Redazione

Per l’olivicoltura italiana, il patto etico fra produttori, frantoiani, trasformatori e industriali

Nove associazioni, rappresentative dell’intera filiera, lanciano l’intesa e chiamano il Governo a una svolta

Puglia al centro con oltre il 66% della produzione attesa a livello nazionale per la campagna 2023-2024

 

Un Patto Etico-Sociale per l’olivicoltura italiana e di tutta la Puglia che mette insieme, e fa remare tutti nella stessa direzione a sostegno della filiera olivicolo-olearia, produttori, frantoiani, trasformatori e industriali. Un patto per la trasparenza nei confronti dei consumatori, con azioni sinergiche che educhino al consumo consapevole. É questa l’iniziativa sostenuta e lanciata, anche attraverso un comunicato stampa congiunto, da: CIA Agricoltori Italiani di Puglia, Italia Olivicola, AIFO (Associazione Italiana Frantoiani Oleari), AFP (Associazione dei Frantoiani di Puglia), Consorzio Oliveti d’Italia, FOI (Filiera Olivicolo Olearia Italiana), FIOQ (Frantoiani Italiani Olio di Qualità), UNAPOL (Unione Nazionale Associazioni Produttori Olivicoli), ASSITOL (Associazione Italiana dell’Industria Olearia).

QUALITÁ-PREZZO. “L’Italia - per vocazione, condizioni pedoclimatiche favorevoli, biodiversità e per una innata cultura agricola - da sempre è riconosciuta nel mondo come la patria dell’olio extravergine di oliva di altissima qualità. A fronte di tante peculiarità, negli anni, i prezzi di mercato di questa eccellenza delle produzioni italiane non hanno mai rispecchiato un giusto e adeguato valore, che consentisse alle aziende agricole di ottenere un giusto reddito e che mettesse le stesse nelle condizioni economiche di continuare a percorrere la strada dell’alta qualità, tanto è vero che, negli ultimi 10 anni, il patrimonio olivicolo italiano ha subito un abbandono di aree coltivate a oliveti del circa il 23%, senza considerare la perdita di circa 21 milioni di olivi colpiti da Xylella fastidiosa. Nonostante tutto, le aziende agricole olivicole non si sono mai arrese, continuando a produrre e a costruire un percorso di valorizzazione della qualità e dei propri oliveti, conquistando fette di mercato e di consumatori sempre più rilevanti. Grazie alla loro azione, anche i consumatori nel tempo sono diventati sempre più attenti alla tracciabilità e salubrità delle produzioni. Per tale motivazione, considerata la favorevole annata qualitativa e quantitativa che caratterizza i nostri territori e, soprattutto, per scongiurare fenomeni di forti speculazioni di mercato a danno del settore, l’intera filiera olivicolo-olearia, finalmente unita, ha deciso di creare un sistema coeso di rappresentanza del settore, che contrasti strani fenomeni sperequativi, guardando con attenzione alla tutela, alla salvaguardia e alla valorizzazione dell’intera filiera con un unico scopo: l’equa distribuzione reddituale all’interno della catena valoriale della filiera tra produttori, frantoiani, trasformatori e industriali”.

GIOCO DI SQUADRA. Associazioni e organizzazioni firmatarie del patto, dunque, fanno leva su “un gioco di squadra, per respingere ogni tentativo di speculazione di ribasso sul prezzo di mercato, difendendo l’eccellente produzione pugliese che, in questa campagna, per qualità e quantità, di fatto rappresenta quasi la totalità dell’intera produzione italiana”.

Infatti, la disponibilità di prodotto italiano, in questa campagna, è quasi tutta concentrata in Puglia (2/3 delle 241.000 tonnellate di produzione attesa nell’intero territorio nazionale). “Insieme”, si legge nel comunicato congiunto, “vogliamo lavorare sinergicamente per valorizzare l’olio extravergine. Una sinergia che ha come obiettivo prioritario un giusto ed equo riconoscimento, anche in termini di prezzo, del lavoro di migliaia di produttori olivicoli, di frantoiani, di trasformatori e industriali, che per troppo tempo sono stati tenuti in sacco da speculazioni e operazioni di cartello. La campagna 2023/2024 rappresenta una annata di svolta, e non può ammettere errori per l’olio di qualità italiano e soprattutto per le politiche pubbliche di promozione del settore, che devono essere coerenti e trasparenti, con il Ministero delle Politiche Agricole e della Sovranità Alimentare che deve svolgere un ruolo di tutela e valorizzazione, favorendo il giusto valore aggiunto all’intera filiera olivicola-olearia e riposizionando l’olivicoltura italiana a primati mondiali”.

EVO MADE IN ITALY. “Occorre dunque resistere a difesa della produzione olivicola italiana. In questa campagna, i produttori olivicoli con le proprie declinazioni di rappresentanza, i frantoiani, i trasformatori e gli industriali scelgono di stare insieme, sottoscrivendo un patto etico-sociale per la valorizzazione dell’olio extravergine di oliva e chiedendo al Governo la giusta attenzione. Serve bloccare la deriva delle vendite promozionali al ribasso, caratterizzate in molti casi da olio di dubbia provenienza messo sugli scaffali come olio extravergine di oliva. Ora è necessario cogliere questa opportunità irripetibile, in favore di una produzione italiana unica per qualità e quantità, valorizzando l’olio extravergine con una grande campagna di promozione, anche attraverso il Ministero della Salute, che faccia conoscere, in un patto di trasparente alleanza strategica con i consumatori, i benefici delle proprietà nutraceutiche e della qualità dell’olio extravergine italiano. Un olio extravergine italiano che deve essere considerato come un investimento salutare spalmato nell’arco di un intero anno. Noi ci siamo: produttori, frantoiani, trasformatori e industriali, strategicamente uniti in un Patto Etico-Sociale e di trasparenza nei confronti dei consumatori finali, a cui chiediamo un Patto di Lealtà e Trasparenza al Consumo, per sostenere l’intera Filiera Olivicolo-Olearia.

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Il leone fuggito dal circo è tornato in gabbia. Appello degli animalisti: troviamo un rifugio per lui! 

 
Ladispoli, è tornato in gabbia il leone fuggito dal circo. Meta Parma vorrebbe ridargli la libertà e lancia un appello per la sua liberazione. 
 
Leone fugge dal circo attendato a Ladispoli e parte la caccia al fuggitivo, lo inseguono poliziotti, vigili, finanzieri, carabinieri e forestali. Il leone viene braccato ovunque, sia da terra sia dal cielo, viene inseguito anche con gli elicotteri. Infine viene sparato con i sedativi e riconsegnato al circo, per farlo tornare in gabbia.
È finito così il sogno di libertà di un Re, ma l'associazione Meta Parma non ci sta e lancia un appello alle istituzioni: rendetegli la libertà, portiamolo in un rifugio per leoni salvati dai circhi e dagli zoo. 
"Il Re si era ripreso la sua libertà - dice Meta Parma - Il Re, il Signore Leone, ieri fuggiva dal circo attendato a Ladispoli. Fuggiva maestoso, senza paura, con la sua straordinaria maestosità affrontava gli sguardi degli umani urlanti. Loro urlavano spaventati, mentre passava il Re. Il Re li guardava, e poi li ignorava. Non voleva attaccare nessuno, voleva solo la sua libertà. 
Intanto gli oppressori lo braccavano per riportarlo in gabbia, il sistema metteva in campo tutte le sue forze armate per dare la caccia al leone: lo inseguivano poliziotti, vigili, finanzieri, carabinieri e forestali. Persino un elicottero sorvolava l'area! 
Erano pronti anche a sparare per spegnere per sempre il sogno di libertà di un Re. 
Alla fine lo hanno sparato con i sedativi, e quando si è addormentato lo hanno catturato e riconsegnato al circo, per farlo tornare in gabbia.
Il Re ha spezzato le sue catene e ha rischiato tutto pur di tornare in libertà, non voleva tornare in gabbia, era pronto a rischiare la vita. 
Non chiedeva altro, solo la sua libertà.
La specie umana, in tutto il suo egoismo, lo ha rimesso in schiavitù. Il Re si è addormentato, sognando ancora di correre libero, e si è risvegliato  di nuovo in gabbia. Non può finire così, non possono ignorare in questo modo il suo desiderio di libertà. Chiediamo alle istituzioni di fare qualcosa, di non girarsi dall'altra parte e rendere la libertà a questo magnifico e coraggioso leone. Ci sono santuari che ospitano leoni salvati dagli zoo e dai circhi, il leone potrebbe essere trasferito in uno di questi rifugi. Certo non sarà mai come essere davvero libero, ma sarà sempre meglio che vivere in gabbia e sfruttato in un circo. Nessun animale dovrebbe vivere rinchiuso in uno zoo o in un circo, tutti gli animali desiderano la libertà, e speriamo che gli zoo e i circhi con animali vengano vietati al più presto. La libertà è un diritto di tutti.
La specie umana conosce solo un sistema: l'oppressione. Bombe, guerre, mattatoi, gabbie, distruzione, schiavitù, questo è il sistema di oppressione della specie umana. Un sistema che prima o poi crollerà, per il bene di tutti, umani e animali."
 
Associazione Meta Parma 
 
 
Il 10 settembre a Ostuni si è svolto il convegno dal titolo:

“Disseccamento degli ulivi: esperienze di cura e adattamento”

L’incontro ha avuto grande successo ed ha attirato un pubblico numeroso, molte persone hanno dovuto assistere dall'esterno,  oppure non sono riuscite ad entrare.

L’obiettivo è stato portare prove e testimonianze dei proprietari che hanno curato i propri olivi e per farlo si sono avvalsi di prove fotografiche prima delle cure e prove fotografiche e video dopo le cure. Ogni testimonianza è stata accompagnata dalla spiegazione più dettagliata del protocollo utilizzato, attraverso la proiezione di slides esplicative, e si sono pertanto susseguiti gli interventi di:
Dott. Michele Saracino (Agronomo) testimoniato da Crocifisso Aloisi per oliveto ad Andrano (LE) con Protocollo Scortichini;
Sig. Roberto Polo, portavoce e tecnico del protocollo sviluppato Dal Prof. Nuti (Microbiologo emerito del Sant’Anna di Pisa) e del Prof. Giusto Giovannetti (Biotecnologo del CCS di Aosta), con i risultati  testimoniati dal Sig. Marco Rosafio per oliveto a Presicce (LE). Protocollo del sig. Stefano Macchia, testimoniato da Cosimo Dattis per oliveto a S.Pietro Vernocitco (BR). Protocollo Nuovolivo dell’Ing. Luigi Botrugno, testimoniato da Crocifisso Aloisi per oliveto a Galatone (LE). Protocollo Nutrixgold, esposto dall’agronoma Emanuela Sardella, testimoniato da dal Sig. Silvano Rammazzo per Latiano (TA) ed Enrico Rochira per San Marzano (TA). Protocollo Pergolese, testimoniato da Angelo Cardone per olivi (positivi alla Xylella) in agro di Ostuni.

I vari protocolli hanno mostrato spesso delle analogie di approccio che si possono sintetizzare in tre aree di intervento: 1. disinfezione  e nutrimento fogliare 2. buone pratiche agricole (corretta potatura non drastica  e rispettosa della pianta; aratura superficiale o trinciatura del manto erboso)  3. interventi di rigenerazione dei terreni e inerbimento soprattutto con leguminose che fissano l'azoto (concimazioni con sostanza organica e incremento della biodiversità).
Ogni protocollo ha tuttavia presentato importanti peculiarità. In generale si è asserito che, al pari della peronospera della vite, con gli ulivi si deve attuare un approccio di difesa e CONVIVENZA,  che possa garantire la sopravvivenza della pianta e la sua produttività.
Ogni intervento è stato contestualizzato alle specificità dell’oliveto e, ad esempio, sono stati mostrati anche i risultati di interventi specifici sul batterio Xylella Fastidiosa, ad esempio con metodo Scortichini scientificamente pubblicato e riconosciuto.

L’incontro è stato moderato dalla Dott.ssa Sandra Lanza organizzatrice dell’evento insieme all'Associazione Il Borgo Ostuni, un'associazione di imprenditori turistici da sempre dedita all'accoglienza turistica e alla valorizzazione del territorio. La Dott. ssa Lanza ha sottolineato importanza dell'olivicoltura come attività produttiva fondamentale per Ostuni, la Valle d'Itria e il territorio brindisino, ma anche il ruolo fondamentale del paesaggio olivicolo  come elemento identitario della nostra identità culturale, estremamente importante anche come attrattore turistico.

L’introduzione è stata affidata al Dott. Giorgio Doveri, dott. in chimica e tecnologie farmaceutiche e presidente del Comitato Scientifico Multidisciplinare Indipendente, che ha egregiamente spiegato il contesto ambientale,  diagnostico e fitopatologico dell’oliveto pugliese negli ultimi 30 anni fino al Codiro, riportando al convegno i contenuti già pubblicati dal comitato SMI  nel 2019 nella autorevole rivista di New York “Journal of agronomy research” in un articolo scientifico che analizza a 360 gradi le cause del Codiro, già preannunciate da anni da numerosi studi, la contestualizzazione della Xylella insieme a molti altri periolosi patogeni, e quindi i giusti interventi. Il titolo dell’articolo è “The olive Quick decline syndrome: a syndemic outbreak in the apulian region”.

Dopo anni di lavori si può dire che le prove riportate al convegno del 10 Novembre a Ostuni siano inconfutabili e quindi costituiscano fonte di speranza per chi deciderà di dedicarsi alla cura e non all'abbattimento dei propri oliveti.

E’ importante rilevare che i costi di detti interventi sono molto bassi e vanno dai 2 ai 15 euro ad albero a seconda delle necessità e delle scelte che vanno sempre fatte con una consulenza agronomica competente.

Anche il TAR Puglia ha recentemente riconosciuto nella sentenza n. 281/2022 che:

“E’interessante notare come tutti gli alberi degli altri proprietari risultati positivi a Xylella fastidiosa siano ad oggi in ottimo stato vegetativo e produttivo, unitamente agli altri ricadenti nello stesso terreno e trattati con i protocolli sperimentali indicati dal Comitato Scientifico.  In conclusione, è errato ed illegittimo precludere attività di indagine e ricerca scientifica, in uno all’applicazione di protocolli di cura i quali, benchè non validati da Autorità europea per la sicurezza alimentare, siano frutto di studio da parte di un collegio di esperti che ha messo in atto un approccio multidisciplinare per il contrasto della Xylella fastidiosa. “
Due anni fa e secondo diritto, sono stati infatti bloccati gli abbattimenti di 39 alberi di olivi positivi alla Xylella. Il comitato SMI li ha seguiti con i giusti interventi ed oggi questi olivi godono di ottima salute e produttività. ed il ricorso è stato vinto dai proprietari.

Alla luce di tutto questo pare evidente concludere che le cure sono la necessaria alternativa agli abbattimenti, la stessa UE dice che laddove un microrganismo non è più eradicabile dal territorio, quindi è ormai endemico, si deve agire con misure di contenimento e mitigazione, ed è proprio questo che nel convegno è stato mostrato e dimostrato.
E’ adesso auspicata l’apertura di un dialogo con le istituzioni locali ed europee al fine di sviluppare questo nuovo approccio, di riconoscerne e non negare l’efficacia, e di promuovere misure e investimenti in favore di una rigenerazione e cura degli oliveti esistenti,  e non in favore di abbattimenti, la cui inutilità è ormai ampiamente dimostrata, in favore di reimpianti di cultivar dette "resistenti" le cui criticità e stesse sintomatologie fitopatologiche sono già ad oggi evidenziate in campo.
Il concetto di "resistenza" è stato sostituito con quello di “tolleranza“, alla quale si possono portare tutti gli ulivi dei quali ci si prende cura con impegno e passione.
Gli organizzatori ringraziano tutti gli agricoltori e gli appassionati che, come un popolo di formiche, si adopera ogni giorno per curare e salvare i nostri ulivi, il nostro paesaggio, la nostra identità!
In allegato foto con "Olivo dichiarato positivo a Xylella Fastidiosa nel 2021 e sua produzione, in contrada Badessa ad Ostuni, 2 anni dopo le cure".

TRUFFE: NON LASCIARTI RAGGIRARE». ARRIVA A BRINDISI LA CAMPAGNA UIL PENSIONATI .

 Martedì 14 novembre, alle ore 10.00, presso la Sala conferenze della UIL di Brindisi in Corso Umberto I, appuntamento con la campagna di sensibilizzazione e prevenzione programmata dalla Uil Pensionati di Puglia in risposta ad un fenomeno tanto diffuso quanto preoccupante nel nostro territorio: quello delle truffe e raggiri ai danni degli anziani. 
L’iniziativa, voluta nella città capoluogo dalla UIL Pensionati di Brindisi, avrà come motto «Truffe: non lasciarti raggirare» ed è parte della Settimana di sensibilizzazione organizzata dai Coordinamenti UilP di Puglia in collaborazione con le ADA – Associazione per i Diritti degli Anziani - di Bari, Bat, Brindisi, Daunia, Jonio, Peucetia, Salento, Taranto, Terra d’Otranto, Tre Torri e Trulli ed il patrocinio della Direzione regionale Puglia di INPS.
Animeranno l’importante occasione divulgativa Fabrizio Caliolo, Coordinatore Provinciale UIL Brindisi; Tiziana Carello, Segretaria Generale UIL Pensionati Puglia; Giulia Procino, Presidente ADOC Puglia; Giuseppe Marchionna, Sindaco del Comune di Brindisi; Katia Spagnolo, Assessore del Comune di San Pancrazio Salentino, Maria Agnese Pompilio, Responsabile Prestazioni e Servizi individuali INPS Brindisi. Assieme a loro il Commissario della Polizia di Stato Eugenio Cantanna che illustrerà in dettaglio in che modo i professionisti della truffa agiscono e come è possibile per un anziano riconoscere inganni e raggiri.
«La Campagna che portiamo avanti a livello regionale – spiega il Segretario Territoriale UILP Brindisi Vincenzo De Marco – fa tappa anche a Brindisi, un territorio dove episodi di truffe agli anziani, specie quando soli e poco informati, sono all’ordine del giorno al pari con quanto avviene in altri territori di Puglia. Per questa ragione – spiega ancora il Segretario dei Pensionati – è importante che il Sindacato abbia pensato, organizzato e diffuso un appuntamento come questo che permette di approfondire con linguaggio semplice ed attraverso la viva voce di chi combatte quotidianamente il crimine come difendersi e vivere in modo sereno la propria vita quotidiana. La UIL di Brindisi – conclude De Marco – conosce bene le sfide dei nostri anziani di Terra di Brindisi e continua ad essere parte attiva e vigile in difesa dei diritti e della tranquillità che ogni anziano merita».

10^ giornata 

Mesagne Calcio Vs Novoli  1 - 0
Reti:
Vapore (M) 28 pt
 
Finisce con la vittoria del Mesagne per 1 a 0.
Seconda vittoria consecutiva per i gialloblù che danno continuità al buon momento iniziato con la vittoria di domenica scorsa sul campo dell'Otranto.
Con questo risultato il Mesagne sale a quota 10 punti in classifica. 
Inizia nel migliore dei modi l'avventura di mister Germano sulla panchina gialloblù. 
Oggi si è visto un Mesagne che ha giocato una bellissima gara, in maniera ordinata, concreta e propositiva.
Entrambe le squadre vivono un buon momento, il Mesagne arriva a questa gara dalla vittoria esterna ottenuta contro l'Otranto mentre il Novoli si presenta al Guarini motivato dalla vittoria casalinga contro la T.Maglie. 
Nei primi minuti di gioco i 22 in campo pensano a studiarsi a vicenda. 
È il Novoli a rendersi per primo pericoloso con Marchionna Andrea.
Al 28' è il Mesagne a passare in vantaggio con un gran gol di Vapore. 
Azione veloce, Miccoli crossa di precisione per Vapore che con un tiro al volo realizza il vantaggio gialloblù e il suo sesto gol personale, confermandosi sempre di più uomo chiave per la squadra mesagnese.
Primo tempo che finisce con il vantaggio dei padroni di casa bravi a gestire la reazione dei novolesi. 
Il secondo tempo continua a regalare emozioni. 
Al 59 il Mesagne con Miccoli ben servito da Coronese si presenta davanti al portiere Marchionna ma la sua conclusione è alta.
La reazione del Novoli non tarda ad arrivare e con Garnica impegna Carriero che para con sicurezza. 
Il Mesagne al 70' poteva raddoppiare ma il calcio di punizione di Vapore è sfortunato e termina sulla traversa. 
Quattro minuti dopo al 74' Giannotti sfiora il gol del pareggio ma Carriero oggi in versione super gli nega il gol.
Carriero partita dopo partita sta dimostrando di essere un portiere che poche squadre hanno in Eccellenza, affidabile e sicuro. 
La vittoria di oggi passa anche dalle sue grandi parate che hanno salvato in più occasioni il risultato. 
Finale di gara che continua a regalare emozioni, con il Novoli che cerca il pareggio e il Mesagne il gol della sicurezza. 
Finisce così, con la vittoria per 1 a 0 dei gialloblù, oggi in campo hanno dimostrato un gran carattere sapendo gestire le tante situazioni venutesi a creare durante la gara.
Per mister Germano, arrivato in settimana non  poteva esserci debutto migliore. 
Domenica prossima 19 novembre il Mesagne giocherà fuori casa sul campo del Ginosa. 
 
Il tabellino della gara 
 
MESAGNE CALCIO 
1) Carriero 
2) Orfano 
3) Galeone 
4) Pizzolla 
5) Cerrato 
6) Tamborrino (K)
7) Giancola 
8) Sacco 
9) Vapore 
10) Miccoli 
11) Coronese M
In panchina 
12) Di Pietrangelo 
13) Ancora 
14) Venturuzzo 
15) Di Dio
16) Lombardi 
18) Di Noi
19) Gravili 
20) Baba
21) Coronese N
Allenatore 
Germano 
 
CAMBI MESAGNE CALCIO 
1) ESCE il n. 7  ENTRA il 16 al 19 st
2) ESCE il n. 10 ENTRA il n. 14 al 19 st
 
AMMONITI MESAGNE CALCIO 
16
 
ESPULSI MESAGNE CALCIO 
Nessuno 
 
NOVOLI 
1) Marchionna Alessandro 
2) D'Andria
3) Garnica
4) Caló
5) Gomez
6) Jammeh 
7) Falco 
8) Trofo
9) Marchionna Andrea 
10) Delgado (K)
11) Giannotti 
In panchina 
12) Bibba
13) Pezzuto 
14) Faggiano 
15) Quarta 
16) Saracino 
17) Lorenzo 
18) Campilongo
19) Leuzzi
20) Martina
Allenatore 
Manco
 
CAMBI NOVOLI 
1) ESCE il n. 7  ENTRA il 19 al 25 st
2) ESCE il n. 11 ENTRA il n. 18 al 37 st
 
AMMONITI NOVOLI 
5, 7, 9
 
ESPULSI NOVOLI 
Nessuno 
 
ARBITRO:
Fabrizio Consales di Foggia 
 
PRIMO ASSISTENTE:
Stefano Sibilio di Brindisi 
 
SECONDO ASSISTENTE:
Alex Capotorto di Taranto 
 
 

DDL CARNE ARTIFICIALE: COLDIRETTI PUGLIA, IL 94% PUGLIESI DICE NO A CIBI IN PROVETTA.

Il 94% dei pugliesi dice no ai cibi in provetta, ‘coltivati’ in laboratorio dalla carne al latte fino al pesce, perché preferisce mangiare solo cibo naturale coltivato e allevato in campi e stalle (74%), manifesta consistenti dubbi sul fatto che siano sicuri per la salute (13%), mentre il 7% dei pugliesi lo boccia perché il cibo sintetico sfrutta comunque le cellule animali. E’ quanto emerso dal sondaggio di Coldiretti Puglia, diffuso in occasione dell’avvio alla Camera dell'esame del disegno di legge del Governo, già approvato con modifiche dal Senato, che introduce il divieto di produrre e commercializzare cibi a base cellulare per uso alimentare o per i mangimi animali.

Nel rapporto Fao – Oms si parla di “Cibo a base cellulare”, definizione considerata più chiara rispetto al termine “coltivato” (ad esempio “carne coltivata”), preferito invece dalle industrie produttrici ma ritenuto essere fuorviante dalle due Autorità mondiali, che rilevano peraltro come la parola “sintetico” sia usato anche dal mondo accademico oltre che dai media.

Il disegno di legge del Governo è arrivato in risposta alla grande mobilitazione della Coldiretti che ha portato alla raccolta di oltre 2 milioni di firme a sostegno del provvedimento, con oltre 2mila comuni che hanno deliberato a favore spesso all’unanimità, tutte le Regioni di ogni colore politico ed esponenti di tutti gli schieramenti oltre a Ministri e Sottosegretari, Parlamentari nazionali ed europei e Sindaci. Senza dimenticare l’inedita, larga e composita alleanza per reclamare la difesa della cultura del cibo di qualità e spingersi contro quello artificiale e sintetico di cui fanno parte Acli, AcliTerra, Adusbef, Altritalia Ambiente, Anpit, Asi, AssoBio, Centro Consumatori Italia, Cia, Cna, Città del Vino, Città dell’Olio, Codacons, Codici, Consulta Distretto del Cibo, Ctg, Coldiretti, Demeter, Ecofuturo, Ewa, Federbio, Federparchi, Fipe, Fondazione Qualivita, Fondazione Una, Fondazione UniVerde, Globe, Greenaccord, Gre, Italia Nostra, Kyoto Club, Lega Consumatori, Masci, Movimento Consumatori, Naturasi, Salesiani per il sociale, Slow food Italia, Unpli, Wilderness.

Per il tipo di processo e per gli ingredienti utilizzati vanno applicate le procedure autorizzative previste per i medicinali, che necessitano di prove sperimentali di almeno dieci anni – afferma la Coldiretti – considerato che dalle allergie ai tumori sono 53 i pericoli potenziali per la salute legati ai cibi prodotti in laboratorio individuati nel documento delle due Autorità mondiali e per questo una eventuale richiesta di autorizzazione alla commercializzazione che dovesse pervenire all'Ue non potrebbe essere valutata con le procedure ordinarie dei novel food.

Non è un caso che in Paesi dove è stata consentita la vendita come Israele, prima del consumo, venga chiesta – precisa Coldiretti - la firma su una liberatoria dalle responsabilità e conseguenze sulla salute. Ma – continua Coldiretti - pesano le preoccupazioni anche sul piano ambientale. I risultati della ricerca realizzata da Derrick Risner ed i suoi colleghi dell’Università della California a Davis – prosegue Coldiretti – hanno evidenziato che il potenziale di riscaldamento globale della carne sintetica definito in equivalenti di anidride carbonica emessi per ogni chilogrammo prodotto è da 4 a 25 volte superiore a quello della carne bovina tradizionale.

L’Efsa dovrà tenere conto del fatto che – rileva Coldiretti - come segnalato nel rapporto Fao e Oms sul cibo a base cellulare, esistono rischi che riguardano la trasmissione di malattie, le infezioni animali e la contaminazione microbica oltre alla necessità di una particolare attenzione sull’uso di componenti come fattori della crescita e ormoni usati nei bioreattori ma vietati negli allevamenti europei da oltre 40 anni. Un limite invalicabile presente nella legislazione europea.

Possono partire i concorsi per 16 figure nel consorzio servizi sociali, si faccia presto”.

 La nomina del commissario del Consorzio dei servizi sociali dell’ambito Brindisi-San Vito dei Normanni permetterà entro fine anno, finalmente, di superare le note vicissitudini e le difficoltà dell’azione amministrativa del cda dovute a criticità burocratiche e di attivare le procedure concorsuali per le assunzioni a tempo pieno e indeterminato di assistenti sociali, di istruttori amministrativi, di psicologi, di mediatori familiari, di un pedagogista ed un autista per un totale di 16 unità. Figure professionali importantissime per il funzionamento del consorzio e che sono state fortemente volute dall’assemblea dei soci durante la scorsa amministrazione, facendo quindi una scelta coraggiosa, virtuosa e di prospettiva per il potenziamento dei servizi sociali territoriali d’ambito.
Questa notizia, qualche giorno fa, è stata confermata dal commissario del consorzio Angelo Roma e dal direttore Maurizio Moscara durante un’audizione in commissione consiliare servizi sociali.
Il fattore tempo è fondamentale poiché le somme appostate per le assunzioni dovranno essere utilizzate inderogabilmente entro il prossimo 31 dicembre. Il nuovo quadro normativo in materia di concorsi pubblici ha ridotto drasticamente i tempi e rivisto le procedure delle selezioni e quindi ci sono tutte le condizioni per concludere l’iter anche in tempi stretti. 
Auspichiamo perciò che le procedure concorsuali partano nel più breve tempo possibile per permettere così al consorzio di potenziare il proprio organico e i servizi agli utenti e consentire a tanti operatori specializzati del territorio di aspirare ad un posto di lavoro stabile. 
 
Francesco Cannalire capogruppo e consigliere comunale Pd Brindisi

MENS SANA MESAGNE – ASSI BRINDISI = 66-77.

Mens Sana Mesagne: Campana 4, Zofra, Potì 6, Piliego 5, Rollo 11, Ciccarese 2, Rizzo, De Vincentis, Malvindi 29, Scalera, Panico 3, Colucci 6. Allenatore: Fabio Mellone.

Assi Brindisi: Scivales  7, Minò 21, Pellecchia 3, Moro, Sirena 3, Labate, Mazzarese 23, Taurisano, Altamura, Donativo, LLaver 11, Leggio 9. Allenatore: S. Di Salvatore.

Parziali: 9-18 12-17 24-23 21-19

Arbitri: Matarazzo e Petrosino

Ancora ferma al palo la Mens Sana Mesagne nonostante una partita gagliarda. I mensanini si aggiudicano due parziali sul neutro di Tuturano, stante il perdurare della indisponibilità di un impianto sportivo omologato a Mesagne, ma non bastano per incassare i primi due punti della stagione. L’Assi Brindisi dal canto suo ha recitato il ruolo di prima donna che gli compete per qualità tecniche e di tonnellaggio messi in campo.

Alla prima palla a due coach Mellone schiera Ciccarese, Rollo, Malvindi Panico e Colucci, mentre coach Di Salvatore per l’Assi manda in campo Minò, Labate, Mazzarese, Leggio e l’argentino Llaver. Pronti via e il Brindisi prende subito in mano le redini dell’incontro. Mazzarese sfrutta la sua stazza nella zona pitturata dove il giovane Panico nulla può. Il Mesagne è bloccato in attacco e nei primi cinque minuti racimola solo due punti con Panico. La prima tripla di Minò registra un 2-12 per gli ospiti con 4’40” da giocare. Le difese hanno il predominio sugli attacchi, i liberi di Colucci e Malvindi limitano i danni e il primo quarto si chiude sul 9-18. Nel secondo periodo l’Assi parte con un 0-6 che non lascia prevedere nulla di buono per i biancoverdi, Scivales e Llaver allungano, ma la Mens Sana è più concreta. Malvindi inizia il suo show personale, ma non basta per recuperare lo scarto nel punteggio e la tripla di Mazzarese porta al riposo lungo le squadre sul 21-35. Nel terzo periodo torna in campo una Mens Sana più determinata, Rollo e Potì con due triple migliorano le percentuali di realizzazione, mentre il Brindisi continua a mantenere il vantaggio in doppia cifra grazie e Minò e Mazzarese che colpiscono con regolarità.  Alla tripla di Malvindi risponde Llaver e il terzo quarto si chiude sul 45-58. Nell’ultimo periodo la Mens Sana produce il massimo sforzo per rientrare in partita. Un sontuoso Malvindi, classe 2005, il migliore in campo (29 punti con 7/11 da 2, 2/6 da tre, 9/12 nei liberi) prende la scena della partita, gli ospiti calano di intensità e il Mesagne si riporta a -7 (56-63) con 4’ ancora da giocare. Il solo Rollo per i padroni di casa supporta in attacco il giovane mensanino e non basta per chiudere la lunga rimonta. Ancora Minò, il migliore dei suoi, realizza dalla lunga distanza e insieme a Mazzarese mettono in cassaforte il risultato finale.  Pronostico rispettato secondo gli obiettivi societari fissati, l’Assi Brindisi con il roster di primo livello sarà una delle protagoniste per la promozione in serie C. La Mens Sana Mesagne ha dimostrato che, nonostante la classifica fortemente negativa,  è una squadra viva che lotta per portare a casa i primi due punti della stagione. Il prossimo incontro i mensanini ospiteranno la Messapica Ceglie sempre sul campo neutro di Tuturano, sabato ore 18:30, con capienza di pubblico limitata a poche unità.

*Avviso: punto lettura presso parco "Potì", orario invernale di apertura*.

 
Biblioteca comunale “Ugo Granafei": nei mesi invernali, e fino a nuova comunicazione, il punto lettura presso il parco urbano “Roberto Potì” sarà aperto: 
- dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00;
- martedì e giovedì dalle ore 15.30 alle ore 18.30.

Le città di Mesagne e Greccio, quest’ultima in provincia di Rieti, hanno siglato un “Patto di fratellanza” nel segno del presepe. A Greccio, infatti, è presente il Santuario fondato da San Francesco in cui è conservata la prima raffigurazione del presepe realizzata dallo stesso Santo. Mesagne, da parte sua, da oltre un lustro ospita la mostra permanente del presepe artigianale. Le iniziative a Greccio sono intrise di devozione e passione per i valori espressi nella scena della Natività, valori che sottolineano l’importanza della pace, della solidarietà e della condivisione.

Questa sacra rappresentazione non è solo un evento religioso, ma rappresenta anche un messaggio universale di speranza e fratellanza. “"Sorelle nel segno del presepe": Mesagne, città che coltiva da sempre l'arte presepiale, che si rinnova con le straordinarie creazioni artistiche dell’associazione “Il Borgo dei Presepi”, e Greccio, borgo storico del Lazio noto nel mondo per ila prima natività di San Francesco d’Assisi nel 1223”, ha detto il sindaco Antonio Matarrelli -. Insieme al sindaco di Greccio, Emiliano Fabi, ho sottoscritto il Patto di Fratellanza che unisce le nostre due comunità, legate dai valori comuni espressi nel presepe, per la difesa e la costruzione della pace. Il documento costituisce il presupposto per favorire scambi di natura culturale e turistica, fondandosi su sentimenti di amicizia, apprezzamento e sostegno reciproco”.Matarrelli_e_fabi_oltre_ad_assessori_e_consiglieri_di_entrambe_le_città.png

Al momento della firma oltre al sindaco Matarrelli, erano presenti a Greccio il consigliere regionale Mauro Vizzino, il direttore artistico della città di Mesagne, Maurizio Piro, e il consigliere comunale Vincenzo Sicilia. Alcuni giorni fa l’assessore di Greccio, Isabella Orsini, è stata ospite a Mesagne per visitare la mostra permanente dei presepi. La storia e la tradizione legate al presepe sono un patrimonio inestimabile che va preservato e condiviso con il mondo.

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