Redazione
DECARBONIZZAZIONE – GENTILE (CNA): SI UTILIZZINO I FONDI DEL PNRR PER LA CENTRALE A TURBOGAS
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Giornata mondiale della prematurità: la Neonatologia del Perrino incontra i nati prematuri e le loro famiglie
Giornata mondiale della prematurità: la Neonatologia del Perrino incontra i nati prematuri e le loro famiglie. Per la Giornata mondiale della prematurità, il 17 novembre l'Uoc di Neonatologia dell'ospedale Perrino, diretta da Lorenzo Quartulli, incontrerà i bambini nati prima della 37a settimana di età gestazionale, insieme alle loro famiglie, nel portico esterno del Presidio dalle 15.30 alle 17.30.
La Giornata è celebrata in tutta Italia e anche all'estero: a livello nazionale l'associazione Vivere onlus, il coordinamento nazionale dei genitori di figli prematuri, col supporto della società Italiana di Neonatologia, si occupa dell'organizzazione degli eventi.
A Brindisi due simboli della città si coloreranno di viola per puntare un faro sul tema: l'Amministrazione comunale, infatti, ha scelto di illuminare il monumento al Marinaio d'Italia e palazzo Nervegna.
In occasione dell'incontro tra l'équipe di Neonatologia e gli ex prematuri sarà annunciata la donazione al reparto di due isole neonatali, culle termiche dove il neonato viene posto dall’ostetrica subito dopo la nascita per ricevere le prime cure. I due nuovi strumenti sono arrivati in ospedale grazie a una raccolta fondi promossa da Conad Adriatico.
Nella cerimonia, insieme alla direzione strategica della Asl, sarà presente il direttore generale operativo di Conad Adriatico, Walter Boccuni, e il sindaco della città di Brindisi, Giuseppe Marchionna. L'evento avrà anche una parentesi musicale con la performance della dancing violinist Chiara Conte.
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COLDIRETTI PUGLIA, BENE I CONTROLLI DEL NAS
SCUOLA: COLDIRETTI PUGLIA, BENE NAS; IN MENSA IN PUGLIA SOMMINISTRATI 90MLN PASTI PER 585MILA STUDENTI
Con 90 milioni di pasti somministrati all’anno per 585.000 studenti nella sola refezione della scuola dell’obbligo in Puglia, è importante tutelare la salute di bambini e ragazzi garantendo la qualità dei prodotti alimentari utilizzati e le corrette condizioni igieniche. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, nell’apprezzare i controlli operati dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, d’intesa con il Ministero della Salute, in circa mille aziende di ristorazione collettiva operanti all'interno di mense scolastiche di ogni ordine e grado, sia pubbliche che private, dalla scuola dell'infanzia fino agli istituti superiori ed universitari, con uno dei casi più significativi che ha riguardato proprio la provincia di Taranto.
Per assicurare il miglior rapporto prezzo/qualità, ma anche per educare le nuove generazioni, la Coldiretti sollecita a privilegiare negli appalti delle mense scolastiche i cibi locali e a km 0 che valorizzano le realtà produttive locali e riducono i troppi passaggi intermedi dietro i quali più elevato è il rischio di frodi e sofisticazioni.
Per aiutare tutto il sistema scolastico e le famiglie ad alimentare al meglio le giovani generazioni e l’intero nucleo familiare, da anni il Progetto di Educazione alla Campagna Amica ha agevolato l’incontro tra i bambini e i prodotti agricoli ‘fatti’ dagli agricoltori, che riparte anche nell’anno scolastico 2023/2024. In Puglia negli ultimi 10 anni – riferisce Coldiretti Puglia - sono stati coinvolti nel progetto delle masserie didattiche 200mila bambini e 480 scuole, di cui il 70% nella fascia d’età compresa fra i 4 e gli 11 anni, dalla scuola materna alla primaria e il 30% studenti più grandi medie e superiori.
“L’Ufficio Scolastico della Puglia, sensibile ai temi della sana e corretta alimentazione, ha informato tutti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado circa la possibilità di aderire al nostro percorso formativo che consente l’integrazione tra le lezioni di educazione alimentare in classe con attività esperienziali complementari come le visite nelle fattorie didattiche, nei mercati di Campagna Amica e negli orti urbani”, spiega Rita Tamborrino, responsabile regionale di Donne Coldiretti.
Il progetto per lo sviluppo sostenibile e l’educazione alimentare riguarda le lezioni di agridattica a scuola, con la necessità di garantire al contempo che nelle mense scolastiche siano somministrati agli studenti pasti preparati con prodotti agricoli del territorio a Km0, quando più di un pugliese su quattro (28%) ha una valutazione negativa dei pasti serviti nelle mense scolastiche dove si stima ne vengano consumati 90 milioni all’anno per 585.000 studenti, nella sola refezione della scuola dell’obbligo.
L’obiettivo è ‘culturale’ e consiste nel tentare di cambiare abitudini di consumo sbagliate che si sono diffuse ovunque, formando consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti. Una netta maggioranza del 71% dei genitori ritiene che le mense dovrebbero offrire i cibi più sani per educare le nuove generazioni dal punto di vista alimentare mentre solo il 12 per cento ritiene che dovrebbero essere serviti i piatti che piacciono di più.
Necessaria anche la collaborazione tra Coldiretti Puglia, Campagna Amica ed il Servizio Tutela Consumatori della Regione Puglia per l’istituzione di un Osservatorio regionale che monitori e promuova l'uso di prodotti locali nelle mense scolastiche e nella ristorazione collettiva che incide con le mense scolastiche sulla qualità della vita, dell’alimentazione e di conseguenza sulla salute di migliaia di studenti in età evolutiva.
Coldiretti sollecita a privilegiare negli appalti delle mense scolastiche i cibi locali e a km 0 che valorizzino le realtà produttive locali e riducano i troppi passaggi intermedi dietro i quali più elevato è il rischio di frodi e sofisticazioni, valorizzando i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno e fermare il consumo del cibo spazzatura.
COLDIRETTI PUGLIA, IDENTIKIT GIOVANI AGRICOLTORI SEMPRE PIÙ SMART
INNOVAZIONE: COLDIRETTI PUGLIA, DOMANI 15/11 APRE SPORTELLO PER FONDO ISMEA; IDENTIKIT GIOVANI AGRICOLTORI SEMPRE PIÙ SMART
Dalle ore 12,00 si possono presentare le domande per i contributi a fondo perduto per l’acquisto di macchine e attrezzature innovative per l’agricoltura e la pesca
Sempre più smart l’identikit del giovane agricoltore 4.0 con le emergenze sanitarie e gli effetti delle guerre, con una crescita esponenziale dell’attitudine all’innovazione e alla multifunzionalità in agricoltura, con il 46% dei giovani imprenditori agricoli pugliesi concentrati sulla diversificazione aziendale, sulla trasformazione agroalimentare (51%) e sull’agricoltura di precisione (31%). E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in relazione all’apertura dello sportello per la presentazione delle domande per il Fondo per l’Innovazione in agricoltura Ismea, dalle ore 12:00 di domani 15 novembre 2023.
Il Fondo prevede l’erogazione di contributi a fondo perduto per l’acquisto di macchine e attrezzature innovative per l’agricoltura e la pesca, inoltre, alle piccole e medie imprese agricole e della pesca è data la possibilità di usufruire di una garanzia Ismea con abbattimento del costo del finanziamento bancario che può arrivare fino all’80% del valore nominale dello stesso. Ad esempio, una Pmi agricola guidata da un giovane che effettua una spesa di 100.000 euro potrà ricevere 60.000 euro di contributo a fondo perduto e circa 2.800 euro, in funzione delle commissioni bancarie, a copertura del finanziamento bancario.
“Si tratta di un profondo cambiamento che vede in prima fila proprio le nuove generazioni con quasi una impresa agricola giovanile su tre che applica oggi tecniche di agricoltura di precisione, sulla base del Rapporto del centro Studi Divulga”, afferma Donato Mercadante, leader dei giovani di Coldiretti Puglia, nel sottolineare che “dai droni terrestri e aerei a guida satellitare a centraline meteo di ultima generazione, dalle smart trap con videocamera contro gli insetti nocivi ai sistemi di irrigazione automatizzata e controllata a distanza tramite app per risparmiare acqua e temporizzare gli apporti idrici alle coltivazioni, è in atto un’evoluzione del lavoro nei campi”, conclude Mercadante.
L’innovazione in corso ha portato sul Portale del Socio della Coldiretti alla creazione di Demetra, il primo sistema integrato per la gestione on line dell’azienda agricola con lettura in tempo reale dello stato di salute delle coltivazioni, dati su previsioni meteo e temperature, fertilità dei terreni e stress idrico, anche per affrontare le nuove sfide dei cambiamenti climatici. Gli obiettivi sono – spiega Coldiretti Puglia – migliorare la produzione e la produttività, ridurre l’impatto ambientale delle colture, trasferire innovazione di processo e di prodotto, a beneficio dell’intera filiera olivicola pugliese.
Contro i parassiti che minacciano colture, produzioni di cibo – continua Coldiretti – è arrivata la “Smart Trapp iScout” trappola con un sistema fotografico integrato che, grazie al peso ridotto, può essere appesa ovunque ed è autonoma grazie alla batteria ricaricata da pannello solare. La trappola ha una fotocamera ad alta risoluzione combinata con un software di riconoscimento visivo che consente il riconoscimento automatico delle catture con l’obiettivo di supportare il lavoro degli agricoltori, la fotocamera è integrata nella trappola e consente il monitoraggio automatico delle catture, grazie a immagini con risoluzione 10 Mega Pixel inviate via modem alla piattaforma FieldClimate dove sono analizzate con strumenti di AI (Intelligenza Artificiale) e sono visibili su PC o smartphone/tablet. I dati sono esposti come catture giornaliere e totali e danno indicazioni sulla crescita della popolazione lungo la stagione.
Sempre in tema di cambiamenti climatici – insiste Coldiretti Puglia - la gestione delle risorse idriche diventa strategica sia per quanto riguarda la disponibilità di acqua che per il suo utilizzo anti spreco. Per questo sono stati ideati sistemi di irrigazione automatizzati e controllati tramite app dall’agricoltore grazie agli smartphone”. Il “Grande Fratello” – sottolinea Coldiretti – è arrivato in campi e masserie, stalle e pascoli, con il controllo a distanza degli animali attraverso telefonini, tablet e pc con rilevazioni sullo stato di salute, gli spostamenti e la distribuzione di cibo e acqua. La maggior parte degli strumenti utilizzati per la svolta tecnologica – spiega Coldiretti – riguarda la mappatura e il monitoraggio da remoto dei terreni, l’analisi dei fattori ambientali e geologici, il monitoraggio di macchine e attrezzature e la gestione e organizzazione delle risorse idriche, secondo Smart Agrifood.
La rivoluzione digitale in agricoltura vede lo sviluppo di applicazioni green sempre più adatte alle produzioni nazionali su diversi fronti – sottolinea la Coldiretti – dall’ottimizzazione produttiva e qualitativa alla riduzione dei costi aziendali, dalla riduzione al minimo dell’impatto ambientale con sementi, fertilizzanti, agrofarmaci fino al taglio dell’uso di acqua e sul consumo di carburanti. Le soluzioni di supporto alle attività in campo come le mietitrebbie con sistema di mappatura delle produzioni o i trattori con guida satellitare (Global Navigation Satellite System) rappresentano il 36% del mercato e sono fra le innovazioni più diffuse adottate in oltre 2 imprese su 5 (43%) conclude Coldiretti secondo un’indagine condotta dall’Università degli Studi di Bologna (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari) e l’Università di Wageningen (Olanda).
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Mesagne (BR). Favorisce e sfrutta una donna nell’esercizio della prostituzione. Arrestato
Mesagne (BR). Favorisce e sfrutta una donna nell’esercizio della prostituzione. Arrestato uno straniero. I Carabinieri della Stazione di Mesagne, a conclusione di specifici servizi, che rientrano tra le attività disposte dal Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi per contrastare, in tutta la Provincia, il fenomeno del peripatetismo, hanno arrestato un 23enne di nazionalità bulgara, per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. In particolare, i militari, nei giorni scorsi, hanno notato un’autovettura percorrere tragitti anonimi, con il susseguirsi presso una località prossima a una Strada Statale del luogo. Al termine di prolungati servizi di osservazione, i Carabinieri hanno documentato come il conducente, dopo aver raggiunto il luogo prestabilito, facesse scendere dal veicolo una giovane donna per poi riprenderla dopo qualche ora e accompagnarla presso una abitazione. Le indagini hanno consentito di identificare il 23enne, cittadino di nazionalità bulgara e altresì di accertare che tali spostamenti sospetti consistevano nell’accompagnare la donna dal domicilio al luogo dove la stessa esercitava l’attività di meretrice. L’arrestato, denunciato anche perché portava ingiustificatamente in auto alcuni coltelli, dopo le formalità di rito è stato accompagnato presso la Casa Circondariale di Brindisi.
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Il 19 novembre 1923 nasceva a Mercato San Severino Antonio Somma. Per celebrare i cento anni dalla nascita del partigiano e poi protagonista della vita politica francavillese e regionale, i familiari proporranno una serie di incontri di approfondimento.
Il primo appuntamento è in programma giovedì 16 novembre alle 18.00 in Biblioteca Comunale con la consegna nelle mani del Sindaco Antonello Denuzzo di una serie di libri che hanno una forte affinità con il pensiero del compianto “Scugnizzo”, questo il suo nome di battaglia da partigiano.
La scelta della famiglia è ricaduta su una raccolta di volumi dedicati a Giuseppe Di Vittorio e su "La scuola più bella che c'è. Don Milani, Barbiana e i suoi ragazzi" di Francesco Niccolini, Luigi D’Elia, Sandra Gesualdi. Di Vittorio e don Milani erano accomunati dall'impegno, condiviso da Somma, di promuovere il valore della conoscenza e della "distribuzione" dei saperi per rendere più liberi i lavoratori e cittadini.
Antonio Somma fu deportato a Mauthausen dove toccò con mano la tragedia dei campi di concentramento. L’orrore vissuto lo spinse a dedicarsi con passione e determinazione alla costruzione di un’Italia libera e democratica. Dirigente sindacale, nel 1970 approdò in Regione dove ricoprì la carica di vicepresidente nel primo Consiglio Regionale della storia pugliese.
I libri donati entreranno nel patrimonio librario cittadino e saranno liberamente consultabili dagli utenti.
La partecipazione alla cerimonia di consegna è libera.
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POLIZIA DI STATO: ARRESTATA CON COCAINA NEL REGGISENO
Nell’ambito di mirati servizi finalizzati al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti predisposti dal Questore di Brindisi, Annino Gargano, sull’intero territorio provinciale, nel pomeriggio di sabato scorso la Polizia di Stato ha arrestato una donna trovata in possesso di circa 250 gr. di stupefacente del tipo cocaina.
I mirati servizi svolti dal personale della Squadra Mobile della Questura di Brindisi e del Commissariato di P.S. di Ostuni, hanno riguardato in modo particolare la Città Bianca.
Durante i controlli per le vie del centro cittadino i poliziotti notavano una donna entrare e uscire più volte e con fare sospetto da una struttura ricettiva del centro storico, per poi dirigersi a casa di noti pregiudicati del posto. Insospettiti dalle condotte sopra descritte gli agenti procedevano a perquisizione personale con esito positivo, in quanto, occultati nel reggiseno, la donna deteneva tre involucri di sostanza stupefacente.
La successiva perquisizione domiciliare nel luogo ove la stessa lavorava saltuariamente, consentiva di rinvenire altri tre involucri di sostanza stupefacente occultati in alcune ciotole di riso.
I primissimi accertamenti consentivano di appurare che la sostanza dal peso lordo di 250 gr. circa era cocaina di ottima qualità e che avrebbe fruttato un guadagno di certo maggiore ai ventimila euro nelle piazze di spaccio della città bianca, una volta preparata con altre sostanze da taglio.
All’esito delle formalità di rito, la donna è stata associata presso la Casa Circondariale di Lecce a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.
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LA POLIZIA DI STATO ARRESTA UN BRINDISINO E NE DENUNCIA ALTRI TRE
L’intensificazione dei servizi di controllo del territorio finalizzata al più efficace contrasto del fenomeno dei furti di rame già oggetto di attenta analisi da parte dei vertici istituzionali della Provincia, ha permesso alla Polizia di Stato di arrestare un giovane brindisino individuato immediatamente dopo la consumazione di un furto di diversi metri di cavo elettrico; altri tre suoi complici sono stati denunciati in stato di libertà.
Al momento dell’incursione del giovane arrestato e di uno dei suoi complici in un’area in uso ad una società del servizio elettrico ubicata alla periferia di Brindisi, a seguito di segnalazione giunta in Sala Operativa, le Volanti della Questura si sono portate prontamente sul posto e, nel giro di pochissimi minuti, avendo appurato che erano state rubate alcune decine di metri di cavo elettrico, grazie alla profonda conoscenza del territorio sono riuscite a risalire al giovane brindisino e al suo complice rintracciati immediatamente dopo nei pressi della loro abitazione. Alla luce dei fatti accertati , il più giovane dei due, già gravato da altre segnalazioni di Polizia per reati “predatori”, è stato arrestato mentre il suo complice è stato indagato a “piede libero” per il reato di furto aggravato in concorso tra loro. I poliziotti sono stati altrettanto rapidi nel rinvenire tutti i cavi appena rubati nascosti in un deposito di proprietà di altri due brindisini anch’essi indagati in stato di libertà ma, in questo caso, per ricettazione.
Dopo le formalità di rito il giovane arrestato è stato accompagnato presso la sua abitazione e sottoposto agli arresti domiciliari per restare a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Tutti i cavi rinvenuti sono stati restituiti al legittimo proprietario.
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FdI sul deposito Gnl: “Il deposito s’ha da fare”
Vicenda deposito costiero. Riflessioni del giorno dopo (the day after tomorrow).
Ricominciamo da Tre, come il vecchio film del compianto Massimo Troisi
- In data 27/10/2023 Il Consiglio Comunale di Brindisi vota un documento politico alla quasi unanimità;
- Alla luce della determinazione del Consiglio Comunale vengono introdotte in parlamento una serie di perplessità e dubbi tali da portare in commissione ambiente una proposta di ritiro del decreto interministeriale n. 17487 del 22/8/2022;
- Il Governo di Giorgia Meloni “boccia” la richiesta e “tira dritto” per la sua strada: “Il deposito s’ha da fare”.
Fin qui la breve storia, la sintesi di una questione che merita approfondimento, riflessione appunto.
Nel Giugno del 2021 la Commissione Europea approva il PNRR redatto dall’allora Governo Draghi; a questo punto molti si chiederanno ma cos’è il PNRR? In parole semplici una abbuffata di denaro (sia chiaro, danaro preso in prestito dall’Italia e non certo dal Sig. Draghi & company).
Chi partecipa alla “grande abbuffata” (di “vil danaro”) che tutti i cittadini Italiani dovranno nel tempo restituire?
Chi è Edison? Una multinazionale “Transalpina” sostanzialmente quasi totalmente “Francese”.
Ricapitoliamo, la Commissione Europea all’economia, presieduta dall’On. Paolo Gentiloni, approva il PNRR presentato dal Presidente del Consiglio Mario Draghi.
Come si arriva alla scelta della collocazione del deposito costiero nel porto di Brindisi? Vediamo un po' facendo due calcoli. Il governo Draghi attraverso il PNRR ottiene i finanziamenti per alcune opere, tra cui rientra il deposito costiero di GNL nel Porto di Brindisi che è gestito dall’Autorità Portuale, che fa capo a Bari e quindi alla Regione Puglia, e quindi ad Emiliano, fin qui tutto chiaro. Poi in data 11/02/2021 veniva depositato un Ordine del Giorno al consiglio comunale di Brindisi che il successivo 22/02/2021 lo approvava. Questo OdG recita testualmente “impegna il Sindaco (R. Rossi) a favorire per quanto di propria competenza la realizzazione del progetto GNL EDISON Spa…” ed anche qui sembra tutto normale. Governo Europeo, Governo Italiano, Regione Puglia e Comune di Brindisi, tutto o quasi a sinistra: per gli appassionati dei cartoon, “Svicolone” diceva “svicolo tutto a mancina”.
Poi sono cominciati i ripensamenti, i distinguo, ovviamente tutti (o quasi) di sinistra, vari Parlamentari, Governatore Regione Puglia, ex Sindaco (Rossi), PD, ecc. ecc., a cui si aggiunge “l’ambientalismo”, quello che non ho avuto difficoltà di chiamare “di facciata”, “di parte”.
Mi sia consentito, aggiungo anche i “resoconti” giornalistici che sembrano essere più che altro un racconto del racconto, racconto fatto dai singoli “attori”, come dire, soli se la suonano e soli se la cantano. Sicché balzano agli onori della cronaca politica ed appaiono come i difensori, ora degli interessi della Città, ora di quelli dell’ambiente, gli stessi che poco tempo addietro hanno causato quello che non ho difficoltà a definire un “pastrocchio politico”.
Brindisi, Brindisi, in quali mani sei stata? Dove ti hanno portata? Lustri di indecenza politica saranno difficili da recuperare. Ma proseguiamo con l’analisi della questione, la prima vera anomalia sono i cosiddetti ambientalisti che non ritengono di interessarsi della questione (ed è per questo che nel mio intervento in Consiglio Comunale li ho definiti di sinistra). Tra questo documento ed il tentativo di approvare la vera e propria delibera passano circa 5 mesi. Sappiamo poi che la delibera di consiglio non è stata discussa poiché è mancato il numero legale e non perché i Consiglieri si trovassero in vacanza (siamo a fine luglio), in quanto al primo appello il numero delle presenze era ampiamente sufficiente a consentire la regolarità della seduta, ma durante la discussione, alcuni Consiglieri di maggioranza del PD (uniti a quelli di minoranza), fuggono!!! Ciò non toglie che la mancata decisione da parte del Consiglio comunale è completamente in linea con gli interessi di EDISON, del Governo centrale, della Regione Puglia e dell’Autorità Portuale. Ci sta, è anche questo un modo di fare la politica, piaccia o non piaccia, io preferisco assumermi le mie responsabilità, ma non possiamo mica essere tutti uguali. Ci sta anche questo.
In data 22/8/2022 il Ministero della Transizione Ecologica di concerto con il Ministero delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili, poco prima della vittoria delle elezioni politiche da parte del centrodestra guidato dalla Meloni, autorizza EDISON SpA all’installazione ed esercizio del deposito costiero a Brindisi. Quelli di sinistra avranno pensato di avere ancora in gestione Regione, Provincia, Autorità del Porto, ASI e Comune dalla nostra città. A Giugno 2023 però la musica comincia a cambiare, il vento di rinnovamento spazza via la vecchia maggioranza in Comune e cambia il colore, subito si riaccende l’interesse dei cosiddetti “ambientalisti di facciata”, le manifestazioni di piazza, le urla ed i fischi nei miei confronti in Consiglio Comunale, eppure sono stato io a chiedere di allargare in ambiente più grande per accogliere un maggior numero di cittadini, valli a capire. Intanto proprio in quella circostanza “qualcuno”, mentre si cercava di stilare il documento comune che poi è stato votato, ebbe a dire “tanto non serve a nulla, è tutto deciso”. E così è stato!
EPILOGO
In data 08/11/2023 il Governo ha messo la parola fine. L’impianto s’ha da fare. Una vicenda che ricorda da vicino la diatriba tra Comune – Regione – Stato, quando si voleva costruire la Questura sull’alveo del “Canalicchio”. L’allora Dirigente dell’Ufficio Urbanistica si schierò dalla parte della legge, dalla parte del PRG, spiegando che ciò non era possibile per diverse ragioni. Lo Stato impose la realizzazione dell’opera, uno stretto parente di un Assessore Regionale si aggiudicò l’appalto, ed al Comune sono rimaste varie inondazioni. E’ così che vanno le cose, sì proprio così. Non ricordo se allora ci furono proteste ambientaliste, non ero ancora nato. Da cittadino Italiano, ma soprattutto da Brindisino, confermo quanto già detto in consiglio comunale, ovvero di essere favorevole alla realizzazione dell’impianto per la ragione che non era più possibile ritornare indietro. Il “silenzio assenso” del Comune ha di fatto autorizzato l’impianto già nel 2021, praticamente in linea con il governo attuale. Non penso che i cittadini abbiano compreso questo camaleontismo. Personalmente ritengo che i sacrifici che tutti gli Italiani dovranno sopportare per ripagare il debito del PNRR non debba essere vanificato da atteggiamenti così illogici, ritengo altresì che il fatto di usufruirne sia una grande opportunità per l’intera Città; semmai infatti va sostenuto il sindaco ad alzare la voce circa le ricadute e non mi riferisco a quelle del dopo intervento. Si cominci a valorizzare le imprese cittadine, i professionisti brindisini, affinché le ricadute non siano solo quelle delle prestazioni di manovalanza, non siamo solo manodopera, siamo anche altro. Su questo non bisogna transigere, bisogna semmai alzare la voce e battere i pugni.
Jacopo Sticchi
Consigliere Comunale FDI
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Il presidente Vizzino. Sul San Raffaele un quadro ancora non del tutto chiaro, a cominciare dal titolo di affidamento che risale al 2008
La commissione consiliare Sanità, presieduta da Mauro Vizzino, ha riaffrontato il tema della pubblicizzazione del Centro regionale di riabilitazione ospedaliera di Ceglie Messapica, oggetto di una proposta di legge a firma del consigliere Fabiano Amati (Azione) e illustrata in una precedente seduta. E’ stato sentito il direttore generale della Asl Brindisi, Maurizio De Nuccio, che ha illustrato sommariamente lo stato dell’arte dell’affidamento alla Fondazione San Raffaele, attuale gestore in proroga del Centro di riabilitazione, e la procedura avviata recentemente tramite ricerca di mercato per il nuovo affidamento. Un quadro ancora non del tutto chiaro, a cominciare dal titolo di affidamento che risale al 2008.
Ancora una volta l’assessore alla Sanità Rocco Palese ha rappresentato l’esigenza di procedere ad ulteriori approfondimenti, affidandoli al direttore del Dipartimento Vito Montanari, sulla base di una accurata relazione che il direttore generale della Asl farà pervenire in tempi brevi. Il rappresentante del governo regionale e il direttore di dipartimento hanno comunque ribadito la “volontà di passare alla gestione pubblica, ove ci fosse - come sembra probabile – un risparmio per il Sistema sanitario regionale”. L’argomento è stato quindi aggiornato.
Aggiornata infine anche la discussione sulle due proposte di legge, una a firma Amati e l’altra a firma Francesco Ventola (Fratelli d’Italia) sull’istituzione dell’Azienda Zero, per accentrare tutte le attività non direttamente connesse alla cura dei malati: reclutamento e gestione del personale, realizzazione dei lavori e acquisto di beni e servizi. Nella precedente seduta di Commissione sul tema l’assessore Palese aveva ribadito la ferma volontà della Giunta di procedere in continuità con la delibera n. 2074 votata all’unanimità dalla il 6 dicembre 2021 che individuata nell’azienda Zero lo strumento privilegiato per l’efficientamento del sistema sanitario. Oggi invece, dalle parole del direttore del dipartimento Salute, Montanaro, è emerso un parere negativo sulla costituzione della nuova azienda, “non nel merito – si è sottolineato - ma per ragioni esclusivamente legate alla mancante copertura finanziaria e alle possibili obiezioni dei ministeri affiancanti”.
Un argomento poco convincente, secondo Amati, che nella sua proposta di legge ha inserito una possibilità da lui definita “a costo zero” e che ha rilanciato: “Se proprio ci sono difficoltà – ha detto - possiamo procedere anche solo alla centralizzazione di alcune attività: gestione del personale e acquisizione di beni e servizi, utilizzando una struttura esistente come l’Ares”. La proposta, nelle sue diverse ed emendabili articolazioni, resta all’ordine del giorno.