Redazione
Firmata oggi a Roma la prima Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee. Noi abbiamo Torre Guaceto
Il processo erosivo costiero, negli ultimi 50 anni, ha provocato, in Italia, una perdita di circa 40 milioni di metri quadri di spiaggia. Al di là del danno ambientale, Nomisma stima una perdita economica, diretta e indiretta, di 50 miliardi di euro. (GUARDA IL VIDEO DI TORRE GUACETO A FONDO PAGINA)
L’unica difesa, inizialmente opposta all’erosione costiera, è stata rigida, realizzando, in emergenza, barriere frangiflutti, pennelli e massicciate, che hanno protetto l’area immediatamente retrostante, ma hanno spostato il processo erosivo nelle aree limitrofe.
Con il nuovo millennio, sono stati promossi costosissimi interventi di ripascimento artificiale che non hanno dato i risultati attesi soprattutto per una carenza progettuale e pianificatoria.
Attualmente l’idea che inizia farsi spazio, è quella dei mini interventi di auto-trapianto stagionale, che prevedono lo spostamento di piccole quantità di sedimenti dalla spiaggia sommersa a quella emersa, monitorando l’attività in modo da verificarne in continuo la resilienza a tutto vantaggio delle duna retrostante”. Lo ha dichiarato Giovanni Randazzo, geomorfologo dell’Università di Messina, intervenendo oggi alla Cerimonia per la Firma della Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee, presentata a Roma presso la sede della Federazione Italiana dei Dottori in Scienze Agrarie e Scienze Forestali.
Ben 100 i Comuni che hanno aderito alla Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee.
“Gli effetti della crisi climatica in atto, che interessano sempre più spesso le nostre coste sabbiose, possono essere contenuti solo se proteggiamo il sistema spiaggia-duna.
Mentre ai meeting internazionali al posto di tutelare l’ambiente ci si accorda per acquistare il diritto a inquinare – ha affermato Antonello Fiore, geologo, Presidente Nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale - noi riteniamo che bisogna continuare con la sensibilizzazione e formazione, a tutela delle componenti ambientali, quali le spiagge con le dune.
La SIGEA sostiene con convinzione e grande interesse il progetto culturale di tutela dell’ambiente e di educazione ambientale quale è la “Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee”. E’ necessario evitare che azioni e opere possano incidere sulle spiagge e le loro dune. Le spiagge sono beni ambientali comuni che vanno vissuti senza che ne alteriamo il loro equilibrio naturale. Una consapevolezza, quella del rispetto delle spiagge, nell’interesse anche nella tutela della biodiversità, del nostro benessere psico-fisico e delle tante economie locali che su di esse si sono sviluppate.
Conosciamo e tuteliamo le dune, tuteliamo le nostre spiagge, tuteliamo noi stessi”. Lo ha affermato il geologo Antonello Fiore, Presidente Nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale, aprendo pochi minuti fa, a Roma, la cerimonia per la firma della Prima Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee, in occasione della Giornata Nazionale dell’Albero. Giuseppe Ragosta - addetto stampa nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale”.
“Mi complimento con la Società Italiana di Geologia Ambientale. Le Dune Costiere sono un habitat fondamentale, sono proprio uno di quegli ecosistemi - ha affermato Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente Nazionale di UNIVERDE - che va tutelato anche ai sensi della Costituzione che tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi. C’è tutto il sostegno! Lavoriamo perché tutto il Paese sia consapevole che questa riserva di biodiversità è fondamentale per la tutela della qualità della vita di tutti noi”.
Si pensa anche ad una candidatura Unesco delle Dune Costiere Mediterranee.
“L’obiettivo è arrivare anche ad una candidatura Unesco delle Dune Costiere Mediterranee. Siamo in presenza di un percorso partecipato, che ha visto eventi in 7 regioni - ha dichiarato Giovanni Mattias, Portavoce del Comitato Promotore della Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee - e che parte dal basso: associazioni, comitati, cittadini, che vogliono prendersi cura del proprio territorio. Stanno aderendo tutte le regioni, ad oggi tra comuni che stanno deliberando, altri che lo faranno nelle prossime ore ed altri ancora che stanno programmando la loro adesione, siamo già arrivati a ben 100 Comuni”.
I sindaci si impegnano a tutelare le Dune Costiere e l’intero eco – sistema.
“Con la firma di oggi, della Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee, abbiamo ottenuto il risultato di coinvolgere la popolazione locale - ha dichiarato Aleandro Tinelli, Vice Presidente della SIGEA Lazio – per un’attenzione fortissima verso le Dune ed il Litorale che sono oggetto di antropizzazione, di fruizione. Le Dune sono importantissime per la balneazione ma sono interessanti per la conservazione e la tutela della natura, dell’ambiente. Con questa Carta i Comuni si impegnano a tutelare le Dune. Siamo già riusciti a coinvolgere Comuni del Veneto, del Lazio, della Sardegna, della Sicilia, della Puglia, dell’Abruzzo, delle Marche ma siamo già proiettati oltre. Stanno aderendo comuni anche da altre regioni. Siamo dinanzi ad un risultato importante che ci consente guardare al futuro tutelando l’ecosistema dunale. Presenteremo la Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee anche alla stampa internazionale con un Press Tour che speriamo di fare a Cerveteri tra la Necropoli Etrusca e le Dune di Torre Flavia”.
Candidatura del transetto Mediterraneo a Patrimonio Unesco.
“Oggi è solo un punto di partenza. Vogliamo arrivare alla Carta della Posidonia Oceanica - ha affermato Francesco Cancellieri, Responsabile Nazionale Aree Protette ed Eco – Regioni della Società Italiana di Geologia Ambientale - per giungere al più presto al riconoscimento come patrimonio dell’Umanità del transetto Mediterraneo. Questa è la nostra, importante missione”.
Tutelare anche della Posidonia Spiaggiata.
“E’ una parte dell’ecosistema importante delle nostre spiagge – ha affermato Elena Gubetti, sindaco di Cerveteri, primo Comune del Lazio ad avere firmato la Carta dei Comuni Custodi delle Dune Costiere Mediterranee - e funge da importante barriera, serve contro l fenomeno dell’erosione che riguarda oramai tutte le nostre spiagge. Lavorare affinché la Posidonia spiaggiata diventi un elemento intoccabile delle nostre spiagge”.
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Pronto soccorso e assistenza territoriale, le precisazioni della Asl. La Direzione strategica della Asl Brindisi ha sempre rivolto la massima attenzione alla rete dell’Emergenza-Urgenza, che risente della gravissima carenza di medici e della difficoltà nel reclutamento del personale.
La Asl ha messo in atto tutti gli strumenti previsti dalle norme statali e regionali (come per esempio le prestazioni aggiuntive, remunerate secondo tariffa contrattuale), oltre alle procedure di reclutamento che, tuttavia, non hanno consentito, ad oggi, di adeguare la consistenza organica secondo il Piano triennale del fabbisogno di personale. In ogni caso, si sottolinea che, nonostante la carenza di medici riguardi anche la rete del 118, i pazienti vengono adeguatamente presi in carico rispetto ai loro bisogni assistenziali. La rete del 118, infatti, continua ad assicurare, secondo i livelli normativi previsti, le attività in emergenza.
Pur con mille difficoltà oggettive, le attività nei Pronto soccorso della Asl Brindisi proseguono nel rispetto delle norme e grazie alla disponibilità e allo spirito di abnegazione dei professionisti in servizio. I tre Pronto soccorso sono aperti e funzionanti, secondo quanto previsto dalla programmazione regionale del piano di riordino ospedaliero: Ostuni quale ospedale di base, Francavilla Fontana ospedale di primo livello e Brindisi DEA di secondo livello. Le situazioni di iperafflusso ai Pronto soccorso, spesso non prevedibili, devono essere gestite per grado di complessità, nell’ambito dell’organizzazione interna, attivando progressivamente tutti i diversi livelli di responsabilità per consentire un’ottimale risposta assistenziale.
In riferimento ai recenti fatti di cronaca, l’Azienda ha avviato gli opportuni approfondimenti per le valutazioni del caso: si stigmatizzano, pertanto, giudizi intempestivi, espressi senza la conoscenza di tutti gli atti.
Anche sul fronte territoriale, la Asl rassicura i cittadini che nessun Pta è stato chiuso e, al contempo, si sta lavorando per dare attuazione ai progetti finanziati con il Pnrr che arricchiranno ulteriormente l’offerta assistenziale, attraverso le Case della salute, gli Ospedali di comunità, le Centrali operative, e così via. Tutto questo a testimonianza del complesso lavoro svolto, senza clamori, da tutti i professionisti della Asl, a fronte di allarmismi che minano la percezione da parte dei cittadini e delle istituzioni della qualità dei servizi erogati dall’azienda e gettano discredito sugli operatori sanitari.
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Controllo dei carabinieri con arresto e denunce
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Fresco di stampa DESTINO TRAVOLGENTE della scrittrice di Brindisi Daniela Calafati
Il romanzo, edito da Planet Book, è ambientato in California, a San Francisco. Daphne e la sua famiglia possiedono un’azienda di cosmetica. In seguito ad alcuni investimenti sbagliati perderanno tutti i loro beni nella crisi del 1929 e per Daphne comincerà un periodo duro non solo perché verranno a mancare entrambi i genitori, ma anche perché si troverà ad affrontare una realtà a lei sconosciuta, fatta di stenti e sacrifici. Una donna tenace, che vive situazioni che la temprano e la inducono a lottare per cercare di superare sempre le difficoltà.
Daniela Calafati ha quarantadue anni e una grande passione per la lettura che è stata fonte di ispirazione per la stesura del suo primo romanzo. Non pensa a se stessa come una scrittrice, ma come una donna con tante emozioni da trasferire su carta e condividere.
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A Egnazia: arredi navali, attrezzature di bordo e ceramiche di età antica, mai prima d’ora così reali
Arredi navali, attrezzature di bordo e ceramiche di età antica, mai prima d’ora così reali: grazie alla fusione tra l’esposizione di reperti sottomarini finora conservati nei depositi del museo e le più innovative tecnologie multimediali, le antiche profondità diventano esplorabili. Lo scenario di “Egnazia e il mare”, il nuovo allestimento realizzato al piano interrato del Museo Archeologico Nazionale di Egnazia, inauguratosi lunedì 21 novembre, racconta l’antico legame tra la città e il mare; un percorso emozionale prima ancora che storico-archeologico che riserva particolare attenzione all’archeologia subacquea, formidabile strumento di conoscenza in grado di svelare, attraverso i naufragi e i carichi perduti, la storia di uomini e genti, e di ricostruire i paesaggi marini.
L’allestimento ruota intorno alla ricostruzione di un paesaggio sottomarino e si snoda tra oggetti sopravissuti ad antichi naufragi, video multimediali e la proiezione immersiva e interattiva di uno specchio d’acqua in movimento. L’inaugurazione del nuovo allestimento è stata, inoltre, occasione per presentare complessivamente i risultati dei lavori di tutela e valorizzazione dell’area archeologica demaniale e completamento dell’allestimento del Museo Nazionale di Egnazia, realizzati nell’ambito dell’intervento PON “Cultura e Sviluppo” FESR 2014-2020, che hanno coinvolto sia il Museo che il Parco archeologico. Nel museo, in particolare, oltre alla sezione “Egnazia e il mare”, gli interventi hanno riguardato l’intero edificio, con la realizzazione di nuovi spazi a servizio del pubblico e uffici, la riqualificazione dei depositi e il miglioramento dell’accessibilità.
Nel parco è stato invece realizzato un nuovo sistema di illuminazione, ma anche un’area di parcheggio, in un’ottica di sostenibilità paesaggistica, nonché un edificio destinato alla prima accoglienza, alla biglietteria e ai servizi. «Il ripensamento dei modelli di fruizione culturale, per essere vincente, deve passare dall’ascolto dei visitatori - commenta il Direttore Generale Musei, prof. Massimo Osanna – e nell’ultimo periodo il pubblico chiede con vigore sempre maggiore un nuovo linguaggio e nuove tecniche di narrazione, anche al passo con le tecnologie digitali. Grazie alla sezione “Egnazia e il mare” il museo diventa contenitore di una coinvolgente interconnessione tra arte, storia e interattività, nel contesto di un grande sito archeologico, rinnovato e riqualificato grazie ai finanziamenti europei». «La visita diventa viaggio e il viaggio diventa esperienza: è questa la nuova chiave di lettura che si inaugura oggi insieme al nuovo allestimento - commenta il Direttore Regionale Musei Puglia, il dott. Luca Mercuri - Sono certo che la nuova sezione marina, insieme all’ampia riqualificazione complessiva del museo e del parco, fungerà da ulteriore formidabile richiamo per visitatori e turisti in questo straordinario luogo».
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Nell’ambito delle specifiche attività predisposte dal Questore di Brindisi Annino GARGANO, personale della Squadra Amministrativa della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Brindisi, unitamente a personale del Commissariato di Ostuni, del SIAN/ASL di Brindisi e della Polizia Locale di Ostuni effettuava servizi di controllo presso alcuni esercizi commerciali nel centro cittadino del Comune di Ostuni.
All’esito delle verifiche presso una nota attività di ristorazione, il personale operante verificava che il titolare esercitava la somministrazione di alimenti e bevande sul posto in assenza delle autorizzazioni previste dalla legge con presenza di avventori intenti a consumare, riscontrando anche l’esistenza di importanti opere strutturali abusive; fatti per i quali sono stati elevati verbali di contestazione per le violazioni amministrative accertate e il titolare è stato segnalato all’A.G. competente in relazione al reato di abusivismo edilizio.
Inoltre, in applicazione dell'art. 61 comma 3 della Legge Regione Puglia n. 24/2015 si disponeva la chiusura immediata dell'esercizio di ristorazione con una prevista sanzione amministrativa da € 2.500,00 a € 15.000,00 con ammesso pagamento ridotto di € 5.000,00 oltre alle spese di procedimento.
Il SuperEnalotto si ferma in Puglia: a Savelletri (BR) centrato un “5” da 34 mila euro
La Puglia torna sui radar del SuperEnalotto: nel concorso del 19 novembre, come riporta Agipronews, è stato centrato un “5” del valore di 34.301,25 euro. La giocata vincente è stata registrata nella tabaccheria di via degli Scavi 50 a Savelletri, in provincia di Brindisi. Il Jackpot, intanto, continua a salire toccando quota 312,6 milioni di euro – nuovo record nella storia del gioco - che saranno in palio nella prossima estrazione. L'ultima sestina vincente è arrivata il 22 maggio 2021, con i 156,2 milioni di euro finiti a Montappone (FM), mentre in Puglia l’ultimo "6" è quello da 26 milioni di euro realizzato a gennaio del 2014, a Bari.
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Covid 19. Oggi sono complessivamente 449 i casi positivi in Puglia di cui 33 in provincia di Brindisi
Dati del giorno: 21 novembre 2022
Dati complessivi
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COLDIRETTI PUGLIA, STIMATI SOLO 114MILA IN CITTÀ CAPOLUOGO
Nelle città capoluogo in Puglia sono stati stimati ‘solo’ 114mila alberi, troppo pochi per contrastare le emissioni inquinanti e i cambiamenti climatici dagli effetti sempre più dirompenti. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, sulla base dell’ultimo censimento ISTAT sul verde urbano, in occasione della Giornata Nazionale degli Alberi, istituita come ricorrenza nazionale con una legge della Repubblica entrata in vigore dal febbraio 2013.
Per far conoscere ai più piccoli l’importanza degli alberi nei cicli naturali ed educarli ad una più profonda conoscenza delle colture locali, gli alunni della scuola dell’infanzia dell’Istituto Comprensivo "P. Stomeo-G. Zimbalo" di Lecce sono stati impegnati attivamente nella piantumazione di un albero di pero, oltre a piante aromatiche di basilico, menta e citronella e ai ciclamini, una iniziativa voluta da Campagna Amica e Coldiretti Donne Impresa per informare ed educare le giovani generazioni ai temi dell’ambiente, del clima e della salvaguardia del territorio e della natura.
Con l’inquinamento dell’aria che è considerato dal 47% dei cittadini la prima emergenza ambientale secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’, bisogna intervenire in modo strutturale ripensando lo sviluppo delle città e favorendo la diffusione del verde pubblico e privato con le essenze più adatte alle condizioni climatiche e ambientali dei singoli territori. L'obiettivo è creare vere e proprie oasi mangia-smog nelle città, scegliendo gli alberi più efficaci nel catturare l'inquinamento dell'aria. Se una pianta adulta – riferisce Coldiretti Puglia - è capace di 'mangiare' dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili, 1 ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno. Tra l’altro, sarebbe una risposta concreta delle pubbliche amministrazioni alla svolta green che con la pandemia ha spinto quasi 7 cittadini su 10 (68%) ad andare a caccia di piante nei vivai per abbellire le proprie case e i giardini.
In Puglia la maggior parte delle città possiede una dotazione di verde pro capite che non supera i 10 metri quadrati per abitante. Il rischio è legato anche alla scarsità di aree verdi, con Barletta che registra una percentuale di verde pubblico dello 0,2%, Foggia, Andria e Brindisi dello 0,3%, Lecce e Trani dello 0,4%, Taranto inferiore all’1, solo Bari supera il 2%, con molte città della Puglia - spiega Coldiretti Puglia - dove la dotazione di verde pro capite non supera i 10 metri quadrati per abitante, con Bari che conta 9,2 metri quadri di verde pubblico, mentre il valore più basso si registra a Barletta pari a 3,9 metri quadri per abitante.
Una spinta a rendere più belle le case e le città ma anche un contributo a ridurre l’inquinamento e a contrastare i cambiamenti climatici che deve essere accompagnato anche dall’impegno dei comuni tra i quali pero’ – sottolinea la Coldiretti regionale – più di 1 capoluogo di provincia su 2 (54%) è ancora fuorilegge sul verde urbano per non aver rispettato legge 10 del 2013 che impone a tutti i Comuni con oltre 15mila abitanti di piantare un albero per ogni nuovo nato.
Anche in campagna negli ultimi venti anni è sparita quasi una pianta da frutto su quattro, fra pesche, arance, albicocche e altri frutti, per non parlare dei 21mila ulivi persi a causa della Xylella, con un gravissimo danno produttivo ed ambientale – aggiunge Coldiretti Puglia - per il ruolo che svolgono nella mitigazione del clima anche ripulendo l’aria dall’anidride carbonica e dalle sostanze inquinanti come le polveri PM10.
Un danno economico ed occupazionale rilevante – continua Coldiretti Puglia – ma che colpisce anche l’ambiente, poiché con la scomparsa dei frutteti viene a mancare il prezioso ruolo di contrasto dell’inquinamento e del cambiamento climatico svolto proprio dalle piante, capaci di ripulire l’aria da migliaia di chili di anidride carbonica e sostanze inquinanti come le polveri PM10. Non a caso recenti studi hanno sottolineato il ruolo positivo della frutticoltura nella tutela dell’ambiente – spiega Coldiretti – proprio per la capacità di catturare Co2, ruolo che potrebbe ulteriormente crescere con l’adozione di tecniche colturali finalizzate non solo alla produzione di frutta ma anche alla lotta all’inquinamento. Un ettaro di frutteto – spiega la Coldiretti – in produzione è in grado di catturare 20mila kg di anidride carbonica (CO2) all’anno, bloccando anche le pericolose polveri sottili PM10 e abbassando la temperatura dell’ambiente circostante durante le estati più calde e afose. Non a caso la differenza di temperatura estiva delle aree urbane rispetto a quelle rurali raggiunge spesso valori superiori a 2°C nelle città più grandi, secondo uno studio Ispra.
Ma i cambiamenti climatici hanno – spiega Coldiretti – un impatto negativo anche sullo stesso valore dei terreni che, secondo il rapporto dell’Agenzia Ue per l’ambiente (Eea), potrebbero subire una perdita tra il 34 e il 60% nei prossimi decenni rispetto alle quotazioni attuali proprio a causa dell’innalzamento delle temperature, che minaccia anche i redditi agricoli e rischia di far aumentare la domanda di acqua per l’irrigazione dal 4 al 18%.
In questo contesto la piantumazione di nuovi alberi e la crescita del verde viene favorita dalla proroga del bonus verde che pone l’Italia all’avanguardia nella lotta allo smog e ai cambiamenti climatici. Un obiettivo in linea con le strategie nazionali del Pnrr dove – conclude la Coldiretti – sono stati stanziati 330 milioni di euro per la forestazione urbana che consentono di piantare 6,6 milioni di alberi attraverso la tutela delle aree verdi esistenti e la creazione di nuove, anche al fine di preservare e valorizzare la biodiversità e i processi ecologici legati alla piena funzionalità degli ecosistemi.
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MESAGNE: PRESENTAZIONE STAGIONE TEATRALE 2022/2023. E CHE STAGIONE
Saranno 8 gli spettacoli che, dal 15 dicembre 2022 al 15 aprile 2023, andranno a comporre la Stagione teatrale 2022/2023 del Comune di Mesagne in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese. Sul palco del Teatro Comunale si susseguiranno artisti di fama nazionale che porteranno in scena alcuni dei nomi d’eccellenza dello spettacolo italiano: Gioele Dix, Ettore Bassi, Giorgio Pasotti e ancora Fabrizio Saccomanno, Sara Bevilacqua, Yari Gugliucci, Annalisa Favetti, Vera Dragone, Luigi D’Elia, Associazione Musica Auditorium e Teatro Koreja.
“La promozione della cultura, grazie alla raffinata immediatezza offerta dal linguaggio teatrale, resta un obiettivo istituzionale sul quale vale la pena convergere destinando progettualità e risorse preziose che torneranno indietro, come si fa con gli investimenti importanti, restituendo ulteriori occasioni di crescita civile e di supporto alla coscienza critica”, ha dichiarato il sindaco di Mesagne Antonio Matarrelli in occasione della presentazione del nuovo cartellone presentato in tarda mattinata a Palazzo dei Celestini.
"La programmazione e l'organizzazione di una stagione teatrale è un lavoro lungo e impegnativo che vede il Teatro Pubblico Pugliese impegnato al fianco delle amministrazioni comunali per individuare gli spettacoli più adatti al territorio, in linea con i gusti del pubblico e soprattutto stimolanti per una sua crescita individuale e collettiva. Attorno al teatro, e al suo interno, come se fosse la piazza culturale della città, si raccoglie la comunità per scambiare idee e progetti e crescere insieme. Per questo siamo davvero felici di questa nuova stagione che parte a Mesagne e di essere al fianco dell'amministrazione per questo nuovo luminoso inizio”, ha commentato Sante Levante, direttore del Teatro Pubblico Pugliese.
“La stagione si apre a pochi giorni da Natale, il 15 dicembre, con l’Associazione Musicale Auditorium che porterà sul palco del Teatro Comunale “1, 10, 100 Astor”, un emozionante viaggio in musica e danza attraverso le opere più celebri dell'inventore del “nuevo tango”, che ne ripercorre il genio senza tempo e senza spazio”, ha annunciato Marco Calò, consulente alle Politiche Culturali e scolastiche, esprimendo soddisfazione per un cartellone che è il risultato di valutazioni accurate, orientato a non tradire le aspettative più esigenti e a convincere nuovi spettatori.
“La stretta collaborazione tra i soggetti coinvolti - Comune di Mesagne, Teatro Pubblico e soggetto gestore –rappresenta uno dei punti di forza, insieme alla qualità delle proposte, della programmazione teatrale offerta alla città e al territorio. Abbiamo il medesimo obiettivo, promuovere il Teatro, e lo perseguiamo gestendo al meglio le risorse di cui disponiamo e l’esperienza maturata negli anni”, ha concluso Carmelo Grassi, rappresentante del soggetto gestore del Teatro storico di Mesagne.
L’appuntamento con l’anno nuovo è il 12 gennaio con Gioele Dix in “La corsa dietro il vento - Dino Buzzati o l’incanto del mondo”. Sotto il palazzo in cui abita un grande scrittore, piove dall’alto nel cuore della notte una pallottola di carta. Che cosa conterrà? Appunti senza importanza o versi indimenticabili da salvare? Da questo affascinante spunto, tratto da un racconto di Dino Buzzati, prende il via il nuovo spettacolo scritto e interpretato da Gioele Dix.
Si continua il 26 gennaio con Ettore Bassi in “Il mercante di luce”, tratto dall’omonimo romanzo di Roberto Vecchioni. Lo spettacolo, diretto da Ivana Ferri, narra del viaggio poetico di un padre e di un figlio. Ettore Bassi è il protagonista di questo particolare racconto, parole febbrili e piene d’amore, pronunciate da un padre al proprio figlio. ‘Perché non importa quanto si vive, ma con quanta luce dentro’.
Il 18 febbraio, Teatro Koreja porta in scena “Alessandro - Un canto per la vita e le opere di Alessandro Leogrande” per la regia di Fabrizio Saccomanno. Alessandro è il racconto della vita, delle imprese, delle opere di un intellettuale straordinario. È racconto di un giovane che sceglie di tenere gli occhi aperti sulla realtà che lo circonda, d’impegnarsi a smontare gli stereotipi e le frasi fatte con cui allontaniamo da noi i drammi che percorrono il nostro presente, di stare sempre e comunque dalla parte degli “Ultimi”.
La stagione continua il 9 marzo con “Stoc ddo’ – Io sto qua” di Sara Bevilacqua. La storia di Lella, madre di Michele Fazio, colpito per errore, a soli 16 anni, durante un regolamento di conti tra clan rivali. Da quella sera, con la sola presenza di madre ferita, Lella impone le esigenze della giustizia ai clan, denunciando, testimoniando, puntando gli occhi negli occhi di chi vuole imporle il silenzio: io non fuggo, e nemmeno chiudo la porta di casa: “Stoc ddò”.
Il 26 marzo Giorgio Pasotti porta in scena “Racconti disumani”, uno spettacolo di Alessandro Gassman. Due straordinari artisti come Alessandro Gassmann e Giorgio Pasotti si misurano con le parole di Franz Kafka, due “racconti disumani” per parlare, Pasotti interpretando e Gassmann dirigendo, agli uomini degli uomini. “Una relazione per un’Accademia” e “La tana”, due storie di animali, sembrerebbero, una che mette a nudo la superficialità di un modo di essere attraverso comportamenti stereotipati e facili, l’altro che racconta quel bisogno di costruirsi il riparo perfetto che ci metta al sicuro da ogni esterno.
Il 3 aprile sarà la volta de “L’ombra di Totò” con Yari Gugliucci, Annalisa Favetti, Vera Dragone, per la regia di Stefano Reali. La storia di Dino Valdi (al secolo Osvaldo Natale) che per anni è stato controfigura, affezionata e devota di Totò. Lo spettacolo teatrale è un’intervista immaginaria, che intende tracciare una biografia non autorizzata. La vita di Totò viene raccontata in maniera assolutamente inedita da colui che ne ha rappresentato l’ombra.
Per l’ultimo appuntamento della stagione, il 15 aprile, Luigi D’elia porta in scena “La Luna e i Falò - Il tempo non muore, il cerchio non è tondo”. Lo spettacolo, liberamente ispirato all’opera di Cesare Pavese e diretto da Roberto Aldorasi, racconta di un uomo, conosciuto da ragazzo come Anguilla, che torna dopo lungo tempo nella sua terra natale. La ritrova divisa e ferita da una guerra ancora troppo vicina. Qui lui e gli amici Nuto e Cinto si ritrovano uniti indissolubilmente da un disegno che ignorano, lentamente si ritrovano ad attraversare questa terra tramortita dove qualcosa non torna, nulla è quieto e i conigli smuovono una terra di rimorsi e cadaveri senza pace.
Comune di Mesagne - Assessorato Alla Cultura
Teatro Pubblico Pugliese
Teatro Comunale
Stagione teatrale 2022/23
15 dicembre 2022
Associazione Musicale Auditorium
1, 10, 100 ASTOR
ballerini Anna Paradiso & Pierpaolo Pellegrini, Gabriella Todisco & Michele Lobefaro -Compagnia Apulia Tango, gruppo musicale TANGO SONOS Antonio Ippolito – bandoneon, Nicola Ippolito- pianoforte
Un viaggio nel genio di Astor Piazzolla, a oltre 100 anni dalla nascita, e in quella danza tipicamente argentina, prima e dopo la sua rivoluzione, e in ciò che dopo la rivoluzione musicale “piazzolliana” è inevitabilmente cambiato. La sua musica è il punto di partenza dunque, ma non l’unica destinazione di questo viaggio. Il virtuosismo e lo stile dei “Tango Sonos” sarà accompagnato da due straordinarie coppie di ballerini, della Compagnia "Apulia Tango” di Bari:
Anna Paradiso & Pierpaolo Pellegrini
Gabriella Todisco & Michele Lobefaro
12 gennaio 2023
Centro Teatrale Bresciano
Gioele Dix
LA CORSA DIETRO IL VENTO
Dino Buzzati o l’incanto del mondo
con Valentina Cardinali
scene Angelo Lodi
musiche Savino Cesario
arrangiamenti Savino Cesario, Silvano Belfiore
costumi Marina Malavasi e Gentucca Bini
disegno luci Carlo Signorini
assistente alla regia Beatrice Cazzaro
audio Beppe Pelliciari - Mordente
drammaturgia e regia GIOELE DIX
in collaborazione con Giovit
Sotto il palazzo in cui abita un grande scrittore, piove dall’alto nel cuore della notte una pallottola di carta. Che cosa conterrà? Appunti senza importanza o versi indimenticabili da salvare? Da questo affascinante spunto, tratto da un racconto di Dino Buzzati, prende il via il nuovo spettacolo scritto e interpretato da Gioele Dix La corsa dietro il vento.
Ambientato in una sorta di laboratorio letterario, a metà fra una tipografia e un magazzino della memoria, lo spettacolo attinge dal ricchissimo forziere di racconti del grande scrittore bellunese – tra cui le celebri raccolte Sessanta racconti, Il colombre e In quel preciso momento – e compone un mosaico di personaggi e vicende umane dove ognuno di noi può ritrovare tracce di sé.La corsa dietro il vento è un inedito viaggio teatrale grazie al quale Gioele Dix, ispirandosi a personaggi e atmosfere buzzatiane, parla (anche) di sé, dei suoi gusti, delle sue inquietudini, delle sue comiche insofferenze con l’ironia e il gusto del paradosso cui ha abituato il suo pubblico, condividendo il palcoscenico con Valentina Cardinali, giovane attrice talentuosa ed eclettica.
26 gennaio 2023
Tangram teatro
Ettore Bassi
IL MERCANTE DI LUCE
dall’omonimo romanzo di ROBERTO VECCHIONI
edito da Einaudi Vincitore Premio Cesare Pavese 2015 - Narrativa
adattamento e regìa IVANA FERRI
musiche originali eseguite dal vivo di Massimo Germini
voce fuori scena Patrizia Pozzi
citazioni musicali Roberto Vecchioni – W.A. Mozart
Ivana Ferri torna ad occuparsi di un teatro attento a problematiche sociali aperte e lo fa riunendo un gruppo di lavoro di rara sensibilità. “Il Mercante di luce”, bellissimo e toccante romanzo scritto da Roberto Vecchioni, narra del viaggio poetico di un padre e di un figlio. Ettore Bassi è il protagonista di questo particolare racconto, parole febbrili e piene d’amore, pronunciate da un padre al proprio figlio. Il tentativo di lasciargli un dono, il più grande possibile, oltre la felicità, il disamore e l’amore, la casualità di nascere oppure no, oltre tutto questo che è un frullar d’ali in una melodia alta e che ci portiamo dentro al di là del tempo dato. ‘Perché non importa quanto si vive, ma con quanta luce dentro’.
18 febbraio 2023
Teatro Koreja
ALESSANDRO
Un canto per la vita e le opere di Alessandro Leogrande
di Gianluigi Gherzi e Fabrizio Saccomanno
con Fabrizio Saccomanno, Giorgia Cocozza, Emanuela Pisicchio, Maria Rosaria Ponzetta, AndjelkaVulic
regia FABRIZIO SACCOMANNO
cura del progetto e consulenza artistica Salvatore Tramacere
coproduzione Ura teatro
Alessandro è il racconto della vita, delle imprese, delle opere di un intellettuale straordinario. È racconto di un giovane che sceglie di tenere gli occhi aperti sulla realtà che lo circonda, di dedicare la propria vita a donare luce a quello che rimane oscuro e nascosto nei luoghi più terribili, d’impegnarsi a smontare gli stereotipi e le frasi fatte con cui allontaniamo da noi i drammi che percorrono il nostro presente, di stare sempre e comunque dalla parte degli “Ultimi”. Alessandro è Taranto. Alessandro è viaggio nei ghetti dei migranti, persi nelle campagne. È viaggio infaticabile nei luoghi delle frontiere e dei muri. Alessandro è meraviglia di fronte a un quadro. È pratica altissima di una “pietas” dello sguardo. Alessandro è un compagno di viaggio in questi tempi difficili, una fonte inesauribile d’ispirazione. Alessandro è teatro pulsante, dove memoria, presente e utopia non sopportano mai, come in tutta la sua opera, di essere separati.
9 marzo 2023
Meridiani Perduti
Sara Bevilacqua
STOC DDO’ – IO STO QUA
drammaturgia Osvaldo Capraro
disegno Luci Paolo Mongelli
organizzazione Daniele Guarini
regia SARA BEVILACQUA
SPETTACOLO VINCITORE DE “LE VOCI DELL'ANIMA” 2022 -Premio Voce dell'Anima 2022 - Premio Sezione Teatro 2022 – Premio della Critica 2022
Michele Fazio non ha ancora compiuto sedici anni quando viene colpito per errore durante un regolamento di conti tra clan rivali. La vita di Lella, da quella sera, muta radicalmente direzione. Giorno dopo giorno, con la sola presenza di madre ferita, impone le esigenze della giustizia ai clan, denunciando, testimoniando, puntando gli occhi negli occhi di chi vuole imporle il silenzio: io non fuggo, e nemmeno chiudo la porta di casa: “Stoc ddò”. Da dove, Lella, ha tratto la forza per combattere una guerra che non l’ha mai vista abbassare lo sguardo? Dall’esempio di sua mamma, cumma’ Nenette, donna determinata nell’educare i figli alla sostanza delle cose. Dal sostegno del marito Pinuccio, della famiglia e della gente del quartiere. Ma, soprattutto, dal dialogo mai interrotto con Michele, il garzone allegro, l’angelo di Bari Vecchia. Un dialogo, quello con suo figlio, che nessun ostacolo riuscirà mai a impedire, nemmeno la morte.
26 marzo 2023
TSA – Teatro Stabile d’Abruzzo / Stefano Francioni Produzioni
Giorgio Pasotti
RACCONTI DISUMANI
da Franz Kafka
adattamento Emanuele Maria Basso
musiche Pivio e Aldo De Scalzi
scene Alessandro Gassmann
costumi Mariano Tufano
light designer Marco Palmieri
videografie Marco Schiavoni
musicisti Aldo De Scalzi - synth, chitarra acustica, Pivio - synth, percussioni, Luca Cresta - piano, fisarmonica,
Claudio Pacini - synth, percussioni cromatiche, Edmondo Romano – clarinetto, Daniele Guerci - violino, viola, Arianna Menesini – violoncello, Dado Sezzi - percussioni
uno spettacolo di ALESSANDRO GASSMANN
Due straordinari artisti come Alessandro Gassmann e Giorgio Pasotti si misurano con le parole di Franz Kafka, due “racconti disumani” per parlare, Pasotti interpretando e Gassmann dirigendo, agli uomini degli uomini. “Una relazione per un’Accademia” e “La tana”, due storie di animali, sembrerebbero, una che mette a nudo la superficialità di un modo di essere attraverso comportamenti stereotipati e facili, l’altro che racconta quel bisogno di costruirsi il riparo perfetto che ci metta al sicuro da ogni esterno.
‘’Una relazione per un’Accademia’’ è stato pubblicato la prima volta nel 1917, protagonista una scimmia che racconta come, in cinque anni, si adegua al sistema umano per uscire dalla gabbia nella quale l’hanno rinchiusa dopo la cattura e guadagnare un fac-simile di libertà; la narrazione in prima persona, divertita e distaccata, ripercorre lo studio delle abitudini degli uomini che con sorprendente facilità possono essere imitate e replicate. ’’La tana’’ è uno degli ultimi racconti dell’autore boemo Franz Kafka, è stato scritto durante la sua permanenza a Berlino nel 1923, e pubblicato postumo ed incompiuto per la prima volta nel 1931; ìrcconta del continuo, disperato sforzo intrapreso dal protagonista, per metà roditore e per metà architetto, di costruirsi un’abitazione perfetta, un elaborato sistema di cunicoli costruiti nel corso di un’intera vita, per potersi proteggere da nemici invisibili. E, nel tentativo di lasciare tutto fuori, costruisce passaggi e corridoi, e nuovi tunnel che portano al niente dei vicoli ciechi, una ricerca della sicurezza ossessiva che genera solo ansia e terrore.
3 aprile 2023
Nicola Canonico per la Good Mood
Yari Gugliucci, Annalisa Favetti, Vera Dragone
L’OMBRA DI TOTÒ
autore Emilia Costantini
scene Carlo De Marino
costumi Laura Denavesques
coreografie Lorena Noce
luci David Barittoni
adattamento e regia STEFANO REALI
“O mio dio! Ma quello è… sì quello è proprio lui…”
Napoli, 17 aprile 1967, giorno del funerale di Totò. Nella folla che si accalca lenta, accaldata, ondeggiante in piazza Mercato davanti alla Basilica di Santa Maria del Carmine Maggiore, un fiume di gente attonita, addolorata e scomposta rende l’estremo omaggio ad Antonio de Curtis, morto due giorni prima a Roma. La Questura parla di centoventimila persone, una ressa incredibile ma non imprevedibile, che rende difficile, quasi impedisce alla compagna dell’attore, Franca Faldini, e alla figlia Liliana di seguire la bara. Una donna col fazzoletto nero in testa lancia un grido stridulo, additando un individuo che procede lento dietro al feretro. “Sì! Oddio! È proprio lui”. Un uomo esclama: “Guardate là! Totò è vivo! Totò non è morto! è resuscitato!”. Gli fa eco un’altra popolana che stringe il rosario tra le mani… emozionata, il fiato strozzato in gola, le manca il respiro, si piega sulle gambe e sviene. Ma che sta succedendo?
Il personaggio che viene indicato è praticamente sconosciuto ai più, ma per molti anni è stato a fianco del grande attore: lo ha seguito, sostenuto e spesso sostituito, soprattutto da quando Totò divenne completamente cieco. Dino Valdi (al secolo Osvaldo Natale) ne è stato infatti la controfigura, affezionata e devota. Durante il funerale, il secondo dei tre che furono celebrati in onore del defunto, Valdi viene avvicinato da una giornalista del quotidiano Il Mattino di Napoli che, incuriosita dalle urla e dagli svenimenti, gli chiede di rilasciargli un’intervista, proprio per raccontare, a modo suo, la vita del Principe della risata. Lo spettacolo teatrale è un’intervista immaginaria, che intende tracciare una biografia non autorizzata. La vita di Totò viene raccontata in maniera assolutamente inedita da colui che ne ha rappresentato l’ombra. L’umile Dino diventa, almeno una volta nella sua vita, improvvisamente e inconsapevolmente protagonista assoluto di una storia che non è la sua. Attraverso i suoi ricordi, riemergono i fatti e i personaggi del percorso artistico e familiare, pubblico e privato, del celebre attore.
15 aprile 2023
Inti
Luigi D’Elia
LA LUNA E I FALÒ
Il tempo non muore, il cerchio non è tondo
liberamente ispirato a LA LUNA E I FALO’ di Cesare Pavese
di Luigi D’Elia
scenografia Luigi D’Elia
disegno luci Davide Scognamiglio
regia ROBERTO ALDORASI
Un uomo, conosciuto da ragazzo come Anguilla, torna dopo lungo tempo nella sua terra natale. La ritrova divisa e ferita da una guerra ancora troppo vicina. Ritrova Nuto, il vecchio amico, complice e compagno di avventure e risate. Trova un ragazzino, Cinto, che abita nella sua vecchia casa ed è capace di parlare con l’invisibile. Tutto è lì, ancora lì, eppure è abitato da Altro, sospeso in una dimensione straniante e sfocata.
Anguilla, Nuto e Cinto, uniti indissolubilmente da un disegno che ignorano, lentamente si ritrovano ad attraversare questa terra tramortita dove qualcosa non torna, nulla è quieto e i conigli smuovono una terra di rimorsi e cadaveri senza pace.
Tra ricordi e vita reale, vecchi scherzi e parole sussurrate sotto la luna, lentamente scivoleranno in un sogno feroce e meraviglioso che li porterà così lontano da sfiorare, nelle maglie più luminose della memoria, un luogo sacro che va ben oltre i paesi, le identità, le Patrie.
Dopo molti anni di lavoro sul racconto della natura, D’Elia sposta il fuoco sull’umano, sulla ricerca interiore, sulle domande pressanti che hanno a che fare con il ricordare, con la memoria, privata e collettiva, approdando alla sua prima vera opera come autore. Lo fa in compagnia di Cesare Pavese, di un romanzo amato e di Roberto Aldorasi, regista e ricercatore, con il quale condivide quest’ultima creazione.
Una riscrittura del romanzo di Pavese che è un lavoro sulla memoria e l’oblio, sulle case e sulle identità, che ci fanno umani prima di tutto, sempre e perennemente in cammino. Verso cosa? Verso quale terra?
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