estorsione e dell’intimidazione le agromafie impongono l’utilizzo di specifiche ditte di trasporti, o la vendita di determinati prodotti agli esercizi commerciali, che a volte, approfittando della mancanza di liquidità, arrivano a rilevare direttamente grazie – rileva la Coldiretti – alle disponibilità di capitali.

I risultati dell’attività di contrasto confermano la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie ancora larghe della legislazione – conclude Coldiretti Puglia - con la riforma dei reati in materia agroalimentare perché l’innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali rendono ancora più pericolose le frodi agroalimentari che per questo vanno perseguite con un sistema punitivo più adeguato con l’approvazione delle proposte di riforma dei reati alimentari presentate da Giancarlo Caselli, presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio Agromafie.

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Per cause ancora in fase di indagine probabilmente è andato perduto a Mesagne gran parte dell’archivio di opere liriche laiche e sacre appartenute al compianto professor Luigi Pasimeni, autore, compositore e direttore d’orchestra. La denuncia, per appropriazione indebita, danneggiamento e sottrazione di opere d’arte, è stata presentata presso la locale stazione dei carabinieri da parte degli eredi. Purtroppo, la famiglia non ha fatto in tempo a donare al comune di Mesagne la testimonianza storico-musicale del loro congiunto. Ma chi era il professore Pasimeni? Certamente un uomo fuori dal comune, con una passione innata per la musica che fin da giovane esprime attraverso la composizione di varie opere musicali. Si diploma in pianoforte nel 1943, nel corso del secondo conflitto mondiale, e da lì inizia la sua carriera musicale. Silenzioso, ma spettacolare nel dirigere i cori alcuni dei quali egli stesso aveva costituito. Come ad esempio la “Schola cantorum”, da lui istituita nel 1974, e diretta per oltre 20 anni. Oltre a varie orchestre ha diretto anche il concerto bandistico “Città di Mesagne”. Diversi sono i riconoscimenti professionali ricevuti dal Pasimeni.pasimeni_luigi_2.jpg

E veniamo ai nostri giorni, quando gran parte della collezione di opere musicali sembra essere andata perduta. Il professor Pasimeni, poco prima di morire, aveva espresso il desiderio che tutto l’archivio musicale fosse donato a un parente che, come lui, ama particolarmente la musica. Diciamo che in lui ha visto il suo naturale erede musicale. Le ultime volontà del professore furono rispettate in pieno e gli eredi consegnarono l’intero archivio, contenente centinaia di opere, al destinatario che lo ha conservato per anni come fosse una reliquia. Da lì ha anche attinto idee per la sua carriera, opere che negli anni sono tornate a vivere nei teatri e nelle piazze. Il tutto fino a quando, per cause ancora in fase di indagine, l’archivio non è più nella sua disponibilità. Del nutrito patrimonio la famiglia è riuscita a ritrovare solo alcune vecchie locandine e degli appunti del Maestro.

La composizione de “La Biancaneve” e “La Carnevalesca” sono state ritrovare intatte. Al contrario “La Samaritana” è stata trovata strappata, contenente solo le partiture di soprano e tenore, e del “Sacro tempio” si è salvato solo il frontespizio. Non è stata ritrovata la pergamena consegnata al professor Pasimeni dal Pontefice Giovanni Paolo II per meriti professionali nel campo della musica. A questo punto temendo che le restanti opere siano distrutte la famiglia ha presentato nei giorni scorsi una denuncia presso la locale caserma dei carabinieri. A loro il compito di ricostruire l’intera vicenda e cercare di salvare il patrimonio musicale del noto direttore mesagnese. 

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Estate tempo di riposo e, naturalmente, di mare per i tanti turisti e locali arrivati sulle spiagge della provincia di Brindisi. Purtroppo ciò che li ha accolti quest’anno è un tappeto non di fiori, ma di rifiuti. Oltre al legname, trasportato dal mare e dal vento, ci sono copertoni, tanti oggetti di plastica, ma ci sono anche i sacchetti di spazzatura domestica abbandonata dall’uomo. Così, la nuova stagione estiva si è aperta all’insegna della spazzatura portata in spiaggia dalle mareggiate invernali, e non solo. Situazione che danneggia il turismo, dove gli ospiti preferiscono rivolgersi ai lidi privati pagando fiordi euro per avere la garanzia di qualche metro di sabbia pulito.Apani_spiagge_sporche_di_rifiuti_4.jpg

Un esempio è la spiaggia di Apani, da sempre meta prediletta dai mesagnesi per i loro bagni. Parliamo, ovviamente, di quelle spiagge ancora libere e non privatizzate, dove la gente pianta gratuitamente un ombrellone per trascorrere qualche ora tra una tintarella di luna, una color latte e un bagno rigenerante. Non è così ad Apani, in cui per potersi ricavare qualche metro di sabbia pulita bisogna raccogliere i rifiuti e depositarli altrove. Qualche timido segnale di pulizia il comune di Brindisi, proprietario delle spiagge libere di Apani, lo aveva fatto alla vigilia delle scorse consultazioni elettorali. Poi, passato il momento del voto, il nulla.  Secondo un’indagine di Legambiente, dello scorso mese di maggio, in ogni metro quadrato di spiaggia.Apani_spiagge_sporche_di_rifiuti_2.jpg

Vi sono almeno 10 rifiuti. Il 72,5% dei rifiuti è composto da polimeri artificiali e plastica. Invece il 9,2% del totale è costituito da rifiuti di vetro e ceramica, principalmente materiale da costruzione, tegole, mattoni, piastrelle, e tanto altro, smaltito irregolarmente sulle spiagge. Il metallo rappresenta il 6,8% dei rifiuti raccolti, la carta e il cartone il 3,9%, mentre il resto del materiale è costituito da tessuti, legno trattato, gomma, bioplastica, scarti del cibo e sostanze chimiche. “Per chi non può andare nei lidi privati l’alternativa è rinunciare al mare”, hanno spiegato alcuni cittadini di Mesagne che ieri mattina si facevano largo tra i rifiuti per piantare il loro ombrellone. Situazione ancora più pericolosa se si pensa ai tanti bambini che vedono nel mare il principale divertimento. Le spiagge sporche sono un reale pericolo per la loro incolumità.

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Consorzi di bonifica, Leoci: "Chiedo chiarezza e aggiornamenti sulla riforma del sistema" 

Nota del consigliere regionale di CON Alessandro Leoci.

"Nell'ambito della IV Commissione (agricoltura), ho chiesto l'audizione dell'assessore Donato Pentassuglia e del commissario straordinario del Consorzio di bonifica Arneo Alfredo Borzillo. 

L'intento è quello di conoscere gli aggiornamenti riguardanti le attività del Consorzio di bonifica Arneo, avere delucidazioni in merito alla ricognizione dei canali esistenti e ai relativi interventi.
Questo perchè i cittadini stanno ricevendo i nuovi avvisi di pagamento a fronte di servizi non erogati e addirittura per zone che attualmente sono residenziali e non più agricole. 

Chiedo chiarezza e interventi affinché il sistema del Consorzio per la bonifica di Arneo, e con esso l'intero sistema dei consorzi di bonifica, sia riformato e non abbia ripercussioni vessatorie sui cittadini. 

Ricordo che in sede di approvazione di bilancio regionale nel dicembre 2022 il mio voto sui Consorzi di bonifica è stato contrario. Appena arriverà la riforma sarò il primo a congratularmi con l'assessore Pentassuglia e ad approvare le nuove somme in bilancio, ma intanto diventa necessario conoscere l'iter attuale e dare risposte ai cittadini".

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Le fototrappole posizionate nell’area protetta di Torre Guaceto dal Corpo di polizia provinciale hanno appena ripreso la presenza di un lupo a due passi dalle spiagge. La specie non è pericolosa per l’uomo, il richiamo alimentare è esercitato dalla presenza di prede naturali o animali domestici non custoditi, come i randagi.

L’avvistamento è avvenuto di notte. Si tratta di pochi frame, ma che non lasciano spazio a dubbi secondo quanto spiegato dal biologo faunista della riserva. 
Le fototrappole hanno ripreso un lupo giovane all’interno dell’area protetta di Torre Guaceto. In questa fase, l’esemplare è in esplorazione. Se riterrà che la zona sia adatta alla sua sopravvivenza, rimarrà e nel giro di un anno inizierà a riprodursi. 
I lupi sono animali con una grande adattabilità, si muovono per decine di chilometri al giorno. L’esemplare avvistato potrebbe spaziare in tutta la provincia di Brindisi alla ricerca di cibo e poi tornare a riposare in riserva poiché qui potrebbe godere di tutte le condizioni adatte alla sua vita. 
La specie non è pericolosa per l’uomo. Il suo istinto lo spinge a sentire forte il richiamo alimentare esercitato da cinghiali, lepri, tassi, ricci e da animali domestici non accuratamente protetti. 
Il primo avvistamento di Torre Guaceto è stato registrato da una delle tante fototrappole sparse dal Consorzio di Gestione del Parco e dal Corpo di polizia provinciale nella riserva. 
“Gli sforzi che facciamo per il nostro territorio danno sempre ottimi risultati – ha commentato il presidente della Provincia di Brindisi, Toni Matarrelli -, l’avvistamento in riserva è il frutto dell’impegno e dello spirito di collaborazione che da sempre guidano il lavoro del Corpo di polizia provinciale e del Consorzio di Torre Guaceto. Continueremo su questo solco per tutelare sempre al meglio questo bellissimo angolo di Puglia”. 
Ora l’ente gestore dell’area protetta implementerà ulteriormente la propria dotazione di occhi elettronici e sottolinea con più forza che mai l’invito all’utenza a non introdurre cani nella riserva perché è importante che il lupo non associ l’area protetta ad un luogo ideale per la predazione. 
“Ringraziamo ancora una volta il comandante Cosimo D’Angelo e i suoi agenti per l’attenzione che dedicano alla riserva – ha dichiarato il presidente del Consorzio, Rocky Malatesta -, grazie a loro abbiamo fatto una grande scoperta. Il ritorno del lupo, apparso nuovamente circa 8 anni addietro per la prima volta nella Puglia meridionale, dove ora sono presenti nuclei riproduttivi monitorati, si deve alla fine della persecuzione della specie iniziata negli anni ’70, che lo aveva relegato alle zone impervie dell’Appennino, agli importanti interventi di ri-naturalizzazione che abbiamo realizzato in riserva, all’abbandono delle campagne da parte degli agricoltori e alla nascita e buona gestione delle aree protette in generale”. 

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Domenica da dimenticare per moltissimi passeggeri Easyjet, alle prese con la cancellazione improvvisa da parte della compagnia aerea. Il volo Milano Brindisi EJU3517, infatti, nella giornata di ieri, domenica 2 luglio, è stato cancellato, rovinando tutti i piani programmati per i viaggiatori diretti in Puglia.  

I passeggeri, quindi, non si sono potuti imbarcare sul volo in partenza alle 11:30, rimanendo all’aeroporto di Milano Malpensa.

Un disservizio che ha portato non pochi disagi per i passeggeri desiderosi di raggiungere la città pugliese. I viaggiatori, però, grazie all’assistenza gratuita di ItaliaRimborso, possono ottenere 250 euro come compensazione pecuniaria. Sembra che la cancellazione, infatti, sia dovuta a problematiche della compagnia aerea ed il team sostiene che ci possano essere gli estremi per l’applicazione del Regolamento Comunitario 261/2004.

Per contattare ItaliaRimborso è possibile farlo, segnalando direttamente il volo cancellato Easyjet Milano Brindisi, con il form presente nel sito italiarimborso.it.

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Il Consiglio Provinciale di Brindisi, riunitosi oggi in 1^ convocazione, ha esaminato e approvato tutti gli argomenti iscritti all’ordine del giorno:

  • Approvazione verbale seduta di Consiglio Provinciale del 02 maggio 2023;
  • Decadenza dalla carica dei Consiglieri Provinciali e relativa presa d’atto delle surroghe con i consiglieri Cataldo Rodio del Comune di Ceglie Messapica e Maria Luigia Melgiovanni del Comune di San Pancrazio Salentino;
  • Decadenza dalla carica del Consigliere Provinciale Massimiliano Oggiano, del Comune di Brindisi e relativa surroga con la Sig.ra Anna Ferreri, del Comune di Francavilla Fontana;
  • Approvazione dei Conti degli Agenti Contabili. Esercizio finanziario 2022;
  • Approvazione Rendiconto della gestione esercizio finanziario anno 2022;
  • Ratifica variazione d’urgenza al bilancio di previsione 2023/2025 ex art. 175, comma 4, del d.lgs. n. 267/2000 ex Decreto del Presidente nr. 82 del 26.05.2023;
  • Riconoscimento di debiti fuori bilancio provvedimenti esecutivi dell'art. 194, c. 1, lett. a) del D. L.vo 267/2000;
  • III variazione al bilancio di previsione 2023-2025.
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