Redazione

A rischio la disputa del campionato di calcio, categoria Eccellenza, del “Mesagne calcio 2020”. La struttura dello stadio, infatti, non ha ancora ricevuto la nota della Figc con gli adempimenti strutturali da realizzare sul campo di gioco e strutture annesse prima dell’inizio del campionato 2023/2024. Ma c’è un pericolo ben più grande che si anela sullo stadio di contrada “Tagliata”: gli ingressi e le uscite di sicurezza. La viabilità stradale, infatti, è piuttosto precaria e andrebbe ridisegnata completamente. Per fare ciò ci vogliono un bel po' di soldini e il comune di Mesagne, al momento, non ha soldi per realizzare sia la viabilità alternativa sia i parcheggi. L’ente sta aspettando di poter accedere a qualche finanziamento previsto dal Pnrr, ma al momento non c’è nulla all’orizzonte.

Tuttavia, la vicenda è allo studio dei tecnici del Comune, dell’assessore ai Lavori pubblici, Roberto D’Ancona, del sindaco Toni Matarrelli e del dirigente di polizia, Giuseppe Massaro, al fine di trovare una soluzione a questo dilemma. L’allarme è stato lanciato alcuni giorni fa da Vincenzo Todisco, presidente del “Mesagne calcio 2020”, giacché a fine agosto inizia il campionato di Eccellenza e le opere necessarie non sono state realizzate né si sa se saranno eseguite. “Lo stadio è stato costruito 17 anni fa - ha spiegato Todisco -. La viabilità quella era e quella è rimasta. Perla verità non so come questa struttura ha potuto ottenere l’agibilità per svolgere le gare sportive poiché manca la viabilità di sicurezza. Sia chiaro la colpa non è di questa amministrazione comunale che si è trovata a gestire il gravoso problema. Però la città di Mesagne ha il diritto di giocare il campionato di calcio nella categoria Eccellenza”. Nel prossimo campionato di Eccellenza per la provincia di Brindisi ci sono solo due Comuni a disputarlo: Mesagne e Ostuni.stadio_contrada_Tagliata.JPG

“Il nuovo stadio ha sempre avuto problemi logistici, essendo staccato dalla città. Ad esempio, da quando è stato costruito non si vedono più i ragazzini e le persone anziane che non riescono a raggiungere in autonomia la contrada Tagliata, sede del nuovo campo”, ha spiegato con amarezza il presidente. Tuttavia, Todisco non scherza: “Se il problema non sarà risolto e se ci sono ancora gli estremi presenterò una denuncia sulla costruzione di questo contenitore sportivo”. Intanto, l’assessore Roberto D’Ancona getta acqua sul fuoco: “Sulla situazione dello stadio c’è un progetto già pronto che si candiderà a tutti i bandi, ma con i soldi nostri non possiamo far nulla. Sottolineo che per il momento non possiamo sistemare nulla, neanche la strada principale di accesso. E’ una questione di risorse economiche che non ci sono”.

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L’appuntamento organizzato da Coldiretti Brindisi e dal mercato di Campagna Amica, con il patrocinio del Comune di Fasano, si terrà nelle piazze di Torre Canne, Savelletri e Selva di Fasano. Un mare di cibo locale ai mercati di Campagna Amica, una occasione imperdibile per fare la vera spesa per i turisti e i cittadini. L’iniziativa parte da Torre Canne, venerdì 7 luglio, con inizio alle ore 18:00 in via Eroi del Mare, replicata il 14 e il 21 luglio, ma i turisti e i residenti potranno gustare i prodotti agroalimentari locali anche a Selva di Fasano, in viale Toledo il 28 luglio ed il 4 agosto, per continuare con gli appuntamenti del gusto in piazza Amati a Savelletri, l’11, il 18 ed il 25 agosto 2023.

L’iniziativa prevede l’inaugurazione del percorso espositivo con vendita diretta da parte dei produttori agricoli a partire dalle ore 18:00 di domani, venerdì 7 luglio, a Torre Canne, con la presenza dei ragazzi di Impronte di Puglia con la loro musica popolare e balli in folklore, e il Gruppo sbandieratori città di Carovigno Rione Castello. Inoltre saranno presenti il sindaco Francesco Zaccaria e l’assessore alle Attività Produttive Giuseppe Galeota.

La vendita diretta attualmente è il modello che risponde in pieno alle esigenze di sicurezza alimentare, di gusto e di contatto con la realtà. Ciò che guida la spesa del consumatore non è tanto il prezzo quanto piuttosto fattori qualitativi, come ad esempio la trasparenza su provenienza e ingredienti, la tutela della salute (94%), l’eticità (83%).

«Anche nei pesanti tempi del Covid e della guerra in Ucraina - dice il sindaco Francesco Zaccaria - i mercati di CampagnaAamica hanno offerto un contributo fondamentale, garantendo alla popolazione cibo sicuro e approvvigionamenti costanti nonostante le difficoltà legate alla pandemia riuscendo anche a rendere più trasparente per il consumatore il prodotto acquistato, tutelando la biodiversità, le specificità locali e valorizzando la custodia dei territori».

«Siamo molto contenti di aver supportato i mercati di Campagna Amica – spiega l’assessore alle Attività Produttive Giuseppe Galeota –, che in collaborazione con Coldiretti Brindisi, ci danno la possibilità di valorizzare le tre più grandi frazioni ad alta densità turistica, Torre Canne, Savelletri e Selva di Fasano, offrendo la possibilità ai turisti e ai cittadini, di effettuare una spesa assolutamente salutare e sicura, essendo tutti prodotti a chilometri zero.  Questi mercati hanno un’importante valenza turistica-economica, vivacizzando le piazze e le frazioni, e rappresentano una fonte di introito per i numerosi produttori del territorio».

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Verrà garantita assistenza medica tutti i giorni, dalle 8.00 alle 20.00. Il Comune di Fasano ha attivato anche per la stagione estiva 2023 il servizio di Guardia Medica Turistica - Servizio di Continuità Assistenziale nella località balneare di Torre Canne.

Il servizio è attivo dal 1° luglio e lo sarà fino al 31 agosto 2023, tutti i giorni dalle 8.00 alle 20.00, ed è ubicato nell’immobile di proprietà comunale sito tra via Del Faro e via Messina.

La presenza sul territorio di una Guardia Medica Turistica è garantita ormai da diversi anni dal Comune di Fasano grazie alla preziosa collaborazione dell’Azienda Sanitaria Locale BR2 che, attraverso i propri medici, garantisce un primo intervento di cure in caso di necessità sia ai residenti della frazione balneare che ai tanti turisti che affollano in estate la costa fasanese.

L’Amministrazione, oltre a concedere in comodato d’uso gratuito in favore della ASL BR2 l’intero immobile di proprietà comunale sopra citato, si farà carico delle utenze necessarie (acqua, luce, telefono) e del servizio di pulizia.

Un servizio necessario, quello della Continuità Assistenziale, che procede di pari passo con la crescita turistica che sta interessando Fasano dagli ultimi anni a questa parte e da cui ne traggono benefici anche i tanti residenti e villeggianti della popolosa frazione balneare fasanese.

La Guardia Medica Turistica di Torre Canne è reperibile al numero telefonico 080 4394473.

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FASANO – Dopo il successo delle prime due edizioni, l’Amministrazione aderisce anche al terzo Blu Summer Camp, proposto dall’associazione Humanamente in sinergia con le associazioni partner del territorio.

Il Blu Summer Camp offrirà anche quest’estate uno spazio in cui bambini e ragazzi con disturbo autistico potranno sentirsi accolti e valorizzati, partecipando a numerose attività sportive, culturali e di gioco: esercizi motori e di psicomotricità, laboratori e attività manuali, escursioni in parchi naturali, pet therapy e musicoterapia.

«Siamo felici di sostenere l’iniziativa per il terzo anno consecutivo– spiega il sindaco Francesco Zaccaria –: crediamo da sempre in una politica per l’infanzia non limitata alla gestione degli edifici scolastici, ma con una programmazione mirata di eventi inclusivi, come l’O-maggio all’Infanzia, il Teatro per bambini, le iniziative di promozione della lettura e il ripristino del Consiglio comunale delle ragazze e dei ragazzi. Divertimento e allegria, tramite attività pensate per le esigenze di questi bambini speciali e affidate a personale qualificato, sono le caratteristiche del Blu Summer Camp: è molto innovativo, perché aiuta i bambini nel loro percorso di crescita e sostiene le loro famiglie favorendo le scambio di esperienze e di buone pratiche».

Inoltre, l’Amministrazione comunale sostiene quest’anno anche l’Oratorio del Fanciullo ANSPI “Don Nicola Carbonara”, capofila in partnership con l’Oratorio ANSPI “Don Cosimo De Carolis” per il campo estivo 2023, e la progettazione e gestione di centri estivi riservati ai minori di età compresa tra 3 e 14 anni, seguiti dal Servizio sociale del Comune.

«L'Amministrazione comunale sostiene convintamente interventi a favore di bambini e ragazzi con particolare riguardo a minori con disabilità e minori affidati al servizio sociale – dice l’assessore alle Politiche Sociali Cinzia Caroli – Vengono quindi sostenute, oltre alle attività pensate per i bambini con spettro autistico (3° Blue Summer Camp)  anche attività  socio culturali portate avanti dagli oratori della città e naturalmente attività sportive che i vari centri sportivi organizzano per i più piccoli.  È stato già pubblicato un avviso con scadenza il 10 luglio p.v., per le associazioni sportive che vorranno manifestare il loro interesse ad aderire, di conseguenza sarà costituito un elenco delle offerte sportive per quest’estate, in modo che le famiglie, i cui minori sono seguiti dal servizio sociale potranno opzionare lo sport o il camp che desiderano e l'amministrazione procederà con il sostegno diretto della spesa».

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RIONE PARADISO, STRIPPOLI (M5S BRINDISI): “INTERROMPERE I LAVORI E RIPRISTINARE I PARCHEGGI

 Dichiarazione del consigliere comunale del Movimento 5 Stelle di Brindisi, Pierpaolo Strippoli:

"I lavori di rifacimento di Via Carducci e dei giardini antistanti la chiesa San Nicola, al Paradiso, devono essere immediatamente bloccati. La situazione è gravissima, e viene denunciata da mesi dagli abitanti della zona, nonché dai commercianti e da coloro che appartengono alla comunità della chiesa. In particolare si lamenta l’eliminazione dei parcheggi di fronte alla “Corazzata” che è la zona commerciale del Paradiso, cuore vivo del quartiere, di fronte la chiesa. 

 

Tale scelta potrebbe avere, nell'immediato e ancor più nel lungo termine, conseguenze nefaste sulla vivibilità della zona. Le attività commerciali di vicinato presenti, verrebbero sicuramente danneggiate, poiché la maggior parte dei clienti, spesso anziani o famiglie, che si spostano abitualmente in auto, non sceglierebbero mezzi di trasporto più green, ma piuttosto preferirebbero la comodità dei vicini centri commerciali, dotati, per obbligo di legge, di ampi parcheggi.

Con la grave conseguenza che molte di queste attività rischierebbero di chiudere, non perché non siano produttive ma per la scelta scellerata di privarle della possibilità di poter beneficiare di posti auto in prossimità del proprio esercizio. Ciò, oltre ad alimentare la disoccupazione, trasformerebbe la zona della Corazzata nell’ennesimo quartiere dormitorio, nel quale, venendo meno l’importantissima funzione sociale di presidio del territorio da parte degli esercizi di vicinato, dilagherebbe la criminalità gettando il quartiere nel degrado più totale.

Quei parcheggi sono già oggi insufficienti, e andrebbero, al contrario, implementati. Infatti sono al contempo, al servizio dei numerosi residenti della zona, dei clienti degli esercizi commerciali, dei fedeli della chiesa San Nicola, che celebra quotidianamente funzioni religiose. Considerando, inoltre, che a ridosso della “Corazzata”, vi è la farmacia e gli ambulatori di sei medici di base, si fa presto a capire che la maggior parte delle persone che vi si reca, si trova in stato di malattia e quindi necessita di spostarsi in auto.Stesso discorso vale per l’ufficio postale presente in via Carducci, i cui clienti sono spesso persone anziane che ritirano le pensioni.

Insomma, la scelta di eliminare i parcheggi è disastrosa, distrugge un quartiere già in difficoltà.

Ci auspichiamo di trovare un immediato riscontro nella nuova giunta. Chiediamo a tal fine un incontro immediato con il neo sindaco Marchionna e il vice sindaco Oggiano, assessore all’Urbanistica per rappresentare loro il problema e chiedere una soluzione tempestiva".

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Sarà un sabato strepitoso il prossimo 8 luglio con quattro iniziative che attendono i turisti che giungeranno a Mesagne. Si inizia alle ore 20 presso la villa comunale con una serata danzante argentina dal titolo “Mesagne tango in love” a cura dell’associazione “Los puglieses tango”. Uno spettacolo culturale dedicato alle origini del Tango, con musica e canto dal vivo. La serata, presentata da Alessandra Clementini, vedrà la partecipazione dei ballerini professionisti Ettore Morra e Sara Ruggio, Stefano Calogiuri e Daniela Rizzo e il noto cantante argentino Jorge Barreto, con esibizione dal vivo nei più conosciuti pezzi di tango. Sempre alle ore 20 presso l’associazione “Divittorio” sarà inaugurata una personale di pittura dell’artista Giovanni Avasto. Artista schivo, riservato, ironico, che non ama raccontarsi, anzi tende a minimizzare il suo lavoro come fosse il semplice risultato dell’applicazione, preferendo lasciare scoprire a chi guarda il suo mondo popolato di figure familiari, assurte a numi tutelari, e mitiche. La mostra è visitabile dall’8 al 20 luglio dalle ore 20 alle ore 24, al civico 20 di via Castello.avasto_giovanni_autoritratto.jpg

Alle ore 20,30 presso il chiostro del Municipio “La Bottega delle Arti” ha organizzato una serata dedicata a Totò. È l’ennesima riscoperta del grande artista, la cui memoria è indelebile a oltre 50 anni dalla scomparsa: le sue poesie, le sue canzoni, sono state affidate alla voce di Betty Schiavone. Sarà presente Elena de Curtis, nipote del grande attore. La preghiera del Clown letta da Maria Saliba, i rapporti di Totò con l‘economia, in un intervento di Mino Argentieri. Grazie alla passione e lo studio di Mario Cutrì. Infine, per gli amanti della moda in piazza Orsini del Balzo alle ore 21 avrà inizio l’attesa "Mesagne in Moda & Show" che giunge quest'anno alla sua decima edizione. Un evento dedicato alla moda, allo spettacolo, al talento tra i più belli che siano mai stati realizzati a Mesagne e sull' intero territorio nazionale. L’organizzazione, come sempre, è della vulcanica Loredana Carluccio e della sua agenzia "Mitica". All’evento partecipano diversi stilisti del territorio in cui faranno sfilare i loro migliori capi di abbigliamento. Infatti, oggi più che mai, in questo particolarissimo e grave momento di crisi economica post Covid, la manifestazione vuole essere uno stimolo e un incoraggiamento verso quella che è l'imprenditoria locale di giovani talenti, in un mercato sicuramente difficile.

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Conserva: “La sanità pubblica è finita; ci affideremo ai neolaureati mentre i medici scappano all’estero o nel privato”.

Nota del capogruppo della Lega Giacomo Conserva.
“Siamo alla fine della storia; la sanità pugliese specie per le emergenze è finita. Questo va spiegato ai cittadini. Nel settore del 118 la nostra Regione ha a disposizione 300 medici a fronte dei 530 che sarebbero necessari. E allora che si fa? Diminuiamo le postazioni e le accorpiamo. Risultato: chi ha un arresto cardiaco in corso, un ictus, e si trova a molti chilometri di distanza dal pronto soccorso non ha chances di vita. In tutte le province si riducono le ambulanze medicalizzate. “Taranto è come sempre la cenerentola della sanità si pensi che la legge nazionale prevede un medico di emergenza del 118 ogni 60mila abitanti e ormai siamo lontani da questo obiettivo”. Come si sa, mancano medici in tutti i settori, dagli specialisti ai medici convenzionati sino ai medici di base. Il contratto 118 ha un problema aggiuntivo, è poco appetibile e svantaggioso a fronte di tanta possibilità di lavoro per i medici nel settore privato che paga molto meglio. Dicano che si intende abbandonare la sanità pubblica alla deriva puntando su quella privata in modo strisciante. Un medico del 118 non ha ferie pagate, se si ammala non è pagato, se non da un’assicurazione con cui ha stipulato una sua polizza, non ha diritto alla 104, non c’è tutela della gravidanza, non ha tredicesima, i versamenti contributivi sono inferiori e questo non da oggi. Un medico ogni 80mila abitanti non garantisce più nulla perché deve fronteggiare più di un intervento per volta. E’ dal 2013 che i medici chiedono aiuto alla politica e la politica al governo regionale è sorda. Non tutto può essere spiegato con la mancanza di soldi. Manca una programmazione e lo diciamo da anni. Adesso ci si riduce, come dice l’assessore Palese, a consentire l’ingresso degli specializzandi al primo anno, ossia i neo laureati nelle emergenze. Come farà un laureato che studia per specializzarsi a lavorare allo stesso tempo? O non ci sarà preparazione adeguata o non avrà formazione. Questo è il futuro che ci attende? Quanti ricorsi in tribunale avremo per malasanità in Puglia? L’assessore Palese ci dice che ci sono ormai cooperative che pagano i medici a 120 euro l’ora e questo spinge molti specialisti a lavorare nel privato. E nel pubblico mandiamo allo sbaraglio i neo laureati”.

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Il Sindacato Cobas è pronto allo sciopero generale ed alzare le barricate contro chi dice di voler uscire dal carbone ma non costruisce una alternativa occupazionale.

Sono anni ormai che il Cobas denuncia questa situazione ma le istituzioni tardano ad allarmarsi e ad alzare legittimamente la voce per difendere un territorio profondamente offeso , che continua ad esserlo con nuove decisioni.

La novità  di grande rilievo di ieri , Mercoledì 5 Luglio 2023,le hanno portate gli onorevoli D’Attis di Brindisi e Battilocchio di Civitavecchia , entrambi di Forza italia ,che  hanno messo alle corde il Ministro delle Imprese Adolfo Urso durante un question Time al Parlamento.

Sono state due le domande fondamentali poste al Ministro:

1)   Perché non è stato realizzato il Comitato che entro 6 mesi doveva nascere alla luce di quanto scritto nella legge ottenuta sempre dagli stessi ,strumento fondamentale che può aiutare a mettere dei paletti certi sulla riconversione ?

2)   Il territorio brindisino è stato escluso dai finanziamenti per la transizione ecologica; ancora oggi si persiste con il dimenticarsi ,nel nostro caso, di Brindisi?

Le risposte del Ministro sono state quelle di uno colto in flagrante e non sapere come difendersi.

Ha risposto che avvierà subito il  Comitato previsto dalla legge;

per i finanziamenti ha riproposto , se non sbagliamo , una legge del 1989 definita lodo Battaglia che prevedeva finanziamenti a territori colpiti da disastri ambientali.Legge mai applicata e messa nel cassetto .

Solo la sollevazione dei lavoratori e della popolazione può portare questa città ad avere dei  risultati, il Cobas è pronto!!!

Brindisi 06.07.2023

Per il Cobas Roberto Aprile

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CINGHIALI: COLDIRETTI PUGLIA, STORICO VIA LIBERA ABBATTIMENTO ANCHE AD AGRICOLTORI/CACCIATORI; DARE SUBITO ATTUAZIONE NEI PARCHI. 

Storico via libera anche ad agricoltori e allevatori proprietari dei fondi all’abbattimento dei cinghiali che si sono moltiplicati in Puglia raggiungendo i 250mila esemplari che spadroneggiano in città e campagne, mettono a rischio la sicurezza delle persone, causano incidenti stradali con morti e feriti, devastano i raccolti e sono pericolosi diffusori di malattie come la peste dei cinghiali. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in riferimento alla delibera approvata dalla Giunta della Regione Puglia, per cui va il plauso all’assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia, che ha dato il via libera al disciplinare attuativo per il controllo numerico della popolazione di cinghiale su tutto il territorio della Puglia, da attuare anche nelle aree dei Parchi nazionale dell’Alta Murgia e del Gargano e di tutte le aree naturali protette.

Con il provvedimento adottato dalla Giunta regionale della Puglia, fortemente voluto dalla Coldiretti, sono abilitati a cacciare i cinghiali i proprietari e i conduttori di fondi agricoli ubicati in regione, in possesso di regolare porto d'armi ad uso caccia sui propri terreni.

“Chiediamo che il provvedimento sia recepito integralmente all’interno delle Aree Naturali Protette e che sia data immediata  attuazione, da parte della Regione Puglia, al “Piano straordinario per la gestione e contenimento della fauna selvatica” anche all’interno delle Aree Naturali protette, al fine di non concedere più “spezi sicuri” ai cinghiali che, oggi, utilizzano dette aree come “dormitori e zone di riproduzione”, visto che l’alimentazione è garantita dalle produzioni agricole appena fuori i confini dei Parchi”, insiste Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia.

Con la Puglia invasa da 250mila selvatici non c’è solo la peste dei cinghiali, ma è allarme – aggiunge Coldiretti Puglia - per la sicurezza delle persone in campagna e città con i branchi che si spingono fin dentro i centri urbani, fra macchine in sosta, carrozzine con bambini e anziani che vanno a fare la spesa, con le aree della Murgia barese e tarantina, del Gargano e del subappennino dauno divenute l’eldorado dei cinghiali.

I branchi dei cinghiali – sottolinea la Coldiretti – si spingono sempre più vicini ad abitazioni e scuole, fino ai parchi, distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali, assediano stalle, causano incidenti stradali con morti e feriti e razzolano tra i rifiuti con evidenti rischi per la salute. La situazione è diventata insostenibile in città e nelle campagne con danni economici incalcolabili alle produzioni agricole ma – sottolinea Coldiretti – viene compromesso anche l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità sia animale che vegetale.

Si tratta – evidenzia la Coldiretti regionale - solo della punta dell’iceberg perché molti non denunciano scoraggiati dalle lungaggini burocratiche e dalle condizioni poste dalle assicurazioni come ad esempio, oltre alle tracce sulla vettura e sull’asfalto, anche il rinvenimento della carcassa dell’animale con il quale ci si è scontrati.

Secondo l’indagine Coldiretti/Ixè la fauna selvatica rappresenta un problema per la stragrande maggioranza dei cittadini (90%) considerato poi che nell’ultimo anno è avvenuto un incidente ogni 41 ore con 13 vittime e 261 feriti gravi a causa dell’invasione di cinghiali e animali selvatici che non si fermano più davanti a nulla, secondo l’analisi di Coldiretti su dati Asaps.

In Puglia sono enormi i danni causati dalla fauna selvatica, con i cinghiali distruggono le coltivazioni e attaccano gli uomini e gli animali allevati – denuncia Coldiretti Puglia - come anche i lupi e i cani inselvatichiti, gli storni azzerano la produzione di olive e distruggono le piazzole, le lepri divorano letteralmente interi campi di ortaggi, i cormorani mangiano i pesci negli impianti di acquacoltura, con un danno pari ad oltre 16 milioni di euro. Gli agricoltori stanno provvedendo a recintare a proprie spese con costi considerevoli le aziende agricole per difendersi dai cinghiali che distruggono strutture e produzioni. Si tratta di una situazione insostenibile – insiste la Coldiretti regionale - che sta provocando l'abbandono delle aree interne, con problemi sociali, economici e ambientali.

Alla domanda su chi debba risolvere il problema, oltre le metà dei cittadini  (53%) è dell’opinione che spetti alle Regioni, mentre per un 25% è compito del Governo e un 22% tocca ai Comuni. In tale scenario anche l’Autorità per la sicurezza alimentare Europea (EFSA) ha lanciato un appello agli Stati dell’Unione Europea chiedendo misure straordinarie per evitare l’accesso dei cinghiali al cibo e ridurne del numero di capi per limitare il rischio di diffusione della peste suina africana (psa) che colpisce gli animali ma non l’uomo. La maggioranza dei cittadini considera l’eccessiva presenza degli animali selvatici una vera e propria emergenza nazionale che incide sulla sicurezza delle persone oltre che sull’economia e sul lavoro, specie nelle zone più svantaggiate, conclude Coldiretti nel sottolineare l’esigenza di interventi mirati e su larga scala per ridurre la minaccia dei cinghiali a livello nazionale.

 

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Cia Puglia: “Danni da siccità, la beffa: ai comuni meno del 10% degli aiuti dovuti”. 

Sicolo: “Importi insufficienti, bisogna cambiare il decreto 102, istituire un fondo nazionale più ampio”

Sotto accusa anche la burocrazia lenta e macchinosa nell’erogazione degli aiuti previsti per gli agricoltori

A Cerignola e Andria assegnato poco più di un milione, ma i danni subiti dalle produzioni sono 10 volte tanto

A Bitonto riconosciuto solo il 4,8% di quanto chiesto, a Taranto 203mila euro sui 2,4 milioni richiesti

Fondi irrisori anche per Francavilla Fontana e tutto il Brindisino. Nel Leccese, a Nardò solo 97mila euro

Il caso limite di Bagnolo nel Salento: aveva chiesto 100 euro, gliene sono stati assegnati 8

Per i danni causati agli agricoltori dalla tremenda siccità del 2022, i comuni pugliesi avevano documentato e avanzato la richiesta di contributi pari a 141.591.891,67 euro. A fronte di quella richiesta, la Regione Puglia ha valutato come sufficienti 11,9 milioni, meno del 10%. “Per gli agricoltori pugliesi questa si configura come l’ennesima umiliazione, oltre che un ulteriore mazzata dopo gli ingenti danni da siccità sopportati nel 2022”, dichiara Gennaro Sicolo, presidente di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani.

Il dirigente del Dipartimento Agricoltura della Regione Puglia ha formalizzato la proposta urgente al Ministero dell'Agricoltura, con l'elenco degli importi dei contributi in favore delle amministrazioni comunali che, a loro volta, dovranno poi erogare quegli aiuti economici agli agricoltori. I beneficiari saranno coloro i quali hanno visto accertati danni di entità superiore al 30 per cento della produzione lorda vendibile (Plv) aziendale.

L'anno scorso era stato avviato - a seguito delle segnalazioni pervenute dai Comuni e dalle organizzazioni professionali agricole - l’iter previsto dal decreto legislativo 102/2004 e successive modifiche a causa della forte siccità. I servizi territoriali di Bari-Bat, Brindisi, Foggia, Lecce e Taranto hanno effettuato i necessari sopralluoghi per rilevare il tipo, la natura e l’entità del danno, accertando che c'erano tutte le condizioni per formulare la proposta di declaratoria al Ministero dell'Agricoltura. "Ai Comuni - aggiunge Sicolo - spetteranno importi davvero insufficienti per compensare le gravissime perdite di produzione subite dagli agricoltori. Ci sarebbero tantissimi esempi su cui riflettere. Il Comune a cui spetta il maggior importo è quello di Cerignola (Fg) dove a fronte dei 14 milioni di euro richiesti se ne assegna appena uno. Al secondo posto si piazza Andria con il 9,3 per cento dei contributi: 1.108.124 euro contro i 13.302.896 richiesti. A Bitonto (Bari) andranno 572mila euro a fronte dei 6.867.573 euro richiesti. A Taranto spettano 203mila contro i 2.437.019 euro richiesti. Per l'area di Brindisi, si segnala Francavilla Fontana dove a fronte di 1.214.831 euro richiesti se ne riconosceranno solo 101mila. Per la provincia di Lecce, il "miglior piazzamento" se lo aggiudica Nardò a cui andranno 97mila euro a fronte di 1.168.322 euro richiesti. Bagnolo del Salento riceverà meno di 10 euro, appena 8,41 euro.

“Bisogna modificare il decreto legislativo 102/2004, istituire un nuovo e più corposo fondo nazionale per i danni da calamità naturali, prevedere un più ampio e agevolato accesso alla copertura assicurativa per le imprese agricole danneggiate da eventi estremi”, aggiunge Sicolo. “Inoltre, occorre semplificare le procedure burocratiche per permettere, ad aziende e lavoratori, di usufruire nell’immediato degli aiuti previsti. E’ drammatico quanto sta succedendo negli ultimi anni, ma le istituzioni, al di là delle parole, fanno come se nulla fosse cambiato. Gli eventi calamitosi si susseguono ormai con intervalli di tempo sempre minori. La nostra proposta è di costituire un fondo assicurativo per tutelare le aziende agricole dagli eventi naturali e dalle crisi di mercato, in parte coperto dalla fiscalità generale e in parte dai fondi del PSR. Non possiamo più permetterci che i sacrifici di una vita vengano annientati dalle calamità. I cambiamenti climatici in atto devono spingerci a una approfondita e seria riflessione, che non si limiti al momento dell'emergenza, ma sia utile a predisporre misure strutturali in grado di salvaguardare il patrimonio agricolo pugliese”.

“I danni da siccità”, conclude Sicolo, “certamente sono dovuti ai cambiamenti climatici estremi di questi anni, ma parte delle conseguenze devastanti sull’agricoltura sono dovute alla atavica carenza di infrastrutture e tecnologie nuove e moderne, su tutto il territorio regionale, che sono indispensabili per recuperare, incamerare e utilizzare al meglio le risorse idriche proprio per affrontare in modo adeguato le emergenze. I ritardi che scontiamo, in questo senso, sono responsabilità di una politica che, a tutti i livelli, e nonostante i fondi a disposizione, non è ancora riuscita a programmare e realizzare opere idrico-irrigue essenziali. Ecco perché l’assegnazione sottostimata di questi fondi è una doppia beffa per gli agricoltori”.

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