Redazione
COLDIRETTI PUGLIA, AL VIA SOSTEGNI PER AGRICOLTURA BIOLOGICA
Al via gli interventi per l’agricoltura biologica, con il segmento del bio che cresce ancora in Puglia forte di un aumento delle superfici del +6,4%, nonostante gli agricoltori sia stretti tra speculazioni e caro bollette, aggravati dalla guerra in Ucraina. A darne notizia è Coldiretti Puglia, dopo la firma del Decreto del Ministero delle Politiche Agricole con cui diventano operativi, dopo anni di attesa, gli interventi previsti dalla Legge di Bilancio 2020 per il settore dell’agricoltura biologica.
La legge di Bilancio aveva istituito il “Fondo per l'agricoltura biologica”, con l’obiettivo – spiega Coldiretti Puglia - di dare attuazione a interventi a favore delle forme di produzione agricola a ridotto impatto ambientale e per la promozione di filiere e distretti di agricoltura biologica e di ogni attività a queste connessa, con una dotazione che nel 2021 è stata ulteriormente incrementata, per arrivare ad una disponibilità totale, per il 2020 e il 2021, di 24 milioni di euro e che vedrà per ciascun anno successivo una dotazione di 5 milioni di euro.
L'obiettivo è di favorire forme aggregative e partecipative nei rapporti tra i differenti soggetti delle filiere biologiche – aggiunge Coldiretti Puglia - implementando la transizione ecologica del comparto, lo sviluppo, la collaborazione e l'integrazione fra i soggetti della filiera, stimolare le relazioni di mercato e garantire ricadute positive sulla produzione agricola di prossimità e sull'economia del territorio.
Coldiretti è da tempo convinta che sia necessario per il biologico ritrovare la sua dimensione agricola, saldamente legata al territorio di produzione e per questo auspica che questi obiettivi possano guidare lo sviluppo di un modello produttivo attento all'ambiente e alle persone, di cui le aziende agricole sono da tempo protagoniste.
La Puglia è la seconda regione più bio d’Italia – aggiunge Coldiretti Puglia - dove la pratica biologica interessa tutti i comparti agricoli dall’olivo ai cereali (23%), dalla vite agli ortaggi, con 3 impianti di acquacoltura biologica. Grazie alla ricerca il settore biologico può diventare un formidabile strumento di valorizzazione e un bacino di approvvigionamento – aggiunge Coldiretti Puglia - di prodotti di alta qualità e un valore aggiunto per gli enti pubblici sensibili alla corretta alimentazione di adulti e bambini. E’ necessario al contempo che tutti i prodotti che entrano nei confini regionali, nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri a tutela della sicurezza dei consumatori, perché dietro gli alimenti, italiani e stranieri in vendita sugli scaffali ci deve essere la garanzia di un percorso di qualità che riguarda l’ambiente, la salute e il lavoro, con una giusta distribuzione del valore. Anche i nuovi bandi del PSR Puglia per sostenere e incentivare l’agricoltura biologica hanno aperto a melograno, mandorlo e noce, facendo rientrare le colture frutticole nei nuovi bandi dello sviluppo rurale, su forte richiesta di Coldiretti.
L’attenzione dei consumatori di cibo biologico ha portato alla realizzazione nei Mercati di Campagna Amica di spazi destinati alle produzioni agroalimentari biologiche, oltre alle Botteghe Italiane completamente bio e numerosi agriturismo di Campagna Amica che hanno impostato la ristorazione proprio sulle produzioni aziendali bio.
Altro punto centrale del progetto di Coldiretti sul biologico è l’attenzione alla sicurezza alimentare nei servizi di ristorazione collettiva, divenuto un preciso dovere degli enti locali (Comuni, Province e Regioni).
La continua richiesta di prodotti freschi e di stagione stimola l’imprenditore biologico a ricercare ulteriori forme di contatto commerciale con il consumatore. I timori dei consumatori, innescati dal Covid e soprattutto dagli scandali alimentari, si sono tradotti – aggiunge Coldiretti Puglia - in una seria preoccupazione per la sicurezza alimentare e in una domanda crescente di garanzie di qualità e maggiori informazioni sui metodi di produzione.
L’Italia è uno dei maggiori importatori di alimenti biologici da Paesi extracomunitari e non può accettare passi indietro sulla sicurezza alimentare che mettono a rischio la salute dei consumatori ma anche la competitività del Made in Italy campo alla tavola, con la leadership Ue proprio nel biologico.
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Stamane i Carabinieri del NAS di Taranto, coadiuvati da Militari dei Comandi Provinciali CC di Brindisi, Bari e Matera, hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi, su richiesta della locale Procura della Repubblica, che ha diretto le indagini eseguite dagli Ufficiali di P.G. del Nas di Taranto.
Con il citato provvedimento è stata imposta l’applicazione di cinque misure cautelari degli arresti domiciliari a carico di altrettanti soggetti (quattro imprenditori nel settore sanitario ed un medico in servizio presso la Asl di Brindisi), ritenuti responsabili dei reati di corruzione continuata e, a carico del solo medico, di truffa aggravata e di false attestazioni nell’utilizzo del c.d. marcatempo sul luogo di lavoro.
Le indagini, avviate nell’anno 2020, hanno riguardato l’utilizzo inappropriato, eccessivo ed ingiustificato di dispositivi medici impiantabili (stent aorto-coronarici e cateteri dilatatori coronarici) presso il reparto di Cardiologia del presidio ospedaliero Perrino di Brindisi. In particolare, la meticolosa attività investigativa, consistita in attività tecniche, servizi di osservazione, controllo e pedinamento, acquisizione di voluminosa documentazione amministrativa e contabile nonché l’escussione di numerose persone informate sui fatti, ha consentito di riscontrare la probabile esistenza di rapporti affaristici e corruttivi tra il medico e gli imprenditori di aziende fornitrici di protesi cardiovascolari, i quali avrebbero fornito gli impianti di dispositivi medici in cambio di danaro e altre utilità, così danneggiando l’ASL, che avrebbe sborsato somme elevate per l’acquisto di protesi che non sarebbero state necessarie. Quindi, si ritiene che probabilmente i citati dispositivi sarebbero stati utilizzati in misura sproporzionata ed inappropriata rispetto alle esigenze cliniche ed operative di reparto.
Inoltre, nel corso dell’attività investigativa è stato possibile riscontrare che lo stesso specialista si sarebbe assentato con particolare frequenza dal posto di lavoro senza apparenti giustificazioni, anche al fine di effettuare attività di libera professione durante l’orario di servizio.
Infine, il G.I.P., su richiesta del P.M. inquirente, ha emesso anche un decreto di sequestro preventivo per equivalente pari alla somma di € 4.264,99 nei confronti del medico cardiologo indagato.
All’esecuzione dell’ordinanza cautelare odierna seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati.
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Amati, Bora: “Petizione SMA a 15mila firme in poche ore"
Amati, Bora: “Petizione SMA a 15mila firme in poche ore. Cambiamo storia tragica malattia. Appello a Meloni e Schillaci”. |
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“Nel giro di poche ore la petizione per salvare i bimbi italiani dalla SMA è già a 15mila sottoscrizioni. Sono mesi che combattiamo per eseguire su tutto il territorio nazionale lo screening obbligatorio su ogni neonato, ad oggi attivo solo in Puglia grazie a una legge regionale approvata su iniziativa consiliare. Ci appelliamo al presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al ministro Schillaci per adottare subito una disposizione amministrava diretta a eliminare una clamorosa e tragica disuguaglianza tra i bambini italiani.” Lo comunicano i consiglieri regionali della Puglia e delle Marche Fabiano Amati e Manuela Bora, promotori della petizione. “Siamo in possesso di terapie innovative in grado di cambiare la storia tragica della SMA e nella possibilità di diagnosi nelle ore immediatamente successive alla nascita, ossia in fase asintomatica. Tutto questo è stato ampiamente dimostrato dai due casi di bimbi pugliesi, con diagnosi precoce da screening obbligatorio, ai quali è stata somministrata da subito la terapia. Oggi, a sei mesi di distanza, si presentano sorprendentemente privi dei segni della malattia e guadagnano tutte le fasi della crescita al pari degli bimbi sani. Non possiamo, dunque, ignorare le straordinarie conquiste della scienza e della medicina, condannando alla forma più grave di malattia e disabilità la stragrande maggioranza dei bambini italiani colpiti da SMA. Si faccia dunque al più presto, perché per ogni ora passata invano c’è un probabile bambino che perde l’appuntamento con la vita. Per sottoscrivere la petizione andare sul sito https://www.change.org/tutticontrolasma. --------------- |
Incontro sul futuro della linea ferroviaria Brindisi – Taranto
Investimenti per la mobilità sostenibile, interoperabilità e nuovo ruolo degli Enti locali. Sono tanti i temi emersi nel corso del confronto tenuto lunedì 24 ottobre a Castello Imperiali sul futuro della linea ferroviaria Brindisi – Taranto promosso dall’Associazione “L’Isola che non c’è”.
A dialogare sul tema sono stati l’Assessora Regionale Anita Maurodinoia, il responsabile della direttrice Adriatica di Rfi Roberto Laghezza, i Sindaci Antonello Denuzzo, Antonio Matarrelli, Maria Lucia Carone, Angelo Palmisano, Ciro D’Alò e il giornalista Franco Giuliano, Presidente Onorario dell’Associazione “L’Isola che non c’è”.
La transizione energetica ha messo in evidenza la necessità di ripensare le abitudini di tutti negli spostamenti non solo urbani, ma anche nelle tratte interurbane. È il caso del pendolarismo che caratterizza la quotidianità di centinaia di lavoratori e studenti lungo la direttrice Brindisi – Taranto e che coinvolge direttamente i Comuni che sono toccati dalle corse dei treni.
Il momento favorevole per un potenziamento funzionale di questa linea è dato dall’investimento di 5 miliardi di euro del Governo Nazionale per migliorare la direttrice ferroviaria Adriatica che toccherà da vicino anche la tratta Brindisi – Taranto con progetti dedicati per 250 milioni di euro.
Così come illustrato dall’Ing. Laghezza sono numerosi gli interventi infrastrutturali già programmati da RFI sul territorio che riguarderanno da vicino anche Francavilla Fontana dove è stata prevista una rifunzionalizzazione della stazione ferroviaria esistente. Tuttavia, questo potrebbe non essere sufficiente. Come ribadito dall’Ass. Maurodinoia, è indispensabile puntare sulla interoperabilità, ossia servizi integrati che comprendano il passaggio dal treno ad altri mezzi sostenibili non solo per gli spostamenti di necessità, ma anche come strumento per il turismo.
Perché ciò avvenga è indispensabile un coinvolgimento diretto degli Enti Locali che, come nel caso di Francavilla Fontana, dovranno dotarsi degli strumenti urbanistici adeguati per rispondere alle nuove esigenze di mobilità, a partire dal PUMS. Su questo punto l’Assessora ha sottolineato che sono a disposizione risorse economiche dedicate che puntano a rafforzare nei singoli centri urbani percorsi ciclopedonali e la rifunzionalizzazione del trasporto pubblico locale.
Progettare richiede un coinvolgimento di tutti i livelli di governo, ma non può prescindere dall’ascolto dei territori che devono attrezzarsi per offrire un’analisi puntuale dei flussi in entrata e uscita e fornire soluzioni strutturali di mobilità alternativa. Senza ciò non sarà possibile raggiungere la sostenibilità economica delle innovazioni.
Tutti i partecipanti al tavolo si sono ridati appuntamento giovedì 15 dicembre presso l’Assessorato Regionale ai Trasporti e alla Mobilità Sostenibile per definire il percorso da compiere e programmare i primi interventi concreti.
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SABATO 29 OTTOBRE È TUTTO PRONTO PER IL CAMPIONATO ITALIANO DI TRIATHLON MEDIO E TRIATHLON OLIMPICO GOLD
Savelletri di Fasano (Br), 25 ottobre 2022 – Previsti momenti di suspense e grandi emozioni: a Borgo Egnazia è tutto pronto per il Campionato Italiano di Triathlon Medio FITRI 2022 e staffetta (nuoto 1,9 km; bici 90 km; corsa 21 km), e il Triathlon olimpico Gold e staffetta (nuoto 1,5 km; bici 40 km; corsa 10 km).
I campioni italiani Alessandro Degasperi, Giulio Molinari, Alessandro Fabian, Martina Dogana e Alessandra Fior sono già pronti per offrire spettacolo e, insieme a loro, altri 800 appassionati di nuoto, bicicletta e corsa gareggeranno in un luogo unico, immerso nella natura mediterranea tra il mare e la campagna pugliese.
L’Egnazia Tri è una delle ultime competizioni dell’anno che riunisce tutti gli amanti della disciplina sportiva; un evento della Federazione Italiana Triathlon, organizzato da Trio Events e Key Frame Events in collaborazione con Borgo Egnazia, il supporto della Regione Puglia e del Comune di Fasano. Media partner è Radio Deejay.
Un appuntamento imperdibile per chiudere la stagione sportiva tra i colori, sapori e i simboli della Puglia.
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Lunedì da dimenticare per centinaia di passeggeri diretti in Puglia, con il proprio volo che ha riportato un ritardo di oltre sette ore. È accaduto, ieri, lunedì 24 ottobre, con il volo Verona Bari FR6192, con pesanti disagi per i passeggeri della compagnia aerea Ryanair.
I passeggeri, quindi, sono stati costretti a trascorrere ore intere all’interno dell’aeroporto di Verona, vedendo rinviato il proprio volo in partenza inizialmente alle 08:15 e atterrato solamente alle 17:01. Ai viaggiatori è stato riferito che il ritardo sia stato dovuto a causa di un guasto alla toilette del velivolo.
Un disservizio che ha portato non pochi disagi per i passeggeri desiderosi di raggiungere la città pugliese, che, però, grazie all’assistenza gratuita di ItaliaRimborso, possono ottenere 250 euro come compensazione pecuniaria. Sembra che il ritardo, infatti, sia dovuto a problematiche della compagnia aerea ed il team sostiene che ci possano essere gli estremi per l’applicazione del Regolamento Comunitario 261/2004.
Per contattare ItaliaRimborso e segnalare il volo in ritardo Ryanair Verona Bari è possibile farlo segnalando direttamente il disservizio con il form presente nel sito italiarimborso.it.
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Covid 19. Oggi sono complessivamente 2104 i casi positivi in Puglia di cui 257 in provincia di Brindisi
Dati del giorno: 25 ottobre 2022
Dati complessivi
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“Prevenzione e motivazione, gli aspetti psicologici e la forza della mente”, se ne parla a San Michele Salentino giovedì 27 ottobre.
Ottobre, è il mese dedicato alla sensibilizzazione sull’importanza della prevenzione nella lotta al tumore al seno. Per combatterlo occorre unire le forze e investire su informazione e ricerca scientifica.
Si svolgerà a San Michele Salentino (Br) giovedì 27 ottobre pv presso la Pinacoteca “S. Cavallo” (inizio alle ore 18,30) il convegno “Prevenzione e motivazione, gli aspetti psicologici e la forza della mente”, un momento di riflessione e dibattito sul tema dalla prevenzione, raccontata e consigliata da persone che conoscono molto bene questo mondo.
“La prevenzione deve essere uno stile di vita, - spiega il sindaco Giovanni Allegrini - mi rendo conto e sono consapevole che tutti, io per primo, presi dalla quotidianità e dalle cose sempre da fare o dal modo in cui la società civile oggi vive, si è portati a dare spesso priorità alle cose materiali e non si trova il tempo per noi, e allora quando arrivano i campanelli d’allarme è spesso già tardi, è quindi una straordinaria occasione, che questa amministrazione con l’assessorato alle pari opportunità mette in campo, affinché si parli di prevenzione, affinché ognuno di noi venga sensibilizzato sul tema, e si faccia portavoce con le persone a noi care, questo è l’obbiettivo dell’amministrazione e questo è la volontà politica di questo assessorato che sta pianificando una serie di iniziative che saranno supportate e sostenute da diverse parti. Vi aspettiamo insieme per la salute”.
“E’ importante affrontare l’argomento e condividere storie - dice Angela Martucci, Assessora Sport, Spettacolo e Pari Opportunità di San Michele Salentino - perché la prevenzione non è qualcosa di cui parlarne solo ad ottobre, ma uno strumento concreto. Raccontare significa trasformare la paura in coraggio ed abbattere quei tabu, che spesso tengono bloccate noi donne”.
Dopo i saluti istituzionali, affidati a Giovanni Allegrini (Sindaco di San Michele Salentino) ed Angela Martucci (Assessora Sport, Spettacolo e Pari Opportunità di San Michele Salentino) sarà l’associazione “Cuore di Donna” Brindisi ad introdurre il tema dell’evento. A seguire gli interventi di Alessandro Galiano (Senologo Radiologo dell’ASL di Brindisi) e Manuela Caloro (Psiconcologa presso l’unità di Oncologia dell’ospedale “Perrino” di Brindisi). In conclusione le testimonianze di alcuni pazienti. Modera il convegno la giornalista Agata Scarafilo.
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Nas e Asl chiudono attività di ristorazione avviata abusivamente
I Carabinieri del N.A.S. CC di Taranto nell’ambito dei controlli eseguiti nei vari settori della Specialità ed in particolare finalizzati a prevenire e reprimere illeciti nella ristorazione, hanno eseguito attività ispettiva congiunta a militari del Comando provinciale CC. di Brindisi ed al personale del SIAN della Asl brindisina presso una struttura ricettiva della provincia di Brindisi.
Nel corso dell’ispezione si è accertato che la lussuosa struttura, adibita a sala ricevimenti (con piscina), feste di compleanno, ricorrenze ecc., era stata avviata in assenza delle previste autorizzazioni sanitarie ed amministrative previste. Inoltre nella struttura non veniva attuata la corretta prassi igienico-sanitaria poichè non era stato predisposto il manuale di autocontrollo (HACCP).
Tra l’altro la struttura di ristorazione non era in possesso dei requisiti strutturali previsti dalla vigente normativa comunitaria.
Il personale della Asl ha disposto la chiusura immediata in toto dell’attività di ristorazione avviata abusivamente.
Il valore della struttura si aggira intorno al milione di euro. Al legale responsabile sono state contestate violazioni amministrative pari ad euro 6.000,00.
Infine i Carabinieri del NAS di Taranto nell’ambito controlli finalizzati alla tutela degli anziani e persone fragili, in una struttura socio-sanitaria assistenziale della provincia di Brindisi hanno accertato, a seguito di riscontri sanitari avviati dopo attività ispettiva da parte degli organi sanitari competenti, che la medesima ospitava anziani non autosufficienti, per cui il Dirigente dell’ufficio comunale competente ha disposto il trasferimento di n. 5 ospiti anziani in altra struttura socio-sanitaria compatibile con le loro patologie.
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Ha preso avvio nel Brindisino la campagna olearia 2022/2023
Da pochi giorni ha preso avvio, anche in provincia di Brindisi, la campagna olivicola 2022/2023 con complessità vecchie e nuove che condizionano il mercato ed il lavoro degli olivicoltori. Nei primi giorni di molitura si può notare una minore produzione, comparata allo scorso anno, con prezzi lievemente superiori. Buona la qualità. L'olio di oliva rappresenta, per il nostro territorio, una risorsa strategica. Infatti, gli uliveti in Puglia ricoprono 370 mila ettari, in cui vi sono 5 oli extravergine di oliva di origine protetta e 1 a indicazione geografica tipica. Vi sono circa 60 milioni di ulivi, il 40% della superficie del Sud, quasi il 32% nazionale e l’8% comunitaria ed un valore di 1 miliardo di euro di produzione lorda vendibile di olio extravergine di oliva.
“Questo grande potenziale olivicolo oggi vede spesso i prezzi di vendita pagati agli agricoltori troppo bassi, da sempre anello più debole nella catena del valore ed all'interno della filiera olivicola”, ha spiegato Filippo De Miccolis Angelini, presidente di Coldiretti Brindisi -. In un anno come quello in corso è necessario che il mercato dia la giusta remunerazione a chi garantisce, tra mille difficoltà, un prodotto eccellente e altamente distintivo”. Per questo il presidente di Coldiretti ha fatto notare che la presente campagna olivicola si caratterizza per “i costi di produzione che sono aumentati nelle aziende olivicole in media del 50%”. Ad esempio l’incremento del costo dell’energia che è quintuplicato. “Certamente – ha confermato De Miccolis – poi in campo osserviamo anche gli effetti della siccità e di un clima sempre più impazzito, con una previsione in termini di produzione di olio extra vergine di oliva inferiore allo scorso anno”. In un comparto così in crisi c’è da vigilare sulle importazioni dal nord Africa, sulle sofisticazioni e sull'utilizzo dell'Italin sounding che all'estero danneggia le produzioni Made in Italy. “Costante, in tal senso, è l'impegno di Coldiretti nel difendere gli interessi nazionali, spesso in solitudine, dalle etichette nutriscore che rischiano di fuorviare le scelte alimentari di milioni di europei”, ha tenuto a precisare il presidente che non ha nascosto che queste criticità porteranno “ad un aumento dei prezzi delle olive, dell'olio e un diverso trend sarebbe sintomo di inaccettabili speculazioni in atto”.
Poi ci sono i danni ingenti causati dalla xylella sta ormai cancellando secoli di olivicoltura specializzata. “Le varietà di olive tipiche del nostro territorio, cellina ed olearola, da cui si otteneva un olio tipicamente dolce e pronto per essere consumato sono quasi del tutto sparite, distrutte dalla xylella fastidios pauca”, ha detto Emanuele Guglielmi, olivicoltore e vice presidente della Cantina Riforma Fondiaria di Mesagne. “In ogni modo la presente annata si presenta con una qualità sempre in diminuzione, ma con una qualità buona. Devo, però, dire che sulla gestione della xylella la Regione Puglia ha delle grosse responsabilità politiche”, ha concluso Guglielmi. A Latiano la situazione olivicola è tragica. La xylella ha quasi distrutto del tutto il patrimonio olivicolo. “Quest’anno per la prima volta non abbiamo avviato il frantoio grande, ma stiamo facendo funzionare quello piccolo”, ha spiegato Giuseppe Schiena, presidente dell’Agricola latianese -. La xylella ha distrutto tutti gli olivi a sud di Latiano e parte di quelli a nord, pertanto la produzione è minima anche se la qualità è buona”.
Infine, sulla xylella il presidente di Coldiretti ha profetizzato: “Oggi assistiamo al totale disinteresse e ad una inaccettabile trascuratezza verso un incessante avanzare della batteriosi da xylella fastidios pauca. La piana degli ulivi monumentali, patrimonio unico per agricoltura, paesaggio e turismo, è ormai zona infetta e vede un estremo ritardo nell'azione di monitoraggio prevista dal piano fitosanitario regionale. Nella maggior parte del territorio brindisino gli agricoltori non hanno accesso all'irrigazione e l'unica strategia che vedono messa in campo è la richiesta da parte della regione e dei consorzi di bonifica di pagare tributi emessi a fronte di una quasi assente attività di manutenzione ordinaria e di totale assenza di qualsivoglia investimento strategico per fornire acqua ai nostri campi”.
INTERVISTA A GIANNICOLA D'AMICO.
La campagna olivicola che da qualche giorno ha preso avvio in provincia di Brindisi si sta caratterizzando per la ridotta produzione, ma con i prezzi in leggero rialzo confronto allo scorso anno. Tuttavia, sulla predetta campagna incombono, come una spada di Damocle, sia l’aumento dei prezzi delle materie prime sia tante altre incognite. Per approfondire l’argomento ne abbiamo parlato con Giannicola D’Amico, vicepresidente regionale vicario di Cia – Agricoltori Italiani Puglia.
Presidente è questo un flash della campagna olivicola partita da qualche giorno in provincia di Brindisi.
“Quest’anno, è risaputo, è un’annata di scarica. Se a questo aggiungiamo i danni causati dalla siccità, che ha caratterizzato il territorio a partire dalla primavera, il risultato porta ad avere un calo di produzione, rispetto allo scorso anno, a non meno del 30/40 per cento. Situazione simile è in Spagna, dove si registra una produzione scarsa”.
Questa situazione, però, sta facendo registrare prezzi dell’olio di oliva più alti rispetto allo scorso anno.
“Certamente sì, e di conseguenza anche il prezzo delle olive raccolte in campo registra un leggero aumento rispetto allo stesso periodo del 2021. Al momento le olive raccolte dalla pianta vengono pagate fino a 60 euro al quintale, con un prezzo dell’olio extravergine di oliva pari a 6 euro al chilo, lo scorso anno nello stesso periodo quotava 4,80 euro al chilo, mentre le olive raccolte da terra, con tecniche tradizionali e dagli ulivi secolari che caratterizzano buona parte della provincia di Brindisi, vengono pagate in questi giorni fino a 40 euro al quintale a seconda delle zone, con un prezzo dell’olio lampante che ha raggiunto anche i 3,80 euro al chilo”.
Anche le rese al momento sembrano non essere del tutto negative.
“Considerato il periodo si stanno registrando rese medie di 15 chili di olio a quintale di olive. In questo caso molto dipende anche dalla qualità delle olive. Le piogge delle ultime settimane, l’umidità di questi giorni e le temperature calde di settembre e ottobre hanno di fatto determinato attacchi non di poco conto della mosca delle olive, che stanno compromettendo la qualità delle drupe”.
Su tutto, poi, incombe il caro materie prime.
“Infatti. Dall’energia elettrica, i cui aumenti hanno di fatto portato ad aumentare i costi di molitura dal 30 al 50 per cento, al prezzo del gasolio agricolo. È da quasi due mesi che il costo del gasolio agricolo non schioda dalla forbice di 1,35-1,40 euro al litro. Tutto questo a prescindere dalle quotazioni al barile. Ci chiediamo perché ancora non è intervenuta l’antitrust. Il costo del Brent, uno dei benchmark di riferimento per il petrolio, è sceso a 90 dollari. Quello del gasolio agricolo, invece, resta a 1 euro e 37 centesimi al litro, lo stesso costo di quando il Brent era a 125 dollari”.
Parliamo, quindi, di una chiara speculazione a danno del comparto agricolo.
“E’ in atto una colossale, sciagurata e irresponsabile speculazione che sta avendo effetti devastanti sull’agricoltura. Appena l’indice di riferimento si alza di qualche centesimo, il prezzo del gasolio utilizzato dagli agricoltori schizza subito in modo sproporzionale; al contrario, invece, al decrescere del prezzo base sui mercati internazionali non segue mai, nell’immediato, una diminuzione del costo del gasolio. È prioritario, quindi, che il nuovo governo debba mettere subito mano a una stretta seria e rigorosa per contrastare queste dinamiche, ormai fuori controllo, per garantire il giusto reddito agli agricoltori”.
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