Redazione

Incontro di calcio “S.S.D.Brindisi F.C-Nocerina 1910” in programma presso lo stadio comunale di Brindisi in data 6 febbario 2022. 

In relazione all’incontro di cui in oggetto, si informa che il Prefetto di Brindisi, con provvedimento adottato in data 3 febbraio 2022, ai sensi dell’art.2 del TULPS, all’esito della riunione tecnica di coordinamento dei vertici territoriali del Forze dell’Ordine tenutasi in pari data, ha disposto le seguenti misure:
vendita dei tagliandi nominativi per i tffosi ospiti nel limite di 200 unità, esclusivamente nelle ricevitorie individuate dalle società sportive sotto la responsabilità delle stesse, previa esibizione da parte dell'acquirente di un documento di identità;
vendita dei tagliandi per i tifosi ospiti sino alle ore 19.00 di sabato 05 febbraio p.v., giorno antecedente la gara;
trasmissione, a cura della società sportiva ospitata, dell'elenco degli acquirenti alla Questura di Brindisi, comprensivo del nominativo e della data di nascita, entro le ore 10,00 di domenica 06 febbraio p.v., giorno della gara;
impiego, nel settore ospiti, di almeno 5 volontari della società ospite con casacca riconoscibile (simile a quella degli steward).
 
Nella circostanza verranno, altresì, predisposti a cura del Questore specifici servizi di prevenzione generale e di controllo del territorio.

«Figurare tra le dieci città finaliste a ricoprire il ruolo di Capitale italiana della Cultura 2024 è un risultato straordinario acquisito grazie a un impegno corale e sinergico tra diverse realtà: istituzionali, associative, civiche, produttive. Complimenti alla Città di Mesagne», scrive così il presidente Unpli Puglia, Rocco Lauciello, appresa la notizia dell'ingresso della città brindisina nel novero delle dieci città che gareggeranno per contendersi l'ambito ruolo tra due anni.

«Al sindaco Antonio Mattarelli, all'amministrazione comunale, a tutte le istituzioni del territorio, al tessuto associativo mesagnese, alla propositiva, dinamica e operosa Pro Loco Unpli di Mesagne auguriamo di vivere questa sfida con slancio, attaccamento emotivo, entusiasmo e, magari, di giungere a traguardi ambiziosi che sono assolutamente nelle corde e nelle capacità della città», sostiene il presidente Lauciello, «Unpli Puglia aps sarà impegnata in prima linea per sostenere la candidatura con determinazione, impegno e cuore».

 

L’emergenza Covid ha aperto nuovi scenari con l’agricoltura che ha dimostrato di essere “sociale” offrendo un nuovo welfare verde, oltre a momenti di serenità assicurando cibo ai cittadini con le consegne a domicilio e la distribuzione di pacchi alimentari alle famiglie indigenti grazie alla ‘spesa sospesa’. E’ quanto dichiara Coldiretti Puglia, in occasione dello screening dell’udito come misura di prevenzione della sordità svolto dal Centro Acustico UDIMED, convenzionato con il patronato Epaca per i servizi alle persone, all’interno del mercato di Campagna Amica a Taranto.

Dalla pet theraphy a servizi di benessere psicofisico fino all’agrididattica, con quasi 9 cittadini su 10 (89%) che sognano l’agricolonia per i propri figli con un gradimento in crescita nel 2021 per un servizio fondamentale per le famiglie in un paese come l’Italia dove il 75% dei bambini non ha un posto al nido, l’agricoltura sociale offre sostegno alle famiglie e implementa il rapporto tra chi vive disagi e la comunità svolgendo una funzione straordinaria.

In Puglia la legge regionale consente di promuovere l’agricoltura sociale che – spiega Coldiretti Puglia – diviene formalmente strumento utile anche all’inserimento socio-lavorativo di immigrati e soggetti svantaggiati, disabili e minori in età lavorativa, integrati in progetti di riabilitazione sociale mediante le risorse materiali e immateriali dell’agricoltura, attraverso le opportunità della multifunzionalità e il grande spirito innovativo e di inclusione sociale dimostrato anche dai giovani imprenditori agricoli e dalle donne in agricoltura.

In Puglia sono già state censite 95 aziende agricole che hanno esperienza di accoglienza e di agricoltura sociale e svolgono – aggiunge Coldiretti Puglia - un ruolo importante nell’ambito della multifunzionalità, accogliendo le fasce più deboli della società nelle aree rurali. Ed è proprio in quelle aree, spiega Coldiretti Puglia, che stanno nascendo esperienze molto diversificate di agricoltura sociale che vanno dal recupero e reinserimento lavorativo di soggetti con problemi di dipendenza all’agricoltura terapeutica, con disabili fisici e psichici di diversa gravità, ma anche il reinserimento sociale e lavorativo di persone emarginate e l’attività agricola volta al miglioramento del benessere e della socialità, come l’agriasilo, ospitalità per gli anziani e orti sociali.

In questo contesto, con famiglie che hanno bisogni e problemi sempre più diversificati – sottolinea la Coldiretti Puglia – il nuovo welfare offerto dalle fattorie sociali lungo tutta la penisola rappresenta una boccata di ossigeno per tanti italiani ma anche per il sistema dei servizi pubblici messo sotto pressione dalla pandemia, oltre ad offrire garanzie di sicurezza poiché all’aria aperta è più facile il rispetto del distanziamento e minori sono i rischi di contagio.

Per sostenere i genitori di bambini e ragazzi con disabilità intellettiva e autismo ci sono fattorie che hanno realizzato – spiega Coldiretti regionale -  percorsi di formazione, recupero e apprendimento garantendo opportunità che in molte aree non sarebbe possibile offrire. Ma sono molte anche le aziende che hanno reso possibile un modo diverso, più gratificante e più sicuro di vivere la vecchiaia rispetto al modello delle case di riposo, che con la pandemia hanno pagato un prezzo altissimo in termine di vite. Gli anziani ospiti degli agriospizi, residenze rurali, passano la giornata all’aria aperta – continua Coldiretti regionale – dedicandosi all’ortoterapia, ai corsi di cucina, ai corsi di ginnastica e rieducazione posturale fino alle escursioni in campagna, in modo da favorire la socializzazione e il mantenimento di una buona condizione psicofisica, nel rispetto delle misure sul distanziamento sociale.

Importante ai tempi del coronavirus anche l’impegno portato avanti dalla fattorie sociali nel campo occupazionale – conclude Coldiretti Puglia - aiutando persone emarginate in difficoltà a reinserirsi nel mondo del lavoro, dagli immigrati ai disabili psichici e fisici, dai disoccupati di lunga durata agli ex tossicodipendenti, dalle donne finite schiave di organizzazioni criminali e costrette a prostituirsi fino ai rifugiati politici. Opportunità che si concretizzano attraverso corsi di formazione per l’apprendimento di nuovi mestieri o addirittura nell’impiego diretto nelle stesse aziende agricole.  

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Da lunedì 07 febbraio 2022 parte il nuovo servizio di raccolta differenziata che prevedrà nuovi calendari per le utenze domestiche e non domestiche.
Le novità del servizio di raccolta per le utenze domestiche riguardano

  • La raccolta dei tessuti tessili sanitari (pannolini e pannoloni) che avverrà 3 volte alla settimana
  • La raccolta della carta che avverrà ogni settimana
  • La raccolta del vetro che avverrà ogni 15 giorni a partire da Giovedì 10 Febbraio.
  • Giovedì 10 febbraio oltre alla raccolta settimanale della carta partirà anche quella del vetro che avrà cadenza bisettimanale. La carta sarà raccolta ogni settimana.

Si ricorda che i rifiuti dovranno essere esposti la sera prima dopo le ore 22:00 entro le ore 05:00 del giorno di conferimento.Per tutti gli approfondimenti e per conoscere il servizio di raccolta delle utenze non domestiche, è possibile visitare il sito www.teknoserviceitalia.com, all'interno del quale sarà possibile consultare on-line il "Riciclabolario", un utile supporto per permettere di svolgere al meglio il conferimento dei rifiuti.
 
o visitare i canali social TeknoServiceItalia presenti su Facebook e Instagram.
Si ricorda che per richiedere informazioni o per prenotare il ritiro gratuito di ingombranti e R.A.E.E. (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) è possibile contattare il NUMERO VERDE 800.615.622

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vigili fuoco polizia locale feb 22Momenti di tensione si sono vissuti nel tardo pomeriggio a Mesagne, dove un appartamento ha preso fuoco a causa di una scintilla che è andata a finire su un divano incendiandolo. È stato lanciato l'allarme e sul posto è giunta una squadra dei vigili del fuoco del comando provinciale di Brindisi. Due pattuglie di polizia locale e di stato. Fortunatamente la donna di 71 anni che abita l'appartamento era fuori e non è rimasta coinvolta. I fatti si sono verificati in via Ragusa, una zona periferica della città, intorno alle ore 18. In un appartamento, di un condominio di residenza popolare, la proprietaria ha acceso il camino. Le temperature piuttosto rigide di questi giorni richiedono un maggiore calore in casa. La signora ha acceso il fuoco e ha iniziato a svolgere alcune faccende domestiche. Intanto, nel camino la fiamma, alimentata dalla legna, ha iniziato a prendere vigore. A un tratto la signora ha ricordato di dover andare in chiesa. Così è uscita. Dopo alcuni minuti ha fatto rientro. Appena ha aperto l'ingresso si è trovato la sala in cui era collocato il caminetto in fiamme. Immediatamente è uscita in strada e ha chiesto aiuto. È stato lanciato l'allarme e sul posto sono giunte alcune pattuglie di vigili urbani e di polizia di stato. Gli agenti hanno richiesto l'intervento dei vigili del fuoco che sono giunti sul posto con un'autobotte. L'incendio si è sviluppato da un divano che era accanto al caminetto acceso. Tutta l'abitazione è stata invasa dal fumo che ha annerito completamente i mobili e le pareti dell’intero appartamento. Le fiamme non hanno causato danni strutturali. Purtroppo, nonostante l’aerazione forzata fatta dai vigili del fuoco, l’intera abitazione è rimasta intrisa dall’odore acre del fumo.

---------------vigili fuoco particolari incendio

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La Puglia convive con un vero e proprio paradosso idrico, dilaniata da drammatici fenomeni siccitosi e al contempo colpita da alluvioni e piogge torrenziali, con l’aggravante che a causa delle reti colabrodo va perso 1 litro di acqua su 2, un lusso che non ci si può permettere in una situazione in cui con l’emergenza Covid l’acqua è centrale per garantire l’approvvigionamento alimentare delle famiglie. E’ quanto ribadito dai quadri dirigenti di Coldiretti Puglia nel corso dell’incontro con il Commissario unico dei Consorzi di bonifica commissariati, Alfredo Borzillo, che chiedono una stretta alla Regione Puglia, partendo dalla definizione urgente del piano generale di bonifica e dei piani di classifica, per cambiare passo e programmare una strategia complessiva sulla bonifica e l’irrigazione in Puglia.

La mancanza di una organica politica di bonifica comporta, tra l’altro, che lo stesso costo dell’acqua in Puglia sia caratterizzato da profonde ingiustizie e abbia raggiunto livelli stellari. Per esempio irrigare un ettaro di uva da tavola a Palagianello, Ginosa o Castellaneta – di competenza del consorzio di Bonifica Stornara e Tara – costa circa 450 euro con l’erogazione ogni 8 giorni per 8 ore, mentre rispetto ai pozzi gestiti da Arif per esempio a Conversano il costo è pari a 1.800 euro per irrigare 1 volta alla settimana per 8 ore per circa 14 settimane da giugno a metà settembre. Una enormità che incide direttamente sulle voci di spesa delle imprese agricole pugliesi e, quindi, ne influenza pesantemente – denuncia Coldiretti Puglia - il grado di competitività rispetto a quelle europee, competitività che l’agricoltura pugliese riesce molto spesso a sostenere, grazie all’elevata professionalità e qualità raggiunte. Inoltre, non è mai stato rinegoziato il costo dell’acqua con la Regione Basilicata.

“La terra frana a causa della mancanza di un’adeguata politica di prevenzione e di governo del territorio. Fenomeni meteorologici sempre più intensi, con danni ingenti rende ormai improcrastinabile e vitale una programmazione urgente e complessiva delle politiche territoriali. L’agricoltura della Puglia, per affermarsi in termini competitivi nella crescita dell’ambiente e delle produzioni di qualità che la contraddistinguono non può più prescindere dalla garanzia di un territorio non soggetto ad allagamenti, frane, smottamenti e dissesti, nonché dalla disponibilità di acqua nel momento in cui le coltivazioni ne hanno bisogno, nella quantità e qualità necessaria e ad un costo adeguato, ciò al fine anche, ed a volte soprattutto, di garantire quel paesaggio unico che costituisce il vero driver dell’economia e dell’occupazione regionale”, ha insistito il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.

L’andamento climatico impazzito, poi, si abbatte su un territorio fragile, dove 232 comuni su 258 (78%) sono a rischio idrogeologico con diversa pericolosità idraulica e/o geomorfologica.  Sono 8.098 i cittadini pugliesi esposti a frane e 119.034 quelli esposti ad alluvioni (dati ISPRA).

“Di contro i drammatici effetti  dell’incuria e dei profondi cambiamenti climatici che si sono manifestati  sul territorio regionale, caratterizzati dal succedersi di eventi estremi non sempre prevedibili, hanno reso non più rinviabile il rilancio dell’attività di Bonifica integrale. Siamo ancora in attesa degli annunciati piani industriali finalizzati al recupero di efficienza preordinata ad una più puntuale ed effettiva manutenzione del territorio e all’esercizio di un imprescindibile attività di servizio ad una agricoltura più moderna e più competitiva”, ha denunciato Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia.

I Consorzi pugliesi provvedono a garantire lo scolo di una superficie di oltre un milione di ettari (1.014.545); gestiscono circa 500 chilometri di argini; 265 briglie e sbarramenti per laminazione delle piene; 23 impianti idrovori; oltre 1.000 chilometri di canali (1 .126); 9.360 ettari di forestazione. Nel settore irriguo i Consorzi pugliesi gestiscono una superficie servita da opere di irrigazione di oltre 210mila ettari; 102 invasi e vasche di compenso; 24 impianti di sollevamento delle acque a uso irriguo; 560 chilometri di canali irrigui; circa 10.000 chilometri di condotte tubate.

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L’iniziativa del Ministro per il Sud Mara Carfagna di riportare le attenzioni del Governo sul Contratto Istituzionale di Sviluppo di Brindisi/Lecce è senza dubbio lodevole. Questo territorio, infatti, ha pagato lo scotto delle crisi di Governo e prova per la terza volta ad ottenere quello che gli spetta in termini di intervento dello Stato in favore di un’area che ha dato tanto al resto del paese.  Con i vari passaggi che si sono consumati negli ultimi anni, però, il raggio di azione di questo “contratto” si è esteso, includendo dapprima la città di Lecce ed i comuni “cerniera” tra i due capoluoghi salentini e adesso addirittura tutti i comuni che si affacciano sull’Adriatico, partendo da Fasano per giungere sino alla punta del tacco d’Italia. Non ci sarebbe nessun problema, ovviamente, se non si fosse costretti a fare i conti sempre con la “coperta corta” e quindi con risorse limitate.
 
Sarà per questo motivo che proprio il Ministro ha voluto dare una traccia, invitando i comuni a prevedere interventi che riguardino la salvaguardia e, più in generale, la riqualificazione della costa, con possibili riverberi culturali e turistici. I comuni interessati del Brindisino (a partire dal capoluogo, che ha già svolto un apprezzabile lavoro di selezione di possibili interventi da far finanziare), grazie ad un auspicabile lavoro di coordinamento della Provincia, dichiarano di essere pronti a presentare una progettualità adeguata, anche se lo sforzo che bisognerà compiere sarà quello di giungere ad un’armonizzazione degli interventi (e non solo tra i comuni della provincia di brindisi, ma tra tutti quelli coinvolti nel CIS).Un compito difficile, forse impossibile, non fosse altro per il termine del 10 marzo entro il quale i progetti andranno presentati ai competenti uffici di Invitalia prima della valutazione finale da parte del Governo. Ovviamente siamo certi che le singole Amministrazioni Comunali stiano già lavorando sulla progettualità da sottoporre agli organismi di verifica, e la CNA dichiara sin da ora la propria disponibilità a fornire un contributo, come peraltro già accaduto in passato, in termini di idee per finalizzare gli investimenti in accordo all’obbiettivo per cui sono stati concepiti i C.I.S. e cioè la possibilità di determinare le condizioni per l’aumento della competitività del territorio, con conseguenti ritorni in termini economici ed occupazionali. Insomma, non si tratta di interventi a pioggia o di risorse da elargire per manutenzioni o per opere “ordinarie”. Sono finanziamenti che devono servire a generare nuove forme di sviluppo ed a consolidare l’esistente. Il tutto, finalizzato a porre un freno ad una crisi che rischia di vanificare gli sforzi compiuti per decenni dalle nostre comunità, spesso a caro prezzo anche dal punto di vista ambientale. Certo, aver allargato le maglie sino a venti comuni vanifica questa speranza. Qui da noi – è inutile negarlo – ci si aspettava che il CIS potesse riguardare Brindisi, così come è avvenuto a Taranto, Foggia e Matera (tanto per citare le realtà a noi vicine). Ed invece dovremo fare i conti con una parcellizzazione delle risorse disponibili, peraltro incentrate su un segmento importantissimo come quello delle coste, ma che non potrà fungere da moltiplicatore economico (quantomeno in tempi brevi e nelle proporzioni che in tanti avevamo auspicato).Ben venga il C.I.S, quindi, ma sia chiaro che non è questa la risposta che Brindisi si aspettava dal Governo. Ovviamente nessuno pensava ad interventi come quello messo in piedi per Taranto, ma la disparità di trattamento fra territori che – sia pure in misura differente – hanno patito gli stessi problemi, è davvero tanta da non poter far finta di nulla! E purtroppo questa vicenda del C.I.S. fa seguito a quella della ZES Adriatica. Anche in quel caso, infatti, ci si era illusi di poter ottenere maggiori attenzioni per Brindisi ed invece le maglie sono state allargate così tanto da non poter prevedere alcun ritorno reale in termini di risorse disponibili. Non è così che si aiuta questo territorio e non erano questi gli impegni assunti dal Governo nei confronti dei nostri amministratori e quindi delle nostre comunità.
 
Franco Gentile – Presidente CNA Brindisi

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Dichiarazione del consigliere regionale del Partito Democratico Fabiano Amati. 
“Il PD dovrebbe valutare l’appoggio esterno nonché il ritiro degli assessori. È questa la proposta che formulo al Gruppo cui appartengo e in coerenza con la contrarietà a questo epilogo espressa ripetutamente dal segretario regionale Lacarra. 
Non si può accettare che la Giunta o le deleghe consiliari divengano un luogo per giochi di società, dove il tutto è finalizzato a creare sempre nuovi equilibri di potere e senza alcun interesse per le decisioni da assumere, per cui finisce per diventare addirittura salvifico il fatto che Rocco Palese, il magnate del Trattamento di fine rapporto e coautore del Piano ospedaliero di Fitto, diventi assessore alla sanità. 
Il PD non può partecipare a questo gioco: è una questione di realismo. 
Sarebbe dunque il caso di prendere le distanze da questi giochi di società e continuare a occuparsi di liste d’attesa, screening seno-colon-collo dell’utero, genetica, costruzione degli ospedali nuovi, ospedali di comunità, sedute aggiuntive di sala operatoria, piano casa, fonti rinnovabili, crisi industriali e infine, ma non per ultimo, la moralizzazione degli apparati amministrativi della Regione”.

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LETTERA APERTA AL SINDACO DI BRINDISI ED ALLA STP. 
 
I collegamenti tra Brindisi e Tuturano, incluso Torre Rossa, hanno sempre rappresentato un elemento di criticità che crea non poche difficoltà agli abitanti di questo quartiere.
Occorrerebbe un servizio pubblico su gomma più frequente nell’arco della giornata, ma si comprendono le difficoltà dell’ente pubblico e della stessa STP ad implementare i mezzi impiegati e le “corse” quotidiane.
Ci sono le condizioni, però, per tentare di apportare dei miglioramenti attraverso interventi la cui realizzazione è certamente alla portata del Comune e, per quanto di propria competenza, della Società Trasporti Pubblici.
Per quanto riguarda, in particolare, il capolinea della linea n. 7, vi è l’avvertita esigenza di evitare l’attraversamento di via Vittorio Emanuele dove si registra frequentemente la presenza di auto parcheggiate in divieto di sosta, con i conseguenti ingorghi di traffico. Il tutto, sarebbe possibile grazie ad un leggero spostamento dell’attuale capolinea, con il conseguente attraversamento di via Adua (tutto ciò annullerebbe anche il transito dell’incrocio semaforico con via Stazione, spesso intasato dalle auto in sosta).
Vi è, inoltre, l’esigenza di migliorare il servizio di trasporto a beneficio degli abitanti di Torre Rossa. Tutto ciò sarebbe possibile grazie alla svolta dell’autobus proveniente dalla statale 16 Adriatica sulla Strada dei Vini (e non – come avviene attualmente – su via Conte Goffredo di Buglione), per poi percorrere via delle Mandorle. Per realizzare tale modifica, però, si rende necessario asfaltare la stessa via delle Mandorle. Da qui la richiesta di intervento in tempi ragionevoli da parte dell’Amministrazione Comunale, anche in considerazione dell’impegno – più volte assunto – di asfaltare tutte le strade della frazione che ne sono ancora prive.
Gli interventi richiesti non comportano investimenti insostenibili, così come non stravolgono i tempi di percorrenza della linea n. 7.
L’auspicio, pertanto, è che si voglia dar corso ad un approfondimento su quanto richiesto.
 
Pietro Guadalupi – ex Presidente del Consiglio Comunale di Brindisi

Dati del giorno: 03 febbraio 2022

7.130
Nuovi casi
62.166
Test giornalieri
13
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 2.129
Provincia di Bat: 597
Provincia di Brindisi: 608
Provincia di Foggia: 1.056
Provincia di Lecce: 1.723
Provincia di Taranto: 937
Residenti fuori regione: 40
Provincia in definizione: 40
117.251
Persone attualmente positive
683
Persone ricoverate in area non critica
60
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

625.175
Casi totali
7.875.852
Test eseguiti

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500.641
Persone guarite