Redazione

«Il palazzetto dello sport è praticamente finito, ma il cantiere è fermo da giorni» e questo potrebbe generare ulteriori ritardi nell’apertura, con (ancora) un rinvio nell’inaugurazione.

Così il sindaco di Fasano Francesco Zaccaria e l’assessore allo Sport Giuseppe Galeota intervengono sulla vicenda: «Manca l’apertura del muro perimetrale in corrispondenza dell’ingresso – spiegano i due –, oltre ad alcuni allacci da eseguire al massimo in una settimana, più lo sgombero e la pulizia dell'esterno: l'interno è pronto da tempo».

Sono giorni però che gli operai non sono al lavoro: «Ai ritardi, giustificati, dovuti all'emergenza coronavirus si sommano ulteriori rallentamenti che trovano giustificazione solo nell'inadeguatezza della ditta Universal Export a portare avanti il cantiere e nell'incapacità della Direzione Lavori (Finepro, ndr) a fare rispettare tempi e scadenze», dicono sindaco e assessore.

«La nostra pazienza ha un limite e pertanto sono inaccettabili le scuse e il rimpallo di responsabilità tra le parti succitate – commentano i due –. Si deve fare presto, senza ulteriore indugio: c'è una ferita lunga quarant'anni di cattiva politica da sanare, per il mondo sportivo e tutta la comunità fasanese».

Il palazzetto dello sport di Fasano è un’opera poderosa, il primo palasport della storia della città, atteso da oltre 40 anni e ha un costo complessivo di quasi 5 milioni di euro di cui 2 milioni ottenuti con il bando Sport e Periferie 2018 (Fasano si piazzò prima in graduatoria grazie anche ai risultati ottenuti dalla squadra di pallamano), 1 milione di fondi regionali e poco meno di 2 milioni di risorse comunali.

Una struttura all’avanguardia, l’impianto più moderno tra quelli presenti in Puglia, il più nuovo e uno tra i più grandi, con 2mila posti a sedere, che, tra l’altro, è stato designato come sede dei Giochi del Mediterraneo di Taranto 2026 per le partite internazionali di pallamano.

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È stato scelto uno spazio simbolico come la Sala della Colonna per la sottoscrizione del Manifesto delle Case del Quartiere. Oggi, giovedì 27 aprile 2023, alla presenza del Sindaco di Brindisi Riccardo Rossi, della Dirigente del settore Programmazione economica e sviluppo Gelsomina Macchitella e degli enti gestori di 9 Case di Quartiere, è stato presentato il documento costituito da 8 principi fondanti la rete degli spazi urbani orientati allo sviluppo sociale e culturale della città di Brindisi.

Si tratta di uno dei risultati previsti dal Progetto di Case del Quartiere finanziato dal POR PUGLIA FESR-FSE 2014-2020 (Asse Prioritario III - Azione 3.2. – Asse prioritario IX - Azione 9.3. Programma regionale “Pugliasocialein” Hub di Innovazione sociale) che, a partire da marzo 2022, ha supportato un percorso sull’identità degli spazi sociali e culturali dati in gestione dal Comune a soggetti privati per favorirne la valorizzazione e l'utilizzo da parte dei cittadini e la nascita di luoghi per la promozione dell'innovazione e della partecipazione all'interno dei quartieri.

Tra laboratori, incontri e formazione, il Progetto Case di Quartiere ha portato alla nascita del Manifesto: un documento in otto punti che raccoglie gli elementi che caratterizzano gli spazi, tutti diversi tra loro per vocazione, localizzazione e fisionomia, ma accumunati da valori e da un'idea di sviluppo sociale ed economico basata sulla sostenibilità.

Il Manifesto racconta il presente e allo stesso tempo gli obiettivi futuri. Intende essere uno strumento di lavoro per tutti gli operatori, le associazioni, i cittadini che internamente prendono parte come soggetti attivi alla vita delle Case. È un documento simbolico per la città di Brindisi che attraverso politiche di rigenerazione urbana, punta sul riuso e la rifunzionalizzazione del suo patrimonio immobiliare. Le case di Quartiere sono beni culturali di interesse storico, beni confiscati alla mafia, spazi inutilizzati in quartieri di periferia, accumunati da voler essere "case" per la comunità, luoghi di inclusione ed esempi di come la pubblica amministrazione possa collaborare con i soggetti privati al raggiungimento del benessere collettivo per essere più vicina ai cittadini.

Grazie al Manifesto, che verrà diffuso anche attraverso un'apposita campagna di comunicazione, sarà ora più semplice comprendere il ruolo e l’utilità sociale delle Case di Quartiere, e favorirne la frequentazione da un numero sempre più ampio di cittadini.

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“AAA Accogliere ad Arte” è un’iniziativa nata da un’idea della associazione “Progetto Museo” di Napoli e successivamente è stata replicata a Matera e a Procida. A implementare il progetto sul territorio di Brindisi sarà l’Ets Le Colonne, Arte Antica e Contemporanea, grazie a Enel Produzioni.

L’obiettivo è quello di creare una comunità di accoglienza diffusa sul territorio che sia preparata, consapevole e che possa essere portavoce delle proprie bellezze.

A partire dall’8 maggio partirà il processo di “educazione” alla bellezza e alla conoscenza del patrimonio storico-culturale rivolto alle categorie professionali (agenti di Polizia Locale, dipendenti del trasporto pubblico, ristoratori, albergatori e commercianti) che svolgono il ruolo di “prima accoglienza” al “cittadino temporaneo”/turista.

Le associazioni Confesercenti, Confcommercio, Federalberghi, la Società Trasporti Pubblici e la Polizia locale saranno le categorie professionali individuate e coinvolte in una serie di appuntamenti e visite guidate della città.

Nello specifico, i partecipanti saranno chiamati ad aderire a due moduli per un totale di 10 ore. La prima parte sarà dedicata principalmente a fornire informazioni utili sul ruolo dell’empatia, la seconda parte sarà dedicata alla partecipazione alle passeggiate patrimoniali orientate alla conoscenza dei siti di maggiore interesse.

Il progetto mira, inoltre, al coinvolgimento delle scuole secondarie di secondo grado al fine di suscitare la consapevolezza del patrimonio storico-culturale nelle nuove generazioni. Conoscenza, consapevolezza, senso civico saranno i punti cardine di Accogliere Ad Arte, in accordo con gli strumenti e le competenze forniti dai diversi indirizzi scolastici.

Anche per gli studenti, il corso sarà strutturato in una parte teorica e una parte “sul campo” in cui, percorrendo le vie e i siti di interesse culturale della città, verranno poste le basi per la realizzazione dei progetti individuati.

“Accogliere Ad Arte” richiede cura e dedizione: si tratterà di un progetto che andrà custodito, reso sempre più capillare, efficace e durevole nel tempo. La conoscenza e la consapevolezza diffuse del territorio in cui si vive non dovranno essere disperse ma dovranno invece radicarsi diventando un’eredità di conoscenza collettiva, capace di nutrirsi e rigenerarsi. A tal fine, è fondamentale lavorare per consolidare e rendere sostenibile nel tempo un progetto che è considerato un modello esemplare a livello locale e nazionale affinché diventi un reale sistema di accoglienza. Nel 2019, Accogliere Ad Arte-Napoli ha vinto il premio nazionale Federculture nella sezione “Valorizzazione del territorio e impatto sociale” per aver “saputo creare una vera e propria comunità dell’accoglienza diffusa, fatta di cittadini e istituzioni, capace di valorizzare il patrimonio culturale e umano della città in un’ottica partecipata e innovativa” e per aver generato “nei cittadini consapevolezza e senso civico, arricchito il territorio, rafforzando la coesione sociale e promuovendo il senso di responsabilità condivisa del patrimonio comune”.

Per generare un aumento del benessere della collettività sarà necessario, quindi, istituire un tavolo di comunità, avviare incontri di riflessione e condivisione con gli attori chiave e gli asset strategici.

Partner del progetto sono il Ministero della Cultura per la Puglia, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce, Aeroporti di Puglia, la Provincia di Brindisi, il Comune di Brindisi, l’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Meridionale, Confindustria Brindisi, CNA Brindisi, l’Arcidiocesi di Brindisi, gli Istituti Scolastici di secondo grado.cinti_e_piccarreta.jpg

Nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto, la presidente dell’Ets Le Colonne, Anna Cinti, ha fornito i dettagli dell’iniziativa: «È un progetto che nasce a Napoli e successivamente è stato esportato a Matera e a Procida. A Brindisi sarebbe dovuto partire nel 2020 ma poi siamo stati bloccati dalla pandemia. Adesso finalmente partiamo e questo è stato possibile grazie al sostegno di Enel. Abbiamo individuato alcune categorie che sono a contatto con i visitatori per formarle ad accogliere. Il nostro obiettivo è quello di valorizzare il patrimonio culturale attraverso la valorizzazione delle risorse umane. Vogliamo creare consapevolezza delle risorse culturali della città. La novità che abbiamo voluto introdurre rispetto al progetto originario consiste nel coinvolgimento delle scuole, in particolar modo delle classi quarte degli istituti superiori. Abbiamo immaginato che possano fungere da officine delle idee: con i ragazzi stileremo un programma di valorizzazione del territorio dal punto di vista culturale. Chi viene da fuori - ha concluso la presidente - si innamora di questa città: l’obiettivo è far innamorare sempre più anche i brindisini».

L’ideatrice del progetto, Francesca Amirante, ha inteso elogiare Brindisi e l’associazione Le Colonne, auspicando che si possa fare rete tra le realtà coinvolte da Accogliere Ad Arte: «Anna Cinti è stata tra le primissime a intercettare questo progetto, partito nel 2016 da Napoli e durato cinque anni. Un progetto che consente alle persone di valorizzare i luoghi e viceversa. Brindisi è un posto del quale sono innamorata e che mi fa stare benissimo: è una città tenuta benissimo, pulitissima. C’è la necessità di raccontare questo territorio, anche intrecciando il suo racconto con quello di altri territori così da alimentare relazioni».

Un ruolo fondamentale, come noto, l’ha recitato Enel, che tramite Angelo Di Giovine, Responsabile affari istituzionali territoriali della società, ha voluto porre l’accento sull’importanza di assumere consapevolezza rispetto al patrimonio culturale della città: «Brindisi offre un patrimonio culturale di grande valore e condivide con Napoli il fatto di essere un popolo accogliente. Di questo progetto me ne sono innamorato subito. La consapevolezza della bellezza che una città esprime è un aspetto importante, e questa consapevolezza deve essere trasmessa e nutrita. Confido che questo progetto possa svolgere tale funzione. Dobbiamo smettere di pensare che la cultura è qualcosa che riguarda una minoranza della popolazione: è invece l’elemento nel quale una comunità si riconosce e le scuole rappresentano il momento migliore nel quale la conoscenza e l’istruzione si fondano per formare i ragazzi ad appropriarsi della città».

Tra chi ha creduto fortemente in questa iniziativa c’è il Segretario regionale del Mic, Maria Piccarreta, che ha definito Brindisi uno scrigno sorprendente: «Mi piace moltissimo questo progetto perché costringe a raccontarsi e a guardare le cose con altri occhi, senza dare tutto per scontato. Brindisi la vedo come un piccolo scrigno sorprendente. Questo stupore che prova chi viene in questa città devono ritrovarlo anche i brindisini. L’auspicio è che questo progetto possa diventare un modo di fare dei cittadini e che possa far nascere un approccio diverso di godimento della città. Ringrazio Enel per la perseveranza e la dottoressa Cinti per la grande caparbietà con la quale ha portato avanti un progetto che contribuirà a sviluppare le potenzialità di questa città».

Tra gli attori istituzionali figura anche il Comune di Brindisi, che attraverso la dottoressa Antonella Grassi ha fatto sapere che l’ente «è stato ben felice di accogliere questo progetto» e di «garantire la sua compartecipazione». «Il nostro ruolo - ha proseguito - sarà quello di mettere a disposizione il nostro patrimonio culturale. Continuo a sostenere che l’amore per la città nasce dalla conoscenza, che è la strada per la valorizzazione e la tutela dei beni culturali».

Tra le categorie formate figura anche la Polizia locale. «Ho colto al volo – ha dichiarato il comandante Antonio Orefice - questa opportunità perché era già nostra intenzione arricchire ulteriormente il bagaglio professionale degli operatori della Polizia locale. Quale migliore occasione di questo progetto, dunque, per mettere a frutto le potenzialità di un personale che, con riferimento soprattutto a chi è stato assunto negli ultimi anni, vanta una scolarizzazione molto alta. Siamo il primo referente per chi viene da fuori e siamo lieti di poter fornire anche informazioni di tipo culturali».  

Il professore Massimo Guastella, docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università del Salento, fornirà un contributo scientifico e contribuirà a stilare un programma di scoperta del territorio: «Accoglienza - ha spiegato - fa rima con appartenenza, la quale ha senso se c’è la conoscenza che deve poi fare leva sui valori identitari. La conoscenza aiuta soprattutto a conservare, e quanto più vasta è, tanto più ampia e capillare sarà l’accoglienza, perché fa parte della consapevolezza di una comunità. Potrebbe sembrare che si stia parlando della cosiddetta attività dal basso, che considero sostanzialmente un alibi perché si lascia molto spazio dal basso quando dall’alto non si ha la capacità di dirigere una politica per i beni culturali. L’associazione Le Colonne, negli ultimi anni, ha mostrato questa capacità, talvolta anche sostituendosi alla cosa pubblica. Però, questo tipo di attività devono necessariamente partire dall’alto e devono essere accompagnate da una capacità di formare. Questo progetto ha in sé una forza e una originalità dettate dal fatto che si estende a più attori la possibilità di poter divulgare il patrimonio culturale».

Per Confesercenti, altra categoria coinvolta nella formazione, è intervenuto il presidente dell’associazione di categoria, Michele Piccirillo: «Siamo stati tra i primi a essere coinvolti e abbiamo dato subito la nostra disponibilità perché riteniamo che l’esercizio commerciale di vicinato, in quanto naturalmente vocato all’accoglienza, debba essere il diffusore delle iniziative culturali e turistiche. L’utopia sarebbe quella di avere info-point diffusi dove ogni attività commerciale possa essere in grado di fornire informazioni turistiche e culturali».

Entusiasta anche la presidente di Confcommercio, Anna Rita Montanaro: «Anna Cinti è una persona che riesce a fare rete portando così benefici a Brindisi. Ci teniamo tanto a questo progetto e speriamo che già al primo incontro di formazione, che si terrà il 9 maggio, si possa registrare una buona adesione. Dobbiamo conoscere noi per primi la nostra città e le sue bellezze così da farle apprezzare anche agli altri».

Per la Stp ha presenziato Matteo Minervini, che ha ricordato come il sodalizio con l’associazione Le Colonne sia consolidato: «Sono anni che abbiamo avviato un percorso con la dottoressa Cinti attraverso una serie di progetti, e questo ci ha aiutato a crescere. Stiamo investendo sul personale facendo corsi di comunicazione. Abbiamo inserito da anni l’obbligo della conoscenza della lingua inglese per i nostri autisti. Siamo contenti di essere stati coinvolti in questo nuovo progetto e saremo sempre a disposizione per la città».

Tra i partner figurano anche Confindustria Brindisi e l’Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico Meridionale.

«Confindustria – ha affermato il direttore Angelo Guarini - partecipa convintamente a questo progetto. Proprio pochi giorni fa è stato presentato uno studio sui riflessi economici del patrimonio culturale e vi posso dire che ha un peso notevole tra occupati e valore indotto; parliamo di parecchi miliardi di euro». Maria Di Filippo, responsabile della comunicazione per l’ente portuale, ha invece evidenziato come «l’appeal di un porto è strettamente legato ai servizi e all’accoglienza». «Un crocierista – ha proseguito - è assetato di cultura e vuole scoprire i vari capitoli della storia di un territorio. Per questo siamo estremamente contenti di partecipare a questo progetto, perché facendo sistema il territorio diventa più attrattivo. Accogliere viene dal latino e significa raccogliere insieme: anche dal titolo del progetto traspare la voglia di sinergia, la quale aumenta la ricettività di un territorio. Guardando indietro, guardando la storia, riusciamo a rispettare il nostro patrimonio e a valorizzarlo».

Finalmente dopo otto anni dalla chiusura riaprirà a Mesagne l’ufficio di collocamento del lavoro che attualmente è stato denominato, dalla Regione Puglia da cui dipende, Arpal alias di Agenzia regionale delle politiche attive del lavoro. Nei giorni scorsi funzionari dell’agenzia sono giunti in città e hanno effettuato un sopralluogo in quella che è stata individuata come sede per ospitare gli uffici. Al momento vi sono ancora alcune burocraticità da superare, ma l’accordo sarebbe già pronto.

Unico neo dell’operazione è la presenza nella futura sede di un’associazione di volontariato. In ogni modo il Comune si è già attivato per individuare una sede alternativa che possa ospitare i volontari in maniera tale da non fargli subire disagi. L’ufficio del lavoro aveva chiuso i battenti nel giugno del 2015 in base a una razionalizzazione delle spese da parte della Provincia di Brindisi. La scure della spending review, infatti, si era abbattuta su questo ufficio, di cruciale importanza per il territorio, senza rendersi conto dei gravi disagi che avrebbe causato alla platea di lavoratori provinciali che facevano riferimento a Mesagne.

Oggi l’Arpal svolge servizi di promozione e gestione delle attività connesse alle politiche attive del lavoro di competenza, previste dalla normativa europea, statale e regionale, in coerenza con le azioni previste per le politiche di genere, per le politiche a favore dei giovani e di altri destinatari individuati dalla medesima programmazione regionale; stipula e gestisce delle convenzioni con soggetti pubblici e privati nelle materie di competenza. Infine, gestisce le procedure di competenza della Regione connesse agli ammortizzatori sociali e di licenziamento collettivo. Tanti compiti per il cui svolgimento è richiesta una idonea sede operativa.

Per questo motivo gli amministratori comunali hanno individuato la struttura dell’ex tribunale, che attualmente ospita la sede operativa dell’Auser in cui sono custoditi gli alimenti e il vestiario che i volontari consegnano ai cittadini indigenti. Così, archiviata la proposta che possa diventare la nuova sede del commissariato di pubblica sicurezza il Comune ha intessuto dei rapporti con l’Arpal. I tecnici dell’agenzia regionale hanno eseguito il sopralluogo e disposto alcuni accertamenti tecnici sulla struttura, tra cui una prova di carico dei pilastri in cemento armato. Accertamenti propedeutici alla sigla della convenzione.

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Il Ferdinando campione provinciale dei campionati studenteschi di pallavolo femminile.

 L’IISS Epifanio Ferdinando di Mesagne trionfa alla finale provinciale allieve dei campionati studenteschi di pallavolo femminile, disputatesi oggi 27 aprile presso la palestra del Liceo Scientifico di Mesagne.
In finale le alunne allenate dai proff. Alessandro Molfetta e Beniamino Spina hanno battuto le pari-età del Pepe Calamo di Ostuni e del Fermi Monticelli di Brindisi con un doppio 2-0, avendo superato con lo stesso punteggio nel girone di qualificazione il Ribezzo di Francavilla.
Queste le studentesse: Giordana Caputo – 4ALS, Giulia Carovigno - 3ALS, Alessia Carriero - 1DSA, Francesca De Girolamo – 3CSA, Miryea Di Presa - 2ALS, Maria Grazia Panna - 1ALS, Vanessa Politi – 3CSA, Carla Saracino – 3ALS, Chiara Scarafile – 3CSA, Maria Teresa Scorrano – 3CSA.
L’alunna Netti Anastasia – 4ESA ha arbitrato le gare, dopo aver svolto con altri compagni di scuola tra cui Fabio Spadaccini – 4ESA e Gabriel Rosato che ha arbitrato le finali juniores svolte al Palasport di Mesagne, uno specifico progetto di PCTO con la Federazione Italiana Pallavolo riguardante la formazione di Ufficiali di Gara di pallavolo. 

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Nel corso del 2022 il Gruppo Giovani di Avis Provinciale Brindisi ha organizzato una serie diNel corso del 2022 il Gruppo Giovani di Avis Provinciale Brindisi ha organizzato una serie diiniziative sul territorio, tese a sensibilizzare alla donazione di sangue e nel contempo a raccoglierefondi finalizzati all'acquisto di animaletti portaflebo “Babalù”, da donare al Reparto Pediatria dell'Ospedale Perrino di Brindisi. I giovani avisini, partendo dal loro entusiamo e dalla loro voglia diimpegno, hanno deciso ditracciare un percorso che caratterizzasse il loro ruolo di volontari impegnati nel contesto sociale,con uno sguardo particolare verso il mondo dei bambini.

La scelta è stata quella di rendende meno traumatica l'ospedalizzazionedei bambini, regalando loroun sorriso, partendo dalla loro grande passione che sono il gioco e gli animali. Il gruppo Giovani diAvis Provinciale ha pertanto individuato lo strumento più adatto nei“Babalù”, che sono degli animaliportaflebo colorati, dotati di ruote, su cui i bambini possono sedersi e girare nel reparto, lasciandosicoinvolgere dall'immaginazione di un essere su un drago e poter innanzitutto sognare ed entrare in unmondo che li sottragga alla realtà della degenza ospedaliera. E' unainiziativa con cui AVIS vuole tracciare una importante riflessione sul ruolo e sui valoridell'impegno del volontariato, per contribuire allo sviluppo civile della nostra comunità e per rifletteresulla scelta di essere “cittadini attivi”, impegnati nel s ociale, ha sottolineato il Presidente di AvisProvinciale Sergio Zezza, ricordando il lavoro che tanti volontari svolgono sul territorio per assicurarel'autosufficienza di sangue.La manifestazione di consegna si svolgerà Venerdì 28 aprile alle ore 12 presso il Reparto Pediatriadell'Ospedale Perrino alla presenza del Dott. Fulvio Moramarco, primario del reparto, il Presidentedi Avis Provinciale Sergio Zezza, la coordinatrice del Gruppo Giovani di Avis Provincile Chiara Pepe,dirigenti associativi e rappr esentanti Istituzionali.

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Indecisioni, contrasti e ritardi nell’azione del Governo-Meloni rischiano di provocare danni irreparabili riferiti agli investimenti nella città di Brindisi.

La Regione Puglia attende il trasferimento di risorse del Fondo Sviluppo e Coesione, mentre non è stato ancora firmato il DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) che regola le procedure di aggiornamento e revisione della perimetrazione delle aree ZES.

Il tutto, nonostante proprio le Zone Economiche Speciali rappresentino per la Puglia – e in particolare per Brindisi – uno strumento indispensabile per attrarre nuovi investimenti produttivi.

“In questo modo – sostiene il Partito Democratico di Brindisi – si vanificano tutti gli sforzi compiuti in direzione di una promozione del nostro territorio, anche attraverso un’accorta politica di marketing territoriale finalizzata ad ottenere uno sviluppo economico e ritorni occupazionali. Fino ad oggi, invece, il Governo-Meloni ci ha riempito di belle parole e di voli pindarici senza mai fornire risposte concrete alle aspettative del nostro territorio”.

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È in piena attività a Mesagne l’organizzazione della mostra internazionale sul Caravaggio. Infatti, a partire dal prossimo 16 luglio e fino all’8 dicembre 2023, il castello Normanno-Svevo ospiterà la mostra internazionale “Caravaggio e il suo tempo – Tra naturalismo e classicismo”. La città per cinque mesi darà vita all’incontro tra l’arte pittorica barocca e il territorio pugliese, parte integrante ed espressione culturale artistica del Salento fin dal secondo secolo. La mostra, curata dal professore Pierluigi Carofano in collaborazione con la professoressa Tamara Cini, avvalendosi di un comitato scientifico di riferimento, con circa 35 opere si prefigge di presentare al pubblico la nascita e lo sviluppo del naturalismo caravaggesco, in contrasto con il classicismo emiliano particolarmente apprezzato a Roma agli inizi del Seicento. Infatti, la figura di Caravaggio, a quattrocento anni dalla sua scomparsa, suscita ancora grande interesse nella società contemporanea. La mostra del Caravaggio è il punto di arrivo per la città di Mesagne, dopo un lungo percorso che da sei anni ha visto collaborare la città con diversi progetti, per la crescita del territorio: dal progetto del Sistema urbano museale, al Puglia Walking Art e Culturare, divenuto protocollo d’intesa firmato nel 2021 dalla rete di imprese Micexperience Puglia, dalla Regione Puglia e dal Comune di Mesagne.

Nella rassegna sarà possibile ammirare alcuni capolavori dell’artista lombardo provenienti da collezioni private, poco noti al grande pubblico. In particolare saranno presenti capolavori come il “Ragazzo con caraffa di rose”, il “Ragazzo morso da una lucertola di Merisi” e la “Conversione di san Paolo di Ludovico Carracci”. Intanto, la Camera di Commercio di Brindisi ha accolto, sostenuto con entusiasmo e partecipazione il progetto artistico, culturale ed economico di caratura internazionale che metterà in luce il territorio provinciale. “La Camera di Commercio di Brindisi ha sposato in pieno questo progetto culturale, ma anche economico, di diffusione di bellezza territoriale”, ha spiegato Antonio D’Amore, commissario straordinario della Camera di Commercio di Brindisi, certo che la cultura “può e deve essere il vero volano per lo sviluppo turistico del territorio e anche questa mostra, ne sono certo, dimostrerà che l’impresa culturale e creativa è un modo vincente per fare economia”. La Puglia, infatti,  è oggi meta internazionale e regina del turismo estivo ma, “per cogliere appieno le opportunità offerte dall’economica turistica bisogna proseguire con forza sulla strada della destagionalizzazione dell’offerta, agevolando la sinergia tra enti pubblici e soggetti privati, per la promozione di eventi culturali di forte richiamo durante tutto l’anno”, ha tenuto a sottolineare il commissario che, infine, ha voluto ringraziare “la Regione Puglia, il sindaco del comune di Mesagne, Toni Matarrelli, e Pierangelo Argentieri, promotori di questa ennesima e bellissima iniziativa”. Infine, gli operatori dell’associazione Ristoratori riuniti hanno offerto all’amministrazione comunale la loro disponibilità a vendere i biglietti della mostra ai loro clienti.

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Nel giorno della Liberazione la città di Mesagne ha intitolato la piazzetta tra via San Pancrazio e via Catania a due giovani mesagnesi che furono esempio di “antifascismo e resistenza”. Si tratta di Antonio Carmelo Devicienti, carabiniere partigiano morto a 21 anni combattendo contro i tedeschi a Prvacina in Jugoslavia nel maggio del 1944, ed Enrico Guarini, che rifiutò di arruolarsi nell’esercito della repubblica mussoliniana e fu fucilato a 23 anni da un plotone di tedeschi e fascisti nell’agosto del 1944. Finalmente dopo 78 anni dalla fine del secondo conflitto mondiale la città di Mesagne ha reso dignitoso omaggio a questi suoi figli che si opposero all’oppressione fascista.targa_piazzetta_guarini_e_devicienti.jpg

Grazie alla ricerca storica, “L’Unione Cooperativa dei Lavoratori nella storia di Mesagne”, condotta dai professori Damiano Franco ed Enzo Poci, la Giunta municipale di Mesagne, nella seduta del 23 gennaio 1947, deliberò di intitolare una via alla memoria dei due giovani, ma la decisione non trovò mai attuazione. Poi, grazie all’intervento del presidente del Consiglio comunale Omar Ture, del Partito democratico e dell’Anpi, il percorso avviato molti decenni fa è giunto a compimento. Il sindaco di Mesagne Toni Matarrelli ha tenuto a ricordare ai presenti all’iniziativa “L’importanza della storica data richiama l’impegno di ciascuno a ricordare come Libertà e Democrazia non siano principi astratti e neppure scontati, ma valori sui quali occorre interrogarsi per non perderne di vista l'imprescindibile funzione. E per consentire la loro affermazione a ogni livello istituzionale, in ogni contesto dell’agire sociale e civile del quale ognuno è parte”. Per il presidente Ture “la data del 25 aprile è molto più di una ricorrenza, è la prova di come in vista del bene comune si possano vincere e superare divisioni e differenze ideologiche e partitiche”.

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Brindisi, Lecce e Taranto unite per il mare protetto. L’Area Marina Protetta di Torre Guaceto, quella di Porto Cesareo e la Jonian Dolphin Conservation si sono unite per raccontare l’immenso patrimonio blu pugliese e mostrare come viverlo in modo sostenibile ad Expo. Migliaia di visitatori e folle di bambini. 

Piccoli utenti in fila per ascoltare le parole dei tre partner che presentavano le loro realtà. Adulti affascinati dalle immagini video proiettate sul maxischermo e dalla mostra fotografica delle riserve marine. Giovani e giovanissimi sensibili alle informazioni utili per comprendere al meglio come vivere e visitare le tre aree di mare e immersi nella realtà virtuale messa a loro disposizione tramite appositi visori. 
Dal 22 al 25 aprile, lo stand delle AMP di Torre Guaceto e Porto Cesareo e dell’associazione Jonian Dolphin Conservation ha accolto centinaia di pugliesi e utenti stranieri interessati a conoscere le aree di tutela e le attività sostenibili da poter svolgere in natura. 
Un trio inedito quello di Expo Fiera del Levante 2023 che ha visto, la tradizionale coalizione tra le due AMP e l’ingresso dell’associazione di ricerca scientifica finalizzata allo studio dei cetacei del golfo di Taranto, nel mar Ionio settentrionale, oltreché il sostegno del progetto Stiima del CNR e del Ccbc, già partner del Consorzio di Torre Guaceto nell’ambito del progetto My sea per la creazione dell’Osservatorio marino pugliese finalizzato alla protezione delle tartarughe Caretta caretta. 
L’unione che fa la forza e va a segno. La buona nuova tra tutte è il grande interesse mostrato dai bambini per il bene mare, il patrimonio naturalistico da proteggere che ha bisogno di loro per tornare in salute. 
“Dobbiamo raccontare il più possibile, lavorare in rete e mostrare a tutti quanto sia bella la tutela perché proteggere non vuol dire chiudere – ha commentato Rocky Malatesta, presidente del Consorzio di Gestone di Torre Guaceto -, anzi, tutelare in modo efficace vuol dire anche riuscire a far comprendere a tutti il valore dell’oggetto di tutela e spingere la gente a rispettarlo e ad adottare uno stile di vita sostenibile. E vedere i bambini così attenti e partecipi da speranza per il futuro”. 
La sostenibilità passa per l’informazione e la sensibilizzazione e grazie alla partecipazione al più grande polo fieristico del Mediterraneo, Expo Fiera del Levante, Torre Guaceto è riuscita a spargere ancora una volta il seme dell’amore per l’ambiente.

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