Redazione
COLDIRETTI PUGLIA, -80% MIELE PER MALTEMPO
GIORNATA API: COLDIRETTI PUGLIA, -80% MIELE PER MALTEMPO CON BOMBE D’ACQUA E VENTO FORTE.
Il maltempo, con temperature più basse della media stagionale, bombe d’acqua e vento forte, dopo la lunga siccità, colpisce gli alveari e taglia i raccolti di miele in primavera con una perdita di produzione dei mesi di aprile e maggio 2023 pari anche dell’80% rispetto alla scorsa stagione. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia, in occasione della giornata mondiale delle Api celebrata con gli apicoltori al mercato di Campagna Amica di Brindisi, sulla base dei dati dell'Osservatorio miele, con gli apicoltori che fanno i conti con i danni provocati dall’ondata di maltempo che sta caratterizzando anche il mese di maggio.
Le bufere di pioggia e vento e il crollo delle temperature hanno impedito alle api di volare e danneggiato i fiori facendo crollare le produzioni dopo che – sottolinea la Coldiretti regionale – già nel 2022 in Puglia avevano subito una diminuzione del 35% a causa del maltempo e della siccità perdurante.
In Puglia sono 1070 le aziende apistiche che si prendono cura di 32.000 alveari e 13.00 sciami, che producono – aggiunge Coldiretti Puglia - numerose tipologie di miele, dal ricercato alle mandorle agli agrumi, dalle clementine al rosmarino al timo, fino al fiordaliso, sulla, eucalipto, coriandolo, trifoglio e millefiori, con una crescita sensibile della presenza di donne e giovani a condurre le aziende apistiche.
Le difficoltà delle api – sottolinea la Coldiretti — sono un pericolo grave per la biodiversità considerato che quelle domestiche e quelle selvatiche sono responsabili del 70% della riproduzione di tutte le specie vegetali, sono un indicatore dello stato di salute dell’ambiente e servono al lavoro degli agricoltori con l’impollinazione dei fiori. Infatti – prosegue Coldiretti – ben 3 colture alimentari su 4 dipendono in una certa misura per resa e qualità dall’impollinazione dalle api, tra queste ci sono le mele, le pere, le fragole, le ciliegie, i cocomeri ed i meloni secondo la Fao. Il ruolo insostituibile svolto da questo insetto è confermato da Albert Einstein che sosteneva che: “se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”.
Il calo delle produzioni ha lasciato spazio alle importazioni dall’estero che nel 2022 sono cresciute del +12% per un quantitativo di oltre 26,5 milioni di chili, provenienti anche da Paesi che non sempre brillano per trasparenza e sicurezza alimentare. Non è un caso, infatti, che – sottolinea Coldiretti - fra i campioni di miele importati nella UE fra il 2021 e il 2022, quasi 1 su 2 (46%) sia sospettato adulterazione, secondo l’indagine “From the hives” del Centro Comune di Ricerca (Ccr) della Commissione europea. Il numero assoluto più alto viene fatto registrare dalla Cina (74%), con la Turchia che ha la percentuale relativa maggiore di campioni sospetti (93%) mentre il Regno Unito ha registrato un tasso campioni dubbi ancora più elevato (100%), probabilmente perchè si tratta di miele prodotto in altri paesi e ulteriormente miscelato prima di essere rispedito in Europa. Uno scenario preoccupante in cui – sottolinea Coldiretti – l’Italia ha importato dall’estero oltre 26,5 milioni di chili di miele nel 2022, con gli arrivi dalla Turchia cresciuti del +146%, dalla Cina del +66%, dalla Romania del +134% e dall’Ucraina del +83%.
Il miele prodotto sul territorio nazionale, dove non sono ammesse coltivazioni Ogm a differenza di quanto avviene ad esempio in Cina, è riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria fortemente sostenuta dalla Coldiretti. La parola Italia deve essere presente per legge sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale (Es. Miele italiano) mentre nel caso in cui il miele provenga da più Paesi dell’unione Europea, l’etichetta – continua la Coldiretti – deve riportare l’indicazione “miscela di mieli originari della Ue” indicando il nome dei Paesi (ad esempio, se viene da Italia e Ungheria sul barattolo dovrà esserci scritto Italia, Ungheria); se invece proviene da Paesi extracomunitari deve esserci la scritta “miscela di mieli non originari della Ue” con il nome dei Paesi, mentre se si tratta di un mix va scritto “miscela di mieli originari e non originari della Ue”, anche qui con l’indicazione dei nomi dei Paesi.
In Italia – conclude la Coldiretti – si consuma circa mezzo chilo di miele a testa all’anno, sotto la media europea che è di 600 grammi ma un terzo rispetto alla Germania. Il Belpaese però vince in biodiversità con più di 60 varietà da quelli Dop, fino a quelli speciali in barrique o aromatizzati, dal tiglio agli agrumi, dall’eucalipto all’acacia.
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Latiano. I carabinieri incontrano gli studenti
I Carabinieri incontrano gli studenti. Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni, nell’ambito dei seminari formativi per la diffusione della cultura della legalità, hanno incontrato le classi 3^ media dell’Istituto Comprensivo “Croce Monasterio” di Latiano. All’incontro, tenuto dal Capitano Vito Sacchi Comandante della Compagnia Carabinieri di San Vito dei Normanni, dal Maresciallo Maggiore Luigi Raffaele e dal Maresciallo Antonio Taurisano, rispettivamente Comandante e addetto alla Stazione Carabinieri di Latiano, hanno partecipato 97 studenti e il corpo docenti. Durante il costruttivo dibattito sui temi della legalità e del bullismo, si è riscontrata una attiva partecipazione degli studenti che hanno posto numerose domande, raccontato esperienze personali e rappresentato alcuni dubbi ai relatori. L’incontro ha coinvolto attivamente i ragazzi con i quali è stato instaurato un confronto concreto, stimolandone la curiosità e affrontando tali delicati argomenti con un approccio diretto in cui, oltre ai riferimenti normativi, sono stati esposti casi pratici, esperienze personali e considerazioni. L’incontro è inserito in una più ampia calendarizzazione di appuntamenti che vedono l’Arma dei Carabinieri operare vicina ai giovani e giovanissimi studenti con l’obiettivo di abbattere il muro dell’omertà, accrescere il senso civico e la fiducia verso l’Istituzione. --------------- |
L'Ascensione del Signore a Mesagne
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Studenti “giovani guide” a Palazzo Montenegro - Sede di rappresentanza della Prefettura
Studenti “giovani guide” a Palazzo Montenegro - Sede di rappresentanza della Prefettura. Oggi, 19 maggio 2023, sedici alunni della Scuola Secondaria di Primo Grado dell’Istituto Comprensivo Sant’Elia-Commenda di Brindisi si sono trasformati in esperte guide turistiche a Palazzo Montenegro, sede di rappresentanza della Prefettura.
Grazie al progetto “Adotta un monumento 2023”, giunto alla sua 7^ edizione, promosso dalla Dr.ssa Anna Cinti, Presidente dalla locale Associazione di Promozione Sociale “Le Colonne, Arte Antica e Contemporanea”, gli studenti hanno scelto di adottare simbolicamente Palazzo Montenegro ed hanno chiesto al Prefetto, Michela La Iacona, di aprirne il giardino per una visita guidata.
Le giovani guide, accompagnate dalla Dirigente Scolastica, Prof.ssa Lucia Portolano e coordinate dalle Prof.sse Sonia Cosimi, Rossella Bufano e Monica Pollio, si sono ritrovate a raccontare le bellezze della loro città non solo al Prefetto ma anche al Questore e ai Comandanti Provinciali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.
Gli alunni hanno voluto ringraziare il Prefetto con una lettera in cui hanno espresso tutta la loro emozione per l’incontro, ma anche per il loro impegno, il desiderio di imparare, la voglia di essere protagonisti della giornata.
Sempre con tanta emozione, hanno raccontato alle istituzioni presenti la storia di Palazzo Montenegro, dalle origini seicentesche dell’edificio in stile barocco ad oggi, mostrando di aver approfondito tanti aspetti, anche meno noti, della storia della nostra città.
Il Prefetto davvero ammirata dalla preparazione dei ragazzi e dall’entusiasmo con cui hanno svolto il loro lavoro di guide, dalla gioia e dal senso di responsabilità con cui hanno vissuto questa esperienza li ha invitati a visitare i saloni interni di Palazzo Montenegro ed è stata a sua volta la loro guida nelle grandissime sale in stile settecentesco. Vicino ad uno stupendo camino, c’è stato anche tempo per un altro racconto degli alunni, una leggenda sul brigante Annicchiarico e il suo incontro con Don Giacomo Montenegro nel gennaio del 1818.
Prima di congedarsi dai ragazzi, il Prefetto ha voluto ringraziare per l’attenzione riservata sottolineando la centralità della scuola nella formazione della cultura e dei comportamenti dei cittadini ed ha voluto evidenziare come sia importante che le nuove generazioni crescano con la consapevolezza del valore della conoscenza e della salvaguardia del patrimonio storico, culturale e artistico che li circonda.
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Ufficio Anagrafe di Fasano, dal 30 maggio operativo nel Pta
Ufficio Anagrafe di Fasano, dal 30 maggio operativo nel Pta. Programmato, nella prossima settimana, il trasferimento dell'Ufficio Anagrafe di Fasano da via dell’Artigianato al Presidio Territoriale di Assistenza, in via Nazionale dei Trulli, in uno spazio ampliato e rinnovato. L’ufficio, situato al secondo piano del Pta, sarà operativo dal 30 maggio: i giorni e gli orari al momento restano invariati (martedì e giovedì dalle 8 alle 12).
“All’Ufficio Anagrafe - spiega Giulia Calabrese, dirigente medico del Distretto sociosanitario di Fasano - è dedicata una stanza che garantisce il rispetto della privacy dell’utente durante le procedure, con tre sale d’attesa, una reception per l’accoglienza e servizio eliminacode. Il trasferimento nei nuovi locali consentirà una migliore organizzazione del servizio in favore dell’utenza. Tutto questo - prosegue - è stato possibile grazie al costante supporto della direzione strategica della Asl Brindisi”.
Il trasferimento era già previsto dal progetto di riconversione dell’ex ospedale in Presidio territoriale di assistenza - avviato nel 2017 - che comprendeva l’ampliamento dell’offerta di prestazioni e servizi destinati ai cittadini in un’unica struttura territoriale. Il completamento, dopo importanti lavori di riqualificazione della struttura effettuati in questi anni, avverrà entro dicembre prossimo con il trasferimento del Servizio per le dipendenze patologiche.
I lavori di ristrutturazione, affidati alla direzione dell’ingegner Renato Ammirabile, sono in fase avanzata: finora è stato ultimato circa l’80 per cento delle opere previste, a partire dal consolidamento strutturale dell’edificio principale, che è stato anche adeguato alle norme antisismiche e rinnovato nell’estetica degli esterni.
I servizi attualmente operativi nel Pta, alcuni dei quali ancora oggetto di ristrutturazione: la direzione del Distretto Fasano-Ostuni-Cisternino, i poliambulatori, la Porta Unica di Accesso, servizio di Assistenza domiciliare, Uffici infermieristici, Ufficio protesi, ambulatori di fisioterapia, radiologia, la Farmacia territoriale, il punto prelievi, sportelli CUP, il Day service chirurgico con Blocco operatorio, il Day service oncologico, l’Ospedale di Comunità, il Consultorio familiare e il Servizio di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza. Sono inoltre presenti i servizi del Dipartimento di Prevenzione (ambulatorio vaccinale e servizio veterinario), la Centrale operativa del 118, il Punto di primo intervento e la Guardia medica.
I lavori sono stati finanziati dal Fondo europeo di sviluppo regionale (7 milioni di euro) e dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (2,2 milioni di euro).
La ristrutturazione del complesso fasanese includerà infine il chiostro monumentale con lo storico pozzo in stile barocco, risalente al diciassettesimo secolo e inserito nel 2020 fra i Luoghi del cuore del Fondo per l’ambiente italiano.
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Mesagne e la necessità di avere almeno un Dog Park in città
“La città di Mesagne ha bisogno di un Dog Park urbano poiché quello esistente nella zona industriale, inaugurato il 30 aprile 2017, è lontano da raggiungere a piedi”. È la richiesta che da anni è stata espressa oralmente da tanti proprietari di pelosi che non sanno dove portare a spasso i loro “cari” poiché alcuni giardini pubblici della città sono, per loro, off limits. Diversi cartelli, infatti, svettano nelle aiuole vietando l’ingresso agli animali. Una disposizione che se da una parte vuole tutelare la salubre fruibilità di quei luoghi ai bimbi dall’altra penalizza gli animali. L’ordinanza, disposta per far rispettare i regolamenti regionali o comunali, per la verità, cozza con alcune deliberazioni dei tribunali amministrativi regionali. Infatti, dopo il tar del lazio e della Toscana anche quello della Puglia, con sentenza del 16 marzo 2018, ha ribadito “che lo scopo di mantenere il decoro urbano e l’igiene pubblica può essere ottenuto attivando i mezzi di prevenzione, vigilanza controllo e i poteri sanzionatori di cui dispone la pubblica amministrazione”.
Questo orientamento giurisprudenziale, che caratterizza l’ambito amministrativo, ha iniziato a trovare applicazione anche nei processi civili. Tuttavia, resta il divieto di introdurre cani in aree particolari, come ad esempio, quelle destinate e attrezzate per il gioco dei bambini. In questi casi, poiché si tratta di divieti circoscritti, che dovranno essere segnalati con appositi cartelli, la misura non può essere ritenuta troppo limitativa e, quindi, non è considerata illegittima e deve essere rispettata. Sulla vicenda di realizzare un secondo Dog Park, questa volta nella città, è intervenuto Angelo Pignatelli, delegato regionale del Popolo delle Partite Iva e proprietario di Akim, un bellissimo setter inglese, il quale ha spiegato come “nella maggior parte delle aiuole del centro città vige il divieto di ingresso per gli animali e, vista la lontananza dell’altro Dog Park che si trova alla zona industriale, penso che sarebbe ora che il Comune trovasse nella città, non fuori, qualche area di sgambamento per i nostri amici cani”. Attualmente il Dog Park esistente nella zona industriale di Mesagne è gestito da un’associazione di animalisti che fanno salti mortali per tenerlo pulito e libero dalle erbacce infestanti in cui si annidano le zecche e le graminacee come, ad esempio, i “forasacchi” che si possono infilare nelle orecchie o negli occhi dei pelosi.
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NEL 2024 AL VERDI IL VINCITORE DEL “PREMIO PAGANINI” DI GENOVA
NEL 2024 AL VERDI IL VINCITORE DEL “PREMIO PAGANINI” DI GENOVA. L’idea del concerto condivisa a New York dai Maestri Carusi e Miceli.
Sarà il Nuovo Teatro Verdi di Brindisi a ospitare nel 2024 uno dei concerti da solista del vincitore del concorso internazionale di violino “Premio Paganini”, giunto alla LVII edizione, insieme alle più importanti istituzioni culturali del mondo tra teatri, orchestre, accademie e festival, autentici “templi” della musica come il Teatro alla Scala di Milano, il Regio di Torino, il San Carlo di Napoli, l’Opera di Riga, la Dortmund Philharmonic Orchestra e la Nordwestdeutsche Philharmonie. «Ho incontrato a New York il maestro Nazzareno Carusi, direttore artistico del Premio - ha raccontato il presidente della Fondazione Nuovo Teatro Verdi, Stefano Miceli - e con lui ho condiviso l’idea di destinare a Brindisi uno dei concerti-premio dell’edizione 2023». La manifestazione, con periodicità biennale, è organizzata dal Comune di Genova e la fase eliminatoria del concorso è in programma nello stesso capoluogo ligure, al Teatro Carlo Felice, dal 16 al 27 ottobre. La giuria internazionale, formata da sette componenti e presieduta da Salvatore Accardo, è composta da violinisti e musicisti di chiara fama internazionale come Gyorgy Pauk, Gérard Poulet, il salentino Massimo Quarta e Bin Huang. Al vincitore del Premio sarà offerta l’opportunità di suonare il “Cannone”, il celebre violino di Paganini realizzato nel 1743 dal liutaio Giuseppe Guarneri “del Gesù” che il “violinista del diavolo” donò alla città di Genova, compatibilmente con le esigenze di tutela e di conservazione dello strumento.
Il “Premio Paganini” è stato istituito nel 1954 con il fine di realizzare una competizione violinistica a livello internazionale che permettesse di scoprire nuovi giovani talenti: da quel momento si è rapidamente affermato come uno dei più importanti concorsi di violino al mondo. Membro fondatore della Federazione Mondiale di Musica Internazionale di Ginevra dal 1957, il Premio, fin dalla sua fondazione, è stato assegnato ad artisti celebri come Salvatore Accardo, Gidon Kremer, Ilya Grubert e, più di recente, Massimo Quarta, Giovanni Angeleri, Leonidas Kavakos, Ilya Gringolts e Sayaka Shoji, agendo come trampolino di lancio per le loro future carriere artistiche. Il concorso si ispira idealmente al principio del “rinnovare conservando” che da un lato mantiene integro il primato dell’eccellenza artistica, dall’altro ne innova strumenti, modalità e linguaggi al fine di coinvolgere il più ampio pubblico, specie giovanile. Per l’edizione del 2023 è stato presentato anche il francobollo celebrativo a cura del Ministero dello Sviluppo Economico, con Poste Italiane e l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.
«Il Premio Paganini deve arrivare al mondo - ha detto il direttore artistico Nazzareno Carusi - e avere l’Italia stretta al suo fianco. Così, ho proposto ai responsabili dei teatri e delle istituzioni musicali nazionali di unirsi a noi in una sorta di catena musicale, offrendo un concerto a chi vincerà il Premio del 2023. Tra questi c’è il Verdi della bellissima Brindisi, una scelta cui si è giunti grazie al felice incontro con l’amico Stefano Miceli che ringrazio di cuore. Ad oggi, sono più di quaranta istituzioni, oltre alle partecipazioni straniere. La catena si apre col nome italiano e universale della Scala, che per la prima volta concede un invito nella sua stagione al vincitore di un concorso. La presenza dei nostri teatri sottolinea l’appartenenza all’Italia e l’apertura al mondo che il Premio Paganini vuole e, con la sua storia settantennale, può esprimere».
Sono 117 le domande presentate e 111 i giovani violinisti, tra 16 e 30 anni, designati a partecipare alle preselezioni, sei dei quali finalisti di concorsi internazionali membri della World Federation of International Music Competitions (Seoul, Zhuhai, Odessa, “Michael Hill” e “Henryk Wieniawski”) che accederanno di diritto alla fase eliminatoria del Premio. La partecipazione vede una lieve prevalenza femminile con 60 ragazze a fronte di 51 ragazzi, mentre rimane marcata la vocazione internazionale del concorso: 71 i concorrenti provenienti dall'Asia, 29 dall’Europa, tra cui quattro italiani e undici dal continente americano. Il più giovane musicista è un ragazzo ucraino di 16 anni.
Il Premio è annoverato fra le più importanti competizioni violinistiche mondiali e rappresenta un omaggio della città di Genova al violinista che vi ebbe i natali il 27 ottobre 1782. Il vincitore del concorso arriverà a Brindisi con l’aura del predestinato. «È motivo di orgoglio - ha continuato il presidente Stefano Miceli - poter ospitare uno dei concerti del tour del Premio Paganini, al fianco dei più prestigiosi palcoscenici del mondo, tra i quali la Scala di Milano. Ma lo è anche per il talento del vincitore o della vincitrice del concorso violinistico, indirizzato verso un percorso artistico di alto profilo. Sarà un’occasione speciale per la nostra Orchestra, una serata memorabile, lo sarà anche per il Teatro di cui vorremmo allargare sempre di più gli orizzonti. Con uno dei concerti-premio del concorso, Brindisi entra a far parte di un sistema musicale di eccellenza. L’adesione così partecipata e di pregio fa del Paganini il premio musicale d’Italia».
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L’Ufficio centrale elettorale, presieduto dal dott. Francesco Giliberti, ha fissato per lunedì 22 maggio alle 16.00 a Castello Imperiali la proclamazione del Sindaco di Francavilla Fontana.
La cerimonia avvierà formalmente il secondo mandato del Sindaco Antonello Denuzzo.
Le elezioni amministrative dello scorso 14 e 15 maggio hanno visto l’affermazione della coalizione guidata dall’attuale Sindaco che ha ottenuto il 53,65% delle preferenze.
La cerimonia sarà aperta al pubblico.
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COLDIRETTI PUGLIA, NUTRISCORE BOCCIA 85% MADE IN ITALY “DOC”
COLDIRETTI PUGLIA, NUTRISCORE BOCCIA 85% MADE IN ITALY “DOC”; SOS OLIO EXTRAVERGINE PUGLIESE.
L’etichetta nutrizionale a semaforo sugli alimenti che si sta diffondendo in Europa boccia ingiustamente quasi l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine (Dop) che la stessa Unione Europea dovrebbe invece tutelare e promuovere. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in riferimento alla posizione del Governo sull’etichetta nutriscore, rispetto ad un sistema di etichettatura, fuorviante, discriminatorio ed incompleto che finisce per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta, dai cibi iper-processati alle più note bevande gassate.
Dall’olio extravergine d’oliva ai formaggi fino ai salumi sono solo alcuni dei prodotti di qualità del Made in Italy a tavola bocciati senza appello dall’etichetta a colori nutriscore che rischia di affermarsi in Europa, denuncia Coldiretti Puglia, sulla base del Rapporto Ismea-Qualivita 2022 che valuta quasi 450 milioni di euro la Dop e IG Economy pugliese, in occasione del corso di formazione destinato ai ristoratori sull’utilizzo degli oli giusti in cucina.
I sistemi allarmistici di etichettatura a semaforo – continua la Coldiretti – si concentrano esclusivamente su un numero molto limitato di sostanze nutritive (ad esempio zucchero, grassi e sale) e sull’assunzione di energia senza tenere conto delle porzioni, escludendo paradossalmente dalla dieta ben l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine. L’equilibrio nutrizionale – precisa la Coldiretti Puglia – non va ricercato nel singolo prodotto ma nell’equilibrio tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera e per questo non sono accettabili etichette semplicistiche che allarmano o scoraggiano il consumo di uno specifico prodotto. In questo modo si finisce paradossalmente per escludere eccellenze – continua Coldiretti - della Dieta mediterranea, dall’olio extravergine d’oliva al Parmigiano Reggiano, a vantaggio di prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta.
“Il nutriscore e le etichette a semaforo finiscono per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. Si rischia di promuovere cibi spazzatura con edulcoranti al posto dello zucchero e di sfavorire elisir di lunga vita come l’olio extravergine di oliva considerato il simbolo della dieta mediterranea nel mondo”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
I bollini allarmistici, basandosi sulla presenza di determinate sostanze calcolate su 100 grammi di prodotto e non sulle effettive quantità utilizzate, favoriscono prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta e finiscono per escludere paradossalmente alimenti sani e naturali – afferma Coldiretti Puglia – con un grave danno per il sistema agroalimentare italiano proprio in un momento in cui potrebbe essere l’elemento di traino di un piano strategico di internazionalizzazione per far crescere la presenza del Made in Italy sui mercati stranieri.
Nato in Francia, il nutriscore è stato adottato con decreto governativo anche da Belgio e Germania, Lussemburgo – continua la Coldiretti –e l’Olanda è in procinto di impiegarlo. In Portogallo, Austria e Slovenia il nutriscore è stato invece adottato da grandi multinazionali alimentari, mentre in Spagna, paese mediterraneo come l’Italia, è oggetto di un acceso dibattito. Lo stesso problema presenta In Gran Bretagna il sistema del “traffic light” – rileva Coldiretti – che misura con i tre colori tipici del semaforo (verde, giallo e rosso) il quantitativo di nutrienti principali contenuti negli alimenti: grassi (di cui saturi), zuccheri e sale. Un modello che potrebbe essere adottato anche in India, mentre in Sudamerica rischia di fare scuola il bollino nero cileno – prosegue Coldiretti – che sconsiglia di fatto l’acquisto di prodotti come il Parmigiano, il Gorgonzola, il prosciutto e, addirittura, gli gnocchi, e a cui potrebbero guardare il Brasile e il Perù. L’Australia si potrebbe dotare presto di un sistema a stelle (Health star rating) che come il nutriscore sui basa sulla presenza di determinate sostanze in 100 grammi di prodotto.
L’agroalimentare tricolore è una ricchezza del Paese che viene ora messa a rischio dal diffondersi in tutto il mondo di sistemi di informazione fuorvianti, discriminatori ed incompleti che – rileva Coldiretti - ingannano i consumatori inducendoli di fatto a preferire prodotti di minore qualità ed escludendo dalle loro tavola prodotti come l’olio extravergine d’oliva, simbolo della Dieta Mediterranea, non a caso iscritta nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco ed eletta migliore dieta al mondo del 2020 davanti alla dash e alla flexariana, sulla base del best diets ranking elaborato dal media statunitense U.S. News & World’s Report’s. Modelli spinti dalle multinazionali che cercano – denuncia Coldiretti - di influenzare i consumatori anziché informarli, con l’obiettivo di sostituire sulle tavole cibi naturali presenti da centinaia di anni nella dieta con prodotti fatti con ingredienti di sintesi e a basso costo spacciandoli per più salutari, dalla carne fino alle bevande. Un danno incalcolabile per la salute dei cittadini e per la ricchezza, la varietà, l’unicità del modello agricolo e alimentare italiano.
A preoccupare – continua la Coldiretti - sono anche i recenti orientamenti salutistici dell’Unione Europea con ipotesi di etichette allarmistiche, politiche fiscali penalizzanti e tagli alla promozione per prodotti come carni, salumi e vino che rappresentano la componente principale in termini di numero e di valore della Dop economy. La demonizzazione di questi prodotti - conclude Coldiretti – coincide in maniera evidente con la propaganda del passaggio a una dieta unica mondiale, dove il cibo sintetico si candida a sostituire quello naturale.
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10eLotto, Puglia: a Oria (BR) un 9 Oro da 50mila euro
Il 10eLotto premia la Puglia: come riporta Agipronews, a Oria, in provincia di Brindisi, è stato centrato un 9 Oro da 50mila euro.
L'ultimo concorso del 10eLotto ha distribuito oltre 23,5 milioni di euro, per un totale di 1,5 miliardi dall'inizio dell'anno.
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