Redazione
Dalle «challenge» - sfide lanciate sul web in cui si invitano altri ragazzi a compiere gesti pericolosi per mostrarli sui social – ai videogame, agli adescamenti online: sono molti e diversi gli usi impropri e pericolosi di Internet dei nostri giovani. Fenomeni nuovi, con strumenti e modalità nuove che si aggiungono alle intramontabili trappole e pericoli giovanili come fumo, alcool, droga, violenza fino a degenerare in casi e gesti estremi. Si tratta di fenomeni tristemente in crescita anche nel nostro territorio, a Brindisi, con numeri preoccupanti. Un mondo che rimane troppo spesso «parallelo» a quello della vita produttiva degli adulti salvo poi gridare allo scandalo e non sapere cosa fare davanti ad episodi eclatanti.
Lontani da ogni moralismo ci concentriamo sulla condizione dei giovani del nostro territorio perché come «Sindacato delle persone» siamo consapevoli che il domani del lavoro e della società brindisina nel suo insieme è legato a doppio filo al loro destino. Gli adolescenti delle «challenge» di oggi saranno i giovani NEET - che non lavorano, non studiano e non sono in formazione - in cerca di futuro domani. Giovani e giovanissimi che spesso hanno perso la bussola del proprio orientamento personale e che quasi mai trovano nei Sevizi pubblici quelle risposte alle loro domande.
Le Politiche Giovanili sono spesso al centro delle campagne elettorali ad ogni livello: dalle Comunali alle Politiche nazionali fino alle Europee. Tutti sembrano avere come priorità i giovani e la condizione giovanile salvo poi scomparire dai radar dell’azione di governo e dallo stanziamento concreto di risorse economiche. Centri giovanili, Informagiovani, programmi di scambio, formazione, avviamento al lavoro sembrano temi totalmente marginali nelle agende politiche. Eppure le risorse de fondi europei a riguardo sono ingenti: si pensi, fra tutti, al nome ed alla direzione data al fondo Next Generation EU (Prossima Generazione europea) ma spesso manca la capacità «locale» di progettazione e di visione per intercettare tali risorse e trasformarle in opportunità per il territorio.
Non può essere un solo Comune o un singolo Sindacato o una singola Scuola a fare la differenza in una sfida epocale e generazionale come questa: è necessario raccordare i diversi interventi perché si riesca a dare una alternativa «di senso» e di «concreta proposta» ai nostri giovani. La sfida coinvolge in modo importante ogni attore sociale, ad ogni livello istituzionale.
Per queste ragioni, anche sul tema dei giovani al pari di altre vertenze fondamentali per il territorio, la UIL di Brindisi chiede gli attori sociali ed in particolare a tutti i candidati, di ogni schieramento, della Città di Brindisi di #ProgrammareOltreEmergenze per i nostri giovani, insieme.
Brindisi, 10 marzo 2023
Il Coordinatore Provinciale UIL Brindisi
Fabrizio Caliolo
Vertenza precariato Sanitaservice Asl Brindisi
Vertenza precariato sanitaservice Asl Brindisi, tanti proclami pubblicitari di alcuni e nessun esito definitivo: il proclamato incontro regionale da effettuarsi il sette marzo per risolvere tale vertenza che fine ha fatto? Vertenza precariato sanitaservice Asl Brindisi, tanti proclami pubblicitari di alcuni e nessun esito definitivo: il proclamato incontro regionale da effettuarsi il sette marzo per risolvere tale vertenza che fine ha fatto? La FPCGIL Brindisi, quindi, preso atto che nulla si è concretizzato in tal senso, sollecitata dai lavoratori, ha incontrato a Francavilla Fontana, alla presenza del Consigliere Regionale Bruno Maurizio, il Presidente Emiliano, il quale, dopo aver attentamente ascoltato i lavoratori e le problematiche in questione, ha dichiarato che l’iter procedurale di tale vertenza si definirà a breve, avendo informato il Commissario Asl Brindisi Gorgoni Giovanni.
Accompagnati dalla dirigente sindacale della FP CGIL e referente di struttura sanitaservice, Chiara Dario, gli ex lavoratori impiegati nella partecipata per tutto il periodo pandemico, sono stati accolti dal Presidente Emiliano che fin da subito si è reso disponibile a definire tale vertenza. Per tali ragioni chiediamo alla Asl Brindisi un incontro urgente, alla presenza del Commissario neo nominato Dott. Gorgoni Giovanni, con l’intento che le istituzioni concorrano a chiudere la vertenza dando seguito agli impegni verbalmente assunti.
La Segretaria Provinciale
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COLDIRETTI PUGLIA, ADDIO A 8MLN PIANTE FRUTTA IN PUGLIA
PREZZI: COLDIRETTI PUGLIA, ADDIO A 8MLN PIANTE FRUTTA IN PUGLIA; SOS CLIMA E AMBIENTE.
Addio a oltre 8 milioni di piante di frutta fresca in Puglia negli ultimi quindici anni con la scomparsa che riguarda tutte le principali produzioni, dalle mele alle pere, dalle pesche alle albicocche, dall’uva da tavola alle ciliegie, dalle arance alle clementine. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Puglia, diffusa in occasione della giornata nazionale della frutta italiana nel villaggio della biodiversità contadina a Cosenza dove sono scesi in piazza i giovani agricoltori della Coldiretti per fermare la strage di piante da frutto che sta provocando la desertificazione dei territori nelle regioni italiane con drammatici effetti sui consumi nazionali e sul clima, l’ambiente, il paesaggio e la salute degli italiani. l taglio maggiore ha interessato pesche e nettarine con la superficie quasi dimezzata (-38 %), seguiti da uva da tavola (-35%), pere (-34 %), limoni (-27%), arance (-23%), mele (-17%), clementine e mandarini (-3%).
Un trend pericoloso anche dal punto di vista ambientale con degrado e all’abbandono che favorisce le alluvioni e le frane. A preoccupare è anche l’impatto climatico: le coltivazioni, come le foreste, possono generare benefici ecosistemici che non sono solo la rimozione di CO2 ma, ad esempio, il miglioramento della biodiversità e della qualità dell’aria, secondo un’analisi di Rete Clima. Una pianta adulta – precisa Coldiretti – è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili e un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno. In altre parole, quindi con la strage di piante da frutto è venuta a meno in Italia la capacità di assorbimento di ben 2 milioni di chili di inquinanti all’anno.
Vanno aperti nuovi mercati esteri per creare sbocchi commerciali per l’ortofrutta della Puglia, dove si produce il 74% di uva da tavola a livello nazionale, oltre ad altri primati nel segmenti ortaggi e frutta. Per sostenere le esportazioni, la crescita e le nuove opportunità di lavoro occorre investire sulla competitività del Made in Italy a partire dall’apertura a nuovi mercati esteri e dal superamento delle grandi difficoltà create dall’embargo russo.
Servono al contempo nuovi mercati e maggiori tutele per i produttori – insiste Coldiretti Puglia - circa il prezzo di vendita dei prodotti che possa tutelarli e consentirgli la copertura dei costi di coltivazione, gestione e raccolta dei prodotti così da poter distribuire maggiori ricchezze anche ai lavoratori.
L’impennata dei costi di produzione ha colpito tutte le fasi dell’attività aziendale – rileva Coldiretti Puglia - dal riscaldamento delle serre ai carburanti per la movimentazione dei macchinari, dalle materie prime ai fertilizzanti, con spese più che raddoppiate, fino agli imballaggi. Gli incrementi non hanno risparmiato neppure la plastica per le vaschette, le retine e le buste, la carta per bollini ed etichette, il cartone ondulato come il legno per le cassette, mentre si allungano anche i tempi di consegna. Aumenti che sono stati per la maggior parte assorbiti dalle imprese agricole stesse – nota Coldiretti Puglia -, aumentando le difficoltà del settore, con quasi un produttore di ortaggi su cinque (19%) che ha addirittura lavorato in perdita.
In questo scenario l’impennata dei prezzi dei carburanti – continua Coldiretti regionale – rischia di scatenare una tempesta sui costi della logistica con la Puglia che paga il gap delle infrastrutture logistiche non ancora adeguate per il trasporto merci rispetto ai concorrenti degli altri Paesi. In Italia il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante è pari a 1,12 euro al chilometro, più alto di nazioni come la Francia (1,08 euro/chilometro) e la Germania (1,04 euro/chilometro), ma addirittura doppio se si considerano le realtà dell’Europa dell’Est: in Lettonia il costo dell’autotrasporto è di 0,60 euro al chilometro, in Romania 0,64 euro/chilometro; in Lituania 0,65 euro/chilometro, in Polonia 0,70 euro/chilometro secondo l’analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga.
Il balzo dell’energia ha fatto impennare i costi – sottolinea Coldiretti regionale - dal riscaldamento delle serre ai carburanti per la movimentazione dei macchinari, dalle materie prime ai fertilizzanti, con spese più che raddoppiate, fino agli imballaggi, con gli incrementi che colpiscono dalla plastica per le vaschette, le retine e le buste (+72%), alla carta per bollini ed etichette fino al cartone ondulato per le cassette (+77%), stesso trend di rincari per le cassette in legno, mentre si allungano anche i tempi di consegna, in qualche caso addirittura quintuplicati.
Alle barriere commerciali si aggiungono i danni causati dalla concorrenza sleale – denuncia Coldiretti - con quasi 1 prodotto alimentare su 5 importato in Italia che non rispetta le normative in materia di tutela della salute e dell’ambiente o i diritti dei lavoratori vigenti nel nostro Paese, spesso spinto addirittura da agevolazioni e accordi preferenziali stipulati dall’Unione Europea. Un esempio sono le nocciole dalla Turchia, su cui pende l’accusa di sfruttamento del lavoro delle minoranze curde. Ma ci sono anche l’uva e l’aglio dell’Argentina e le banane del Brasile gravati da pesanti accuse del Dipartimento del lavoro Usa per utilizzo del lavoro minorile ma con i quali l’Ue ha comunque avviato l’accordo commerciale di libero scambio Mercosur. Le pere cinesi Nashi, ad esempio, arrivano regolarmente nel nostro Paese – rivela Coldiretti -, ma quelle italiane non possono andare in Cina perché non è stata ancora concessa l’autorizzazione fitosanitaria. E finché non è chiuso il dossier pere non si può iniziare a parlare di mele, perché – spiega la Coldiretti - i cinesi affrontano un dossier alla volta. Nonostante l’accordo Ceta tra Ue e Canada, non possiamo esportare i pomodorini nel Paese dell’acero perché - aggiunge Coldiretti - i canadesi vorrebbero che fossero trattati con il bromuro di metile che da noi è vietato. Ma porte sbarrate anche ai kiwi in Giappone perché non è ancora completato il dossier fitosanitario aperto dal 2008, in barba all’accordo di libero scambio Jeta siglato dall’Unione Europea con il governo nipponico.
E’ necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute, secondo il principio di reciprocità, conclude Coldiretti.
La crisi della frutta italiana mette a rischio non solo la salute dei cittadini ma anche il futuro delle oltre diecimila giovani imprese agricole che hanno scelto di investire nel settore ortofrutticolo, il più gettonato dagli agricoltori under 35, conclude Coldiretti nel sottolineare che si tratta di “una nuova generazione di imprenditori che hanno assicurato in questi anni un apporto importante dal punto di vista dell’innovazione di prodotto e della sostenibilità delle coltivazioni che non possiamo ora permetterci di perdere.
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Primo bilancio di Confesercenti sulle vendite del mese di gennaio 2023. Partenza positiva nonostante inflazione, fine sostegni contro caro-energia e aumento tassi interesse.Primo bilancio di Confesercenti sulle vendite del mese di gennaio 2023. Partenza positiva nonostante inflazione, fine sostegni contro caro-energia e aumento tassi interesse.Sono già disponibili i primi dati ufficiali dell’Istat sulle vendite del commercio al dettaglio di gennaio. Da una prima analisi, il 2023 per Confesercenti parte in ripresa, anche se l’inflazione continua a pesare. Il territorio brindisino è in linea con i dati nazionali.
“Secondo i dati diffusi da Istat – afferma Michele Piccirillo, Presidente Provinciale di Confesercenti Brindisi - a gennaio le vendite al dettaglio aumentano rispetto a dicembre in valore (+1,7%) e in volume (+1,2%). Una tendenza che coinvolge anche i prodotti non alimentari, grazie anche all’effetto dei saldi invernali 2023, partiti il 5 gennaio. Le vendite di abbigliamento e calzature crescono del +8,5% rispetto a gennaio 2022, pari a un incremento del +5,5%, al netto dell’inflazione. Una partenza positiva, dunque che speriamo si confermi nei mesi successivi, nonostante il termine dell’erogazione dei sostegni contro caro-energia per famiglie e imprese, ad ora previsto per la fine di marzo”.
In ogni caso, secondo Confesercenti, l’effetto del taglio degli aiuti dovrebbe essere parzialmente mitigato dal calo dei costi dell’energia e del gas, ma continua a pesare negativamente l’inflazione: nonostante il lieve miglioramento rispetto al mese precedente, nel confronto con lo scorso anno continua a registrarsi una riduzione dei volumi, seppure inferiore a quella di dicembre. Particolarmente problematica, in questo contesto, continua ad essere la situazione delle imprese operanti su piccole superfici, che registrerebbero un calo dei volumi venduti del 7,5% nell’alimentare e del 2,2% nel non alimentare. In particolare, potrebbe essere opportuno prevedere un taglio più graduale degli sconti sulle bollette, per non annullare in un colpo solo il beneficio della riduzione dei prezzi di gas ed energia registrata in questi ultimi mesi.
Presidente Provinciale Confesercenti Brindisi
Michele Piccirillo
I TORNEO DELLA VITA IN MEMORIA DI ALESSANDRO VITALE
I TORNEO DELLA VITA IN MEMORIA DI ALESSANDRO VITALE.
La manifestazione sportiva si svolgerà domenica 19 marzo 2023, alle ore 16, presso il Centro sportivo Taf Ceglie – Polivalente 2013 (zona 167) a Ceglie Messapica e vedrà protagonisti gli amici di Alessandro. I fondi raccolti saranno destinati alla Cooperativa sociale Naukleros di Brindisi per le attività di clown terapia presso il reparto di Pediatria dell’ospedale “Perrino” di Brindisi
Tanti giovani daranno vita a Ceglie Messapica al torneo in ricordo di Alessandro Vitale, il 30enne deceduto in un incidente stradale avvenuto la sera del 9 marzo scorso sulla strada che collega Ostuni a Montalbano di Fasano. L’evento sportivo, 1° Torneo della Vita, è organizzato da Alessia Caroli, compagna di Alessandro e mamma del piccolo Alessandro Leo nato 8 mesi dopo la scomparsa del padre. Alessia, infatti, scoprì di essere in dolce attesa qualche giorno dopo il tragico evento.
Il memorial si svolgerà domenica 19 marzo 2023, alle ore 16, presso il Centro sportivo Taf Ceglie – Polivalente 2013 (zona 167) a Ceglie Messapica e vedrà protagonisti gli amici di Alessandro. I fondi raccolti saranno destinati alla Cooperativa sociale Naukleros di Brindisi, che si occupa di progettare e realizzare servizi educativi e formativi, per scuole, ambito sanitario, organizzazioni, RSSA, centri di accoglienza, enti pubblici e privati.
Tra le attività, anche, quella di clown terapia presso il reparto di Pediatria dell’ospedale “A. Perrino” di Brindisi con il progetto “Clown in Corsia” e altri reparti su richiesta dello stesso Presidio Ospedaliero (G.U., Otorino, Medicina Generale, Geriatria, P.S., Sala Operatoria. La Naukleros, infatti, gestisce e coordina dal 2012 la SICLOT Scuola Internazionale di Clown & Clown Terapia che ha sede a Brindisi ed è patrocinata dalla stessa Asl Brindisi, dall’Ordine dei medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Brindisi, dal Csv Centro Servizi Volontariato di Brindisi e di Lecce, dal Comune e dalla Provincia di Brindisi, l’Isbem S.C.p.A. di Mesagne (istituto Scientifico Biomedico Euro Mediterraneo). Coordina per la Puglia dal 2010 la Missione Terabithia, missione clown di volontariato in Albania.
“L’iniziativa nasce per rendere omaggio ad Alessandro – spiega la compagna Alessia Caroli - dove si legano i valori dell'amicizia e l'amore per il calcio, quelli che lui ha sempre portato avanti nel corso della sua vita. Un grazie di cuore va a tutti coloro che renderanno possibile questo importante evento. L’iniziativa è anche e soprattutto solidale perché con i fondi che saranno raccolti sosterremo le attività di clown terapia nei reparti dell’ospedale Perrino di Brindisi, in particolare, nel reparto di Pediatria. Sorridere fa bene all’anima e donare un sorriso spezza la sofferenza e la solitudine.”
Primo dell'inizio della partita porteranno i saluti il sindaco della Città, Angelo Palmisano e Alessandro Scarciglia, referente della cooperativa Naukleros.
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Mesagne. Due denunce per furto e ricettazione
Un uomo denunciato per il furto di pali da vigneto e un altro denunciato per ricettazione è il bilancio di un’operazione della polizia di Mesagne che, grazie anche alla collaborazione dei cittadini, è riuscita a chiudere il cerchio intorno a due malfattori rei di aver rubato e rivenduto sul mercato nero i supporti degli impianti viticoli. Al termine dell’operazione circa mille pali sono stati recuperati e riconsegnati in parte ai legittimi proprietari. Da diversi mesi il territorio di Mesagne, e non solo, è flagellato da ladri che rubano i paletti in ferro dei vigneti. Oltre al danno, riveniente dal costo dei paletti che il viticoltore deve sostituire, ci sono i costi per i fili di ferro che vengono tranciati dai malfattori e non più recuperabili. Pertanto le perdite aziendali sono considerevoli. Le indagini della polizia sono partite a seguito di alcuni esposti che i viticoltori hanno presentato nei mesi scorsi. Gli agenti hanno realizzato una pianta delle zone depredate e le ha tenute sotto controllo. Dei monitoraggi delle zone interessate ha permesso loro di ottenere una buona conoscenza del territorio. Compresi i nascondigli dove i ladri, lontano da occhi indiscreti, depositano la merce rubata prima di piazzarla presso i ricettatori. Le indagini hanno permesso ai poliziotti di intercettare un carico di paletti rubati e a seguirne il processo di alienazione. Così, hanno individuato il ladro e lo hanno seguito per alcuni giorni. Grazie a questa attività investigativa hanno potuto constatare che l’uomo aveva preso la merce rubata dal nascondiglio e l’aveva portata a Torre Santa Susanna. Qui era stata scaricata in un locale, probabilmente prima di essere venduta ad altri soggetti. A quel punto i poliziotti sono intervenuti e hanno trovato accatastati nel deposito circa mille pali in ferro da spalliera di vite. Al termine dell’operazione il ladro è stato denunciato per furto e il proprietario della struttura in cui è stata trovata la merce rubata è stato denunciato per ricettazione. Tuttavia, le indagini sono tutt’altro che concluse poiché gli agenti continuano a indagare per recuperare i pali rubati qualche giorno fa in altra azienda agricola.
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“Dico Donna Dico Diritti”, avviato il gruppo di sostegno per caregiver". Sarà attivato gratuitamente presso il Centro Ascolto Famiglia “Marcella Di Levrano”
Caregiver, tradotto dall’inglese, identifica una persona che “dà le cure”, che si occupa dunque in ogni aspetto di qualcuno che ha bisogno, prendendosi cura di una persona anziana, malata o disabile. I caregiver, fonte Istat, sono più di 12 milioni e sono soprattutto donne, di età compresa tra 45 e 55 anni, si tratta di persone che spesso svolgono anche un lavoro fuori casa ma che nel 60% dei casi si sono trovare costrette a lasciare il lavoro per prendersi cura della persona malata. Solitudine, emarginazione, paura dello stigma, portano queste donne a chiudersi intorno alla malattia, in stretta correlazione con la condizione del proprio caro. Per loro, a Mesagne, presso il Centro Ascolto Famiglie Marcella “Di Levrano”, nasce un gruppo di auto mutuo aiuto contro l’isolamento sociale, familiare ed emotivo che deriva dal carico assistenziale.
“Essere caregiver – ha dichiarato il sindaco di Mesagne, on. Antonio Matarrelli – comporta un carico emotivo che, associato alla tendenza a non dedicare tempo a sé stessi, a lungo andare può determinare un generale peggioramento della qualità di vita, arrivando a causare ansia e depressione. In numerosi contesti, i gruppi di auto mutuo aiuto hanno dimostrato la loro efficacia a favore di queste figure fondamentali per il nostro tessuto familiare e sociale, offrendo conforto e confronto attraverso una rete di supporto e protezione basata sullo scambio di esperienze”. “Abbiamo chiamato il gruppo “Il mondo fuori” – ha spiegato la responsabile del progetto “Dico Donna Dico Diritti”, dr.ssa Serena Mingolla – per rappresentare uno spazio sicuro in cui per il tempo in cui le partecipanti si incontreranno, il tempo sarà solo per loro. Per il gruppo sono stati programmati laboratori tenuti da psicologhe e facilitatori con diverse attività, ma come caratteristica dei gruppi AMA, i partecipanti sono tutti alla pari trovando beneficio proprio nella dinamica di scambio e reciprocità tra persone e nella opportunità protetta di esprimersi e condividere i propri vissuti”. “Con questa iniziativa - ha concluso il presidente del Consorzio BR4, dott. Antonio Calabrese – vogliamo contribuire a valorizzare ulteriormente il ruolo che le relazioni sociali assumono ai fini della promozione del benessere psicofisico delle persone, riconoscendo l’insostituibile funzione di sostegno attivata dalle e dai caregiver a favore delle nostra comunità”.
La partecipazione al gruppo è libera e gratuita, gli appuntamenti si terranno ogni martedì dalle 16,30 alle 18,30 presso il Centro Ascolto Famiglia “Marcella Di Levrano”, all’interno dell’Ospedale di Mesagne. Per informazioni e prenotazioni è possibile scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o via WhatsApp allo 3381279494. Il gruppo di auto mutuo aiuto “Il mondo fuori” è promosso dall’Associazione Conchiglia APS ETS in collaborazione con il Consorzio dei Comuni dell’Ambito BR4 e il Comune di Mesagne nell’ambito del Progetto Dico Donna Dico Diritti sostenuto dalla Regione Puglia attraverso l’avviso Puglia CapitaleSociale 3.0. Il gruppo rientra nel Piano d’Azione dedicato dal Progetto “Dico donna Dico Diritti - incubatore dei diritti di bambine, ragazze e donne” a tutte le generazioni che da luglio 2022 ha realizzato laboratori di inclusione nel Primo e Secondo Circolo Didattico; laboratori di comunicazione per le/gli adolescenti e iniziative di divulgazione scientifica dedicate alla salute della donna adulta.
È tutto pronto ad Erchie per l’annuale appuntamento con il Falò e le Mattre di San Giuseppe. Si parte sabato 18 marzo con il Falò organizzato dall’associazione gli “Amici del Falo’ di San Giuseppe”: alle ore 18.00 Santa messa con catechesi e benedizione dei papà, a seguire processione per le vie del paese con arrivo presso la zona 167. Alle 20.30 benedizione e accensione del Falò con uno spettacolo pirotecnico, musica e divertimento con la “Cool Blues Band”.
Il Falò è stato realizzato dai giovani dell’associazione “Gli Amici del falò di San Giuseppe” che hanno costruito una pira formata da fascine di fronde di alberi e vigneti organizzati in una architettura piramidale a base triangolare alta 15 metri e con lato che supera i 12 metri. Durante la serata sarà possibile degustare piatti tipici e vino locale, il tutto offerto gratuitamente.
Domenica 19 marzo è il giorno delle Mattre: una antica tradizione custodita e valorizzata dai fedeli del Santuario di Santa Lucia, dove i protagonisti sono il cibo e la solidarietà. Per l’ora di pranzo, piazza Umberto I, cuore del paese, profumerà di buono con le tavole imbandite di piatti tipici. La tradizione delle Mattre è un forte richiamo al senso di condivisione con chi un tempo non aveva nemmeno da mangiare e occasione per valorizzare la dieta contadina composta da 13 piatti tipici: la tria condita con olio fritto e pane, la tria con le fave, la tria con il miele, la tria con i ceci, la tria con la cipolla fritta, l'ampasciuni fritti, i cavolfiori fritti, il baccalà e pesce fritto vengono offerti all'intera popolazione e agli ospiti dei paesi limitrofi. Le Mattre sono allestite a cura delle Associazioni di Erchie e, una in particolare, dall’Amministrazione comunale.
Il doppio appuntamento di marzo è un evento particolarmente sentito da tutta la cittadinanza, promosso dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Pasquale Nicolì, nell’ottica di promuovere il turismo religioso e gastronomico legato al territorio.
Domenica 19 marzo, festa di San Giuseppe, alle ore 11.30 verrà celebrata la santa messa presieduta dal Vescovo di Oria, S.E. Mons. Vincenzo Pisanello. Alle ore 12.30 benedizione delle Mattre e, a seguire, “After Mattra” a cura delle associazioni Joga Bonito e Miyagi con i Kalinka band. Domenica ha confermato la presenza il Presidente della Provincia di Brindisi, on. Toni Matarrelli. Tutti i partecipanti alle Mattre potranno portare a casa il tradizionale “uccelletto” un impasto di acqua e farina, modellato a forma di uccellino, che secondo la tradizione popolare terrebbe lontani fulmini e tuoni così da proteggere il raccolto.
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POMODORO: COLDIRETTI PUGLIA, SERVE STRETTA PER ACCORDO SUL PREZZO DOPO AVER PERSO 1 BOTTIGLIA PASSATA SU 5.
Serve una stretta per riconoscere ai produttori di pomodoro un prezzo che in Puglia deve partire dagli elevati costi di produzione, dando giusto seguito alla legge sulle pratiche sleali, quando nel 2022 è andata persa una bottiglia di pomodoro su 5, a causa del clima e dei negativi effetti del conflitto in Ucraina. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, alla luce della trattativa tra Organizzazioni dei produttori (Op) e industriali dell’area nord per il prezzo del pomodoro indicativo relativo alla campagna 2023, con un prezzo di riferimento al nord di 150 euro a tonnellata che ancora faticherà a chiudersi e ad oggi è in pieno stallo.
Con il rincaro dei costi energetici che si è trasferito a valanga sui costi di produzione, nel 2022 – ricorda Coldiretti Puglia - produrre un ettaro di pomodoro lungo è costato agli agricoltori in media 3.500 euro in più, mentre allo scaffale si paga più la bottiglia che il pomodoro. “E’ vitale che venga riconosciuto il giusto prezzo al prodotto ed il corretto valore dato dall’origine in etichetta, per salvaguardare i produttori ed i consumatori, con il marchio comunitario DOP, che rappresenta un plus in termini di distintività”, afferma Pietro Piccioni, delegato confederale di Coldiretti Foggia.
Fondamentale è inoltre il ruolo dei contratti di filiera che garantiscono un prezzo equo e stabilità al mercato tenendo conto sempre dell’equità di una remunerazione congrua che non alimenta eventuali speculazioni in momenti di confusione. Si rende necessario, infatti, uscire immediatamente con un prezzo congruo dovuto anche al rispetto dell’eticità del prodotto che sempre più deve avere un ruolo fondamentale nella strategia di marketing del pomodoro di Capitanata.
La Puglia detiene la quasi totalità della produzione del pomodoro all’interno di una filiera del Sud Italia, riferisce Coldiretti Puglia, sulla base dello studio commissionato all’Università di Foggia, con 15.527.500 quintali di pomodoro da industria su una superficie di 17.170 ettari prodotti in Puglia, mentre in Campania 2.490.080 quintali su una superficie di 3.976 ettari.
La provincia di Foggia è leader indiscussa del mercato e rappresenta il maggiore bacino di produzione nazionale – insiste Coldiretti Puglia - con una superficie media annua di 15.000 ettari e con una produzione di pomodoro da industria che si aggira intorno ai 14.250.000 quintali (1,4 milioni di tonnellate).
E’ a tutti nota la posizione di Coldiretti sull’importanza dell’origine del prodotto agricolo alla base dei cibi trasformati che arrivano sulle tavole dei consumatori, per cui numerose sono state le battaglie per arrivare all’etichettatura certa dell’origine dei prodotti agroalimentari.
D.O.P. e I.G.P. sono marchi europei che identificano – spiega Coldiretti Puglia - prodotti che possiedono caratteristiche peculiari, legate da origini storiche al determinato territorio indicato nella denominazione, e dalla accurata e precisa applicazione di un disciplinare di produzione. Di scelta del Ministero delle Politiche Agricole, l’area delimitata e la nomenclatura, basate su comprovata ricostruzione storica che i consorzi di valorizzazione devono documentare.
Per i prodotti DOP è previsto che tutto il processo produttivo avvenga nell’area delimitata dal disciplinare di produzione, trasformazione e confezionamento inclusi, mentre per le produzioni IGP, di contro, non esistono gli stessi vincoli – conclude Coldiretti Puglia- in particolare nessun obbligo di utilizzare i prodotti agricoli del territorio al quale la IGP si ispira.
E’ però necessario che anche gli altri attori della filiera riconoscano gli sforzi che la parte agricola e l'industria di trasformazione stanno facendo – conclude Coldiretti Puglia - in un periodo economico e sociale che non ha precedenti, con un aumento senza eguali dei costi di produzione, per cercare di dare continuità ad una delle produzioni di maggior successo del made in Italy agrolimentare.
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No alla transizione ecologica a tutto Gas
No alla transizione ecologica a tutto Gas: una delegazione delle realtà ambientaliste brindisine parteciperà alla manifestazione nazionale a Piombino
Una delegazione delle realtà ambientaliste brindisine che stanno cercando di impedire la costruzione nel porto di Brindisi di un deposito costiero di GNL proposto da Edison sarà sabato 11 marzo a Piombino per partecipare alla manifestazione nazionale contro i rigassificatori, gasdotti e contro i depositi costieri di GNL e GPL.
La delegazione brindisina, assieme ad altre realtà pugliesi, rappresenteranno i territori pugliesi che a vario titolo sono interessati da nuovi progetti fossili come Manfredonia con il mega deposito costiero di GPL proposto da Energas, già bocciato dalla Regione Puglia e che ora rientra in gioco grazie alle solite paroline magiche “è strategico per la nazione”.
Le stesse paroline magiche che valgono anche per il raddoppio del TAP a Melendugno, per il famoso East Med “Poseidon” a Otranto e per un ipotetico rigassificatore da collocare a Taranto per chissà quali reconditi motivi.
Quella di sabato è una manifestazione sostenuta da un processo di lotta nei territori ed è promossa dalla Rete no Rigassificatore e dalla Campagna nazionale “Per il Clima, Fuori dal Fossile” alle quali aderiscono tantissime realtà ambientaliste italiane che lottano nei propri territori contro i nuovi e vecchi progetti fossili, soprattutto per impedire che l’Italia diventi un gigantesco (e secondo noi perfettamente inutile) hub del gas nel Mediterraneo così come è nelle intenzioni dell’attuale governo.
Il nome della manifestazione è appunto: “Liberiamoci dal fossile - Territori in cammino” ed è stata convocata a Piombino perché Piombino è stata sottoposta a uno stress non solo ambientale ma anche democratico, perché lì deve arrivare la nave rigassificatrice di Snam, la Golar Tundra, senza che ci sia stata mai nessuna possibilità di discussione con la popolazione piombinese che sarà costretta a convivere con la paura di avere una enorme bomba galleggiante nel porto, a centinaia di metri dalle loro abitazioni.
Il che diventa un pericoloso precedente perché oggi succede a Piombino ma potrebbe accadere ovunque per questi tipi di progetti.
Non a caso si parla già di “metodo Piombino” perché presuppone che, con la scusa di “presunte” emergenze e/o esigenze, per ridurre i tempi e far trovare i territori a fatto compiuto, tutte le autorizzazioni potranno essere rilasciate senza le valutazioni degli impatti sui territori.
Metodo che potrebbe essere esteso anche a Brindisi, certamente, a riguardo del deposito costiero di GNL di Edison.
Questo metodo, se passa, potrà essere esteso ovunque e non solo per le opere energetiche ma anche per altre opere, molto spesso inutili, che potrebbero avere impatti notevoli nei territori per quanto riguarda l’ambiente, la salute, l’economia e la sicurezza delle popolazioni.
La manifestazione che si terrà a Piombino il prossimo 11 marzo a partire dalle ore 14 sarà solo la prima di una serie di mobilitazioni nazionali che coinvolgeranno vari territori del Paese di varie Regioni con la partecipazione di comitati cittadini, associazioni ambientaliste, organizzazioni sindacali e sociali.
Una lotta a livello nazionale con proposte e azioni concrete a partire dai luoghi dove si stanno imponendo le opere fossili con già trenta “territori in cammino”.
La manifestazione di Piombino, già convocata mesi fa, si svolgerà in concomitanza con la manifestazione nazionale convocata a Cutro per ricordare le vittime del tragico naufragio che ha visto morire decine di migranti che scappavano da guerre, dittature, povertà e dalle disuguaglianze globali che molto spesso vedono al centro il sistema “estrattivista” che depaupera le risorse dei territori e riduce le popolazioni alla fame e alla miseria.
Sono due manifestazioni apparentemente assai diverse ma sono due manifestazioni che rappresentano le due facce della stessa medaglia.
Mentre a Piombino si denunciano le cause a Cutro si denunciano gli effetti.
Le due piazze, quella di Piombino e quella di Cutro, si uniranno simbolicamente con un messaggio di testimonianza per rafforzare il concetto che, ovunque nel mondo, non ci sarà mai pace se non ci sarà giustizia.
No Tap Brindisi
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