Redazione

Con i casi di influenza che salgono in Puglia a 5 ogni 1000 abitanti, arriva la dieta antigelo contro i malanni provocati dallo sbalzo termico fino ai dieci gradi causato dall’ondata di maltempo che con freddo e gelo si è abbattuta sulla Puglia dopo un autunno particolarmente caldo con una temperatura di oltre 2 gradi superiore la media. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, sulla base dei dati del rapporto epidemiologico Respivirnet dell’Istituto Superiore di Sanità.  che segnala l’aumento dei casi di influenza che salgono a 10 ogni 1000 bambini dai 0 ai 4 anni, quasi 7 nei bimbi dai 3 ai 14 anni, mentre scendono a quasi negli adulti dai 65 anni in su grazie alla copertura vaccinale.

Per combattere l’epidemia – evidenzia la Coldiretti – oltre alle normali regole di igiene e ai farmaci in caso di necessità, anche la tavola gioca un ruolo strategico. Oltre a frutta a verdura ricca di antiossidanti non devono mancare – continua la Coldiretti regionale – latte, uova e alimenti ricchi di elementi probiotici quali yogurt e formaggi e, per alcuni esperti anche l’aglio, che contiene una sostanza, l’allicina, particolarmente attiva nella prevenzione.  Con la discesa del termometro arriva anche il “permesso” ad aumentare le calorie consumate in relazione ad attività, sesso, età e necessità personali. Fondamentale – sottolinea la Coldiretti – è assumere verdure di stagione, soprattutto quelle ricche di vitamina A (spinaci, cicoria, zucca, ravanelli, zucchine, carote, broccoletti, ottimi anche cipolle e aglio possibilmente crudi per la valenza antibatterica non indifferente) perché danno il giusto quantitativo di sali minerali e vitamine antiossidanti che sono di grande aiuto per combattere le conseguenze dello stress del cambio di stagione sull’organismo.

Un alimento molto utile in questo è il miele, ottimo dolcificante, soprattutto a colazione, insieme al latte. Fondamentali – sostiene la Coldiretti – i legumi (fagioli, ceci, piselli, lenticchie, fave secche) perché oltre ad apportare energia contengono ferro e sono ricchi di fibre che aiutano l`organismo a smaltire i sovraccarichi migliorando le funzionalità intestinali, in più contengono lecitina, fonte di fosforo ed immunizzante per le infezioni batteriche; inoltre sono ingredienti basilari per molti cibi tradizionalmente associati alla stagione, e assai gustosi, come zuppe e minestroni, insieme a cereali come il riso, l’orzo o il farro.

Il succo di agrumi e melegrane – aggiunge Coldiretti Puglia - e i legumi come lenticchie, ceci e cicerchie sono i migliori rimedi naturali contro le malattie stagionali. Dato che ad essere i più colpiti sono proprio i bambini, sane e corrette abitudini alimentari devono diffondersi nelle famiglie che già hanno aumentato il ricorso alle vaschette di frutta già tagliata e sbucciata, pronta all’uso senza doversi “sporcare le mani” e da gustare come snack rompi-digiuno durante la giornata o come risparmia-tempo. Tutti gli agrumi sono ricchi di vitamine, innanzi tutto quelle dei gruppi C e P, i legumi sono una fonte preziosa di proteine e sali minerali come ferro e calcio, ma il più gettonato al momento resta il succo di melegrane.

Per la frutta – evidenzia la Coldiretti – di grande importanza per il grande contenuto di vitamina C, è il consumo di frutta di stagione come i kiwi, clementine e arance rigorosamente locali per evitare che i trasporti ne riducano il contenuto vitaminico. Va anche ricordato che in un soggetto normale l’assunzione di proteine deve essere compresa tra 0,8- 1,3 grammi di proteine per chilo di peso corporeo, per cui – conclude la Coldiretti – una corretta dose di carne bianca e rossa nella dieta non può fare che bene.

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Panico domenica sera a Mesagne a causa di un incendio che ha coinvolto un’abitazione in cui era presente una mamma con i suoi due bambini. Per cause ancora in fase di accertamento da un caminetto alimentato a bioetanolo si sono sprigionate delle fiamme che ben presto si sono estese all’ambiente. La signora non riuscendo a spegnere l’incendio è andata in strada con i suoi bimbi e ha chiesto l’intervento dei vigili del fuoco. Poco dopo un’autobotte è giunta sul posto e i vigili del fuoco hanno spento le fiamme mettendo in sicurezza gli ambienti. L’episodio si è verificato intorno alle ore 20,30 in via San Vito. In un appartamento c’è una madre con i suoi due bambini. A causa della serata piuttosto fredda la signora ha deciso di accendere il caminetto presente in casa che è alimentato a bioetanolo.

Lo ha acceso, quando per cause ancora da verificare dal camino sono uscite delle fiamme che hanno coinvolto alcune suppellettili che sono andate a fuoco. Da qui le fiamme, ben presto, si sono estese a tutto l’ambiente compreso un divano che era presente nel salone d’ingresso. La signora in un primo momento ha cercato di spegnere le fiamme, ma non ce l’ha fatta. La sua preoccupazione principale era quella di mettere al sicuro i suoi figli. Così è andata in strada e ha chiesto l’intervento dei vigili del fuoco. Poco dopo una squadra del comando provinciale di Brindisi è giunta a Mesagne. I vigili sono entrati in casa e in pochi minuti hanno spento le fiamme. Poi hanno messo in sicurezza l’appartamento, verificando che non si c’era stato nessun danno strutturale, arieggiando tutti gli ambienti in cui si era addensata una coltre di fumo. Fortunatamente non c’è stato nessun ferito.

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Presidente Matarrelli a metà dicembre i consiglieri comunali saranno chiamati ad eleggere la nuova assemblea. Il centrosinistra si presenta con due liste, quasi a rafforzare il ruolo politico che le civiche rappresentano ormai all'interno della coalizione. Il futuro sarà sempre più nel segno del civismo e sempre meno nelle mani dei partiti? E con quali garanzie per la stabilità delle amministrazioni?

La presenza delle forze civiche irrobustisce la coalizione che mi sostiene, così come accade – secondo un meccanismo ormai collaudato – nel resto della Puglia, dove governano ad ogni livello in funzione attiva e propositiva. Rappresentano, quindi, un valore aggiunto ai partiti tradizionali, con cui possiamo costruire alleanze foriere tanto di strategie politiche, quanto di contenuti innovativi, e cioè di una visione originale che contribuisca a catalizzare lo sviluppo di un territorio dalle potenzialità straordinarie. La nostra provincia è una sorta di mosaico in cui tutti i tasselli, tutte le città che la compongono, hanno eccezionali peculiarità e riescono a generare attrattività, valore, bellezza. Contiamo eccellenze in ogni comparto davvero: penso all’agroalimentare e quindi al vino e all’olio, ma è facile enumerare le mete turistiche e culturali, paesaggi e architetture diverse e ugualmente incantevoli, un articolato sistema di trasporti che può annoverare un aeroporto in espansione, un comparto industriale di alto livello, personaggi che si sono fatti valere nel mondo intero. Proprio oggi ho partecipato ad un incontro con l’ONU in cui si è ribadita la volontà del Governo centrale di rafforzare il ruolo della base di Brindisi, tra le più importanti d’Europa. Lavoriamo alacremente per contribuire all’organizzazione del G7 fissato per giugno del prossimo anno. In un contesto tanto articolato e dal potenziale tanto grande, perché non poter contare su un fattore che arricchisce l’amministrazione della cosa pubblica, quali i movimenti civici? Tanto più che queste forze governano ormai più della metà delle città della provincia, assicurando una buona stabilità.

Dovesse essere rieletto sindaco di Mesagne, lei resterebbe alla guida dell'ente di secondo grado almeno sino al 2026. Se i numeri glielo consentissero, sarebbe disponibile a una presidenza bis?

Se non interverranno novità legislative rispetto all’elezione del presidente della Provincia, rimarrò effettivamente in carica sino al 2026 e solo a quel punto potrò fare le mie valutazioni. Fermo restando il giro di boa delle amministrative stabilite a giugno dell’anno prossimo: se sarò rieletto sindaco di Mesagne, sceglierò la strada più congeniale alla comunità.

Da mesi si parla della possibilità di rimetterebbe in gioco la riforma Delrio. Lei tornerebbe all'elezione diretta del presidente e dei consiglieri provinciali?

Io sono sempre, per principio, favorevole a dar voce ai cittadini. L’espressione più alta di una democrazia funzionante è l’iniziativa elettorale.

Quale, sinora, il bilancio delle attività nel corso del suo mandato a capo della Provincia?

Sono ragionevolmente convinto che il bilancio sia positivo, nonostante le enormi difficoltà che hanno le province nell’attuale assetto di ente di secondo grado, ovvero di fatto smantellate dalla Legge Del Rio e quindi private di una adeguata dotazione finanziaria. Soprattutto rispetto alla mole e alla molteplicità dei servizi da garantire, poiché ci occupiamo di edilizia scolastica, della manutenzione delle strade, di parte dell’area dello sviluppo industriale, dei trasporti pubblici, di tutela e salvaguardia ambientale. Cioè di temi importantissimi nella misura in cui incidono direttamente sulla vita dei nostri concittadini. Nonostante la mancanza di risorse, siamo comunque riusciti a garantire un buon livello di servizi, come la messa in sicurezza delle strade e delle scuole e questo grazie ai finanziamenti ottenuti dalle istituzioni superiori, Governo e Regione. C’è poi da evidenziare un dato positivo rispetto al PNRR: abbiamo utilizzato con tempestività ed efficacia le risorse sull’edilizia scolastica assegnate alla provincia, finalizzando già a maggio di quest’anno le gare che andavano chiuse entro settembre. Si tratta di progetti importanti che si pongono l’obiettivo di garantire ai nostri ragazzi, alle loro famiglie, al personale docente e non docente di andare a scuola in tutta tranquillità, condizione che purtroppo non è così diffusa nel Paese.

Di cosa va fiero, invece, guardandosi alle spalle, del suo primo mandato da sindaco di Mesagne?

Potrei fare un elenco davvero lungo ma, riflettendoci un po’, credo che il primo grande motivo di orgoglio sia aver contribuito a costruire una comunità coesa, unita, solidale e consapevole e contenta di esserlo. Ci sono dati concreti che lo dimostrano, quali il vertiginoso numero delle associazioni che cooperano tra loro o la capacità di accoglienza e inclusione dimostrata in questi anni o i piccoli grandi gesti di solidarietà o l’inversione di tendenza rispetto al calo demografico nazionale, ma mi piace piuttosto restituire il sentimento dei mesagnesi, questo sentimento collettivo che è una bella commistione tra l’aver conquistato il riscatto dagli ormai lontani anni bui e la voglia di mordere il futuro, di rilanciarsi, di raggiungere mete sempre più ambiziose. Si respira questo oggi a Mesagne e non era affatto scontato.

La svolta della città sintetizzata nel titolo sfiorato di Capitale italiana della Cultura. Un percorso ormai tracciato che porta dove?

Un percorso che anzitutto ci impone la responsabilità di mantenere standard alti, in termini di qualità della vita ma anche di aspirazioni individuali e collettive. Abbiamo sfiorato il titolo nazionale e abbiamo guadagnato il primo titolo di capitale pugliese della cultura e questi due snodi da un lato hanno rappresentato traguardi emozionanti, dall’altro sono anche dei nuovi punti di partenza. Di ripartenza, con la motivazione supplementare di essere in una fase della Storia in cui abbiamo la possibilità di lasciare il giusto retaggio ai nostri figli: una opzione, Mesagne come una concreta alternativa futura e non più come un posto da abbandonare appena possibile.

È solo un caso che la rinascita del centro storico e lo sviluppo turistico commerciale che ruota attorno al rione antico siano coincisi con la svolta culturale? Movida e cultura possono convivere?

Non è un caso, il cuore della nostra città è per vocazione originaria il cuore pulsante della vita economica e sociale della città. Ma nella nostra strategia di sviluppo, ogni quartiere ha la sua specificità e la medesima importanza, di ciascuna zona assecondiamo l’inclinazione, puntando su una qualità dei servizi omogenea per tutto il territorio. Movida e cultura sono antitetiche soltanto in una distinzione manichea tra attività «pop» e «radical chic», come se un appassionato di Caravaggio non possa voler degustare un buon vino o una buona cena. Entrambe, invece, hanno costituito, soprattutto d’estate ma non soltanto in estate, la nostra articolata offerta ai mesagnesi, ai visitatori pugliesi, ai turisti nazionali e internazionali, ai giovani e ai meno giovani. Tutti hanno tendenzialmente potuto scegliere, da un ricco menu, ciò che gradivano di più. Grandi mostre, concerti di alto livello, cartelloni teatrali variegati, beni archeologici e monumentali sempre fruibili, percorsi enogastronomici di qualità in una città che giorno dopo giorno si impegnava a evolvere, a diventare accogliente e matura, a essere pulita, in ordine, civile, sicura. Cinquanta milioni di finanziamenti per mettere in sicurezza le scuole, ammodernare le infrastrutture sportive, riqualificare le reti idriche e fognarie, attivare la rigenerazione urbana, implementare la zona industriale, soccorrere le fasce più in difficoltà della popolazione e dar loro la giusta dignità. Mesagne è come un enorme cantiere in cui tutti fanno la loro parte, fiduciosi che alla fine ci sarà da restare a bocca aperta.

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Il Comune di Mesagne,  proprietario dell’immobile di masseria "Belloluogo”, sito in agro di Brindisi all'omonima contrada, ha deciso di mettere in vendita l'immobile attraverso un bando pubblico di gara. La vendita ha ricevuto il provvedimento di autorizzazione all’alienazione del Ministero della Cultura – Segretariato Regionale per la Puglia, pervenuto al protocollo dell’ente al prot. 912 del 25.01.2017, che autorizzava l’Ente a procedere alla vendita con prescrizioni. La masseria "Belloluogo" è un complesso masserizio che ha una superficie complessiva di mq 2600 circa, una chiesa rupestre distaccata della superficie di mq 80 circa e di una vecchia torretta anch’essa distaccata della superficie catastale di mq 15 circa. Il comprensorio sopra indicato, ha una superficie catastale di mq 8560 circa. La perizia redatta dal Responsabile dell'Area X Gestione Patrimonio e Manutenzioni, ha stimato il valore del compendio immobiliare pari a 700mila euro.

“Vendesi masseria Belloluogo a miglior offerente”, non è un annuncio pubblicitario, ma la decisione presa dal comune di Mesagne. Infatti, dopo anni di oblio e abbandono, il Comune prova a rivendere la bellissima masseria del XVI secolo, di sua proprietà, abbassandone il valore a 700mila euro. Le amministrazioni che si sono succedute nei lustri precedenti al governo della città avevano tentato la vendita partendo da 1 milione e 93mila euro, senza nessun successo. Così dopo aver inserito il bene architettonico nell’elenco delle alienazioni il comune di Mesagne ci riprova dopo aver ricevuto l’autorizzazione all’alienazione da parte del Ministero della Cultura – Segretariato regionale per la Puglia, che autorizza l’ente a procedere alla vendita con prescrizioni. La masseria "Belloluogo" è un complesso masserizio che ha una superficie complessiva di metri quadrati 2600 circa, una chiesa rupestre distaccata della superficie di circa 80 metri quadrati e una vecchia torretta anch’essa distaccata della superficie catastale di circa 15 metri quadrati. Il comprensorio sopra indicato, ha una superficie catastale di 8560 metri quadrati circa ed è ubicato in agro di Brindisi. La perizia redatta dal Responsabile dell'area Gestione Patrimonio e Manutenzioni, l’architetto Marta Caliolo, ha un valore del compendio immobiliare pari a 700mila euro.  La masseria Belloluogo, dal punto di vista architettonico, è una masseria a corte chiusa costruita intorno al XVI secolo con torre rinascimentale con caditoia, arma araldica e loggia, rivista poi in chiave neogotica nei primi anni del ‘900. L’edificio fu donato, tramite dall'Ente regionale di sviluppo agricolo della Puglia, al comune di Mesagne con una precisa destinazione d’uso, ossia per essere utilizzata quale centro di recupero e reinserimento lavorativo degli ex tossicodipendenti. Da quel momento il comune di Mesagne cercò di realizzare la struttura attraverso l’accesso ad alcuni finanziamenti. Un primo finanziamento fu acquisito nel 1993, circa 105 milioni di vecchie lire utilizzati solo per comprare attrezzature agricole. Un secondo finanziamento, di circa 800 milioni arrivò nel 1996 e servì per ristrutturare la masseria. L’attività di natura sociale però non fu mai attivata. Incominciò così una lunga storia di abbandono, intervallata da un tentativo di recupero del bene da parte della giunta Incalza, che nel 2008 effettuò una capillare pulizia finalizzata a preservarlo dal degrado. In questi ultimi anni però nulla si è mosso. Poi l’Amministrazione Matarrelli ha deciso di vendere questo bene architettonico mettendo a bando la masseria. La presentazione delle offerte scade il 10 gennaio 2024. Le offerte, naturalmente, sono al rialzo sul prezzo base.

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Si è concluso il progetto “Kid(s)” con un evento di presentazione degli esiti progettuali, presso il Cinema Teatro Impero, durante il quale sono stati proiettati quattro prodotti video, esiti del percorso di formazione sul linguaggio cinematografico ed in particolare sul cinema muto.

Ad aprire la manifestazione il saluto dell’Assessore del Comune di Brindisi Ernestina Sicilia, che ha sottolineato l’importanza di una didattica diversificata anche in funzione di una possibile scoperta di nuovi talenti. L’Assessore ha sottolineato la centralità della formazione nel progetto di vita delle nuove generazioni, nonché dell’acquisizione di competenze anche di carattere artistico.

Il progetto kid(s) è stato finanziato nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola, promosso da Ministero della Cultura e Ministero dell’Istruzione e del Merito, che ha, infatti, tra gli obiettivi, la realizzazione di progetti di promozione e sensibilizzazione in tema di educazione all’immagine, rivolti agli studenti e alle studentesse e finalizzati alla conoscenza, comprensione e utilizzo del linguaggio cinematografico e audiovisivo.

“Le istituzioni scolastiche, anche organizzate in rete, sono chiamate a promuovere percorsi inclusivi che valorizzino le differenze. Il nostro progetto - ha commentato la Ds dott.ssa Rosetta Carlino dell’Istituto Comprensivo Statale Cappuccini di Brindisi, capofila di progetto- ha visto un percorso durato due anni, durante i quali tutti i protagonisti delle attività hanno svolto con interesse e motivazione il proprio ruolo, rafforzando nel tempo un sentimento comune di cooperazione”

“Kid(s)”, in partneriato con il Liceo Statale “Moscati”, diretto dalla dott.ssa Anna Sturino, con il Centro Provinciale Istruzione degli adulti (CPIA) di Brindisi, con l’Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore di Grottaglie “Don Milani - Pertini”, diretto dalla dott.ssa Giusi Ditroia, con la Società Fratelli Grassi e la Associazione Culturale ed Artistica S.M.T.M. APS anche conosciuta come scuola di recitazione Talìa, è stato diretto dal responsabile scientifico dott. Luca Bandirali, che dichiara: “Il progetto Kid(s) ha rappresentato una straordinaria occasione di crescita attivata dal confronto con il lavoro di un grande Maestro del cinema, disponibile a farsi interpretare creativamente da una nuova generazione, sotto la guida attenta di tutor sensibili e preperati. Se gli output conclusivi del progetto risultano particolarmente efficaci, gli stimoli disseminati durante tutta l'esperienza nelle scuole ci arricchiranno ancora a lungo”.

“Le attività sono state fortemente coinvolgenti e hanno sottolineato ancora una volta - dichiara la Ds Anna Sturino- l’importanza di una didattica basata anche sul gioco, quale strumento di apprendimento efficace. La nostra scuola è stata felice di condividere una proposta innovativa e allo stesso tempo visionaria, che ha prodotto esiti positivi in termini di partecipazione e apprendimenti, dando la possibilità di dialogare con nuove figure professionali, grazie alle quali la scuola si arrichisce di nuove metodologie didattiche”.

La Ds Giusi Ditroia ha altresì auspicato la continua implementazione di iniziative capaci di offrire risposte efficaci al problema, ancora persistente, della dispersione scolastica: “L’educazione all’immagine -dichiara- è un obiettivo formativo che sempre più sta trovando condivisione e centralità nei percorsi di formazione e si innesta in una finalità più generale di valorizzazione della creatività dei singoli studenti”.

La proposta, articolata in diversi itinerari didattici teorici e pratici, ha coinvolto tutte le scuole della rete e ha trovato la collaborazione della Casa Circondariale di Brindisi. “Siamo molto compiaciuti - dichiara la direttrice dott.ssa Valentina Meo Evoli rispetto ad un’iniziativa che è stata in grado di coinvolgere gli ospiti della Casa Circondariale con un ottimo prodotto finale, grazie al quale hanno potuto fare scuola in modo alternativo e allo stesso tempo efficace”.

Dello stesso avviso il Comandante Benvenuto Greco il quale ha spiegato, nel corso degli interventi, l’importanza di far conoscere agli esterni alcuni spaccati della vita carceraria grazie a progetti che integrano il lavoro di recupero sociale nei confronti dei detenuti.

L’evento finale ha visto dunque la partecipazione di tutta la compagine progettuale con oltre 500 persone che hanno applaudito con particolare entusiasmo i lavori presentati.

Maurizio Ciccolella, che ha curato la produzione dei video, ha illustrato il complesso lavoro che ha portato agli esiti finali. I cortometraggi muti di Charlie Chaplin, in particolare “Charlot entra nel cinema” e “Charlot innamorato”, hanno visto dapprima un lavoro di sceneggiatura, successivamente di doppiaggio e creazione della colonna sonora, sia per la musica sia per gli effetti ed infine di mixaggio. Inoltre i video sono stati migliorati nella qualità grazie all’utilizzo di software che sfrtuutano l’intelligenza artificiale.  “I risultati -ha commentato Ciccolella- hanno evidenziato come i più giovani, ma anche gli adulti e gli stranieri partecipanti, riconoscano il valore del cinema come finestra sul mondo e come il progetto sia stato in grado di stimolare un ritorno e una scoperta del cinema muto, per molti, finora, sconosciuto”. 

I progetti finanziati dal Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola hanno l’obiettivo di invertire una tendenza di scarsa fruizione del cinema, formando un pubblico competente e stimolando, appunto, il ritorno in sala di bambini e ragazzi.

Nel progetto hanno collaborato Francesco Bento Barletta, Annamaria Grasso, Alessia Sturdà, Valeria Galasso, Marco Sternativo, Sara Ercolani, Maria Domenica Pilolli, Cataldo Castelli.

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Dal primo dicembre partiranno le degenze con 9 posti letto nell'Unità operativa complessa di Oncologia dell'ospedale Camberlingo di Francavilla Fontana, diretta da Palma Fedele. Con l'accreditamento regionale è stata completata l'offerta di un reparto che finora ha lavorato in regime ambulatoriale e di day hospital.

“Abbiamo raggiunto un grande traguardo – commenta Fedele – che ci consentirà di accompagnare i malati oncologici che abbiamo in cura in tutte le fasi del difficile percorso che si trovano ad affrontare, sin dal momento della diagnosi. A Francavilla da tempo abbiamo puntato sull'innovazione e sull'approccio multidisciplinare: con l'attivazione delle degenze chiudiamo il cerchio con l'ultimo step che ci mancava”.

L'équipe dell'Uoc di Oncologia del Camberlingo è attualmente composta da 5 medici, ai quali se ne aggiungeranno 2 dal primo dicembre, oltre al direttore, 20 infermieri e 6 Oss, che gestiranno le degenze, le attività ambulatoriali, il day hospital e il COrO, il Centro di orientamento oncologico che segue l’ingresso dei nuovi pazienti nella Rete Oncologica pugliese e li indirizza ai Gruppi di patologia interdisciplinari per assicurarne la presa in carico e tenere traccia del percorso diagnostico-terapeutico.

Con queste novità l'Oncologia francavillese si confermerà come riferimento per la cura dei tumori di pazienti non solo della provincia di Brindisi ma anche di quelle di Taranto, Lecce e Bari. Tra i servizi offerti dal reparto c'è la preparazione centralizzata dei farmaci antitumorali, che consente un'estrema precisione nelle terapie da somministrare. Inoltre, il reparto dispone di una strumentazione tecnologica all'avanguardia, come un ecografo di ultima generazione che consente di verificare in tempo reale l'efficacia della chemioterapia o degli altri trattamenti oncologici erogati.

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“Ambiente architettonico:

la riqualificazione percettiva a supporto dei protocolli di assistenza e cura”

 

            Il prossimo 30 novembre alle ore 17,30, nell’ambito delle iniziative per la Comunità Sensibile alle persone con demenza attivata presso il Comune di Cellino San Marco, ERIDANO Cooperativa Sociale ha organizzato, sempre a Cellino, presso la sala conferenze dell’Hotel Plaza Carrisi in piazza Aldo Moro un incontro/dibattito dal titolo “Ambiente architettonico:

la riqualificazione percettiva a supporto dei protocolli di assistenza e cura”.

            Principale ospite e relatore sarà l’architetto Prof. Aldo Bottoli che, oltre i numerosi interventi di riqualificazione di spazi urbani e strutture socio sanitarie, è progettista e direttore dei lavori de “Il paese ritrovato”, un intero quartiere dedicato all’Alzheimer realizzato a Monza e che rappresenta la prima esperienza del genere in Europa. Si occupa in generale di spazi pubblici,  di utenza fragile e di qualità abitative per i luoghi di lavoro. Per questo motivo, oltre che raccontare la propria esperienza, sarà interlocutore autorevole per quanti vorranno condividere proposte e soluzioni per migliorare i luoghi dell’abitare della nostra comunità.

            L’iniziativa,  oltre che dai Comuni di Cellino San Marco e Brindisi, ha il patrocinio dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Brindisi.

PROGRAMMA

Saluti Istituzionali

Marco Marra

Sindaco di Cellino San Marco

Apertura dei lavori

Dott. Vincenzo De Marco

Responsabile Ambulatorio dei disturbi della memoria e demenza Ospedale Perrino Brindisi

                       

Presentazione dell’Architetto Aldo Bottoli

Dott.ssa Federica Esposito,

Psicologa e Psicoterapeuta Centro Diurno per l’Alzheimer “Con il cuore nella mente”

Ambiente architettonico: la riqualificazione percettiva a supporto dei protocolli di assistenza e cura

Prof. Aldo Bottoli

Perception Designer

Dibattito

Chiusura dei lavori

Dott. Francesco Parisi

Presidente ERIDANO Cooperativa Sociale Onlus

Buffet

a cura de “La banda dell’ortica”

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VOLOTEA ANNUNCIA L’APERTURA DELLA SUA BASE OPERATIVA A BARI PER L’ESTATE 2024

Sono 8 le nuove rotte, 3 delle quali verranno comunicate nelle prossime settimane, per un totale di ben 18 destinazioni che saranno operate grazie alla nuova base operativa.

 

Salgono a 5 i Paesi serviti dalla compagnia a Bari: oltre a Italia, Francia e Grecia, dal 2024 sarà possibile volare alla volta di Croazia e Spagna.

 

Previsto per il 2024 un +38% in termini di capacità e un aeromobile A320 basato all’Aeroporto Karol Wojtyla.

Volotea si prepara a un’estate ricca di novità: la compagnia aerea low-cost delle piccole e medie città europee ha annunciato oggi la sua ottava base italiana a Bari - la ventunesima a livello europeo - con una conferenza di presentazione a cui hanno partecipato, tra gli altri, Valeria Rebasti, International Market Director di Volotea, e Antonio Maria Vasile, Presidente di Aeroporti di Puglia.

Con un +38% di capacità e un Airbus A320, Volotea mette il turbo presso lo scalo pugliese e annuncia oggi anche 5 delle 8 nuove rotte previste a Bari per il 2024. Dal prossimo 4 luglio saranno disponibili i collegamenti verso Tolosa, con frequenza bisettimanale e un’offerta complessiva di 6.480 posti in vendita, e verso Dubrovnik, con tre frequenze a settimana e più di 9.000 posti in vendita. A partire dal 5 luglio sarà possibile volare alla volta di Comiso e Bilbao, con due frequenze settimanali e un’offerta di oltre 6.000 posti ciascuno. Si chiude con Malaga, disponibile dal 6 luglio, con frequenza bisettimanale e 6.120 posti in vendita. Nelle prossime settimane verranno annunciate anche le altre 3 nuove rotte che incrementeranno ancora di più l’offerta pugliese.

Attiva presso lo scalo pugliese dal 2012, Volotea ha operato ad oggi circa 19.400 voli e trasportato più di 2 milioni di passeggeri. Grazie agli annunci di oggi, la compagnia consolida ulteriormente il suo legame con il territorio ed è pronta a decollare da e per Bari alla volta di nuove destinazioni.

“L’apertura della base estiva di Bari conferma ancora una volta la crescita di Volotea in Italia – ha dichiarato Valeria Rebasti, International Market Director di Volotea -. Questo importante traguardo e i collegamenti annunciati oggi ci permettono di consolidare la connettività del territorio, con un totale di 18 destinazioni verso 5 Paesi diversi, tra i quali Croazia e Spagna, novità assolute per la nostra estate 2024 a Bari. In questo modo accorceremo ancora di più le distanze tra la Puglia, una delle mete italiane più desiderate, e il resto d’Europa. Ma non solo. L’apertura di questa nuova base ci consente di rafforzare ulteriormente la nostra presenza a livello locale, sostenendo l’economia attraverso un incremento dei flussi turistici. Infine, cogliamo l’occasione per ringraziare Aeroporti di Puglia per il prezioso supporto nel raggiungimento di questo nuovo importante traguardo per Volotea”.

“L’annuncio di Volotea che dalla prossima estate collegherà da Bari 18 destinazioni - 8 delle quali novità assolute – ha dichiarato il Presidente di Aeroporti di Puglia, Antonio Maria Vasile - rappresenta un’ottima notizia per noi e per la Puglia. Alle nuove destinazioni, tutte commercialmente di grande interesse, si aggiunge un’altra importante decisione della compagnia, l’apertura della base su Bari. Questo permetterà, in linea con il nostro Piano strategico, una diversificazione dell’offerta da parte delle compagnie, promuovendo la competitività, la concorrenza e l'adattabilità alle mutevoli condizioni di mercato a favore dei consumatori. In un settore soggetto a variabili come costi del carburante, instabilità economica e cambiamenti nelle preferenze dei passeggeri, la diversificazione consente alle compagnie aeree di mitigare gli impatti negativi, agli aeroporti di offrire un ventaglio più ampio di destinazioni ai passeggeri e ad Aeroporti di Puglia di ampliare il proprio network. Questa scelta, gratifica e attesta il grande lavoro che stiamo facendo da tempo per offrire standard sempre più elevati ai passeggeri in transito nei nostri scali. Sono convinto che l’aereo basato su Bari contribuirà in maniera significativa alla vitalità, alla redditività e alla connettività dell'aeroporto e dell’indotto, con la crescita dell'occupazione locale. Ritengo altresì importante considerare come la decisione di Volotea contribuisca in modo incisivo a migliorare, in una logica di competitività, l’offerta del ‘Karol Wojtyla’. Quella di oggi quindi, è una giornata da incorniciare per la Società che mi onoro di presiedere e vuole essere uno stimolo a fare sempre meglio per il bene del territorio, sempre in sinergia con la Regione Puglia e con quelle compagnie che si confermano, nei fatti, come partner affidabili”.

Con 1 Airbus A320 stanziato a Bari, Volotea sarà in grado di offrire un ventaglio di destinazioni ancora più diversificato. Per il 2024 saranno 18 i collegamenti disponibili: 7 in Grecia (Atene, Corfù, Heraklion/Creta, Mykonos, Santorini, Skiathos e Zante), 3 in Italia (Comiso – novità 2024, Firenze e Olbia), 2 in Francia (Lione e Tolosa – novità 2024), 2 in Spagna (Bilbao e Malaga – entrambe novità 2024), 1 in Croazia (Dubrovnik – novità 2024), oltre ai 3 collegamenti che verranno annunciati nelle prossime settimane.

Tutti i voli sono in vendita sul sito www.volotea.com e nelle agenzie di viaggio.

VOLOTEA

 

Volotea è stata fondata nel 2011 da Carlos Muñoz e Lázaro Ros, precedentemente fondatori di Vueling. È una delle compagnie indipendenti che, negli ultimi 10 anni, sta crescendo più velocemente in Europa. Anno dopo anno, ha visto crescere la sua flotta, il numero di rotte operate e l’offerta di posti in vendita. La compagnia ha celebrato quest’anno il traguardo dei 55 milioni di passeggeri trasportati.

Volotea vola verso più di 100 aeroporti e ha basi in 20 città europee di medie dimensioni: Asturie, Atene, Bilbao, Bordeaux, Brest (da novembre 2023), Cagliari, Firenze (da aprile 2023), Amburgo, Lille, Lione, Lourdes, Marsiglia, Nantes, Napoli, Olbia, Palermo, Strasburgo, Tolosa, Venezia e Verona. La compagnia aerea ha annunciato la sua 21ª base in Europa e l’8ª in Italia nella città di Bari, operativa da luglio 2024.

Entro il 2024, Volotea opererà oltre 450 rotte (di cui più della metà in esclusiva), offrirà quasi 13,3 milioni di posti (+18% rispetto al 2023) e effettuerà circa 78.000 voli. La compagnia aerea dispone di una flotta di 41 Airbus A319 e A320.

Volotea pone particolare attenzione all'aviazione sostenibile e si è impegnata per ridurre del 50% (rispetto al 2012) le proprie emissioni di CO2 per passeggero e chilometro entro il 2025, 5 anni prima dell’obiettivo, originariamente fissato per il 2030.

Ad oggi, Volotea ha lanciato oltre 50 iniziative di sostenibilità che hanno già portato a una riduzione dell'impronta di carbonio per chilometro per passeggero di oltre il 45%. Dal 2022, l'azienda sta lavorando allo sviluppo di tecnologie alternative prive di emissioni e opera il servizio navetta interno di Airbus utilizzando il 34% di carburante per aviazione sostenibile. Volotea collabora inoltre con i settori manifatturiero e industriale affinché questi carburanti, attualmente di difficile accessibilità, possano essere sviluppati e diffusi nel più breve tempo possibile.

Volotea impiega 1.820 persone e promuove attivamente la connettività all'interno dei territori in cui ha sede, contribuendo al loro sviluppo economico e arricchendo il panorama culturale attraverso progetti di sponsorizzazione di grande impatto.

Volotea è stata riconosciuta da Skytrax, nel suo sondaggio globale sulla soddisfazione dei passeggeri, come la "Migliore Compagnia Aerea Low-Cost in Europa" ai World Airline Awards 2023, definiti dai media di tutto il mondo "gli Oscar dell'industria dell'aviazione". La compagnia aerea aggiunge questo riconoscimento alla sua crescente lista di successi, che comprende le due vittorie consecutive come "Compagnia aerea low-cost leader in Europa" ai World Travel Awards del 2021 e del 2022.

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TURISMO: COLDIRETTI PUGLIA, SVETTA PUGLIA TRA 3 MIGLIORI REGIONI ITALIANE PER TURISTI ENOGASTRONOMICI (32%); AGRITURISMO AL TOP VACANZE PER CIBO E NATURA

Il 32% dei turisti enogastronomici italiani ritengono la Puglia una delle 3 migliori regioni italiane per il turismo enogastronomico, un gradimento legato alla qualità dei cibo, ma anche alle masserie contadine che propongono le ricette tipiche della tradizione regionale, con gli agriturismi che registrano un aumento esponenziale degli ospiti sia per la ristorazione che per l’alloggio. E’ quanto emerso dall’analisi di Coldiretti Puglia, sulla base dei dati di ARET Puglia relativi al 2023, in occasione dell’Assemblea Nazionale di Terranostra, l’associazione agrituristica e ambientale di Coldiretti.

Il 23% dei turisti italiani dichiarano di avere in programma un viaggio in Puglia per turismo enogastronomico – aggiunge Coldiretti Puglia – ma già oltre il 20% dei turisti italiani afferma di aver visitato la Puglia in maniera mirata per vivere esperienze enogastronomiche.

Le strutture agrituristiche pugliesi – spiega Coldiretti Puglia– offrono cibi genuini e fedeli alla tradizione contadina, quindi bando ai cibi troppo ricercati o sofisticati e via libera alle ricette tipiche della regione, molto graditi dagli italiani e dagli stranieri. L’allestimento della tavola è a tema e introduce elementi della tradizione come i centrotavola ad uncinetto fatti dalla nonna e composizioni di fiori di campo. “I nostri agriturismi offrono alloggio, ristorazione, ma anche degustazioni e attività ludiche, ricreative e sociali per gli ospiti che riescono a vivere giornate piene pur se rilessanti”, spiega Antonio Baselice, presidente di Terranostra Puglia.

In testa alle motivazioni che spingono i vacanzieri  in agriturismo c’è la voglia di contatto con la natura, mentre al secondo posto – secondo Coldiretti/Noto Sondaggi – l’enogastronomia.  Un trend trainato dal fenomeno dei cuochi contadini, gli agricoltori chef a chilometri zero che cucinano i prodotti coltivati in azienda recuperando spesso antiche ricette della tradizione campagnola, diventati un vero e proprio valore aggiunto per le strutture.

Al terzo posto tra le motivazioni c’è la voglia di relax, ma c’è anche qualcuno che va in campagna per sfuggire allo smog delle città e chi vuole fare attività sportiva. Ma l’amore degli italiani per l’agriturismo è dimostrato anche dal fatto che a ben 22 milioni di italiani piacerebbe aprirne uno, secondo l’indagine Coldiretti/Noto Sondaggi.

Ma l’agriturismo rappresenta anche uno dei punti di forza della destagionalizzazione del turismo, tanto da essere particolarmente apprezzato da chi scegli le partenze a giugno o a settembre anche per conoscere una Italia cosiddetta “minore” dai parchi alla campagna, dalla collina fino ai piccoli borghi che fanno da traino al turismo enogastronomico, con ben il 92% delle produzioni tipiche nazionali che nasce nei comuni italiani con meno di cinquemila abitanti.

Lo dimostra il fatto che l’offerta agrituristica è addirittura cresciuta, raggiungendo quasi quota 960, dove l’alloggio con 862 aziende  e la ristorazione con 693 si confermano i due pilastri dell’agriturismo, ma anche la degustazione cresce progressivamente e conta 443 aziende. In cima alla classifica regionale c’è la provincia di Lecce con 369 agriturismi, seguita – aggiunge Coldiretti Puglia – da Bari con 139, Brindisi 122 e Foggia con 119 strutture, e poi vengono Taranto con 87 aziende e la BAT con 27 agriturismi.

Per chi ama la vacanza all’aria aperta come i camperisti, gli agriturismi italiani mettono inoltre a disposizione – sottolinea la Coldiretti – piazzole attrezzate di sosta ma anche spazi per picnic, tende e roulotte per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia ricorrendo eventualmente solo all’acquisto dei prodotti aziendali.

“Dall’agri-campeggio all’agri-relax, dalla semplicità dell’accoglienza rurale ai buffet con i prodotti dell’orto, alle passeggiate ritempranti nella natura, il ventaglio di servizi innovati offerti in masseria sono alla base del gradimento in crescita degli ospiti italiani e stranieri”, aggiunge Baselice che ribadisce “l'impegno di Terranostra di contribuire a riposizionare l’offerta turistica nell’ottica di una maggiore sostenibilità ambientale e sociale oltre che economica, secondo modelli di sviluppo più equilibrati, a beneficio del turismo di qualità è sempre più attento non solo alle bellezze naturali, paesaggistiche, artistiche e archeologiche del nostro territorio ma anche ad un ambiente pulito e salubre e alla riscoperta dei prodotti tipici, della qualità del cibo e del buon mangiare”, conclude Baselice.

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Si terrà in piazza Orsini del Balzo a Mesagne, mercoledì 29 novembre a partire dalle ore 10.45, la cerimonia di inaugurazione regionale dell’anno scolastico 2023/2024.  L’iniziativa, già alla sua quinta edizione, nasce da una idea della Regione Puglia, Assessorato all’Istruzione, Formazione e Lavoro che, d’intesa con la Direzione Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia, ne sostiene l'attuazione unitamente ad altre istituzioni e realtà territoriali. Parteciperanno alla cerimonia sedici scuole, in rappresentanza di tutte le realtà territoriali della Puglia, selezionate tramite un Concorso di idee, dal titolo programmatico “REGINA VIARUM – Itinerari di accoglienza nella Scuola di Puglia”, rivolto alle scuole di ogni ordine e grado della nostra regione.

Tema portante dell’iniziativa è la pratica dell’accoglienza, quale comune denominatore a partire dal quale declinare, con linguaggi e stili diversi, percorsi di cittadinanza attiva e buone pratiche di integrazione e di socialità: esempi di convivenza di culture e popoli diversi, azioni di recupero dello svantaggio sociale, pratiche di inclusione delle minoranze e di mediazione linguistico-culturale, adozione di comportamenti proattivi in contesti educativi. Sono previsti allestimenti performativi, esibizioni coreutico-musicali, realizzazioni creative originali, atelier dinamici di proposte didattiche innovative, curati dalle scuole in coerenza ai temi proposti.

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