Redazione
Lotto, vinti oltre 53 mila euro
Puglia a segno con il Lotto. Nel concorso di sabato 9 settembre, come riporta Agipronews, a spiccare sono i 53.400 euro vinti a Monopoli, in provincia di Bari, con quattro terni e una quaterna sulla ruota di Bari (numeri giocati: 1-9-26-45-76). L'ultimo concorso del Lotto ha distribuito premi per poco più di 5 milioni di euro in tutta Italia, per un totale di 807,6 milioni in questo 2023.
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EOLICO: COLDIRETTI PUGLIA, SERVE CONCERTAZIONE TERRITORIALE PER FRENARE UNA SORTA DI ‘ABUSIVISMO ENERGETICO
EOLICO: COLDIRETTI PUGLIA, SERVE CONCERTAZIONE TERRITORIALE PER FRENARE UNA SORTA DI ‘ABUSIVISMO ENERGETICO’; IN PUGLIA A RISCHIO DOP ECONOMY, TURISMO E PAESAGGIO
A fine marzo 2023 la Puglia risultava già la regione con più potenza eolica prodotta (3.058 MW)
Occorre mettere un freno ad una sorta di ‘abusivismo energetico’, attraverso una attenta concertazione territoriale prima del rilascio di autorizzazioni per installare nuove foreste di pale eoliche, quando a fine marzo 2023 la Puglia risultava già la regione con più potenza eolica prodotta (3.058 MW). E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia, in relazione ai nuovi parchi eolici che saranno realizzati nella terra del Primitivo tra Lizzano e Torricella, a Cerignola, oltre agli off-shore nei mari delle provincie della BAT e di Lecce.
“Senza un’attenta concertazione con gli attori economici e produttivi del territorio è a rischio la Dop economy pugliese che produce 66 cibi e vini certificati DOP, IGP ed STG e vale 439 milioni di euro, con il comparto dei prodotti agroalimentari che pesa per il 7,3% e quello vitivinicolo per il 92,7%”, sostiene Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia nel sottolineare che “il nodo è la mancata individuazione delle aree idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili a fronte di una serie disordinata di iniziative avviate da fondi di investimento speculativi per quanto riguarda la localizzazione di impianti di grandi dimensioni, senza stabilire forme di coinvolgimento degli agricoltori, un caos decisionale che deriva dall’assenza di regole di governo del territorio che ha finito per partorire una sorta di abusivismo energetico, con un forte consumo di suolo e significativi danni collaterali ecologici ed economici”, afferma il presidente Cavallo.
E’ da rilevare che, nonostante la Puglia produca il 25% dell’energia eolica italiana e il 14% di quella solare, posizionandosi al primo posto per numero di impianti e per potenza installata di “nuove rinnovabili” – aggiunge Coldiretti Puglia - la quota di autoconsumo resta bassa, pari al 26%.
Intanto, dalle ore 12 del 12 settembre e fino alla stessa ora del 12 ottobre si possono presentare le domande per i contributi finalizzati alla realizzazione di impianti fotovoltaici da installare su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale. Le risorse disponibilI nell’ambito della misura del Pnrr “Parco Agrisolare” ammontano a 1 miliardo. Le risorse già assegnate per il Parco Agrisolare con il precedente bando sono state pari a 502.344.104 milioni, anche in Puglia, dove il 75% degli impianti fotovoltaici è a terra, contro una media nazionale del 42%, con effetti negativi sul consumo di suolo, con la percentuale di terreni coperti artificialmente dai pannelli pari al 2,5% rispetto a una media nazionale che non raggiunge l’1%.
La misura, fortemente sostenuta da Coldiretti, rientra tra gli interventi previsti dal Pnrr. L’obiettivo è sostenere gli investimenti per la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica fotovoltaica e alcuni interventi tranati di efficientamento in ambito agricolo, escludendo totalmente il consumo di suolo.
E’ importante cogliere le opportunità che vengono dall’economia circolare dotando il Paese di una riserva energetica sostenibile attraverso un fotovoltaico “intelligente” che non consuma suolo fertile e una rete per il biometano, conclude Coldiretti nel sottolineare peraltro l’importanza in tale ottica di sbloccare la proroga degli incentivi al biogas e finanziamento degli impianti che hanno presentato domanda al Gestore dei Servizi energetici (Gse) per favorire la transizione ecologica, trasformando gli sprechi in energia, e di dire sì al digestato come fertilizzante per evitare di fare un favore alle multinazionali straniere.
La Coldiretti sostiene un modello di transizione energetica che vede le imprese agricole protagoniste attraverso, ad esempio, le comunità energetiche, gli impianti solari sui tetti e l’agrivoltaico sostenibile e sospeso da terra che consentono di integrare il reddito degli agricoltori con la produzione energetica rinnovabile, con una ricaduta positiva sulle colture e sul territorio, come nel settore del biogas-biometano che – conclude Coldiretti - ha conosciuto un’importante accelerazione verso la transizione energetica attraverso il riciclaggio di sottoprodotti e la riduzione dell’impronta ambientale e di carbonio, specialmente nella zootecnia.
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COLDIRETTI PUGLIA, ESERCITO IN CAMPO PER FERMARE INVASIONE CINGHIALI
CINGHIALI: COLDIRETTI PUGLIA, ESERCITO IN CAMPO PER FERMARE INVASIONE; RAZZIA 10MILA PIANTINE PREZZEMOLO, BIETOLE, FINOCCHI A BITONTO E PALESE.
E’ stata finalmente accolta la proposta di far scendere in campo l’esercito per fermare l’invasione di cinghiali che causano incidenti, provocano danni alle coltivazioni e diffondono malattie, una minaccia per la popolazione, oltre che un serio problema per le coltivazioni e per l’equilibrio ambientale. Ad affermarlo è Coldiretti Puglia, dopo l’ennesima denuncia del raid di branchi di cinghiali che hanno fatto razzia di 10mila piantine di bietole, prezzemolo e finocchi a Bitonto e Palese, proprio a ridosso della città di Bari, con il presidente della Coldiretti Ettore Prandini che ha chiesto ristori adeguati per i danni provocati nel vertice con il Governo al quale hanno partecipato il ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida e il ministro della Difesa Guido Crosetto e il Commissario straordinario per l'emergenza Psa, Vincenzo Caputo.
Con la Puglia invasa da 250mila selvatici non c’è solo la peste dei cinghiali, ma è allarme – aggiunge Coldiretti Puglia - per la sicurezza delle persone in campagna e città con i branchi che si spingono fin dentro i centri urbani, fra macchine in sosta, carrozzine con bambini e anziani che vanno a fare la spesa, con le aree della Murgia barese e tarantina, del Gargano e del subappennino dauno divenute l’eldorado dei cinghiali.
I branchi dei cinghiali – sottolinea la Coldiretti – si spingono sempre più vicini ad abitazioni e scuole, fino ai parchi, distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali, assediano stalle, causano incidenti stradali con morti e feriti e razzolano tra i rifiuti con evidenti rischi per la salute. La situazione è diventata insostenibile in città e nelle campagne con danni economici incalcolabili alle produzioni agricole ma – sottolinea Coldiretti – viene compromesso anche l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità sia animale che vegetale.
Si tratta – evidenzia la Coldiretti regionale - solo della punta dell’iceberg perché molti non denunciano scoraggiati dalle lungaggini burocratiche e dalle condizioni poste dalle assicurazioni come ad esempio, oltre alle tracce sulla vettura e sull’asfalto, anche il rinvenimento della carcassa dell’animale con il quale ci si è scontrati.
Secondo l’indagine Coldiretti/Ixè la fauna selvatica rappresenta un problema per la stragrande maggioranza dei cittadini (90%) considerato poi che nell’ultimo anno è avvenuto un incidente ogni 41 ore con 13 vittime e 261 feriti gravi a causa dell’invasione di cinghiali e animali selvatici che non si fermano più davanti a nulla, secondo l’analisi di Coldiretti su dati Asaps.
In Puglia sono enormi i danni causati dalla fauna selvatica, con i cinghiali distruggono le coltivazioni e attaccano gli uomini e gli animali allevati – denuncia Coldiretti Puglia - come anche i lupi e i cani inselvatichiti, gli storni azzerano la produzione di olive e distruggono le piazzole, le lepri divorano letteralmente interi campi di ortaggi, i cormorani mangiano i pesci negli impianti di acquacoltura, con un danno pari ad oltre 16 milioni di euro. Gli agricoltori stanno provvedendo a recintare a proprie spese con costi considerevoli le aziende agricole per difendersi dai cinghiali che distruggono strutture e produzioni. Si tratta di una situazione insostenibile – insiste la Coldiretti regionale - che sta provocando l'abbandono delle aree interne, con problemi sociali, economici e ambientali.
Alla domanda su chi debba risolvere il problema, oltre le metà dei cittadini (53%) è dell’opinione che spetti alle Regioni, mentre per un 25% è compito del Governo e un 22% tocca ai Comuni. In tale scenario anche l’Autorità per la sicurezza alimentare Europea (EFSA) ha lanciato un appello agli Stati dell’Unione Europea chiedendo misure straordinarie per evitare l’accesso dei cinghiali al cibo e ridurne del numero di capi per limitare il rischio di diffusione della peste suina africana (psa) che colpisce gli animali ma non l’uomo. La maggioranza dei cittadini considera l’eccessiva presenza degli animali selvatici una vera e propria emergenza nazionale che incide sulla sicurezza delle persone oltre che sull’economia e sul lavoro, specie nelle zone più svantaggiate, conclude Coldiretti nel sottolineare l’esigenza di interventi mirati e su larga scala per ridurre la minaccia dei cinghiali a livello nazionale.
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LA CHIUSURA DEL P9T BASELL INTERESSA BRINDISI E LA REGIONE TUTTA
La Lyondell Basell (LB) chiude uno dei due impianti attivi (denominato P9T) nello stabilimento di Brindisi. Piena solidarietà con i lavoratori diretti ed indiretti colpiti da questa improvvida decisione aziendale.
Apprendiamo “che le conseguenze per i 135 dipendenti rischiano di essere molto pesanti. Sono infatti 47 i lavoratori in esubero, mentre per gli altri si attende la proposta di trasferimento nel polo produttivo di Ferrara. Nessuna prospettiva invece per i lavoratori in somministrazione. L’azienda ha poi promesso di farsi carico delle spese necessarie fino al raggiungimento dell’età pensionabile per i dipendenti prossimi a tale soglia”.
Nel 2021 da LB pervenivano altre dichiarazioni. "Siamo concentrati sul futuro e crediamo che i nostri obiettivi verso una plastica sempre più circolare e sostenibile e verso la decarbonizzazione siano fondamentali per il successo a lungo termine di LyondellBasell. Tali obiettivi contribuiscono a creare un futuro migliore per i nostri dipendenti e le nostre comunità, oltre a promuovere le ambizioni di sostenibilità dei nostri clienti", ha affermato Kenneth Lane, CEO ad interim di LyondellBasell. "Un'economia a zero emissioni nette senza rifiuti plastici nell'ambiente richiederà la collaborazione di tutta la catena del valore ed è fondamentale per garantire la transizione della società verso un futuro più sostenibile."
È necessario fare un po’ di storia industriale. L’impianto P9T utilizza la tecnologia Spherizone di polimerizzazione in fase gassosa, per produrre vari tipi di polimeri. Gli impianti P9T vengono rinnovati e potenziati nel 2002.Per gli impianti di produzione del polipropilene a partire dal 1994 viene avviata una seconda linea di produzione (PP2), potenziata nel 1998. La capacità produttiva di polipropilene di LB è di 47mila tonnellate l’anno. Nel 2012 in uno studio della Fondazione Visentini si leggeva che Basell pagava a Brindisi 16,8 milioni € anno di retribuzioni e prestazioni e acquistava beni e servizi per 18milioni (Linee guida per lo sviluppo territoriale della provincia di Brindisi) con allora 160 lavoratori diretti.
Ci chiediamo innanzitutto che investimenti e che ammodernamenti siano stati effettuati dopo il 2002. Inoltre LB possiede 94 stabilimenti in 32 paesi di cui 4 in Italia. I polimeri che escono dallo stabilimento di Brindisi servono per produzione di imballaggi rigidi e flessibili; filati e tessuti non-tessuti; componenti automobilistici; componenti di elettrodomestici; componenti dell'arredamento; componenti dei prodotti medicali; componenti dei beni di consumo durevoli e non e di una vasta gamma di prodotti industriali. Un impiego molto variegato e che richiede ancora la produzione di polimeri. Non comprendiamo cosa si intenda dire con espressioni come: i macchinari dell’impianto sono obsoleti e non garantiscono competitività. “Il mercato di riferimento per i prodotti realizzati dall’impianto di Brindisi è sempre più difficile, con una prospettiva di miglioramento molto scarsa” ha affermato Jim Guilfoyle, senior vice president di Lyondell Basell. Si tratta di affermazioni che la responsabilità sociale di una azienda seria chiede siano dimostrate pubblicamente.
La decisione di dimezzare l’impianto di Brindisi non deve essere recente se consideriamo la varietà di produzioni che il gruppo ha sviluppato altrove negli stessi anni come la produzione di idrogeno avviata negli USA e la produzione di combustibile dalla plastica installata nel suo centro di ricerca a Ferrara. Si tratta per quest’ultima, di “MoReTec la tecnologia innovativa di riciclo molecolare di LyondellBasell che trasforma i rifiuti di plastica - come imballaggi flessibili e altre plastiche miste che non sono adatte al riciclo meccanico - in nuova materia prima. In questo modo, si sostituisce l’uso della materia prima vergine a base fossile, riducendo la quantità di rifiuti di plastica presenti nell'ambiente”. Inoltre negli anni più recenti la comunicazione di Basell ha vantato progressi tecnologici dell’impianto brindisino, l’impegno a ridurre le emissioni.
Certo LB è stata anche criticata, come Versalis, in un recente dossier di Greenpeace per non rendere noti i dati sulle plastiche disperse nell’ambiente. Il 4 luglio 2022 in occasione dell’avvio dell’iter di riesame dell’AIA, si apprendeva dalla stampa locale che Greenpeace chiedeva al Ministero di prescrivere nella autorizzazione futura l’azzeramento dei parametri dell’inquinamento da microplastiche rinvenute sulle spiagge della Puglia e di Brindisi : « di tutti i granuli raccolti il 78% era in polietilene (un tipo di plastica prodotto in loco dall’azienda Versalis di proprietà ENI) e il 17% in polipropilene (prodotto nell’area brindisina da Basell Poliolefine Italia) »
Questa vicenda ci conferma nella contrarietà ad una iniziativa industriale guidata solo dal profitto e slegata da considerazioni sociali. È la logica neoliberista a cui i lavoratori e le popolazioni devono opporsi. LB possiede le conoscenze e le tecnologie per portare a Brindisi miglioramenti alle produzioni esistenti e ulteriori processi produttivi presenti nella sua holding dove lavorano 13.000 persone. La progressiva riduzione del personale negli anni e la mancata innovazione dicono invece che la decisione odierna viene da lontano e porterà nei prossimi anni a conseguenze ancora più gravi, con effetto domino sulla intera industria chimica locale. LB va richiamata, quindi, almeno a rispondere della responsabilità sociale, che ricade su tutte le imprese secondo la nostra Costituzione, da parte tutti i rappresentanti politici e sociali della città, della provincia e della regione per le dimensioni delle ricadute economiche e sociali della sua attività. Tutta la regione Puglia ha interesse in questa vertenza e non sono state certo le amministrazioni locali a impedire il doveroso ammodernamento tecnologico la cui mancanza la massima dirigenza LB implicitamente ora invoca per giustificare se stessa e l’immotivata chiusura.
Se poi si vuole adottare l’economia circolare di cui LB si fregia a piè sospinto nella sua comunicazione esterna, non sarebbe sopportabile che non si facesse carico di quello che lascerebbe andandosene in tutto o in parte. È come se un cittadino quando non gli funziona più l'auto la lasciasse per strada: nessuna dismissione di un impianto che ha prodotto profitti privati per decenni deve generare costi sociali e ambientali variegati e pluriennali a carico del pubblico e della collettività.
Brindisi, 11.9.2023
Salute Pubblica, Medicina Democratica, NOTAP/SNAM Brindisi, Cobas Brindisi
Basell. Confesercenti Puglia esprime preoccupazione per la situazione
CONSORZIO BR4, AVVIO PROGETTO PRINS
Pronto intervento sociale a favore delle persone in condizioni di povertà estrema o marginalità, a chi è rivolto e i contatti per accedere. È attivo il progetto di Pronto Intervento Sociale PrInS 1/2021, per garantire interventi urgenti nei casi di emergenze e urgenze sociali da intendersi come circostanze della vita quotidiana in cui insorgono bisogni non differibili, in forma acuta e grave, e in cui è necessario garantire orientamento in maniera immediata, qualificata e tempestiva. “Si tratta di un intervento finanziato come misura PON Inclusione nell’ambito dell’avviso React EU che, date le caratteristiche e le finalità, è incluso tra i LEPS, i Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali”, spiega il presidente del Consorzio BR4, dott. Antonio Calabrese.
Tra gli obiettivi, la segnalazione delle vulnerabilità ai servizi competenti per l’eventuale presa in carico; la promozione di un sistema preventivo per la costruzione e la lettura partecipata di mappe di vulnerabilità sociale del territorio dei Comuni dell’ATS BR4; il consolidamento di équipe multiservizio per armonizzare gli interventi dedicati alla gestioni di situazioni di emergenza sociale; la sottoscrizione di protocolli con le Forze dell’Ordine., il servizio sanitario e il privato sociale per garantire da parte del territorio strumenti di analisi per l’individuazione delle situazioni di emergenza e la condivisione degli interventi necessari.
Il Servizio di pronto intervento sociale è rivolto a: minori, vittime di violenza, vittime di tratta, persone non autosufficienti, adulti in difficoltà, vittime di abbandono e violenza domestica; gli interventi prevedono l’attivazione di reti tra servizi sociali ed educativi, servizi sanitari, forze dell’ordine, amministrazioni locali, associazioni ed enti del terzo settore già attivi sul territorio, che si occuperanno di scouting con l’intento di individuare persone che vivono situazioni emergenziali o che necessitano di ulteriore supporto.
Contatti per richiedere informazioni e interventi (garantiti nei nove Comuni dell’ATS BR4):
- cooperativa “Il Sogno”, referente De Luca Federica, tel. 349.1347144, e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.;
- associazione “Fiorediloto”, referente Franca Rizzo, tel..3209167547 e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.;
- cooperativa sociale “La Vite” in associazione con la coop. soc. “L’Ala”, referenti Daggiano Cosima, tel.3895790455, e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Leonardo Sarcinella, tel. 3339211945, e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Per ulteriori informazioni, accedere al sito istituzione del Consorzio BR4 – (undefined), chiamare al numero 0831779207; e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
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Il Mesagne Calcio va in ko con il Calcio S. Pietro V. 1-2
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Gli auguri del presidente della Provincia, Matarrelli, agli studenti
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FIERA DEL LEVANTE: DIETA MEDITERRANEA POST-VACANZE PER TORNARE IN FORMA;
SALUTE: COLDIRETTI PUGLIA, ALLA FIERA DEL LEVANTE DIETA MEDITERRANEA POST-VACANZE PER TORNARE IN FORMA; ECCO REGIME DETOX
Le ferie estive e I viaggi con lunghi tour enogastronomici con il maggior consumo di cibi calorici abbinato a bevande alcoliche ha portato aumenti di peso fino a 1,5 chili che vanno smaltiti con il rientro al lavoro e alla normalità. Per aiutare le buone intenzioni la Coldiretti Puglia, che sta presentando i prodotti della Dieta Mediterranea nel mercato di Campagna Amica alla Fiera del Levante, ha stilato una lista dei prodotti le cui proprietà terapeutiche e nutrizionali sono utili per disintossicare l’organismo e per accompagnare il rientro alla normalità dopo gli stress dei viaggi e degli eventuali eccessi di cibi calorici e un maggiore consumo di bibite alcoliche.
Per aiutare l’organismo ad uscire dallo stress alimentare, ma anche da quello psicologico del rientro al lavoro è la dieta mediterranea – sottolinea la Coldiretti regionale – ha vinto la sfida tra 24 diverse alternative con un punteggio di 4,6 su 5 grazie agli effetti positivi sulla salute ed è anche fra le più facili da seguire, adatta alle famiglie, semplice da organizzare con alimenti di base, incoraggia un consumo moderato di grassi sani, come l'olio d'oliva, e scoraggia i grassi malsani, come i grassi saturi, con meno del 30% circa delle calorie totali provenienti dai grassi ed è adatta a chi segue prescrizioni religiose halal o kosher. La dieta mediterranea – continua la Coldiretti - è salutare per il cuore ed è stata associata a una riduzione della pressione sanguigna, del colesterolo e del peso corporeo, nonché a migliori risultati di salute cardiovascolare e tassi inferiori di malattie cardiache e ictus. L'abbondanza di frutti ricchi di nutrienti, noci, semi, olio extravergine, fagioli, verdure a foglia verde e cereali integrali nella dieta mediterranea vanta anche molti benefici per il cervello. Gli antociani in bacche, vino e cavolo rosso sono considerati particolarmente benefici per la salute.
Tutte le insalate e le verdure vanno condite – sottolinea la Coldiretti Puglia – con olio d’oliva, ricco di tocoferolo, un antiossidante che combatte l’invecchiamento dell’organismo e favorisce l’eliminazione delle scorie metaboliche, e abbondante succo di limone che purifica l’organismo dalle tossine, fluidifica e pulisce il sangue, è un ottimo astringente e cura l’iperacidità gastrica.
il consumo di fichi, ricchi di potassio e magnesio utili contro la stanchezza, di uva ricca di vitamina A e B1, stimola il lavoro del fegato e combatte l’anemia, di mele e pere grazie al loro contenuto di vitamina B1 e B2, sono perfette per contrastare lo stress e la stanchezza dovuti al cambio di stagione, ma fa bene alla salute anche la frutta a partir dalle mandorle che .
Nella dieta non vanno trascurati piatti a base di legumi perché contengono ferro e sono ricchi di fibre che aiutano l’organismo a smaltire i sovraccarichi migliorando le funzionalità intestinali ma – insiste la Coldiretti Puglia – sono anche una notevole fonte di carboidrati a lento assorbimento, che forniscono energia. Le carote sono ricche di vitamina A, indispensabile per la salute degli occhi e della pelle, i finocchi, risultano ottimi per combattere la nausea, la digestione difficile e la stitichezza.
Un ruolo importante per la salute che – precisa la Coldiretti – è stato riconosciuto da oltre un decennio dall’iscrizione della dieta mediterranea nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco avvenuta il 16 novembre 2010. L’apprezzamento mondiale per la dieta mediterranea fondata principalmente su pane, pasta, frutta, verdura, carne, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari – conclude la Coldiretti – si deve agli studi dello scienziato americano Ancel Keys che per primo ne ha evidenziato gli effetti benefici dopo aver vissuto per oltre 40 anni ad Acciaroli in provincia di Salerno.
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Maurizio Nacci è il nuovo Direttore Generale dell'Accademia calcio Mesagne
L'Asd Accademia calcio Mesagne annuncia un nuovo ingresso nello Staff Dirigenziale. Sara' Maurizio Nacci il nuovo Direttore Generale della società gialloblu'.
Il nuovo DG, già collaboratore esterno da 3 anni, vanta un trascorso importante come calciatore Dilettante. "Vecchia gloria" del calcio mesagnese per aver vestito le maglie del U.S. Mesagne del Presidente Pettograsso, punto di forza e leader della Meyana Mesagne e della Messapia Mesagne tutte storiche squadre di calcio mesagnesi formate da ottimi giovani calciatori mesagnesi, che fra gli anni 80'-90' mettevano in vetrina sulla terra battuta del "vecchio" Comunale di Via Sasso, tutto il loro talento. Non di meno le esperienze sempre da calciatore anche in terra leccese con le maglie dell'Asd Veglie e U.S. Carmiano.
Nacci classe 1962 persona generosa e disponibile, grande appassionato di calcio, ha maturato negli anni passati anche esperienze dirigenziali con varie società del territorio mesagnese. Ritorna nel calcio Dilettantistico e metterà a disposizione tutta la sua esperienza in questa nuova avventura con l'Asd Accademia Calcio Mesagne.
La società augura a Maurizio un grosso in bocca al lupo per il lavoro che affronterà nei prossimi mesi.
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