Redazione
Martedì 28 febbraio dalle 16.00 “Tante voci al museo”
Martedì 28 febbraio alle 16.00 il Museo Archeologico di Francavilla Fontana accoglierà “tante voci” di ragazze e ragazzi che frequentano la sede cittadina del Centro Provinciale Istruzione per Adulti.
L’iniziativa, a cura della sede francavillese del CPIA di Brindisi in collaborazione con il MAFF e con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, è nata con lo scopo di condividere e includere culture differenti contaminando il racconto del patrimonio storico e artistico cittadino.
Ragazze e ragazzi, giunti in Italia da angoli diversi del mondo, in queste settimane hanno avuto modo di apprendere e conoscere da vicino la storia, le tradizioni e l’arte di Francavilla Fontana. Conclusa la fase di studio, hanno ora l’occasione di svestire per un giorno i panni degli allievi per guidare il pubblico in una visita guidata gratuita all’interno del museo.
In contemporanea, nell’atrio del Castello ci saranno i confetti ricci di Giovanni Tardio. Il racconto della cultura e delle tradizioni non poteva che comprendere anche la gastronomia. Per questo Tardio ha incontrato le ragazze e i ragazzi per illustrare la storia di questo prodotto d’eccellenza francavillese recentemente diventato presidio Slow Food e mostrarne la produzione.
All’evento interverranno il Sindaco Antonello Denuzzo, l’Assessore Sergio Tatarano, la Dirigente Scolastica Rosetta Carlino, la referente della sede francavillese Antonella D’Ippolito, il Direttore Scientifico del MAFF Gert-Jan Burgers, l’archeologo Arturo Clavica e il docente Francesco Soleti.
Il CPIA, Centro Provinciale Istruzione per Adulti, è una Istituzione Scolastica Statale che si rivolge alla popolazione adulta per favorire l’innalzamento dei livelli di istruzione, svolgendo anche attività di Ricerca, Sperimentazione e Sviluppo.
“Siamo particolarmente fieri – dichiara l’Assessore Sergio Tatarano – di questa iniziativa che contiene un messaggio di accoglienza straordinario ed è un concreto segnale di apertura a chi proviene da luoghi lontani, segnale particolarmente importante in un momento storico che ci racconta eventi drammatici che ognuno di noi deve con tutte le proprie forze scongiurare.”
La partecipazione all’evento è libera e gratuita.
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PREZZI: COLDIRETTI PUGLIA, DA GRANO A PANE AUMENTANO FINO A 13 VOLTE
PREZZI: COLDIRETTI PUGLIA, DA GRANO A PANE AUMENTANO FINO A 13 VOLTE.
Dal grano al pane il prezzo aumenta di 13 volte per effetto delle speculazioni e delle importazioni selvagge di prodotto dall’estero con pagnotte e panini spacciati come italiani all’insaputa dei consumatori. A denunciarlo è la Coldiretti Puglia, quando il grano tenero non è stato quotato ad Altamura e a Foggia, ma si registrano tensioni al ribasso anche per il grano duro per fare pane e pasta.
Un chilo di grano tenero in Puglia è venduto a circa 32 centesimi mentre un chilo di pane costa in media 4 euro al chilogrammo. Peraltro i prezzi al consumo – continua la Coldiretti regionale – non sono mai calati negli ultimi anni nonostante la forte variabilità delle quotazioni del grano che per lungo tempo sono state al di sotto dei costi di produzione. Una dimostrazione che a pesare sul prezzo finale del pane per oltre il 90% sono altri fattori come l’energia, l’affitto degli immobili ed il costo del lavoro piuttosto che la materia prima agricola.
Una situazione che evidenzia le difficoltà delle aziende agricole costrette a fare i conti – sottolinea la Coldiretti regionale – con compensi in calo e alle prese con i problemi causati alle produzioni dalla siccità e dagli sbalzi termici estremi legati ai cambiamenti climatici.
Ai danni alle colture si sommano poi gli aumenti dei costi, a partire dal riscaldamento delle serre, ma anche dei carburanti, dell’energia, i fitofarmaci e i fertilizzanti, fino agli imballaggi, con gli incrementi che colpiscono dalla plastica per le vaschette, le retine e le buste, alla carta per bollini ed etichette fino al legno o al cartone ondulato per le cassette.
Le superfici seminate – aggiunge Coldiretti Puglia - potrebbero raddoppiare con la produzione di grano che deve puntare sull’aggregazione, essere sostenuta da servizi adeguati e tendere ad una sempre più alta qualità, scommettendo esclusivamente su varietà pregiate, riconosciute ormai a livello mondiale. Con gli interventi straordinari decisi dalla Commissione Ue può essere garantita anche in Puglia la messa a coltura di oltre 100mila ettari lasciati incolti per la insufficiente redditività, per gli attacchi della fauna selvatica e a causa della siccità che va combattuta con investimenti strutturali per realizzare piccoli invasi che consentano di conservare e ridistribuire l’acqua per aumentare la produzione aggiuntiva di grano duro per la pasta, di tenero per fare il pane e di mais per gli allevamenti.
Per ridurre la volatilità e stabilizzare i prezzi occorre – afferma la Coldiretti regionale - realizzare rapporti di filiera virtuosi con accordi che valorizzino i primati del Made in Italy e garantiscano la sostenibilità della produzione in Italia con impegni pluriennali e il riconoscimento di un prezzo di acquisto “equo”, basato sugli effettivi costi sostenuti. Una necessità – conclude la Coldiretti - per ridurre la dipendenza dall’estero da dove oggi arrivano oltre 6 chicchi di grano su 10 consumati in Italia.
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La maggioranza delle persone non vuole che sia risolto con il sangue il problema della presenza dei cinghiali
La maggioranza delle persone non vuole che sia risolto con il sangue il problema della presenza dei cinghiali nei centri abitati, sulle strade e nelle campagne causato dall’emergenza rifiuti e dall’avere introdotto negli scorsi decenni i cinghiali alloctoni, più prolifici, a uso e consumo dei cacciatori. Così l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) a commento del vertice di venerdì scorso tra il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, e i presidenti di Coldiretti, Federparchi, Fondazione Una e Agrivenatoria Biodiversitalia.
I cinghiali sono ormai anche una carta da giocare per le pretese di alcune categorie, da ultimo gli agricoltori e allevatori, assecondate per motivi elettorali e risarcite a caro prezzo con denaro pubblico laddove non adottano, spesso, gli opportuni strumenti di prevenzione.
«Il ministro Lollobrigida organizza vertici con agricoltori e cacciatori, aspettiamo anche noi il nostro turno», dichiara il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «Come associazione a tutela degli animali chiederemo di essere ascoltati, vedremo se accoglierà il nostro invito, posto che la maggioranza degli italiani ama gli animali e non vuole cacce e braccate, sangue e morte».
L’Oipa ricorda come il responsabile dell'Area Ambiente e territorio della Coldiretti, Stefano Masini, nel giugno del 2021 arrivò a chiedere una normativa nazionale in grado di permettere l'abbattimento dei cinghiali con semplici ordinanze dei Sindaci, evitando gestioni differenti tra le Amministrazioni regionali e comunali. «Per arginare il fenomeno basterebbe che gli agricoltori dotassero le piantagioni di strumenti protettivi e di dissuasione e che si smettesse di fare strage degli ungulati quando è attestato da studi scientifici che più se ne abbattono più di moltiplicano», spiega Comparotto.
Tra gli interventi cruelty-free atti a contenere la presenza dei cinghiali l’Oipa ne ricorda alcuni: barriere lungo le strade, dissuasori acustici, dossi nella viabilità minore, corridoi ecologici, recinzioni, o “shelter”, a protezione di alcuni tipi di colture (come frutteti, uliveti, vigneti). Nei centri urbani il problema può e deve essere affrontato con una migliore gestione della raccolta rifiuti, possibilmente introducendo la raccolta porta a porta, e la chiusura di tutti i varchi dei parchi e delle riserve che insistono sugli abitati.
Da sottolineare infine che è stata avviata la sperimentazione di metodi contraccettivi per contenere il numero della fauna selvatica (v. la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del decreto del Ministero della Salute che l’autorizza), una nuova frontiera amica degli animali, esseri senzienti ora tutelati anche dalla Costituzione all’articolo 9.
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TURISMO ENOGASTRONOMICO: PUGLIA, ASSAPORA LA MERAVIGLIA
Puglia, il luogo ideale tutto l’anno per il turismo enogastronomico. Da oggi è disponibile on line cliccando su https://youtu.be/bzEwcvkqpMg il terzo spot in lingua inglese della campagna di comunicazione 2023: Puglia, assapora la meraviglia, a cura della Regione Puglia e dell’Agenzia Regionale del Turismo Pugliapromozione.
Nell’immaginario turistico collettivo, l’offerta eno-gastro-turistica pugliese si contraddistingue per genuinità, spontaneità ed approccio tradizionale alla produzione. La ricchezza e la varietà delle produzioni agroalimentari e vitivinicole della Puglia sono un ottimo punto di partenza per la costruzione di un prodotto turistico a tema enogastronomico.
La Puglia è ai primi posti in Italia per la produzione di vino e di olio di oliva. Inoltre, la Puglia possiede una fitta rete di ristoranti e trattorie di qualità che rappresentano una cucina tanto variegata quanto lo sono le diverse aree territoriali della Puglia, dai rilievi della Daunia fino al Capo di Leuca.
“Le nostre tipicità enogastronomiche e una tradizione culinaria affermata sono una garanzia di qualità per il brand Puglia, in Italia e nel mondo – afferma Gianfranco Lopane, assessore al Turismo della Regione Puglia - . Una grande opportunità per tante imprese ed operatori turistici che promuoviamo ora con un nuovo contenuto di comunicazione.
Dal Gargano al Salento, passando per i paesaggi naturali della Terra delle Gravine e per la Valle d’Itria, l’offerta enogastronomica pugliese può contare su oltre 10 mila ristoranti, quasi 200 masserie didattiche, 1.800 agriturismi e circa 50 mila aziende a superficie vitata, numerosi luoghi del gusto tra musei, frantoi e birrifici, oltre che sui DOP, Igp e più di 300 prodotti riconosciuti tradizionali. La Regione Puglia è accanto a queste importanti realtà per ampliare l’esperienza dei viaggiatori e per affrontare le sfide che arrivano dal mercato, penso in primis alla difficoltà nel reperimento di personale nel mondo della ristorazione e dell’accoglienza”.
“Il lavoro del prossimo futuro sarà, quindi, orientato alla qualificazione dell’offerta, anche in ottica di formazione professionale e ricerca dell’eccellenza – prosegue l’assessore Lopane - . Temi che hanno già animato diverse iniziative, come quella con Identità Golose negli Istituti alberghieri pugliesi, e che andremo a dettagliare nei tavoli di consultazione con i rappresentati di categoria e gli operatori economici nel contesto dell’aggiornamento del Piano strategico del Turismo”.
Sono due gli obiettivi generali per sviluppare il prodotto enogastronomico. Da un lato, valorizzare la componente enogastronomica a 360° verso il grande pubblico e rendere fruibile ai turisti che viaggiano con motivazioni differenti (mare, arte e cultura, natura, tradizione e folklore) la pluralità di esperienze enogastronomiche disponibili lungo tutto il territorio. Dall’altro, attivare azioni volte all’incremento delle presenze dei turisti che si muovono con motivazione enogastronomica pura. La forte propensione dimostrata nelle indagini di mercato verso la scelta della Puglia come meta eno-gastro-turistica dimostra quanto possa essere attrattivo il tema, anche per una domanda in crescita come quella del turista enogastronomico puro.
“Il turismo enogastronomico è strettamente legato al territorio – dice Luca Scandale, direttore generale dell’Agenzia Regionale del Turismo Pugliapromozione - essendo una delle più importanti espressioni di valori culturali e identitari. La finalità principale del nostro lavoro sarà quella di trasformare il prodotto enogastronomico pugliese in una componente chiave dell’offerta turistica regionale e far sì che, da mero elemento accessorio di viaggio, diventi motivazione principale, contribuendo a diffondere l’immagine della Puglia come destinazione enogastronomica”.
Il target al quale si rivolge lo spot è il potenziale turista enogastronomico con un’età che va mediamente dai 30-35 ai 65 anni e vuole vivere un ventaglio di esperienze: dal food truck al ristorante stellato. Insomma, il turista enogastronomico è un viaggiatore che desidera vivere un insieme variegato di esperienze e l’enogastronomia, già di per sé multisensoriale e culturale, soddisfa al meglio questo suo bisogno. Grande interesse suscitano i luoghi di produzione pugliesi, sempre più organizzati per l’accoglienza turistica in aziende vitivinicole, birrifici, frantoi, caseifici, pastifici come luogo in cui gustare e, soprattutto, poter conoscere origini e modalità di produzione dei prodotti tipici pugliesi.
Lo spot, on line da oggi e presentato in anteprima alla BIT di Milano, è a cura di Paolo Marchi, gastronomo, ideatore e curatore di “Identità Golose”, inviato di “Striscia la Notizia”, ed è stato realizzato da MagentaBUREAU srl, con il coordinamento di Pugliapromozione. Accoglienza, autenticità, sapori e tradizioni, bellezza della destinazione, produzioni locali di alta qualità/eccellenze, riconosciute su piano nazionale e internazionale sono racchiusi in questo spot che potrà stimolare un viaggio in Puglia. Sarà fruibile, oltre che su Youtube, anche sugli account Facebook e Instagram di Assessore Lopane, Regione Puglia, WeAreinPuglia, Puglia365 a partire dalle ore 11 in poi.
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Cgil. ASL BR: la situazione di stallo nella Governance sanitaria è ormai intollerabile
La Regione nomini subito un Direttore ASL BR: la situazione di stallo nella Governance sanitaria è ormai intollerabile. La Regione nomini subito un Direttore Generale per dare risposte celeri all’enorme bisogno di salute della popolazione Brindisina.Le dimissioni del Direttore Generale ASL hanno scatenato una querelle che rischia di disorientare i Cittadini/Utenti quando invece sarebbe auspicabile aprire un serio focus sul cattivo stato di salute in cui versa la sanità Brindisina.
Da tempo, per la verità, la FP CGIL Brindisi prova a rappresentare le numerose criticità che derivano da una insufficiente programmazione gestionale ed organizzativa. Una fotografia della situazione attuale che esprime anche il divario nellacapacità di fornire il livello standard di prestazioni a svantaggio della nostra provincia rispetto al resto del Paese e dellastessa regione. Un dato per tutti: il 50% dei residenti in Provincia di Brindisi affetti da neoplasia si reca fuori per diagnosie cura. E come categoria vorremmo poter discutere su come elaborare un piano gestionale che sappia traguardare il “benesserecollettivo” dei dipendenti sempre più stremati dai carichi di lavoro e soprattutto il diritto costituzionale, valevole ergaomnes (compresi i cittadini che non possono permettersi di ricorrere alle cure private ovvero all’intramoenia), dei cittadinialle cure migliori possibili.Pertantovorremmo capire come la ASL intende programmare l’attività sanitaria dopo lo scenario determinato dalla epidemia daSARS – CoV – 2 che ha comportato, negli ultimi tre anni e più, un drastico allentamento dell’attenzione sulle patologiecronico degenerative come la onco- ematologia.
È bene evidenziare che, ogni anno, nella nostra Provincia oltre 2400 persone ricevono la diagnosi di cancro e 1000 sono i decessi a causa di tale malattia, ed in tutto nella nostra provinciavivono 12.500 pazienti con diagnosi di tumore, su un totale di 393.000 abitanti; vorremmo capire come si potenzia l’attività di prevenzione e quali investimenti si intendono adottare considerato che itassi di incidenza dei tumori potrebbero avere una drastica impennata nei prossimi anni tenuto conto che la crisi energeticain atto e la carenza di gas ha comportato un notevole aumento dell’uso del carbone: i dati forniti nella relazione dell’ARPA Puglia sulla qualità dell’aria del dicembre 2022 vengono riportati in modo inequivocabile gli sforamenti dei valori soglia dei principali inquinanti che ci inducono purtroppo a pensare che ci sarà il danno sanitario così come avvenuto in passato; vorremmo capire come si vuole affrontare il dramma della mobilità passiva nazionale e infraregionale.
Sono troppi i viaggi della speranza dei Brindisini in altre strutture, fino ad arrivare - come già detto - a registrare il dato più eclatantedel 50% dei residenti nella nostra provincia affetti da neoplasia che si reca fuori per diagnosi o cura;vorremmo capire come si intende definire e risolvere concretamente la vergogna delle lunghe liste d’attesa con esamiaddirittura non prenotabili. Molti sono ormai i processi di autoesclusione dalle cure di chi non ha possibilità di ricorrerealle cure private e questo lo riteniamo non solo insopportabile ma non degno di un Paese civile che all’art 32 della nostraCostituzione antifascista, nata dalla lotta di resistenza, prevede il DIRITTO ALLA SALUTE;
Vorremmo capire quando si vuole applicare il Piano di Riordino Ospedaliero tenuto conto che ad oggi si sono soprattutto soppressi servizi e posti letto senza attivare tutto ciò che era previsto dallo stesso piano. Ormai si chiude tutto. Si è appresoin queste ore che chiuderà pure l’ostetricia/ginecologia dell’ospedale Camberlingo di Francavilla Fontana. A tal riguardo, è importante osservare che la ristrutturazione della rete ospedaliera e territoriale della provincia di Brindisi ha avuto unforte ridimensionamento con una media posti-letto/per mille abitanti teorico – mai raggiunto - del 2,7 (tra chiusure emancate attivazioni ora siamo al misero 2,3 – 2,4 ) contro una media nazionale del 3,7 per mille abitanti e regionale del3,4. A ciò non è corrisposto nemmeno un adeguato potenziamento dei servizi territoriali; vorremmo capire quando si rivedranno i meccanismi di determinazione del fabbisogno di personale e individuare,nell’immediatezza, una risposta all’urgenza di risolvere o almeno mitigare le attuali gravi carenze d’organico. Tale drammatica carenza riviene in ragione del fatto che la ASL BR è tra quelle che più ha risentito delle restrizioni degliultimi anni dovuto al piano di rientro. E probabilmente, il deficitario Piano di Riordino della ASL BR è scaturito non dauno studio epidemiologico bensì è stato verosimilmente calibrato in base alla dotazione organica esistente; vorremmo capire cosa si intende fare per bloccare l’emorragia di professionisti (medici, infermieri, fisioterapisti, ecc.)che abbandonano la ASL BR per andare a lavorare altrove. Segno evidente di una mancata fidelizzazione dei lavoratorialla propria Azienda dovuto al fatto che si “lavora in cattività” a causa di uno stress psico-fisico insostenibile;vorremmo capire, pure, perché codesta Azienda si applica in modo anche eccessivo su aspetti “carrieristici” (molte volte- a nostro avviso - anche sbagliando gli atti) e molto meno nella gestione sanitaria che mostra tutte le sue criticità comedel resto evidenziate anche dalle cronache dei giornali; vorremmo capire quando si affronterà il tema dell’edilizia sanitaria o quando si aprirà un CANTIERE (uno) previsto daiprogetti finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza;vorremmo capire quando si risolveranno le vertenze in atto a cominciare da quella di sanitaservice (la ASL BR è sociounico ) che vede ancora non stabilizzati i Lavoratori che hanno prestato servizio e rischiato la propria vita per assicurarela corretta gestione dell’emergenza sanitaria da Covid 19. È grave anche dal punto di vista Etico non aver ancora risoltoil problema e questo vale per tutte le istituzioni responsabili (ASL, Sanitaservie e Regione);vorremmo, in definitiva, avere risposte e tavoli di confronto proficui su tutto questo e su tanto altro, per contribuirefattivamente a costruire condivise battaglie di sistema a tutela del nostro servizio sanitario pubblico e universale.
Per tutte le ragioni qui rappresentate e per tante altre non ancora affrontate, è opportuno che la Regione si decida anominare, senza indugio, il nuovo Direttore Generale allo scopo di assicurare in questo delicato momento la governance del sistema sanitario provinciale, indispensabile per imprimere un cambio di rotta utile a garantire il DIRITTO ALLA SALUTE dei Cittadini del nostro territorio. La FP CGIL vuole discutere di buone pratiche, di merito, di come traguardare risposte collettive evitando di sconfinare in considerazioni o appelli che nulla hanno a che fare con le prerogative dell’attività sindacale.
La Segretaria Provinciale
Chiara Cleopazzo
Rsa Ostuni. No alla riduzione dei contratti
La FpCgilBrindisi dichiara lo stato di agitazione per quanto accade in questi giorni in danno del personale in forze pressoLa FpCgil Brindisi dichiara lo stato di agitazione per quanto accade in questi giorni in danno del personale in forze pressoMedihospes Ostuni. La FpCgil Brindisi non firma esubero perché di fatto , rispetto alle figure del nuovo setting regionale, non ci sonoesuberi in termini di personale presente in servizio. Il centro e' attualmente a 50 ospiti, le fisioterapiste presenti sono solo 2 poiché una in congedo, gli oss sono 19 di cui 16 full time e 3 part time e 5 operatori con legge 104, quindi insufficienti per garantire h. 24 previsto nel nuovosetting.
Cio' e' avvalorato, infatti, dal minimo assistenziale garantito in questi giorni per le sostituzioni causa malattia chesi sono verificate. Gli educatori sono solo 2 nel centro per 50 ospiti.In ragione di cio, ' a nostro parere, ma soprattutto alla luce delle risultanze fattuali, non consta di nessun esuberoeffettivo e quindi vi comunichiamo lo stato di agitazione di tutto il personale presente e chiediamo alla ASL Brindisi diintervenire a tutela di lavoratori ed utenza prima che la coop. proceda a ridimensionare contratti e orari di servizionecessari per garantire i Lea nella RSA di Ostuni. Intimiamo inoltre ad ogni opportunità di ulteriori assunzioni o di straordinario o lavoro supplementare sucontratti da ridimensionare con intendimento unilaterale datoriale, ma senza effettiva necessità del centro, rispetto alleeffettive esigenze del personale abbinato ai turni di servizio da coprire.La FpCgil Brindisi non restera' a guardare dinanzi a tali scellerate scelte che non guardano al benessere organizzativo -gestionale dell' unica RSA attiva nella provincia di Brindisi.
Chiediamo alla ASL Brindisi di intervenire a tutela di lavoratori e dell’ utenza prima che la coop. proceda aridimensionare contratti e orari di servizio, ad oggi appena sufficienti a garantire i Lea all’interno della RSA. Parlando poi del personale di pulizia che consta di 5 ausiliari di supporto con 3 a 4 ore contrattuali giornaliereper un totale di 16 ore settimanali. Questi lavoratori da soli si occupano sia della pulizia che della sanificazione deilocali per piu' di 800 mt.di struttura , con operatività h. 2, e spesso sono costretti anche a coprire turni pomeridianiscoperti. Insomma carichi di lavoro insostenibili con un solo operatore in turno per tutta la struttura. Dal quadro innanzi prospettato, puittosto che ragioneristiche contrazioni della forza lavoro, sarebbe necessarioimplementare le ore al personale già in forze e/o provvedere a nuove assunzioni al fine di non giungere ai nuovi turnisempre con difficoltà. La FPCGIL non si pieghera' ad alcuna scelta datoriale in accettazione di contratti ridotti di giovani madrilavoratrici gia' in regime di part time, le quali vedranno decurtata la loro retribuzione in regime da fame per loro e i lorofigli dopo tanti anni di impegno e lavoro da valorizzare in continuità assistenziale per l' utenza fragile e bisognosa della Rsa di Ostuni Medhiospes. Il loro, attesa la assoluta carenza nei fatti di esigenza organizzativa, è un diritto acquisto che non può esseredecurtato senza il necessario consenso scritto del lavoratore.
La Segretaria Provinciale FP CGIL Brindisi
CHIARA CLEOPAZZO
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Ancora podio per la New Marzial Mesagne
LA NEW MARZIAL COLPISCE ANCORA.
Mesagne. Blitz nei cantieri edili
Blitz della polizia locale e dei carabinieri di Mesagne che hanno eseguito dei controlli presso i cantieri edili riscontrando delle anomalie. Al termine dei controlli tre persone soni state denunciate ed elevate contravvenzioni per la difformità dei regolamenti sulla sicurezza. Dunque, i militari dell’Arma, con l’ausilio degli uomini dell’ispettorato del lavoro e della polizia locale, hanno controllato un cantiere edile, riscontrando diverse anomalie tanto da presentare una denuncia alla magistratura nei confronti di tre persone. Le verifiche hanno evidenziato la regolarità delle opere dal punto di vista urbanistica, seppur con lievi difformità ritenute in ogni modo tollerabili. Purtroppo gli ispettori hanno riscontrato l'irregolarità dei ponteggi, risultati non a norma e privi delle misure di sicurezza come, ad esempio, i parapetti per l’uso e lo smontaggio delle impalcature. Oltre a queste inadempienze è stata accertata la presenza di cinque lavoratori in nero. In pratica non c'erano i documenti di assunzione. Gli ispettori del lavoro, inoltre, durante il controllo della documentazione hanno fatto emergere anche l’omesso avviamento dei lavoratori alle previste visite mediche e la mancanza, sul posto, di documentazione riguardante il montaggio delle impalcature. A conclusione delle attività ispettive è stata disposta la sospensione dei lavori, con diffida all'azienda esecutrice dei lavori edili a mettere in sicurezza i ponteggi. Infine, il comando della polizia locale ha emesso un'ordinanza nei confronti dei proprietari di un immobile in contrada Cazzanoce di sanare le irregolarità riscontrate durante un controllo.
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CONSUMI: COLDIRETTI PUGLIA, ARRIVANO CACIOCAVALLI DIPINTI A MANO CONTRO CIBO SINTETICO, CONSUMATORI E CONTADINI ALLEATI PER TUTELA CIBO LOCALE.
La prima assoluta del cacio painting con la casara Mariella Spinosa di Martina Franca. Contro il cibo sintetico arrivano caciocavalli, burrate e mozzarelle filate direttamente in città per sostenere la petizione lanciata da Coldiretti per promuovere una legge che vieti produzione, uso e commercializzazione del cibo costruito in laboratorio per cui sono state raccolte già 35mila firme in Puglia. A darne notizia è Coldiretti Puglia, in occasione della ‘prima assoluta’ del cacio painting, i caciocavalli dipinti a mano con colori alimentari dalla casara di Donne Coldiretti Mariella Spinosa che dalla stalla a Martina Franca ha portato la sua arte, appresa all’Istituto d’Arte di Monopoli, a Bari nel grande mercato regionale di Campagna Amica in Piazza del Ferrarese, nell’ambito della VIII^ Settimana del Consumatore, organizzata da Campagna Amica e dalle associazioni dei consumatori Casa del Consumatore, ACU, ASSOCONSUM, MC, MDC, UNC, con Giulia De Marco del Servizio Tutela Consumatori della Regione Puglia.
Da difendere secondo la Coldiretti Puglia c’è un sistema composto da 2mila stalle da latte pugliesi che garantiscono una produzione di 108.000 tonnellate di latte che esprime un valore di oltre 130 milioni di euro e oltre 40.000 tonnellate di formaggi che alimenta una catena produttiva lattiero-casearia regionale, o di euro ed occupa oltre 6.000 persone fra occupati diretti e indotto con una ricaduta positiva in termini di reddito e coesione sociale.
Dopo la carne Frankenstein – denuncia Coldiretti Puglia – è arrivato il pesce fuor d’acqua di mare e il latte senza mucche, nuovo simbolo dell’attacco alle stalle e all’intero Made in Italy a tavola portato dalle multinazionali del cibo, un’aggressione che, dietro belle parole come “salviamo il pianeta” e “sostenibilità, nasconde l’obiettivo di arrivare a produrre alimenti facendo progressivamente a meno degli animali, dei campi coltivati, degli agricoltori stessi, mentre il 94% dei pugliesi non si fida degli alimenti costruiti in laboratorio tra provette e processori, perché preferiscono mangiare solo cibo naturale coltivato e allevato (74%), manifestano consistenti dubbi sul fatto che siano sicuri per la salute (13%), mentre il 7% dei pugliesi lo boccia perché il cibo sintetico sfrutta comunque le cellule animali, secondo il sondaggio condotto sul sito puglia.coldiretti.it.
In pericolo c’è in Puglia un patrimonio di formaggi unico al mondo – riferisce la Coldiretti regionale - dove la Fattoria Puglia assicura un decisivo presidio di un territorio dove la manutenzione è assicurata proprio dall’attività di allevamento, con il lavoro silenzioso di pulizia e di compattamento dei suoli svolto dagli animali e un patrimonio dell'agroalimentare Made in Italy che in Puglia vanta ben 4 formaggi DOP, la burrata di Andria IGP e 17 specialità riconosciute tradizionali dal MIPAAF, con le specialità provenienti dalla Puglia come il Canestrato leccese, il Caciocavallo podolico Dauno, il Caciocavallo della Murgia.
La chiusura di un’azienda zootecnica significa anche che non riaprirà mai più, con la perdita degli animali e del loro patrimonio genetico custodito e valorizzato da generazioni di allevatori. Per questo è necessario intervenire subito per contenere il caro energia ed i costi di produzione con misure immediate per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro, conclude Coldiretti sottolineando che occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni.
INVICTA BRINDISI – MENS SANA MESAGNE = 76-72 t.s.
Sconfitta indolore per la Mens Sana Mesagne che nell’ultima partita della stagione regolare, perde a Brindisi sponda Invicta. Con la terza posizione in classifica già acquisita in chiave play off, i ragazzi di Capodieci hanno disputato una gara gagliarda, persa per alcuni episodi sfavorevoli e per la precisione di De Gennaro che nel tempo supplementare ha chiuso a suo favore l’esito dell’incontro.
L’Invicta Brindisi si presenta al completo recuperando gli infortunati, senza allenatore, ma con Leo a fare le veci. Inizio di marca biancoverde con Malvindi in primo piano, ma subito il Brindisi pronto al recupero con Ferrienti e De Gennaro. Scalera commette subito il terzo fallo e viene richiamato in panchina, poi è ancora De Gennaro a portare il primo vantaggio all’Invicta (13-11) ribaltando la tripla di Colucci. La partita scivola in equilibrio e il primo quarto si chiude sul 18-17. Il secondo quarto si apre con due triple del Brindisi che tenta la prima fuga (24-17), coach Capodieci decide per un quintetto verdissimo con il solo Prisciano a fare da balia a Campana, De Vincentis, Fanelli e Malvindi, tutti Under 19. I risultati arrivano subito, il canestro di Fanelli sigla un parziale aperto di 0-6 rimettendo la partita in equilibrio.
Ancora Malvindi sigilla il 30-30, poi le triple di De Gennaro e Piliego mandano le squadre negli spogliatoi (33-33). Al rientro in campo non si rompe l’equilibrio nel punteggio, la partita è dura, a tratti spigolosa, ma tutto sommato corretta. Il Mesagne tenta la fuga con Malvindi e De Vincentis (37-43), la tripla di Di Salvatore riavvicina le contendenti, ma Colucci e ancora De Vincentis portano gli ospiti al massimo vantaggio (40-48) con tre minuti da giocare. La tripla di Piliego chiude il terzo quarto con la Mens Sana in vantaggio 45-52. Un parziale di 7-0 in apertura dell’ultimo periodo, rimette le squadre in parità, Di Giorgio e Leo da una parte e Malvindi, Fanelli e Brizio dall’altra continuano a viaggiare a braccetto. La tripla di Colucci riporta il Mesagne a +4 (58-62) con quattro minuti da giocare. Gli ospiti si bloccano in attacco e non trovano più la via del canestro su azione. Due triple dell’Invicta ribaltano il risultato, ma è ancora il Mesagne a passare in vantaggio pur sbagliando quattro tiri liberi negli ultimi due minuti.
È più preciso il solito De Gennaro che realizza dalla lunetta i canestri del 66-65 con un minuto da giocare. Ancora imprecisi gli ospiti che commettono una serie di errori, ma pareggiano con Scalera (66-66) il quale nell’attacco successivo incappa in un fallo in attacco che consegna l’ultimo possesso al Brindisi con 14” da giocare. Nell’ultimo attacco i padroni di casa perdono palla su una forte pressione difensiva, Colucci recupera il pallone attraversa tutto il campo in palleggio, ma viene fermato da un evidente fallo non rilevato dagli arbitri, sbaglia una facile soluzione mandando le due squadre ai tempi supplementari. De Gennaro, il migliore in campo, la partita la decide da solo e così piazza due triple consecutive che creano l’allungo definitivo (73-67).
I mensanini non mollano ancora, la tripla di De Vincentis riporta gli ospiti a un solo possesso, ma i tiri liberi di Ferrienti chiudono definitivamente l’incontro. Vince l’Invicta Brindisi che ha sfruttato l’esperienza e la fisicità del suo organico, recrimina invece la Mens Sana Mesagne per aver sciupato la possibilità di chiudere l’incontro nei tempi regolamentari e per un arbitraggio davvero insufficiente. Il prossimo turno i mensanini osserveranno il turno di riposo prima della sosta del campionato in vista della fase di promozione in serie C. La Mens Sana, terza classificata, incontrerà la seconda del girone B con il fattore campo sfavorevole e torneranno a giocare nel Paladefrancesco domenica 26 marzo.
Invicta Brindisi: Greco, De Gennaro 24, Ranieri 2, Botrugno 5, Dario 2, Rizzo 4, Leo 7, Disalvatore 6, Castellito, Ferrienti 14, Longo 2, De Giorgi 10. Allenatore: S. Leo
Mens Sana Mesagne: Rollo 4, Ciccarese 4, Scalera 2, Piliego 6, Campana, Prisciano, Turchiarulo 2, De Vincentis 13, Malvindi 19, Mazzeo, Fanelli 9, Colucci 13. Allenatore: Angelo Capodieci.
Parziali: 18-17 15-16 12-19 21-14 10-6
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