Redazione
A Brindisi ritorna il carbone a causa della guerra
A Brindisi ritorna il carbone a causa della guerra e della scarsità di gas. E nella relazione dell’ARPA Puglia sulla qualità dell’aria del dicembre 2022 sono riportati gli sforamenti annuali dei valori soglia dei principali inquinanti. All’osservazione spiccano per il PM10 i 46 sforamenti di Torchiarolo-don Minzoni ma anche i 24 di Francavilla Fontana-Via Filzi (dove i dati dei primi cinque mesi dell’anno sono dichiarati Non Disponibili!), i 21 di San Pietro Vernotico-Stadio e i 20 di San Pancrazio-Via Deledda. Numeri che sono superiori a qualsiasi altra postazione della Regione. Non vi è alcun dubbio che quelli di Torchiarolo, San Pietro e probabilmente anche San Pancrazio Salentino risentano delle emissioni del polo industriale brindisino, soprattutto ora che la combustione del carbone è ritornata ai livelli del decennio scorso come dimostrato anche dall’incremento del traffico di carboniere negli ultimi mesi.
Ritornando l’uso del carbone ai livelli degli anni 2000, si deve ritenere che anche il danno sanitario ritornerà a quei livelli, cioè ai 28 decessi medi annui attribuibili al PM2.5 secondario della centrale a carbone Sud nell’area salentina, stimati in uno studio di ricercatori del CNR pubblicato nel 2015 e relativo alle emissioni del 2006! A questo deve aggiungersi il recente rilievo del Registro Tumori della ASL di Brindisi di un eccesso di 100 tumori in più all’anno rispetto al confronto regionale dal 2015 al 2019 nella nostra provincia. Il dato mostra quindi un maggior rischio oncogeno nella provincia, sia esso di origine ambientale, comportamentale, occupazionale. Quando il Rapporto poi mette a fuoco l’area SIN (Sito di Interesse Nazionale per le bonifiche), cioè sostanzialmente il capoluogo, si rinvengono eccessi significativi nei maschi per tumori della vescica, tumori dell’encefalo, del polmone, della pelle (non melanomi) e nelle donne per tumori alla mammella, polmone e leucemie.
E’ proprio di questi giorni la pubblicazione del VI rapporto SENTIERI, che da anni monitora lo stato di salute della popolazione dei SITI di INTERESSE NAZIONALI per le bonifiche, tra i quali Brindisi. L’aggiornamento conferma che le cause di morte per tutti i tipi di tumore sono in eccesso in entrambi i sessi negli anni considerati (2013-2017) così come per i tumori del sangue complessivamente valutati (leucemie, linfomi e mielomi). Lo stesso dato emerge per le morti per infarto del miocardio. Riguardo poi alle malformazioni congenite, lo studio conferma quanto già segnalato in passato. In particolare negli anni 2015-2018 la prevalenza delle malformazioni è superiore alla media regionale in modo significativo, in particolare quelle cardiache.
In base a questi dati di fonte istituzionale, l’aumento dei rischi ambientali con la ripresa del consumo di carbone non può di certo far stare tranquilli quanti hanno davvero a cuore la salute delle popolazioni. L’aumento delle emissioni cancerogene coincide con una condizione sanitaria oncologica peggiore di quella degli anni 2000. A parte l’aumento dei controlli (a riguardo ci domandiamo a che punto sia la rete di monitoraggio che ISPRA ha chiesto a Versalis di installare) e il potenziamento della rete assistenziale, sono necessarie politiche di incentivazione della produzione diffusa di energia da rinnovabili in modo da ridurre sempre di più il ricorso a combustibili fossili.
Associazione Salute Pubblica
CIBO SINTETICO: COLDIRETTI PUGLIA, PER SETTIMANA CONSUMATORE
Si mobilita la campagna che arriva direttamente in città per sostenere la petizione contro il cibo sintetico, lanciata da Coldiretti per promuovere una legge che vieti produzione, uso e commercializzazione del cibo sintetico per cui sono state raccolte già 35mila firme in Puglia. A darne notizia è Coldiretti Puglia, in occasione dell’inaugurazione del grande hub del cibo su Piazza del Ferrarese che per 3 giorni accoglierà la VIII^ Settimana del Consumatore, organizzata da Campagna Amica e dalla rappresentanza delle associazioni dei consumatori Casa del Consumatore, ACU, ASSOCONSUM, MC, MDC, UNC, con Giulia De Marco del Servizio Tutela Consumatori della Regione Puglia.
Dopo la carne Frankenstein – denuncia Coldiretti Puglia – è arrivato il pesce fuor d’acqua di mare e il latte senza mucche, nuovo simbolo dell’attacco alle stalle e all’intero Made in Italy a tavola portato dalle multinazionali del cibo, un’aggressione che, dietro belle parole come “salviamo il pianeta” e “sostenibilità, nasconde l’obiettivo di arrivare a produrre alimenti facendo progressivamente a meno degli animali, dei campi coltivati, degli agricoltori stessi, mentre il 94% dei pugliesi non si fida degli alimenti costruiti in laboratorio tra provette e processori, perché preferiscono mangiare solo cibo naturale coltivato e allevato (74%), manifestano consistenti dubbi sul fatto che siano sicuri per la salute (13%), mentre il 7% dei pugliesi lo boccia perché il cibo sintetico sfrutta comunque le cellule animali, secondo il sondaggio condotto sul sito puglia.coldiretti.it.
Dopo l’autorizzazione per il consumo umano concessa dall’autorità alimentare americana Fda ai filetti di “pollo” creati in laboratorio dalla Upside Foods, azienda statunitense finanziata da big della finanza mondiale come Bill Gates, Richard Branson e il fratello di Elon Musk – insiste Coldiretti - il rischio è una diffusione anche nell’Unione Europea dove già ad inizio 2023 potrebbero essere introdotte le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio che coinvolgono Efsa e Commissione Ue.
Un percorso da fermare in Italia come dimostra il successo della mobilitazione di Coldiretti a conferma della forte opposizione dei cittadini ai cibi artificiali, dalla carne al latte, dai formaggi al pesce, evidenziata dal Censis secondo cui si tratta di una realtà nettamente rifiutata in qualsiasi classi di età, titolo di studio, genere, area territoriale di residenza, livello di reddito. L’appello – ricorda la Coldiretti - è stato firmato insieme al premier Giorgia Meloni e al Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare da Ministri e Sottosegretari, Parlamentari nazionali ed europei, Sindaci, personalità della cultura dello sport e dello spettacolo, rappresentanti istituzionali di Regioni e Province, imprenditori e numerosi Vescovi.
Le bugie sul cibo in provetta confermano che c’è una precisa strategia delle multinazionali che con abili operazioni di marketing puntano a modificare stili alimentari naturali fondati sulla qualità e la tradizione, con la Coldiretti che sta dando battaglia poiché quello del cibo Frankenstein è un futuro da cui non ci si può fare mangiare.
L’ultima deriva a tavola arriva dalla Germania con i primi bastoncini di sostanza ittica coltivati in vitro senza aver mai neppure visto il mare, mentre negli USA con un’abile strategia di marketing si stanno buttando sul sushi in provetta. La società tedesca Bluu Seafood impegnata nel progetto – spiega Coldiretti – promette di ricreare in laboratorio la carne di salmone atlantico, trota iridea e carpa partendo da cellule coltivate e arricchite di proteine vegetali. Per ora in Germania si punta alla realizzazione di prodotti come bastoncini e polpette facendo biopsie ai pesci e creando masse di cellule autoriproduttive da confezionare poi per il consumo umano. Un business non indifferente se si considera che a livello globale – continua Coldiretti – ogni persona consuma oltre 20 chili di pesce vero all’anno, mentre gli italiani ne mangiano circa 28 chili pro capite, sopra la media europea che è di 25 kg.
Ma al lavoro fra provette e laboratori non ci sono solo i tedeschi della Bluu Seafood. Negli Stati Uniti – rileva Coldiretti - il colosso Nomad Foods, proprietario tra gli altri del marchio Findus Italia, ha firmato un accordo con la start-up californiana BlueNalu per studiare il lancio di pesce da colture cellulari, mentre la Wildtype di San Francisco ha raccolto capitali per 100 milioni di dollari per sviluppare un sushi da salmone coltivato in laboratorio programmando l’eventuale distribuzione tramite accordi con Snowfox, che gestisce una catena di sushi bar con 1.230 punti vendita negli Stati Uniti e con Pokéworks, che gestisce 65 ristoranti di poke, mentre in Corea del Sud la CellMeat sta lavorando sui gamberetti in provetta.
Si tratta – afferma Coldiretti regionale – di una deriva alimentare iniziata con la carne sintetica della società americana Beyond Meat.e sostenuta da importanti campagne di marketing che tendono a nascondere – evidenzia Coldiretti - i colossali interessi commerciali e speculativi in ballo per esaltare invece il mito della maggior sostenibilità rispetto alle tradizionali attività di allevamento e pesca.
Per quanto riguarda la carne da laboratorio ad esempio – aggiunge la Coldiretti – la verità che non viene pubblicizzata è che non salva gli animali perché viene fabbricata sfruttando i feti delle mucche, non salva l’ambiente perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali, non aiuta la salute perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare, non è accessibile a tutti poiché per farla serve un bioreattore e non è neppure carne ma un prodotto sintetico e ingegnerizzato.
La sostituzione del cibo naturale coltivato nei campi con quello creato in laboratorio attraverso chimica e bioreattori mette in pericolo il made in Italy a tavola a partire proprio dalla Dieta Mediterrenea – conclude Coldiretti -, giudicata universalmente come la migliore soprattutto dal punto di vista della salute dell’organismo. Un primato che trova un riscontro pratico nel fatto che l’alimentazione degli italiani basata sui prodotti della dieta mediterranea come pane, pasta, frutta, verdura, carne, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari ha consentito una speranza di vita tra le più alte a livello mondiale.
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Aperto il nuovo bando per l’assegnazione dei nuovi loculi cimiteriali
L’Amministrazione Comunale di Francavilla Fontana ha approvato il nuovo bando per l’assegnazione dei loculi e degli ossari che compongono l’edificio funebre pubblico realizzato tra il quarto e il quinto viale del Cimitero.
La domanda per la concessione potrà essere effettuata dal coniuge o, in assenza, da un parente prossimo in occasione della tumulazione del feretro. L’istanza potrà essere presentata anche dalle persone in vita residenti nel Comune di Francavilla Fontana con età pari o superiore ai 65 anni. La concessione, avente validità di 20 anni rinnovabili per una sola volta, prevede il pagamento di € 1750 per il loculo e di € 550 per ciascun ossario, entrambi comprensivi dei costi per l’estumulazione al termine del periodo di concessione.
In queste settimane gli uffici hanno completato l’istruttoria per l’assegnazione di loculi e ossari in base a quanto previsto dal precedente avviso pubblico. Tutte le domande presentate oltre il termine previsto dal precedente bando dovranno essere ripresentate nelle modalità indicate sul sito internet istituzionale.
La procedura sarà attiva sino all’assegnazione dei restanti 141 loculi e 140 ossari.
L’edificio funebre di recente costruzione è stato dotato degli allacci di luce e acqua ed è pienamente accessibile alle persone con mobilità ridotta. A differenza dei tradizionali colombari già presenti nel Cimitero, nel nuovo edificio la suddivisione dello sviluppo verticale è interrotta da due ballatoi raggiungibili tramite scala o ascensore.
Il fabbricato, che ospita 252 loculi e 168 ossari, è stato progettato per consentire alla cittadinanza di omaggiare il proprio defunto a prescindere dall’ubicazione del loculo, garantendo allo stesso tempo una adeguata visibilità e facilità di accesso. Per questa ragione non sono state previste differenziazioni nella tariffa di concessione.
“L’edificio funebre che abbiamo realizzato – dichiara il Sindaco Antonello Denuzzo – è stato uno dei primi obiettivi che ci siamo posti appena insediati. Abbiamo voluto investire su una costruzione accessibile e priva di barriere architettoniche perché è importante che tutti possano accedervi per portare un saluto ai propri cari. Le somme ricavate dalla concessione dei loculi e degli ossari ci consentiranno di investire sui servizi cimiteriali per migliorare la qualità e la fruibilità di questo luogo importante per la nostra Città.”
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Salva-legislatura. Azione: “La norma ammazza Decaro è sospetta d’incostituzionalità."
Salva-legislatura. Azione: “La norma ammazza Decaro è sospettata d’incostituzionalità. Basta silenzio, bisogno reagire al califfato” |
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Dichiarazione del Consigliere e commissario regionale di Azione Fabiano Amati e del capogruppo Ruggiero Mennea, con riferimento all’impugnazione della norma c.d. salva-legislatura, introdotta a scrutinio segreto con la legge di bilancio per il 2023. “Il disegno di Emiliano per ammazzare o piegare alla sua volontà la carriera politica di Decaro, è sospettato d’incostituzionalità. Eppure avevamo avvertito tutti i colleghi con toni accorati, compresi quelli del centrodestra che si prestarono a realizzare il disegno politicista di Emiliano e quelli che chiesero il voto segreto per consentire di nascondere nell’anonimato l’atto di scempio istituzionale. Con le istituzioni non si può giocare. Sono ormai scoperte le modalità usate dal Emiliano per resistere asserragliato nel suo sistema di potere, ma noi siamo prima di tutto cittadini e denunceremo il califfato e gli ostacoli posti al normale fluire della democrazia e delle sue regole d’alternanza. È l’ora di rompere il silenzio - commentatori, partiti, sindacati, associazioni di categoria, di cultura, di sport, svago, tradizioni ecc.. - perché tacere può assumere il significato di complicità. E chi si sarà reso silente, quindi complice, non potrà dire “io non c’ero e se c’ero non me n’ero accorto”. La Regione Puglia è affetta da gravi problemi su questione morale e inconcludenza nella maggior parte delle risposte da dare ai problemi. Non possiamo condurre in solitudine, né riusciremmo, una battaglia che riguarda tutti. Certo, ci fa piacere osservare la solidarietà sempre crescente dei cittadini sulle nostre iniziative di merito, ma ora abbiamo bisogno di sostegno e aiuto dalle persone dotate di energia per accendere un cambiamento. Noi continueremo imperterriti la nostra battaglia e attendiamo di stringere altre mani che come noi intendano indirizzarsi verso il buon governo, pur tra umani errori e mancanze”. --------------- |
In un mondo alla rovescia, agricoltori intensivi, cacciatori e armieri si definiscono “custodi della biodiversità”
in un mondo alla rovescia, agricoltori intensivi, cacciatori e armieri si definiscono “custodi della biodiversità”. Enpa: “Sono loro i nemici della fauna e dell’ambiente”
“E’ paradossale, sembra di stare in un mondo alla rovescia”. L’Ente Nazionale Protezione Animali interviene in merito all’evento “Custodi della biodiversità” organizzato per oggi da Agrivenatoria Biodiversitalia, Coldiretti, Federparchi e Fondazione UNA (armieri). Questi presunti custodi vorrebbero “gestire” fauna ed ecosistemi in modo antiscientifico e in una visione privatistica e venatoria che ci farebbe tornare indietro di decenni.
“È paradossale che si siano nominati custodi della biodiversità coloro che invece ne sono spesso nemici praticando agricoltura e zootecnia intensive, mentre occorre una nuova visione e una nuova agricoltura come ci impone la spaventosa siccità figlia dello stravolgimento del clima”, dichiara l’Enpa. “Surreale poi il coinvolgimento del mondo venatorio, cioè di chi la biodiversità la uccide per divertimento, anche attraverso forme primordiali di caccia come la braccata, fortemente lesiva nei confronti di tutta fauna selvatica, persino particolarmente protetta come il lupo, ad esempio. Proprio il lupo è l’unico grande predatore dei cinghiali, ma viene costantemente perseguitato nel suo habitat, vittima di una campagna allarmistica assolutamente infondata”.
A proposito di cinghiali, un recente rapporto dell'Ispra ha dimostrato che nonostante l’ incremento esponenziale degli abbattimenti di ungulati tra il 2015 e il 2021 (+45%, in totale ne sono stati uccisi 2 milioni), i presunti danni all'agricoltura sono aumentati. Questo semplice dato testimonia il fallimento totale delle politiche venatorie in temi così delicati e complessi come la gestione faunistica e la tutela della biodiversità. Riguardo l’allarme lanciato sugli incidenti con il coinvolgimento diretto o indiretto della fauna, in realtà i dati Asaps e Istat dicono che nel 2021 questi sinistri non rappresentano nemmeno lo 0,1% del totale.
Enpa ricorda che il deserto biologico provocato dall’agricoltura intensiva ha contribuito anche al dissesto idrogeologico e l’uso dei pesticidi stermina insetti – anche gli impollinatori - e la fauna minore, già in crisi dal taglio di alberi, prati e siepi. In Italia, secondo il recente rapporto biodiversità dell’Ispra, sono in stato di conservazione sfavorevole il 54% della flora e il 53% della fauna terrestre e l’89% degli habitat terrestri mentre continua il consumo di suolo, contro cui gli agricoltori per primi dovrebbero lottare. Un bollettino di guerra, insomma.
“Ma al posto di partire dai dati scientifici – aggiunge Enpa – in questo mondo alla rovescia si vuole sdoganare l’immagine del cacciatore ‘amico della natura’. Le doppiette sono invece responsabili di gravi squilibri ecologici a danno dei selvatici, grazie a pratiche come l’introduzione dei cinghiali provenienti dall’Est Europa in Italia e come la devastante politica dei ripopolamenti a fini venatori. Quei cacciatori che, tra l’altro, vogliono continuare ad inquinare persino le zone umide con i pallini di piombo a dispetto dei divieti imposti dall’Unione Europea”.
Proprio contro l’Europa il Governo si è posto non solo con la recentissima e permissiva circolare sull’utilizzo del piombo in violazione dei dettami dell’UE ma ancor prima, con il pretesto del controllo faunistico, ha autorizzato il mondo venatorio a sparare ovunque: nei centri abitati, nelle aree protette, a qualsiasi specie. Cosa risponderà l’Italia al duro richiamo europeo per giustificare queste scelte e che violano le Direttive comunitarie? Cosa dirà a proposito delle 18 specie in grave declino numerico che ancora finiscono nei carnieri dei cacciatori “custodi della biodiversità”?
Convivenza, prevenzione, scienza, ambiente, nuova agricoltura: queste le parole chiave per il futuro e per essere veramente custodi della biodiversità.
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Emergenza cinghiali, focus di Cia Due Mari con l’assessore Pentassuglia
L’emergenza cinghiali in Puglia e nel Tarantino: lunedì 27 febbraio 2023, alle 9.30, sarà questo il “focus” al centro dell’incontro che si terrà nella Masseria Grotte di Sileno, in contrada Le Grotte a Castellaneta. L’iniziativa, alla quale tra gli altri parteciperà l’assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia, è organizzata dall’Area Due Mari di Cia Agricoltori Italiani di Puglia. Al centro dell’evento, ci sarà l’analisi puntuale delle prospettive per il monitoraggio, la gestione e il contenimento del cinghiale sul territorio regionale. In apertura dei lavori, dopo i saluti di Pietro De Padova e Vito Rubino (rispettivamente presidente e direttore di Cia Area Due Mari) e l’introduzione di Gennaro Sicolo (presidente Cia Puglia e vicepresidente nazionale Cia Agricoltori Italiani), interverranno Domenico Campanile (dirigente della sezione Gestione sostenibile e tutela delle risorse forestali e naturali della Regione Puglia), Nicola Decaro e Pasquale De Palo, (rispettivamente direttore e vicedirettore del dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Bari), Onofrio Mongelli (dirigente della sezione Promozione, salute e benessere della Regione Puglia), Lorenzo Gaudiano (dipartimento di Bioscienze, Biotecnologie e Ambiente dell’Università di Bari), Francesco Paolicelli (presidente della IV commissione del consiglio regionale pugliese) e i commissari Atc di Puglia.
Le conclusioni saranno affidate all’assessore Pentassuglia. Modererà l’incontro Giannicola D’Amico, vicepresidente vicario di Cia Puglia.
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La Rete delle Città Marciane in visita a Cantine Due Palme
Nuovo appuntamento per gli associati della Rete delle Città Marciane, Cantine Due Palme apre le sue porte ad una delegazione in visita il giorno 25 febbraio, grande tema dell’incontro: l’enoturismo come strumento di promozione e valorizzazione del territorio.
L’Associazione della Rete delle Città Marciane è stata costituita il 12 ottobre 2019 a Castellabate con la sottoscrizione di un Protocollo d’intesa da parte dei sindaci dei Comuni che sono legati dal Culto di San Marco Evangelista.
Sono 21 le municipalità che hanno aderito alla rete, che rappresentano 8 delle regioni italiane: Castellabate (Sa), Afragola (Na), Avenza borgo di Carrara (MS), Camerota (Sa), Caprarica di Lecce (Le), Cellino San Marco (Br), Cetraro (Cs), Futani (Sa), Lei (Nu), Manocalzati (Av), Ollastra (Or), Pacentro (Aq), Ruffano (Le), San Marco Argentano (Cs), San Marco D’Alunzio (Me), San Marco dei Cavoti (Bn), San Marco Evangelista (Ce), San Marco la Catola (Fg), Sonnino (Lt) e Torricella (Ta); ultima associata la città di Locorotondo, entrata nell’unione lo scorso 13 gennaio.
Per l’occasione, sarà Cellino San Marco il comune promotore dell’antico culto per l’evangelista, paese sede della cooperativa che conta più di 1000 soci e 2500 ettari di vigneto, sempre più vocata ad investimenti in ottica enoturistica, grazie all’acquisizione di Villa Neviera, un maniero dell’800 immerso in più di otto ettari di Foresta Oritana, che diverrà un Wine Resort d’alto livello, e la gestione di Kelina Charme Hotel, un palazzo del settecento localizzato nel cuore del paese, di prossima apertura.
L’ evento sposa la mission del gruppo marciano che, attraverso un continuo scambio interistituzionale, desidera promuovere i territori, le bellezze storico-artistiche e le produzioni enogastronomiche dei comuni aderenti, favorendone lo sviluppo turistico, religioso e culturale.
La presidenza della Rete è rappresentata dal sindaco di Castellabate Marco Rizzo, dal vice Presidente Francesco Turco, sindaco di Torricella, e dal segretario Giuseppe Semeraro; assistente ecclesiastico della Rete è don Antonio Quaranta parroco di Torricella.
L’11 gennaio 2020 la rete ha dato inizio alle attività con la celebrazione della I Rassegna delle Corali tenutasi nella Cattedrale di San Nicola a San Marco Argentano (CS), ne è seguita una seconda edizione lo scorso 14 gennaio a Caprarica di Lecce. Durante quest’ultima occasione il Fondatore di Cantine Due Palme, Angelo Maci, è stato insignito del titolo di Ambasciatore della rete delle città marciane.
Associarsi e costruire relazioni, il binomio che negli ultimi anni si è rivelato vincente per promuovere la valorizzazione e la crescita di un territorio che fa di sé stesso il proprio punto di forza.
FASANO – Quasi 600 colloqui, circa 200 risorse umane provenienti da ogni parte della provincia, 26 aziende coinvolte. Sono gli straordinari numeri del secondo Job day organizzato dall’amministrazione comunale. Oggi, giovedì 23 febbraio, per tutta la giornata, imprese e giovani ed adulti in cerca di lavoro si sono confrontati in una iniziativa che ha messo di fronte aziende e risorse umane. Un incontro in presenza, occhi negli occhi, per favorire un canale diretto di confronto tra aziende del settore turistico e culturale e cittadini.
L’iniziativa, promossa dall’amministrazione comunale, si è svolta in collaborazione con Arpal Puglia, il Gruppo Fortis e l’Its - Turismo e Beni Culturali (Istituto tecnico superiore per l’industria dell’ospitalità e del turismo allargato) che, nell’organizzazione di queste giornate, si avvale della collaborazione tecnica di Anpal Servizi.
La giornata ha visto un’adesione altissima e di gran lunga superiore a quella dello scorso anno (circa 500 colloqui e 150 risorse umane).
Le aziende che hanno aderito e che comprendono aziende del territorio di Fasano, ma anche Ostuni, Alberobello e Monopoli, sono: Vico Pescatori, Masseria Torre Coccaro S.r.l., Itala Spa (Hotel Silvana-Hotel Del Levante), Penna Grande S.r.l - Archeolido, Società agricola Marzalossa S.r.l., Borgo Egnazia, Lido Aurora S.r.l., Deni S.r.l., Bluserena S.p.A. – Granserena Hotel, Alchimia S.r.l., La Corte dell’Astore SRLS, Masseria Villa Verde, Anta S.n.c. Tanzariello Antonio & Tagliente Angelo, Società agricola Masseria Borgo Ritella, Hotel Canne Bianche (Dama S.r.l.), Angeli Trade S.r.l., Masseria San Domenico, Tenuta Monacelle S.r.l., Casale del Murgese, During spa, Soc.agr.Agricultura Fanizza s.s. Di Fanizza Floriana e Pasquale, Lido Le Macchie, Ciporti, Lido Verdemare, Obiettivo Tropici, Al buco.
Tra le figure richieste ci sono cuochi, aiuto cuochi, aiuto pizzaioli, camerieri di sala, chef e sous chef, commis di pasticceria, barman, house keeping, addetti alle pulizie, guide e accompagnatori turistici, addetti front office, ciclomeccanici, lavapiatti, commis di bar, cucina e sala, chef de rang, donne ai piani, bagnini, spiaggisti, addetti alle pulizie, portierato, addetti amministrativi contabili con esperienza e senza, massaggiatori, operatori olistici, fisioterapisti, giovani alla prima esperienza per tirocini formativi nell’area uffici, consulenti commerciali specializzati in beverage e food, addetti marketing, hostess.
I partecipanti hanno dialogato con le aziende, in media ogni risorsa umana ha effettuato 5 colloqui con 5 aziende diverse e, inoltre, tutti i curricula sono stati acquisiti da Arpal, Anpal e Adecco che li inseriranno nei loro circuiti per utilizzarli in eventuali altre posizioni lavorative che potrebbero aprirsi.
«Il successo del secondo Job Day dell’industria turistica fasanese qualifica il lavoro che stiamo svolgendo per bruciare le distanze tra le imprese che cercano nuove risorse umane e i cittadini che cercano nuove opportunità di lavoro. – dice l’assessore al Turismo e alle Politiche Giovanili Pier Francesco Palmariggi –. Per noi il Turismo è uno dei fattori trainanti per lo sviluppo economico e sociale del nostro territorio. Ma per dare forza alle convinzioni occorre sempre mettere in campo iniziative concrete come quella di oggi».
«L’obiettivo principale che ci prefiggiamo è quello di offrire alle aziende del territorio le figure professionali che effettivamente ricercano da un lato e la possibilità concreta di trovare lavoro a quanti sono in cerca di occupazione – dice Madia Decarolis, consigliere comunale –. L’ottima riuscita dell’iniziativa ci spinge a continuare a organizzare altri job day che possano andare incontro alle richieste di ricerca del personale di tutte le aziende del territorio. L’incontro domanda offerta e l’illustrazione di tutti i servizi offerti in materia di politiche attive del lavoro sono stati fin da subito punti cardine del nostro operato e non possiamo far altro che continuare ad impegnarci in tal senso».
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Nasce il “Tavolo Provinciale per l’Autismo”
Nasce il “Tavolo Provinciale per l’Autismo”. |
È stato ufficialmente istituito oggi il “Tavolo Provinciale per l’Autismo”, un luogo di confronto e coprogettazione che possa riunire i vari attori provinciali interessati ad assicurare l’accesso alle cure e promuovere il benessere psico-sociale-educativo delle persone interessate all’autismo. Il progetto nasce da una proposta del Coordinamento degli Ambiti Territoriali della Provincia di Brindisi che ha trovato la sua realizzazione oggi grazie alla sottoscrizione dell'accordo di rete tra il Presidente della Provincia di Brindisi Toni Matarrelli; i Presidenti dei Coordinamenti Istituzionali degli ATS della Provincia; il Dirigente DSM ASL Brindisi; il Dirigente scolastico scuola Polo per l'inclusione provinciale; la Dirigente scolastica Scuola CTS; il Forum del Terzo Settore Puglia; i rappresentanti delle associazioni delle famiglie accreditate presso il CAT Brindisi; la Direzione scientifica IRCCS Medea.
Il Tavolo Provinciale per l’Autismo avrà i seguenti compiti:
- collaborare con il tavolo regionale attraverso l’invio di proposte ed aggiornamenti sulle attività e le progettualità che riguardano le persone interessate all’autismo;
- monitorare lo stato di attuazione dei LEA e LEPS a favore dei DSA;
- attivare verifiche, con cadenza periodica, sullo stato di attuazione dei servizi;
- offrire indicazioni e pareri per la programmazione delle azioni attuative;
- assicurare una costante azione di ascolto delle istanze dei portatori di interesse;
- promuovere la partecipazione alle decisioni e alle valutazioni delle politiche pubbliche in favore della diagnosi precoce e della presa in carico integrata e continuativa delle persone affette da DSA.
“E’ necessario attrezzarsi in maniera adeguata per affrontare un tema cruciale per il futuro persone interessate allo spettro autistico – ha affermato il Presidente della Provincia Toni Matarrelli. Oggi nasce un tavolo permanente all’interno del quale le diverse istituzioni coinvolte si mettono insieme per coordinare gli interventi sul territorio provinciale: è importante programmare insieme affinché ci sia una copertura totale di servizi che possano agevolare i ragazzi e le loro famiglie”.
“E’ un momento importante perché mettiamo insieme tutti gli attori coinvolti nella crescita educativa e riabilitativa dei nostri ragazzi – ha aggiunto il Coordinatore della Cabina di Regia ATS Antonio Calabrese. La Provincia da oggi sta lavorando all’interno di una rete per poter monitorare e aiutare le famiglie”.
Donne del Vino: al via il progetto “D-Vino” in tre istituti pugliesi
Donne del Vino: al via il progetto “D-Vino” in tre istituti pugliesi. Prima tappa, il 28 febbraio, all’Istituto “Angelo Consoli” di Castellana Grotte (Bari). Seguirà il “Sandro Pertini” di Brindisi il 6 marzo e l’IPSAR “Aldo Moro” di Margherita di Savoia (Foggia) il 9 marzo.
Condividere con gli studenti degli istituti alberghieri e turistici le esperienze professionali, mostrando come il settore enologico offra, non solo, sbocchi di lavoro ma riguardi un prodotto pieno di fascino. È questo l'obiettivo del progetto D-Vino, dell’Associazione Nazionale delle Donne del Vino, inaugurato nel precedente anno scolastico, e pronto a ripartire coinvolgendo tre scuole superiori pugliesi: l’istituto “Angelo Consoli” di Castellana Grotte (Bari), diretto da Giuseppe Verni (referente del progetto prof. Francesco Arvizzigno), dove gli incontri avranno inizio martedì 28 febbraio alle ore 11 presso la sala polivalente, per proseguire presso l’Alberghiero “Sandro Pertini” di Brindisi diretto da Cosimo Marcello Castellano (referente progetto prof.ssa Patrizia Miano) il prossimo 6 marzo e, infine, l’Ipsar “Aldo Moro” di Margherita di Savoia (Foggia) diretto da Valentino Di Stolfo (referente progetto prof. Antonio Tarantino) il 9 marzo.
A stimolare la curiosità degli studenti produttrici, sommelier, enotecarie dell’associazione regionale: Renata Garofano, delegata per la Puglia dell’associazione, Marianna Cardone (vice presidente nazionale), Anna Gennari (vice delegata regionale), Flora Saponari, Titti dell'Erba, Marzia Varvaglione, Ilaria Oliva, Giuseppina D’Imperio, Paola Restelli, Romina Leopardi, Maria Elena Valente, Francesca Distaso, Linda Leone, Anna Maria De Luca, Francesca Bruni e Anna Laura D'Alessio, che coordineranno gli incontri che si svilupperanno in 30 ore complessive per i tre Istituti.
“Educare e formare nuove professionalità nella ristorazione e nell’enoturismo è la mission del Progetto D-Vino – sottolinea Renata Garofano, delegata per la Puglia -, l’obiettivo è quello di esaltare le prospettive occupazionali nel comparto, raccontando ai ragazzi come si sviluppa il wine management, sia a carattere nazionale che internazionale. Un particolare occhio di riguardo verrà riservato alla comunicazione strategica del vino, contestualizzata al marketing di settore”.
Nel corso di questi incontri gli studenti si eserciteranno, anche, su gusto, vista e olfatto, imparando a riconoscere colori e profumi dei vini. Fra gli scopi del progetto, infine, anche l’educazione al bere responsabile e consapevole.
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