Redazione

Domani 23 giugno in Regione a Bari, vi sarà un incontro sulla sanità brindisina. Molte sono le attese dell’incontro e le speranze di fiducia sui diritti e le tutele per un Nuovo Patto per la salute dei cittadini Brindisini. Per Noi dell’ADA/Uilp provinciale di Brindisi, (Associazione per i diritti degli anziani), è prioritario per l’Asl di Brindisi avere come guida, un nuovo Direttore generale e non un commissario sanitario. Le criticità sono molte: Chiusura dei reparti di Chirurgia a Brindisi, Francavilla Fontana e Ostuni, mancata riapertura del reparto Nascite a Francavilla, possibile chiusura dell’Unità di terapia intensiva neonatale, carenze della medicina radiologica e interventista di cardiologia ed emodinamica, stato di emergenza dei Pronto Soccorso. Argomenti, che sono stati discussi nei tavoli d’incontro con le sigle sindacali non solo a Brindisi ma anche a Bari, però sono sempre rimasti sulla carta.

Sembra, a volte, accentuare le disuguaglianze sulla salute tra i vari territori, quando è necessario tutelarla in particolare per i malati oncologici e per tutti quei cittadini che sono in uno stato di bisogno reale. Per l’ADA (Associazione per i diritti degli anziani), come riferisce la Costituzione, “ la tutela della salute è un diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”. È opportuno per la città di Brindisi, sostenere un Servizio Nazionale che non escluda i LEA (livelli essenziali di assistenza). Questi, in effetti, sono dei Leps sociali (livelli essenziali delle prestazioni), quindi dei servizi e delle attività, ma che hanno bisogno di essere erogati, perché bisognosi di “appropriatezza e uniformità” con le innovazioni tecnologiche e scientifiche della realtà odierna e delle esigenze dei cittadini. In questi ultimi riferimenti, dopo la pandemia da Covid-19, gli obiettivi previsti dal Def (documento di economia e finanza) e dal Pnrr (Piano nazionale di ripresa e di resilienza), sono considerate per avviare costruzione di case e ospedali della comunità nel territorio. Non vi è, però, nessuna traccia “del come” le Regioni, in particolare in Puglia per Brindisi e Provincia, poter rispondere sulla carenza di servizi e di operatori sanitari. Il territorio ha bisogno di una svolta di cambiamento che riparta da alcuni paletti per l’assistenza cominciando dal bisogno di medici ed infermieri negli ospedali e nei luoghi di cura per arrivare alla realizzazione di una cultura diversa pensando a quei pazienti anziani e disabili che possono essere trattati al proprio domicilio invece di essere portati dentro gli ospedali con la speranza di un risultato diverso da quello che è accaduto durante la pandemia Covid-19. L’ADA provinciale chiede per la città di Brindisi “Una riforma su misura per la tutela dei diritti degli anziani non autosufficienti” a vantaggio dei pazienti in particolare per le patologie croniche come il diabete o scompenso cardiaco, perché è possibile ottenere un’assistenza medica e infermieristica a casa di chi è bisognoso di cure. Necessita, per l’Associazione ADA, un modello possibile che elimini gli eccessi inappropriati al pronto soccorso quando, invece, l’assistenza potrebbe essere a casa del paziente con il supporto e il calore della propria famiglia. Per fare questo, l’input potrebbe essere di creare una nuova specializzazione formativa per i medici e gli infermieri di medicina generale, dove è possibile mettere al centro degli obiettivi un nuovo “modello della casa della comunità” con nuove figure professionali e farmacie di comunità per le cure dei pazienti a casa propria. Ciò  potrebbe essere indicativo per un nuovo welfare sulla non autosufficienza, che rispetterebbe l’autonomia degli enti locali e l’eterogeneità dei contesti territoriali e rafforzerebbe i livelli di assistenze e delle prestazioni sociali dei Lea e dei Leps.

Non si tratta, quindi, di rifare l’intero Welfare, ma solo di correttivi sugli elementi deboli e sulle fragilità da destinare con il supporto, sempre dell’ADI Asl, alla persona anziana non autosufficiente nel garantire l’assistenza ai bisogni di anziani e familiari.

Sulle Liste d’Attesa nell’Asl di Brindisi si rende necessario, di conseguenza evitare, “meccanismi di barriera all’entrata”. I tempi sono molto lunghi, superiori alle necessità, per alcuni interventi, in particolare nelle aree oncologiche e quelle cardiologiche, aggravati anche dalla pandemia Covid-19. Oggi, purtroppo, non si riesce a ritornare alla normalità. Tutto questo ha causato politiche sanitarie approssimative ed incertezze, costruite su “vecchi programmi” e che ha causato “Viaggi della speranza dei pazienti” e  “fuga di operatori” in altre regioni in particolare per il territorio brindisino gli orientamenti sono ancora oggi: Lazio, Lombardia, Piemonte, Toscana ed Emilia Romagna. La richiesta è stata sempre la stessa: bisogni di servizi sanitari qualitativi e quantitativi (farmaci innovativi, riduzione liste d’attesa, e-health e cosi via). L’incertezza nelle cure e la carenza di operatori hanno creato diseguaglianze nell’accesso alle cure tra le varie regioni nei servizi dei livelli essenziali, nelle prestazioni sociali, nell’accorpamento delle strutture e nel taglio dei posti letto. Credo che Brindisi fino ai primi anni novanta sia stata “modello” sulle scelte di politiche sanitarie, tanto che il territorio brindisino poteva vantarsi di essere stato “esempio” trainante verso le altre province e enti locali della Regione, in efficienza, efficacia e appropriatezza del suo sistema ospedaliero nell’offerta di strutture (posti-letto) e di spesa. È sufficiente fare un’analisi alle attività (ricoveri e giornate di degenza negli anni passati). Oggi, secondo la nostra Associazione, il buon senso richiede scelte politiche diverse, poste su una svolta di efficienza quali-quantitativa per un Nuovo Patto di Salute che possa essere produttivo e allontani un turismo sanitario eccessivo, basato sui “Viaggi della Speranza” per i pazienti in attesa di cure e “fughe di operatori brindisini”  per dare intelligenze, capacità e supporti sanitari ai pazienti di altri territori, bisognosi anche loro di avere qualità di cure.

Il presidente dell’ADA provinciale di Brindisi

Giunta Tindaro

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Gabriella Genisi presenta il suo nuovo romanzo, giovedì 22 giugno a Mesagne. È in tutte le librerie dallo scorso 13 Giugno il nuovo romanzo di Gabriella Genisi dal titolo "L'Angelo di Castelforte" edito Rizzoli. Dopo Lolita Lobosco, l'autrice ci regala un nuovo personaggio, Chicca Lopez, la carabiniere più ribelle del Salento. Cambia l'ambientazione della storia spostandosi nel Salento più profondo e meno conosciuto, fatto di angoli nascosti, di credenze e leggende. Chicca Lopez è una donna apparentemente forte, la cui forza è più una corazza per i grandi abbandoni e le grandi sofferenze subite nel passato. In sella alla sua moto, e nonostante le sorprese che la vita privata le riserverà durante il corso delle indagini, riuscirà a districare la complessa matassa di una serie di omicidi nella tenuta di Castelforte, dove letterati di tutto il mondo sono riuniti per scrivere il loro romanzo sotto l'attento controllo del loro pigmalione, il controverso ed eccentrico Lord Victor Allen. In un romanzo di parole, respiri, tramonti, amore, morte, Gabriella Genisi ci racconta il lato più perturbante degli scrittori. E, come tanti piccoli indiani, ognuno di loro dovrà guardarsi le spalle. L’iniziativa è organizzata dall’associazione culturale “Scintilla” nell’ambito dell’ultima edizione del Festival del Libro Emergente; inserita nella rassegna MesagnEstate 2023, la presentazione si svolgerà nel Chiostro del Municipio, in via Roma a Mesagne, a partire dalle ore 20.30. A dialogare con l’Autrice ci saranno Regina Cesta, coordinatrice del festival, e Cosimo Saracino, direttore di QuiMesagne. Ingresso libero e gratuito.

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In occasione dell' inizio degli esami di maturità è stato realizzato questo video con il contributo di alcuni dei maggiori atleti del Gruppo Sportivo Fiamme Oro della Polizia di Stato: Simone Barlaam nuoto paralimpico, Gregorio Paltrinieri nuoto, Giorgio Minisini nuoto artistico, Giulia Ghiretti nuoto paralimpico, Bebe Vio scherma paralimpica e Sofia Raffaeli ritmica, fanno gli auguri ai ragazzi che si apprestano a sostenere l'esame di maturità.

AGROMAFIE: COLDIRETTI PUGLIA, BENE CC CONTRO RACKET MITILICOLTORI; BUSINESS DA 25 MLD. 

L’agroalimentare è diventato un settore prioritario di investimento della malavita con un business criminale che ha superato i 25 miliardi di euro sul territorio nazionale, con la criminalità spicciola che in Puglia è divenuta la ‘porta d’ingresso’ principale nella vita imprenditoriale degli agricoltori. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia che plaude all’operazione dei Carabinieri del nucleo investigativo e dai militari della guardia costiera di Taranto per sgominare un’associazione per delinquere finalizzata alle estorsioni, ai furti e alle minacce aggravate a danno di miticoltori del Mar Grande e del Mar Piccolo di Taranto, ma anche per l’immissione in commercio  di prodotti ittici senza ‘carta d‘identità’, privi di documentazione sanitaria e fiscale.

Il settore della pesca e dell’acquacoltura in Puglia – dice Coldiretti Puglia – vale 225milioni di euro, secondo i dati CREA, con una flotta operante lungo le coste pugliesi costituita da 1.455 battelli che rappresenta il 12,3% del totale nazionale, il 10,5% del tonnellaggio e il 12% della potenza motore.

Il mondo della produzione agroalimentare è sotto attacco – spiega Coldiretti Puglia – perché rappresenta una grande realtà economica e sociale intorno alla quale si sviluppa un notevole indotto e che può rappresentare, se opportunamente valorizzata, il motore di uno sviluppo diffuso per l’intera regione che nel 2022 ha raggiunto, nonostante le minacce del clima e della siccità, il valore di oltre 3 miliardi di euro di produzione lorda vendibile e oltre 5 miliardi di valore dell’agroalimentare.

“La malavita comprende la strategicità del settore agricolo e della pesca in tempo di crisi economica perché – dichiara Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Taranto – consente di infiltrarsi in modo capillare nella società civile e condizionare la via quotidiana delle persone. Non solo si appropriano di vasti comparti dell’agroalimentare e dei guadagni che ne derivano, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale e soffocando l’imprenditoria onesta, ma compromettono in modo gravissimo la qualità e la sicurezza dei prodotti, con l’effetto indiretto di minare profondamente l’immagine dei prodotti italiani ed il valore del marchio Made in Italy”.

Le mafie – continua Coldiretti – operano attraverso furti di attrezzature e mezzi agricoli, racket, abigeato, estorsioni, o con il cosiddetto pizzo anche sotto forma di imposizione di manodopera o di servizi di trasporto o di guardiania alle aziende agricole, danneggiamento delle colture, aggressioni, usura, macellazioni clandestine, caporalato e truffe nei confronti dell’Unione europea.

Ma la criminalità spicciola rende difficile la quotidianità degli imprenditori in campagna, con i raid che sono un fenomeno ormai senza soluzione di continuità da anni e costringono gli agricoltori a vigilare di notte, ma gli episodi si stanno registrando anche in pieno giorno. Si moltiplicano i furti di ferro, acciaio, rame, cavi elettrici e telefonici in campagna – aggiunge Coldiretti Puglia - con le aziende agricole che rimangono spente e isolate telefonicamente, mentre i pozzi per i irrigare restano fermi, pregiudicando le produzioni agricole che hanno bisogno di acqua.

Masserie, pozzi e strutture letteralmente depredate, chilometri e chilometri di fili di rame, letteralmente volatilizzati – segnala Coldiretti Puglia - lasciano le imprese senza energia elettrica e possibilità di proseguire nelle quotidiane attività imprenditoriali, furti di prodotti in campo e delle piantine resistenti a Xylella appena messe a dimora, taglio di ceppi di uva da vino Primitivo, di uva da tavola e tiranti di tendoni, sabotaggi di cantine, taglio e furti di ulivi secolari, sono solo alcuni degli atti criminosi a danno degli agricoltori.

Ormai nelle campagne pugliesi le attività criminose sono legate alla “stagionalità” delle produzioni, con squadre ben organizzate tagliano i ceppi dell’uva da vino a marzo/aprile, rubano le ciliegie a maggio, l’uva da tavola da agosto ad ottobre, le mandorle a settembre, le olive da ottobre a dicembre, gli ortaggi tutto l’anno, ma preferiscono i carciofi brindisini e gli asparagi foggiani, dimostrando che alla base dei furti ci sono specifiche richieste di prodotti redditizi – affefma Coldiretti Puglia - perché molto apprezzati dai mercati. Infine sradicano e portano via gli olivi monumentali perché qualcuno evidentemente li ricerca. I furti sono praticamente quotidiani tanto da aver spinto alcuni agricoltori ad organizzarsi con ronde notturne e diurne.

La guerra in Ucraina con gli insostenibili rincari delle materie prime e del carrello della spesa hanno aggravato – denuncia Coldiretti Puglia -  le distorsioni dal campo alla tavola in una situazione in cui per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti meno di 15 centesimi vanno a remunerare il prodotto agricolo. L’approvazione delle norme contro le pratiche sleali nel commercio alimentare rappresenta una svolta storica per garantire un giusto prezzo ad agricoltori e allevatori in una situazione in cui per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti meno di 15 centesimi in Italia vanno a remunerare il prodotto agricolo. Con il nuovo provvedimento fortemente sostenuto da Coldiretti è scattato lo stop per 16 pratiche sleali che vanno dal rispetto dei termini di pagamento (non oltre 30 giorni per i prodotti deperibili) al divieto di modifiche unilaterali dei contratti e di aste on line al doppio ribasso, dalle limitazioni delle vendite sottocosto alla fine dei pagamenti non connessi alle vendite fino ai contratti rigorosamente scritti. Si realizza così un percorso virtuoso finalizzato a garantire una equa distribuzione del valore lungo tutta la filiera proprio in un momento in cui molte imprese agricole stanno vendendo sottocosto anche per effetto di pratiche sleali che scaricano sull’anello più debole della filiera gli oneri delle promozioni commerciali di Natale.

I risultati dell’attività di contrasto confermano la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie ancora larghe della legislazione – conclude Coldiretti Puglia - con la riforma dei reati in materia agroalimentare perché l’innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali rendono ancora più pericolose le frodi agroalimentari che per questo vanno perseguite con un sistema punitivo più adeguato con l’approvazione delle proposte di riforma dei reati alimentari presentate da Giancarlo Caselli, presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio Agromafie.

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Sanità Puglia, Galizia (UGL Salute): "Nella ASL BR a rischio il diritto alle cure per mancata programmazione turnover e medici traditi dal SSR". La UGL Salute di Brindisi interviene, a distanza di qualche giorno, sulla chiusura dell'UO di Chirurgia Generale del PO di Ostuni. "Assistiamo da tempo a una preoccupante carenza di personale medico, ne deriva l'ennesima amara chiusura” afferma Alessandro Galizia, Segretario Provinciale della UGL Salute di Brindisi.

In seguito alla chiusura dell'UO di Ostetricia e Ginecologia di Francavilla Fontana nell'aprile scorso, la stessa sorte giunge per l'UO di Chirurgia Generale del PO di Ostuni. Il sindacalista si lancia in una lucida analisi: "Viviamo in un'epoca di disillusione dei professionisti della salute verso il SSR da cui si sentono traditi. Un sistema che non riesce più a gratificare né professionalmente né economicamente il personale, spesso sottoposto a carichi di lavoro insostenibili. I camici bianchi sono i primi a patirne, privi di una reale valorizzazione. Una mancata considerazione che molto spesso porta questi ultimi a preferire il privato o a valicare i confini nazionali alla ricerca di adeguati compensi, a volte anche quattro volte superiori alla media italiana, e minore stress lavorativo. Molte procedure di reclutamento di nuovo personale risultano deserte, Da tempo la UGL Salute afferma che occorre valorizzare la professione medica “conclude Galizia.

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La Uil di Brindisi esprime l’augurio di buon lavoro alla nuova Giunta Municipale della città capoluogo. Brindisi ha urgenza di ripartire in tutti i settori economici e sociali per cogliere la sfida dei tanti e diversi cambiamenti della nostra epoca. Il Sindaco Marchionna e l’Amministrazione Comunale che egli ha delineato hanno tutte le premesse – di competenze, motivazione e direzione - per dotare la città ed il territorio di un governo all’altezza delle risposte che merita.

Il nostro Sindacato – il Sindacato delle persone - non starà a guardare: proseguirà nella sua azione di analisi e stimolo dell’attività amministrativa soprattutto su temi cruciali per la qualità della vita dei brindisini e per quelle scelte strategiche capaci di condizionare il futuro di questa terra. I nostri stimoli all’Amministrazione Comunale saranno sempre propositivi e costruttivi.

L’invito che rivolgiamo alla nuova Amministrazione Comunale è lo stesso con cui abbiamo accompagnato l’intera campagna elettorale: la priorità per Brindisi è #ProgrammareOltreEmergenze. L’amministrazione e le soluzioni d’urgenza, senza una visione ed una prospettiva, sono il vero limite della politica del nostro territorio da troppi anni.

La prima, grande, urgente emergenza riguarda la Sanità. Mancano medici ed infermieri e per strani «combinati disposti» sembra non ci sia la possibilità di assumere (!). I ricoveri sono bloccati, le liste d’attesa per un esame diagnostico o una visita specialistica interminabili. Occorre evitare di sentirsi male. Come apportare significative soluzioni?

Il secondo importante aspetto riguarda le politiche di sviluppo ed il lavoro. È fondamentale creare nuovi posti di lavoro a partire da settori ancora non esplorati a sufficienza come il Turismo, la Cultura, la Città Universitaria e ravvivare settori storici per l’economia brindisina come l’Agricoltura e a Logistica e le sue infrastrutture. È fondamentale portare avanti la Transizione Ecologica ma nessuno deve rimanere indietro.

Vi è poi il grande tema della Cultura, in modo particolare della cultura della Legalità e di quella connessa al mondo dei giovani. Verso il loro futuro è diretto il nostro impegno quotidiano.

Ora, con la nuova Amministrazione pienamente in carica, è il momento dei fatti. Per Brindisi e per tutti i brindisini.

 

Il Coordinatore Provinciale

         Fabrizio Caliolo

Situazione sanità a Brindisi insostenibile. Subito fondi e iniziative specifiche per il sistema sanitario del nostro territorio”. La situazione di criticità della sanità in provincia di Brindisi ha superato di gran lunga i livelli di guardia ed è ormai in una condizione di non ritorno se non si interviene immediatamente e con mezzi adeguati. E non sarà certo la nomina di un nuovo asset dirigenziale, pure urgente e necessario, a invertire la rotta che sembra indirizzata verso il collasso del sistema sanitario brindisino.

La mancata pianificazione e programmazione, sempre disattesa dall’azienda negli anni, è stata la vera causa di tutto il disastro. Si è sempre navigato a vista pensando a soluzioni tampone, senza una visione programmatoria dei bisogni. Dai pronto soccorso, alla chirurgia, dall’utin, all’utic alla ginecologia, da reparti di eccellenza sottovalutati, come cardiologia e dermatologia, alle lunghissime e insostenibili liste d’attesa, non passa giorno che non si apra un fronte per la sanità in tutta la provincia. La situazione è diventata insostenibile ad ogni livello con penuria di medici, infermieri, operatori sociosanitari, ausiliari, infrastrutture e macchinari vetusti: stiamo assistendo ogni giorno, con grande preoccupazione, allo smantellamento dei presidi sanitari brindisini.

A ciò si aggiunga la sciagura di un Governo centrale che anziché aumentare la spesa sul fondo sanitario nazionale la taglia, come è avvenuto con il Def, che nulla fa sul rinnovo dei contratti e sulle assunzioni nel settore sanitario pubblico, che non programma investimenti sulla formazione di nuovi medici e infermieri e che ci propina l’autonomia differenziata, la quale sarà la pietra tombale sul diritto costituzionale alla salute per milioni di cittadini nel Mezzogiorno d’Italia e in territori come quello brindisino già immersi in una grave crisi del sistema sanitario pubblico. Su tutto questo nulla hanno da dire quei rappresentanti locali di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, che strumentalizzano questa situazione drammatica per attaccare, a Ostuni come a Francavilla, le locali amministrazioni di centrosinistra appena elette.

Dal momento che, a differenza loro, pensiamo che di fronte alla salute di centinaia di migliaia di cittadini della Provincia di Brindisi non ci sono vincoli politici e di appartenenza a partiti e schieramenti che tengano, chiederemo che a Brindisi venga riservata la stessa attenzione dedicata alle realtà che giustamente vengono promosse a poli universitari, mentre la sanità brindisina retrocede a livelli non più tollerabili. Un prezzo troppo grande che non devono pagare i cittadini brindisini, il più delle volte costretti a lunghi viaggi della speranza per vedersi riconosciuto il diritto di curarsi. In questi anni ci sono state troppe promesse disattese in termini di investimenti sul territorio, scarso interesse a far crescere professionalmente tutti gli operatori della sanità abbandonati totalmente al proprio destino.

Per questo chiederemo un immediato confronto con il segretario regionale Domenico De Santis e il gruppo consiliare del Partito Democratico in Regione Puglia a cui manifesteremo l'urgenza di definire, in modo puntuale, i fabbisogni di personale e risorse economiche idonei al raggiungimento degli obiettivi di perfomance organizzativa, efficienza e qualità dei servizi. Ai consiglieri regionali solleciteremo altresì urgenti iniziative specifiche per la sanità in provincia di Brindisi che prevedano lo stanziamento di risorse per l’ammodernamento  infrastrutturale dei presidi sanitari, a cominciare dal completamento degli interventi su Brindisi, Francavilla Fontana e Ostuni, nonché di quelli sui presìdi territoriali assistenziali (PTA) e per strumentazione medica all’avanguardia: ben sapendo che oggi la priorità è garantire le dotazioni organiche in via di smantellamento con l’assunzione di medici, infermieri, operatori socio-sanitari e ausiliari in linea con il reale fabbisogno di salute dei cittadini.

Questa iniziativa sarà un banco di prova per valutare anche l’adeguatezza della guida politica della delega alla sanità di Rocco Palese e l’attenzione dell’intero governo regionale verso questa parte della Puglia.

La Direzione Provinciale del Partito Democratico

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EXPORT: COLDIRETTI PUGLIA, VOLA OLIO PUGLIESE NEL MONDO (+35%); SI CONFERMA ANCHE NEL 2023 OTTIMA PERFORMANCE PRODOTTO SIMBOLO DIETA MEDITERRANEA. 

Balzano del 35% in valore le esportazioni di olio d’oliva Made in Puglia nel mondo nonostante i cambiamenti climatici che pesano sulla produzione regionale e le minacce  dell’etichetta nutrizionale a semaforo sugli alimenti che si sta diffondendo in Europa. E’ quanto emerge all’analisi di Coldiretti Puglia, relativa al boom delle vendite all’estero di olio extravergine di oliva pugliese nei primi 3 mesi del 2023, una conferma delle performance positive di uno dei prodotti simbolo della Dieta Mediterranea che già aveva chiuso il 2022 con una crescita del 30,4%.

“Diffondere la cultura dell’olio extravergine di oliva fra i turisti e i consumatori e supportare la crescita continua della filiera dell’olio in Italia e all’estero è il nostro obiettivo perché i consumatori sono affamati di informazioni e conoscenza sul mondo dell’olio”, commenta Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia che ricorda come l’ulivo in Puglia sia presente su oltre 370mila ettari di terreno coltivato, con 5 oli extravergine DOP e 1 IGP Olio di Puglia, “con l’olivicoltura pugliese che è la più grande fabbrica green del Mezzogiorno d’Italia con 60 milioni di ulivi, il 40% della superficie del Sud, quasi il 32% nazionale e l’8% comunitaria ed un valore di 1 miliardo di euro di PLV (Produzione Lorda Vendibile) di olio extravergine di oliva”. 

Un successo minacciato – afferma la Coldiretti – dalle difficoltà determinate dalla guerra e dai rincari energetici con i costi crescenti di produzione che non vengono coperti dai prezzi di vendita ma anche dai bollini allarmistici a semaforo che alcuni Paesi, dalla Gran Bretagna al Cile alla Francia, stanno applicando su diversi alimenti della dieta mediterranea sulla base dei contenuti in grassi, zuccheri o sale.

I sistemi di etichettatura nutriscore e a semaforo sono fuorvianti, discriminatori ed incompleti e finiscono per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta, insiste Coldiretti nel sottolineare che si rischia di promuovere cibi spazzatura con edulcoranti al posto dello zucchero e di sfavorire elisir di lunga vita come l’olio extravergine di oliva considerato il simbolo della dieta mediterranea.

In questo scenario serve una ulteriore stretta sui controlli, per stoppare le pratiche sleali che scaricano sull’anello più debole della filiera gli oneri delle promozioni commerciali, grazie alla Legge fortemente sollecitata da Coldiretti per rendere più equa la distribuzione del valore lungo la filiera ed evitare che il massiccio ricorso attuale alle offerte promozionali di una parte della Gdo non venga scaricato sulle imprese di produzione già costrette a subire l’aumento di costi di produzione.

I cittadini usano in media 8 chili a testa di olio extravergine di oliva e ogni famiglia spende in media 117 euro all’anno per acquistare olio d’oliva che è anche l’alimento più popolare sulle tavole nazionali, addirittura più di pane e pasta, utilizzato da oltre il 97% degli italiani nell’ultimo anno, secondo un’analisi di Coldiretti sui dati Istat sugli stili alimentari con una crescente attenzione verso il prodotto di qualità che ha favorito la nascita di corsi e iniziative come la Evo School di Unaprol che forma gli esperti dell’olio del ventunesimo secolo.

Il consiglio della Coldiretti è quello di diffidare dei prezzi troppo bassi, acquistare extravergini a denominazione di origine Dop e Igp, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di comperare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica dove è possibile assaggiare l’olio EVO prima di comprarlo e riconoscerne le caratteristiche.

A livello regionale e nazionale vanno programmate e realizzate campagne quinquennali di comunicazione, strutturali e adeguatamente finanziate, che promuovano – dice Coldiretti Puglia - in maniera strategica e coordinata il prodotto simbolo della Puglia, l’olio extravergine di oliva.

Serve responsabilità da parte dell’intera filiera alimentare – aggiunge Coldiretti Puglia - con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore per salvare le aziende agricole e tutelare i consumatori.

Per sostenere il trend di crescita dell’enogastronomia Made in Italy serve anche agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo, sottolinea Coldiretti Puglia nel sottolineare l’importanza di cogliere l’opportunità del Pnrr per modernizzare la logistica nazionale che ogni anno rappresenta per il nostro Paese un danno in termini di minor opportunità di export. Ma è importante lavorare anche sull’internazionalizzazione per sostenere le imprese che vogliono conquistare nuovi mercati e rafforzare quelli consolidati – conclue Coldiretti Puglia - valorizzando il ruolo strategico dell’ICE e con il sostegno delle ambasciate.

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Alberi, panchine, una zona per bambini. Ma anche parcheggi e accessi pedonali più agevoli, nuova illuminazione a led.

È la riqualificazione di piazza Bissolati a Fasano, tra via Zanibelli, via Bissolati e via Prampolini. Un’area di circa 1400 metri quadrati, fino ad oggi abbandonata e adibita a parcheggio, che diventerà uno spazio nuovo, fruibile e vivibile da parte di tutti.

L’intervento, dal costo di 440mila euro, sarà coperto da fondi comunali. In particolare, i lavori prevedono la demolizione e ricostruzione dell’isola direzionale di via Zanibelli in direzione via Fratelli Rosselli, la realizzazione di una nuova isola direzionale di via Zanibelli munita di alberature e parcheggi, messa in quota della piazza e realizzazione di pavimentazione drenante, realizzazione di una play area su pavimentazione antitrauma per bambini, panchine, alberi, parcheggi e nuova illuminazione.

«La piazza sarà resa più attrattiva – dicono il sindaco Francesco Zaccaria e l’assessore all’Urbanistica Gianluca Cisternino –. L’area per bambini consentirà ai piccoli di avere uno spazio dove giocare e divertirsi in sicurezza. un luogo di incontro per le famiglie residenti nella zona con arredi consoni e in armonia con il contesto. In questo modo restituiamo alla comunità un’area finalmente riqualificata che diventerà un altro e nuovo luogo a misura dei cittadini da vivere quotidianamente».

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Oggi per gli studenti impegnati con gli esami di maturità suonerà una campanella speciale, di quelle che non si dimenticano più.
Care ragazze, cari ragazzi, voglio augurarvi tanta serenità e fiducia: la sfida che state per affrontare vi sta sembrando probabilmente un’impresa titanica. E se può consolarvi, per tutti - me compreso - è stato così. E invece, lasciatevelo dire da chi ci è passato quasi 30 anni fa, non lo è: la parte più difficile di un percorso costellato da mille emozioni, da un bagaglio di conoscenze comunque incalcolabili, cementato dalle inevitabili delusioni che aiutano a crescere, vi ha già portato alla soglia che state per varcare, rendendovi le persone che siete, pronte ad affrontare una prova che, per quanto oggi sembri grande, è poca cosa rispetto alle vostre capacità, al vostro coraggio e alla forza di volontà già dimostrata in chissà quanti altri momenti.
E allora forza ragazzi, date il meglio di voi stessi. E soprattutto non dimenticate di sorridere, sempre e comunque: è un esame, è importante, ma non è la vita.

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