Febbraio 04, 2025

Redazione

Servizio di Emergenza urgenza 118: il bilancio del 2022. Da gennaio a dicembre 2022 la Centrale operativa del 118 di Brindisi ha gestito 57.412 richieste appropriate di soccorso su 68.340 chiamate. Nel 22,3% dei casi, 12.807 richieste, la risposta sanitaria si è conclusa senza l'invio dei mezzi di soccorso, con il consiglio del medico di centrale o l’attivazione della guardia medica.

Per 44.605 richieste, il 77,7% dei casi, è stato necessario l’invio di un'ambulanza: 33.693 sono stati gli interventi in casa e 3.861 quelli sulla strada. A tracciare il bilancio di un anno di attività del Servizio di Emergenza urgenza è il direttore del 118 della Asl di Brindisi, Massimo Leone.

Tra le patologie prevalenti, 10.239 (22,95%) sono stati gli interventi per problemi cardiocircolatori; 7.387 (16,56 %) per traumi e 5.156 (11,56 %) per cause respiratorie. Su 44.823 pazienti (per singola richiesta di soccorso possono essere coinvolte più persone, come negli incidenti stradali), 24.522 (54,7%) sono stati trasportati in ospedale e 20.301 pazienti sono stati trattati sul luogo dell’evento senza successivo trasporto in ospedale (45,3%).

"Questi dati - spiega Leone - riassumono l'attività complessiva del 118 che garantisce la necessaria continuità assistenziale territorio-ospedale senza determinare un iperafflusso al Pronto soccorso. In totale 33.108 pazienti hanno ricevuto una risposta sanitaria dalla Struttura sovradistrettuale 118 Brindisi senza trasporto in ospedale: 20.301 sono stati trattati sul luogo e 12.807 sono stati gestiti dalla centrale. Quindi, soltanto 24.522 persone, pari al 42%, sono state portate in ospedale".

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In Puglia le fattorie sociali potranno gestire agri-nido e agri-asili. Soddisfazione Cia per la nuova legge, “social farms” sono sempre più diffuse in tutta la regione. Nel Salento operativo uno dei primi agri-nido, in tutte le province pronte ad attivarsi molte strutture. “L’istituzione, in Puglia, degli agri-nido e agri-asili, approvata all’unanimità in Consiglio regionale, rappresenta un modello ed è un ulteriore passo in avanti per valorizzare il ruolo delle fattorie sociali e delle aziende agricole multifunzionali. Il nostro plauso va ai consiglieri regionali e, in particolare, ai firmatari della proposta di legge Cristian Casili, Rosa Barone, Grazia Di Bari e Marco Galante del gruppo M5S”. E’ Gennaro Sicolo, presidente di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani, a esprimere la propria soddisfazione e quella dell’organizzazione sindacale degli agricoltori per l’istituzione in Puglia degli agri-nido e agri-asili. In favore dell’approvazione definitiva della legge, che amplia e integra la disciplina vigente in materia di agricoltura sociale con la definizione e la promozione di attività di carattere educativo per la fascia di età 0-6 anni, CIA Puglia si era già espressa a novembre scorso, quando il vicepresidente regionale e presidente di CIA Salento, Benedetto Accogli, aveva espresso il plauso dell’organizzazione per il primo step superato dalla proposta con l’approvazione in Commissione Agricoltura. “Allora”, ha ricordato Accogli, “esortammo il Consiglio regionale a concludere l’iter, complimentandoci con i consiglieri Casilli e Metallo e ringraziando il presidente della Commissione, Francesco Paolicelli, e l’assessore regionale alla Scuola Sebastiano Leo”.

Importante, per il raggiungimento di questo risultato, è stato anche l’iniziativa proprio di CIA Salento, quando la direttrice Emanuela Longo e la titolare di un meraviglioso agri-nido salentino, Mariantonietta Agostinello, incontrarono l’assessore Sebastiano Leo per esporgli considerazioni e proposte riguardo all’istituzione di agri-nido e agri-asilo.

Nel testo della nuova legge, è specificato che le attività di agri-nido e agri-asilo possono essere svolte nell’ambito delle fattorie sociali. Le attività ordinarie di un nido o di un asilo tradizionali sono integrate con altre attività: laboratori di riciclo creativo, preparazione di prodotti alimentari, osservazione e cura dell’orto, sperimentazione di esperienze sensoriali in relazione ai profumi e alla manipolazione di fiori e piante, insegnamento del succedersi delle fasi temporali legate alle stagioni, insegnamento del concetto di pazienza e di percezione della natura, attraverso conoscenze tattili ed esplorative.

L’obiettivo è quello di un vicendevole rafforzamento delle aziende agricole più innovative e delle nuove modalità per la didattica tra la natura, le coltivazioni, a contatto con la terra e gli animali. La fascia d’età interessata dalle attività di agri-nido e agri-asili è quella che va da 0 a 6 anni. A offrire una tipologia assolutamente innovativa di servizi educativi saranno le fattorie sociali, attraverso personale adeguatamente formato e motivato. Gran parte delle attività di queste “scuole in mezzo ai campi” si svolgeranno all’aria aperta. Questo permette di cogliere innanzitutto due grandi vantaggi per i bambini: il primo consiste nel respirare aria buona, salubre; il secondo, anche in tempi di pandemia, è rappresentato da avere indici di pericolo per contagio da Covid enormemente inferiori a quelli che caratterizzano le più consuete strutture scolastiche tra quattro mura.

La legge stabilisce che i soggetti che svolgono queste attività formulino un progetto educativo basato su un approccio che si armonizzi con il contesto in cui si svolge la formazione e la vita relazionale del bambino, incoraggiando l'interazione con la natura.

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Con il concerto “Primavera in Classica” si apre la Stagione Concertistica promossa dalla Città di Mesagne in collaborazione col Teatro Pubblico Pugliese, si terrà venerdì 3 marzo presso il Teatro Comunale il primo dei quattro appuntamenti. Il maestro Andrea Crastolla – a pochi giorni dalla Festa della Donna – ha affidato l’esordio dell’atteso programma al duo femminile composto da Nevila Kalaja Herczegh al violino e Merita Rexha Tershana al pianoforte.

Nevila Kalaja, musicista originaria di Durazzo, è un’artista conosciuta e apprezzata dal pubblico albanese e italiano, con il quale ha mantenuto sempre un rapporto di vicinanza, merito della sua instancabile attività concertistica e delle numerose collaborazioni con prestigiose orchestre. L’artista ha ricevuto numerosi riconoscimenti culturali tra cui il titolo di "Membro Honoris ad Vitam" dal Centro Culturale Artistico Letterario - Città di Brindisi. Docente di violino presso l’Università di Tirana e direttrice artistica del Festival Internazionale di Musica di Durazzo, collabora con le ambasciate di tutto il mondo. Merita Rexha Tershana vanta una carriera di successi e un ampio apprezzamento di pubblico, tra appassionati, amanti e cultori di musica classica.  È vincitrice di numerosi concorsi e premi internazionali e svolge un un’attività concertistica molto intensa, che raccoglie puntualmente apprezzamento e favore in giro per il mondo. Attualmente è docente di Pianoforte presso l'Università delle Arti di Tirana e vicepreside della facoltà di Musica e Cattedra di Pianoforte.

“Ho voluto avviare la Stagione conferendo un’impronta prettamente classica, richiamandomi a una tradizione di cui Mozart e Beethoven sono i padri. Il programma del duo Kalaja-Tershana spazia poi fino a Zadeja, il compositore albanese del novecento storico considerato “padre della musica albanese”, e Kogoj, musicista sloveno espressionista. L’impronta classicista ha forgiato le scuole nazionaliste europee favorendo il processo di ampliamento armonico con i temi popolari e nazionali”; così il direttore artistico della rassegna, Andrea Crastolla, introduce i temi della prima serata.

L’inizio del concerto è fissato alle ore 20, l’ingresso in teatro alle ore 19.30. Per info vendita abbonamenti e biglietti: 339 1338519 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.www.teatropubblicopugliese.it. Il Botteghino del Teatro, in via Federico II Svevo a Mesagne, è aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 17 alle ore 20.

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SEMINE: COLDIRETTI PUGLIA, STABILI LE SUPERFICI A GRANO DURO IN PUGLIA OLTRE 1,2MLN ETTARI. Nel 2022 è crollato il raccolto del grano (-26%) a causa di siccità e costi produzione in tilt.

Nonostante lo scenario di incertezza a causa dei costi di produzione sempre più fluttuanti e del clima imprevedibile, sono stabili le semine di grano duro stimate su oltre 1,2 milioni di ettari in Puglia, la regione più cerealicola d’Italia. E’ quanto stima Coldiretti Puglia, sulla base di una verifica condotta nelle aree cerealicole della Puglia, dove le semine hanno registrato forti ritardi a causa dell’andamento climatico imprevedibile, tra caldo fuoristagione e improvvise quanto violente ondate di maltempo.

A causa della siccità e dei costi di produzione in tilt, è crollata la raccolta del grano in Puglia nel 2022 con una diminuzione del 26% rispetto all’anno precedente, quando ad essere più penalizzati con i maggiori incrementi percentuali dei costi correnti – continua la Coldiretti Puglia - sono state proprio le coltivazioni di cereali, dal grano all’avena, che servono al Paese a causa dell’esplosione della spesa di gasolio, concimi e sementi e l’incertezza sui prezzi di vendita con le quotazioni in balia delle speculazioni di mercato. La crisi ucraina e i suoi contraccolpi globali hanno messo in evidenza quanto l’Italia sia deficitaria su molti fronti per quando riguarda il cibo ed è costretta ad importare i 3/4 (73%) della soia, il 64% del grano tenero per biscotti e pane e il 44% del grano duro per la pasta.

La Puglia è il principale produttore italiano di grano, con 10milioni di quintali prodotti in media all’anno. La domanda di grano 100% Made in Italy si scontra con anni di disattenzione e di concorrenza sleale delle importazioni dall’estero, soprattutto da aree del pianeta che non rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale in vigore in Puglia ed in Italia, che nell’ultimo decennio – denuncia Coldiretti Puglia - hanno portato alla scomparsa di 1 campo su 5 con la perdita di quasi mezzo milione di ettari coltivati, con effetti dirompenti sull’economia, sull’occupazione e sull’ambiente.

Intanto, si registra il balzo dell’export della pasta pugliese nel mondo con un aumento delle vendite all’estero del 42,6% nei primi 9 mesi del 2022 – insiste Coldiretti Puglia - proprio sotto la spinta dell’allarme globale provocato dalla guerra in Ucraina sulla certezza e salubrità del cibo che ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico rappresentato dal cibo e dalle necessarie garanzie di qualità e sicurezza.Le migliori varietà di grano duro selezionate, da Emilio Lepido a Furio Camillo, da Marco Aurelio a Massimo Meridio fino al Panoramix e al grano Maiorca, sono coltivate dagli agricoltori sul territorio pugliese – aggiunge la Coldiretti regionale - che produce più di 1/4 di tutto il frumento duro italiano.

Gli acquisti di pasta fatta al 100% di grano made in Italy – sottolinea la Coldiretti - sono cresciuti ad un ritmo di quasi 2 volte e mezzo superiore a quello medio della pasta secca anche per effetto dello smart working e del lungo lockdown per combattere l'emergenza covid che ha costretto i cittadini in casa. Il risultato è che già oggi un pacco di pasta su 5 venduto al supermercato – precisa Coldiretti – utilizza grano duro coltivato in Italia, con la Puglia leader nella produzione dove si stima per la campagna ancora in corso un calo del 45% a causa del clima pazzo per le gelate e la siccità, ma di qualità ottima.

Le superfici seminate – aggiunge Coldiretti Puglia - potrebbero raddoppiare con la produzione di grano che deve puntare sull’aggregazione, essere sostenuta da servizi adeguati e tendere ad una sempre più alta qualità, scommettendo esclusivamente su varietà pregiate, riconosciute ormai a livello mondiale. Con gli interventi straordinari decisi dalla Commissione Ue può essere garantita anche in Puglia la messa a coltura di oltre 100mila ettari lasciati incolti per la insufficiente redditività, per gli attacchi della fauna selvatica e a causa della siccità che va combattuta con investimenti strutturali per realizzare piccoli invasi che consentano di conservare e ridistribuire l’acqua per aumentare la produzione aggiuntiva di grano duro per la pasta, di tenero per fare il pane e di mais per gli allevamenti.

Occorre lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali ma è necessario investire – aggiunge Coldiretti Puglia - per aumentare produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità ma serve anche contrastare seriamente l’invasione della fauna selvatica che sta costringendo in molte zone interne all’abbandono nei terreni e sostenere la ricerca pubblica con l’innovazione tecnologica a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento in risposta ai cambiamenti climatici.

Bisogna invertire la tendenza ed investire per rendere il Paese il più possibile autosufficiente per le risorse alimentari facendo tornare l’agricoltura centrale negli obiettivi nazionali ed europei, conclude Coldiretti nel sottolineare che nell’immediato occorre salvare le aziende agricole da una insostenibile crisi finanziaria per poi investire per aumentare produzione e le rese dei terreni.

PRODUZIONE CEREALI PUGLIA

 

Anni

2020

2021

2022

 

produzione raccolta - quintali

produzione raccolta - quintali

produzione raccolta - quintali

Tipo di coltivazione

 

 

 

 

    frumento tenero

 

393800

225000

213000

    frumento duro

 

9500800

9318000

6877000

    orzo

 

537550

538300

354730

      avena

 

547655

550655

483175

    mais

 

49735

51000

44250

    sorgo

 

3800

3800

3800

*Elaborazione Coldiretti Puglia su fonte dati Istat.

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Nel corso di un controllo finalizzato a garantire la sicurezza alimentare lungo la filiera della carne, la scorsa settimana i Carabinieri del NAS di Taranto hanno ispezionato una ditta di vendita di carni della provincia di Brindisi.

Durante l'ispezione i Carabinieri hanno rilevato la presenza di circa 800 kg di carne (suina, ovina, pollame e frattaglie) che, sebbene all’origine fresca e poi congelata successivamente nel medesimo stabilimento, così come confermato dai veterinari della ASL di Brindisi intervenuti immediatamente sul posto, è risultata non più idonea alla commercializzazione in quanto scaduta. Inoltre, la carne era conservata insieme ad altri alimenti destinati all’immediata commercializzazione, per cui i Carabinieri hanno proceduto al sequestro amministrativo dei prodotti alimentari per la mancata osservanza delle procedure di autocontrollo HACCP.

Al termine del controllo, il legale responsabile è stato segnalato all’Autorità Amministrativa competente e nei suoi confronti è stata elevata una sanzione amministrativa per un importo di 2000 euro.

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Ha chiuso i battenti da pochi giorni a Rimini il Campionato del Mondo della Pizza - Pizza senza frontiere, un evento che ha visto protagonisti pizzaioli provenienti da ogni parte del pianeta. La Puglia ha ottenuto un grande successo grazie al Maestro Antonio Resta. Antonio, per tutti i suoi amici e affezionati clienti semplicemente “Toni”, pizzaiolo di origini latianesi che insieme alla giovane moglie Signora Paola da alcuni anni gestisce la Pizzeria “Core Verace” di Via Castello nel borgo antico di Mesagne, è riuscito a conquistare ancora una volta la giuria internazionale composta da professionisti e responsabili delle maggiori catene di pizzeria in Europa, arrivando in finale e aggiudicandosi ben tre diversi importanti titoli di categoria nella gara di Pizza (“classica” – “napoletana classica” – “napoletana contemporanea”). Presentando un prodotto gustoso, genuino e fatto a regola d’arte, con ingredienti freschi e di qualità, Toni e Paola hanno sfornato sfiziose pizze dall’impasto a maturazione con biga e farine nobili campane condite dalla passione, amore e professionalità: ingredienti che ogni giorno ispirano Toni e il suo staff, che ha portato a questa prestigiosa gara i profumi e i sapori della nostra terra, secondo una tradizione rivisitata in chiave contemporanea.766ED663-F0D4-42A0-BACA-D2E4ADC1AE2E.jpg

 “Sono felicissimo di aver ricevuto questi premi, una grande emozione che ripaga di tutti i grandi sacrifici svolti durante i diversi anni di lavoro per soddisfare e coccolare la nostra clientela, attraverso un’offerta gastronomica di assoluta qualità con materie prime di eccellenza – ha dichiarato Toni Resta, patron della pizzeria Core Verace – passione, amore e professionalità sono gli ingredienti principali che mi hanno ispirato, portando così, a questa prestigiosa gara, i profumi e i sapori della nostra terra secondo una tradizione rivisitata in chiave contemporanea”.D083DBE0-137E-4F9A-AF4E-5BCD7CD2AD8E.jpg

 Pizzeria Core Verace è ubicata nel cuore del centro storico di Mesagne, punto di riferimento gastronomico per chi ama gustare numerose eccellenze che il territorio pugliese e non solo è in grado di offrire. Le materie prime di qualità selezionate magistralmente da Toni Resta sono gli ingredienti di un’offerta gastronomica ampia e curata in ogni dettaglio, autentica espressione di sapori e profumi genuini interpretati all’interno di una visione contemporanea e con una chiara anima identitaria.

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IL SEGRETARIO NAZIONALE UILA IN VISITA ALLO ZUCCHERIFICIO DI BRINDISI E A CONSERVE ITALIA DI MESAGNE. 

 
Il Segretario nazionale della Uila, Gabriele De Gasperis, dirigente di punta della Federazione nazionale dei lavoratori agroalimentari della Uil ha visitato stamani lo Zuccherificio Srb di Brindisi e la sede di Mesagne dell’azienda agroalimentare Conserve Italia, dove si è svolta anche una assemblea con gli iscritti alla Uil. Insieme a lui anche il segretario territoriale Uila Brindisi, Luigi Vizzino che ha presentato i lavoratori dei due siti produttivi del brindisino. Vizzino ha definito la visita del Segretario Nazionale “importante per il nostro territorio che custodisce eccellenze nella produzione agroalimentare e manufatturiero di grande rispetto. De Gasperis segue la contrattazione per entrambi i settori e il confronto con le aziende può solo portare valore aggiunto ai lavoratori”.  
“In questo momento particolare per il nostro Paese – ha dichiarato Gabriele De Gasperis - dopo due anni dalla crisi pandemica, un anno dall’inizio della guerra e con il più alto livello di inflazione degli ultimi trent’anni è necessario ripartire assolutamente dal nostro sistema produttivo, dalle sue eccellenze e soprattutto dal Meridione. La ripartenza deve avere una idea diversa di Paese che veda unite le varie zone che lo compongono. Ed è per questo che abbiamo deciso di visitare due eccellenze del territorio del brindisino: la raffineria Srb e lo stabilimento agroalimentare Conserve Italia di Mesagne che rappresentano due poli di eccellenza e un esempio come nel Meridione si possa fare industria e si possa creare ricchezza sul territorio. Il nostro è un punto di partenza – insiste De Gasperis - e un modo per sensibilizzare le istituzioni affinché considerino questi presidi produttivi due grandi opportunità per lo sviluppo e la crescita del territorio brindisino”. 
Attenzione particolare è stata rivolta ai lavoratori che nei due siti produttivi sono l’elemento fondamentale di una industria agroalimentare e manufatturiera di eccellenza. 
“I lavoratori sono vittima di un paradosso – ha riflettuto il Segretario Nazionale UILA - perché sono stati definiti solo due anni fa come essenziali, hanno con il loro sforzo e il loro impegno garantito la stabilità al Paese in un momento difficilissimo, hanno permesso agli italiani di portare il cibo in tavola in un momento drammatico per tutti e all’auspicio del “non torneremo come prima”, dopo due anni, ci ritroviamo con una situazione che è forse peggiore di quella che abbiamo vissuto nel 2019 in cui il potere d’acquisto di questi lavoratori viene drammaticamente eliminato dagli effetti dell’inflazione galoppante. Per questo – conclude - immaginiamo che si debba ripartire dal lavoro per dare delle risposte differenti rispetto a quelle che abbiamo avuto nelle ultime finanziare come quella approvata solo due mesi fa”. 
La giornata iniziata nello zuccherificio si è poi conclusa con una assemblea molto partecipata dei lavoratori iscritti Uil presso lo stabilimento di Conserve Italia a Mesagne. Un confronto costruttivo che ha posto le basi per il miglioramento delle condizioni di lavoro e la conoscenza dei futuri investimenti che verranno effettuati nell’azienda di trasformazione dei pomodori. 

Vertenza Maribrin, Toraldo (Flai): «I lavoratori vanno 

reintegrati tutti, impossibile sostenere il ciclo produttivo»
«I lavoratori della Maribrin vanno reintegrati tutti, non solo perché 
è impossibile garantire il ciclo produttivo, ma anche perché - alla 
luce dei finanziamenti ottenuti - non possono essere sempre e solo 
i lavoratori a fare sacrifici». Così il segretario generale della Flai 
Cgil Gabrio Toraldo si pronuncia sulla delicata vertenza dei 
lavoratori della Maribrin, anche alla luce degli esiti dell'incontro 
con la Task Force regionale per l'occupazione tenutosi il 31 gennaio 
2023 presso la sede della Presidenza della Giunta della regione 
Puglia.
Le parziali aperture dell'azienda non solo non soddisfano le 
richieste del sindacato, ma anche le esigenze produttive della 
stessa azienda. 
Nel corso dell'incontro Maribrin s.r.l. ha dato una parziale apertura 
sulla salvaguardia dei posti di lavoro dicendosi disponibile ad 
assumere 4 dipendenti, da marzo ad agosto di quest'anno, con la 
garanzia occupazionale delle 102 giornate lavorative e dichiarando 
la volontà di non voler abbandonare il sito di Brindisi nonostante le 
difficoltà dovute ai rincari esorbitanti e ad alcune condizioni di 
mercato tra cui i costi dell'energia ed ossigeno, cercando di 
studiare nuove soluzioni.
L’Azienda aveva comunicato l’assunzione di almeno 4 dipendenti 
per un riavvio parziale dell’attività ma il numero del personale -
come già espresso nel corso dell’incontro ma anche 
successivamente - risulta insufficiente per garantire un adeguato 
riposo fisiologico nelle coperture dei turni lavorativi h/24 che 
dovrebbero prevedere l’intero gruppo di lavoratori pre-esistente 
nel 2022. Infatti, i lavoratori assunti, in piena solidarietà nei 
confronti dei loro colleghi non ancora richiamati, hanno espresso, 
la necessità di una riassunzione di tutti i lavoratori, in quanto il 
ciclo produttivo stesso ha necessità di personale per la gestione, 
scongiurando anche loro l’ausilio di personale esterno che non 
appartiene a Maribrin.
Inoltre, a seguito delle nostre richieste, l’azienda aveva espresso 
parere negativo circa l'utilizzo di lavoratori in esubero, e quindi
l’utilizzo anche dell’unico lavoratore impiegato a tempo 
indeterminato ora in Naspi, presso altre aziende associate che 
lavorano nel settore dell’itticultura all'interno dello stesso gruppo.
Ad oggi il paradosso è che l’azienda utilizza lavoratori non di 
Maribrin per la preparazione dell’impianto e delle vasche e del 
sistema per la crescita degli avannotti. Cosa che potrebbero fare 
gli stessi dipendenti Maribrin aumentando il numero delle giornate 
lavorative anche ai fini previdenziali. Si richiede, infine, la 
riassunzione dell’unico lavoratore impiegato per la gestione del 
personale operaio di Maribrin e di tutto ciò che riguarda il sito non 
affidando a terzi la gestione.
Chiediamo quindi correttezza e senso di responsabilità sociale al 
«Gruppo Erede Rossi Silvio» azienda leader nel settore in Puglia ma 
anche in Italia che tanto sta ottenendo da questa Regione con 
autorizzazioni per investimenti ed efficientamenti energetici per il 
rilancio del sito in questione.
Restiamo in attesa dell’esito dell’incontro che si terrà il prossimo 
giovedì 2 marzopresso il Comitato SEPAC a Bari per definire il 
tutto. «Confidiamo - dichiara il Segretario generale Flai Brindisi 
Gabrio Toraldo – che l'apertura della Maribrin al dialogo possa 
essere totale con il reintegro di tutti i lavoratori che hanno sempre 
diligentemente fatto la loro parte. Non possono, tuttavia, essere 
sempre e solo i lavoratori ad essere sacrificati alla luce delle 
risorse erogate anche per garantire la loro piena occupazione».
 
Brindisi 28.2.2023
Gabrio Toraldo
Segretario Generale
Flai-Cgil Brindisi
 
 
 

Xylella, Caroli: “Una devastazione che ha reso interi territori spettrali. La Puglia è anche turismo paesaggistico. A Emiliano non interessa il ripristino dei luoghi”.

“Emiliano e il suo governo non smettono mai di vantare ovunque la Puglia sotto il piano turistico. Peccato che un terzo della nostra regione sia ormai, e da tempo, caratterizzato da paesaggi lunari, in cui i segni della devastazione portata dalla xylella sono ben visibili”. Lo afferma il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Luigi Caroli, che prosegue: “Interi territori diventati spettrali, in cui le distese di ulivi a perdita d’occhio sono ormai un lontano ricordo. Senza dimenticare che la xylella resta ancora una piaga mortale e che non accenna ad arrestarsi al punto che, nel prossimo futuro, altre zone della Puglia perderanno le loro caratterizzazioni e naturalistiche. Dalla Valle d’Itria, dove è davvero inimmaginabile osservare la bellezza di masserie e trulli in un contesto brullo, alla costa adriatica che va da Brindisi a Fasano per arrivare fino a Mola. Di chi sono le responsabilità di questa inerzia, se non addirittura arrendevolezza? Il governo Emiliano si dimostra incapace tanto di precorrere gli eventi, quanto di porre in essere azioni rapide ed efficaci rispetto a uno stravolgimento inesorabile degli assetti paesaggistici del territorio pugliese. La Puglia non è solo mare ma, negli anni, ha saputo diversificare la propria offerta turistica diventando attrattore a 360 gradi capace di rispondere alle molteplici e variegate domande dei milioni di turisti che, ogni anno, visitano la nostra splendida regione. Sull’aspetto paesaggistico, tuttavia, non è più possibile tollerare immobilismo. Non ci si può permettere oltre di abbandonare vaste porzioni di territorio e di non operare per cancellare le devastazioni che hanno subito in questi ultimi anni”, conclude Caroli.