Redazione

Tutto pronto a Mesagne per il rinnovo della convenzione per la gestione, conservazione e valorizzazione del parco archeologico di Muro Tenente a ben 8 anni dall’ultima firma. Tre i soggetti firmatari: la Soprintendenza e i comuni di Latiano e Mesagne. Mercoledì l’accordo sarà discusso nella commissione consiliare e venerdì 21 approderà in Consiglio per l’approvazione. Ma, nella vicenda c’è un ma. Nella convenzione non compaiono la Libera università di Amsterdam e l’università del Salento. Infatti, se oggi Muro Tenente è un parco archeologico conosciuto in ambito internazionale e non più una “landa desolata” lo si deve ai decenni di impegno che le due università hanno profuso verso il sito storico. I due enti non compaiono neanche nel comitato di gestione del parco.

Sono stati completamente esautorati. Inutile dire che la Soprintendenza avrà un ruolo politico predominante nell’accordo lasciando però ai Comuni i costi per la gestione. Questa situazione ha innescato dei malumori in chi per decenni ha creduto e lavorato per lo sviluppo del parco. Detto ciò nella convenzione è scritto, tra l’altro, che i due Comuni firmatari “si impegnano a gestire il sito per garantirne la conservazione, la promozione, la fruizione e la valorizzazione relativamente alle aree presenti, eventualmente anche tramite il ricorso a soggetti terzi, appositamente individuati. In particolare, i Comuni garantiscono l’apertura del sito alla pubblica fruizione, le necessarie opere di conservazione e le attività di promozione, fruizione e valorizzazione”. Gli introiti derivanti dalle attività di promozione, fruizione e valorizzazione dell’area archeologica da parte dei Comuni, a prescindere da quanto introitato, corrispondono al ristoro per i costi di manutenzione ordinaria e straordinaria sostenuti, nonché per gli ulteriori interventi effettuati a vantaggio della sicurezza, della conservazione, della valorizzazione, della ricerca nell’area archeologica. I due Comuni forniranno annualmente al Comitato di gestione il quadro consuntivo per l’anno passato e il quadro preventivo per l’anno successivo relativamente agli introiti e ai corrispettivi costi sostenuti o da sostenere di manutenzione ordinaria e straordinaria e per gli per eventuali ulteriori interventi a vantaggio della sicurezza, della conservazione, della valorizzazione, della ricerca nell’area medesima.

L’articolo 5 della convenzione istituisce il “Comitato di gestione dell’area archeologica di Muro Tenente” composto da 6 membri, due per ogni firmatario. Al contrario del passato non ci sono i rappresentanti della Libera università di Amsterdam e di UniSalento. In futuro, se le due università lo vorranno, potranno chiedere il permesso di scavo, eseguirlo e andare via. Nulla di più. In ogni modo, per il Comune di Mesagne la sigla dell’accordo gli permetterà di ottenere tre punti in più da utilizzare nei bandi concorsuali per intercettare risorse finanziarie da investire nello stesso parco.

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Ma cosa sta accadendo alla città di Mesagne che da un pò di tempo è bistrattata sul fronte della pulizia? Non si sa. Intanto ringraziamo i nostri lettori che ancora una volta ci hanno inviato delle foto che mettono con le spalle al muro chi ha il compito istituzionale di controllo della pulizia di Mesagne. Questa volta le foto inquadrano i cassonetti per le deiezioni canine sparsi un pò nei punti cruciali della città. Contenitori che dovrebbero essere utilizzati esclusivamente per gettare le buste con gli escrementi dei cani e che invece sono utilizzati come contenitori in cui gettare ogni tipo di spazzatura. E le deiezioni canine? Ci pensino i conduttori a tenersele in mano fino a quando arrivano nelle loro residenze e le possono depositare nell'apostio contenitore domestico. Poi il forte caldo di questi giorni non fa che aumentare il tanfo di questi contentori pubblici che non sono svuotati con regolarità. cassonetti_per_deiezioni_canine_pieni_di_rifiuti_1.jpgcassonetti_per_deiezioni_canine_pieni_di_rifiuti_4.jpgcassonetti_per_deiezioni_canine_pieni_di_rifiuti_3.jpg

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Una seduta della IV Commissione, presieduta da Francesco Paolicelli, dedicata esclusivamente al Consorzio speciale per la bonifica di Arneo.
La richiesta di avere delucidazioni in merito alla ricognizione dei canali esistenti e ai relativi interventi, è stata avanzata dal consigliere regionale Alessandro Leoci (CON).
Nello specifico, il consigliere richiedente ha evidenziato che i contribuenti continuano a pagare il tributo senza avere in cambio alcun servizio, a seguito della mancata manutenzione. Ed inoltre, è stato chiesto se è stato fatto un censimento o una perimetrazione che dimostri che si sta intervenendo in ordine ai canali.

Nel merito sono intervenuti il direttore dei Consorzi di Nardò e Ugento Vito Caputo e i dirigenti dell’Area agraria e dell’Area tecnica del Consorzio Arneo, Antonio Bruno e Maurizio Nuzzo, i quali hanno evidenziato che tutte le problematiche inerenti l’attività dei Consorzi derivano dalla sospensione e annullamento del tributo 630 decisi nel 2003, determinando per oltre 13 anni l’assenza di alcuna fonte di finanziamento. Dunque la congiuntura sfavorevole tra la situazione debitoria e la carenza del personale non consente lo svolgimento di quella che è l’attività principale degli enti in ordine alla manutenzione dei canali. 
Per ciò che attiene la definizione delle richieste dei motivi per cui si paga il tributo, è stato comunicato che è in atto una costante attività di accertamento da parte del Consorzio, tant’è che nel caso in cui sia evidente che non ci sia il beneficio diretto specifico si procede allo sgravio. Infatti, è stato rilevato che nella provincia di Brindisi non tutti gli immobili sono oggetto di beneficio diretto specifico, per questo nel momento in cui viene accertato che l’immobile non ricade nel reticolo si procede all’eliminazione del tributo.  
Inoltre, da parte dei dirigenti del Consorzio di Arneo è stata edotta la Commissione che in virtù di un accertamento affidato ad una società esterna sono stati fatti i Piani di classifica, ma si attende il completamento della Vas per il Piano generale di bonifica, al fine di giungere ad una definizione più esatta dei destinatari del beneficio diretto specifico, nei confronti dei quali ci sarà l’obbligo di pagamento del tributo imposto per legge. In più, è stato esplicitato che il fabbisogno economico per l’Arneo è di 4,5 milioni di euro l’anno e che non avendone la disponibilità totale, gli interventi si limitano ad essere effettuati sulla base delle risorse rivenienti dal tributo. Da qui, la mancata effettuazione delle manutenzioni ordinarie. Sono stati però programmati 2,2 milioni di euro per interventi da effettuare nel territorio della provincia di Brindisi, attraverso cui entro il 2024 l’85% del reticolo ricadente nel territorio brindisino avrà la manutenzione ordinaria. 
I lavori sul punto si sono conclusi con l’impegno da parte dei consiglieri Leoci e Caroli di assumere posizioni politiche che possano determinare il superamento della situazione attuale. 

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Consorzio speciale per la bonifica di Arneo, Caroli: “Subito i primi interventi sui canali e partire col Consorzio unico. Ogni altra soluzione del governo regionale ci vedrà contrari"

“La situazione continua ad essere critica e gli interventi sono in ritardo”. Lo afferma il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Luigi Caroli, a margine dell’audizione dei tecnici del Consorzio speciale per la bonifica di Arneo sul tema della ricognizione dei canali esistenti e dei relativi interventi da porre in essere. “Accolgo positivamente la notizia che sono stati appaltati lavori per 2 milioni di euro, rispetto ai quali ho chiesto un analitico degli interventi previsti, sollecitando il Consorzio e l’assessore su alcune situazioni di criticità per le quali non bisogna perdere altro tempo. Una situazione figlia della cattiva organizzazione che ha generato mancati interventi a loro volta condizionati da una atavica mancanza di risorse – spiega Caroli che evidenzia – Vi è poi la necessità di partire con il progetto del Consorzio unico. Ogni altra soluzione che sarà eventualmente proposta dal governo regionale sarà da noi respinta. Nell’immediato sono necessari interventi mirati sui territori. Monitoreremo attentamente tutto ciò che sarà fatto in merito alle due procedure aggiudicate, in attesa di ricevere la documentazione relativa alle perimetrazioni delle aree che, peraltro, sono state inviate ai Comuni ai quali chiediamo di fornire rapidamente riscontri. Infine – conclude Caroli – faccio appello all’assessore Pentassuglia, di concerto con gli organi tecnici del Consorzio, affinché si vadano a stralciare quei territori in cui la xylella ha ormai distrutto i paesaggi e che sono dislocati tra la bassa piana del brindisino, il leccese e il tarantino”

 


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Tre titoli italiani tra i quali uno professionistico, due medaglie d’argento e piazzamenti nelle finali e semifinali per altre tre allievi. Le atlete della ASD Studio Dance Brindisi della Maestra Laura Zicola hanno brillato al 78° Campionato Italiano ANMB tenutosi a Roma presso il Rome Marriot Park Hotel lo scorso 9 luglio ottenendo grandissimi risultati frutto di un lavoro intenso e duraturo che ha premiato la costanza e la dedizione messe nella appena trascorsa stagione sportiva.Batrice_Coluccello_Vice_Campionaessa_Italiana_Danze_Caraibiche_-_StudioDanceBrindisi.jpg
 
Le brindisine hanno superato gara dopo gara tutta la fase della competizione nazionale fino ad aggiudicarsi i piazzamenti da podio. Nella sezione Danze Caraibiche titolo italiano per Rebecca Pupino e 
Melissa Pignatelli. Risultato sfiorato da Beatrice Coluccello e Morena Cannone entrambe vicecampionesse italiane. Da registrare il buon risultato di Tiziana Schirone semifinalista in questo ambito. RebeccaPupino_Campionessa_Italiana_Danze_Caraibiche_-_StudioDanceBrindisi.jpg
 
Ottimi piazzamento anche nella sezione Latinoamericano con Rebecca Pupino e Melissa Pignatelli che hanno raggiunto la finale  e per Tiziana Schirone arrivata in semifinale. 
 
Titolo di Campionessa Italiana anche per la Maestra Laura Zicola che ha gareggiato tra i professionisti raggiungendo il gradino più alto del podio.StudioDanceBrindisi-78CampionatiItalianiANMB3.jpg
 
Davvero un grande risultato per la società sportiva brindisina affiliata all’ASCR “Uniti per lo Sport” del presidente Carmine Iaia. Nel corso di una competizione che vede centinaia di atleti provenienti da ogni parte d’Italia i piazzamenti della ASD Studio Dance Brindisi dimostrano come, la perseveranza ed il lavoro compiuto dalle realtà sportive brindisine possano raggiungere risultati di altissimo livello. Melissa_Pignatelli_Campionessa_Italiana_Danze_Caraibiche_-_StudioDanceBrindisi.jpg
 
"Una grande soddisfazione!!! – commenta la maestra Laura Zicola al termine della competizione nazionale - Dopo un anno così intenso caratterizzato da tanto duro lavoro, questa è la gratificazione più grande per una maestra. Sono fiera dei progressi fatti da tutti i miei allievi e delle performance eseguite. Ogni giorno nella nostra sede di Via Palmiro Togliatti, puntiamo a dare il massimo affinché tutti i nostri allievi possano raggiungere gli obiettivi prefissati.  È dal 2018 che la nostra scuola è occupa il podio del Campionato Italiano ed è su questa continuità di risultati che puntiamo per il futuro, affinchè non cambi nulla ma, anzi, che aumentino le affermazioni".Laura-Zicola_Campionessa_Italiana_Professionisti.jpg

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In Puglia il concorso Asmel 2023, finalizzato alla formazione di una graduatoria di idonei da cui gli enti locali sottoscrittori della convenzione con ASMEL possono attingere per assunzioni a tempo determinato ed indeterminato, finisce nel mirino del Codacons, che lancia oggi una iniziativa legale a favore di tutti i candidati pugliesi che hanno sostenuto le prove, e per chi ancora deve sostenere le selezioni.

L’affidamento ad ASMEL (Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali) di compiti gestionali delle selezioni del personale degli enti locali, è un’attività al di fuori del Codice dei Contratti che viola le norme in materia di contrattualistica pubblica, oltre che i principi comunitari di concorrenza, trasparenza e par condicio: la conferma è arrivata con la Delibera del 20 giugno 2023 – spiega il Codacons - L’ANAC ritiene che l’Associazione non avrebbe potuto operare in accordo diretto con gli enti locali e non si sa quale sarà il destino degli oltre 60mila candidati. Non sono in discussione (per ora) le prove né le graduatorie, ma il metodo di affidamento dell’incarico nell’organizzazione delle selezioni e delle procedure concorsuali ad ASMEL che, incassando la tassa di iscrizione da ogni candidato e un compenso dagli enti per ogni assunzione, di fatto, opera come un ente economico.

Il Codacons ha deciso di scendere in campo e offrire una tutela immediata e diretta a tutti gli aspiranti dipendenti pubblici regolarmente iscritti alle selezioni ASMEL, a prescindere dal loro inserimento in graduatoria e dall’idoneità, mettendo a loro disposizione l’istanza da inviare all’associazione Asmel finalizzata a tutelare i propri diritti e la propria posizione.

Tutti gli interessati possono ottenere informazioni e la relativa modulistica all’apposito sito creato dal Codacons al link  www.codacons.io.

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Trofeo dell’Adriatico e del Mar Ionio. I “Vogatori Remuri Brindisi” pronti a gareggiare nel mare cittadino. Dopo una lunga assenza, domenica 23 luglio, torna a Brindisi il Meeting Nazionale del Centro Sportivo Italiano, giunto alla V edizione, nonché 17° edizione del “Trofeo dell'Adriatico e del Mar Ionio”. Si tratta di un circuito di voga itinerante a 10 remi con timoniere nelle categorie maschile e femminile che si terrà nel porto interno, nei pressi del Lungomare Regina Margherita.

La gara, che si svolgerà nell'arco della mattinata a partire dalle ore 10, vedrà confrontarsi le marinerie di Brindisi, Molfetta, Giovinazzo e Taranto. Oltre ai Vogatori Remuri Brindisi (equipaggio maschile), prenderanno parte alle gare: Palio di Taranto (femminile), “Massimo Cervone” Giovinazzo (maschile), Vogatori Città di Taranto (maschile e femminile), Bilancella Vogatori Molfetta (maschile), Lega Navale Taranto (maschile e femminile), Vogatori Taras (equipaggio misto).Vogatori_Remuri.jpeg

La storia e la bellezza di questa manifestazione che abbina sport, cultura, turismo, rispetto per la natura e amore per il mare, si intrecciano con i valori del Centro Sportivo Italiano, massima espressione dell'atleta, quale protagonista di valori, attese e focus di progetti ed esempio di vita sportiva.

La gara sulla distanza del miglio marino prenderà vita sulle imbarcazioni San Teodoro e San Lorenzo recentemente rimesse a nuovo dallo storico timoniere Franco Romanelli presso il Marina di Brindisi.

Un appuntamento per rivivere tutta la cultura e le tradizioni marinare del nostro paese: la tecnica di voga adottata è quella da sempre in uso sulle scialuppe di salvataggio delle navi scuola della Marina Militare Italiana Palinuro e Amerigo Vespucci. I Vogatori Remuri tengono particolarmente alla manifestazione che li ha visti vincitori in ben sei edizioni.

“Siamo fieri di ospitare la seconda Tappa del Trofeo dell’Adriatico e del Mar Ionio 2023 nelle acque della nostra Brindisi – dice a tal proposito il vice presidente dell’associazione Remuri e vogatore Antonio Romanelli – sarà uno spettacolo di sport e tradizione a cui l’intera cittadinanza brindisina potrà partecipare. Il nostro invito è quello di tifare e colorare il lungomare per darci quel pizzico di forza in più durante la gara. Un ringraziamento particolare va a tutte le realtà locali che ci sostengono nell’organizzazione di questo evento e che quest’anno hanno deciso di “salire a bordo” con noi e “vogare” per Brindisi”.

Nello specifico, l’evento (patrocinato dal Comune di Brindisi), è reso possibile grazie al sostegno di OPS! Operatori Portuali Salentini. L’impegno dell’associazione si inserisce nell’opera di valorizzazione del porto brindisino a trecentosessanta gradi, non solo per quanto concerne il comparto industriale  e turistico, ma anche in termini di sport, tradizione e cultura.

Marina di Brindisi, Marina di Brindisi Club, Lega Navale, Ncilonauti, Sapido – ad un morso dal mare, Brio Brindisi, Cantiere Danese, Brindisi Città d’Acqua, Dal Pont Submarine Works Brindisi hanno contribuito in maniera essenziale all’organizzazione della tappa.

Come da tradizione, la squadra brindisina sarà guidata dall’esperto timoniere Franco Romanelli. Dopo Brindisi, il Trofeo dell’Adriatico e del Mar Ionio farà tappa a Giovinazzo (6 agosto).

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GRANO: COLDIRETTI PUGLIA, FURTI DI ETTARI DI FRUMENTO DURO IN CAMPO IN PUGLIA; IL JESSE JAMES CON LA TREBBIA AGISCE DI NOTTE.

Si fa sentire in Puglia la carenza di grano con il crollo della produzione fino al 60%, tanto da innescare il fenomeno dei furti di grano duro, con decine di ettari mietuti nottetempo e quintali di grano rubati dal Jessie James con la mietitrebbia. A darne notizia è Coldiretti Puglia, a seguito delle denunce che si stano accumulando a Spinazzola in provincia di Bari, con gli agricoltori costretti a fare i conti con la triste sorpresa dei loro campi mietuti di notte con il grano duro sparito.

E’ inaccettabile che quest’anno, dopo aver speso fino a 300 euro ad ettaro in più per produrre grano rispetto ai periodi pre-conflitto in Ucraina, per un raccolto molto deludente con il crollo delle quantità a causa del maltempo, gli agricoltori si ritrovino anche a dover subire inermi il furto del già magro frutto del lavoro di 1 anno.

Ormai nelle campagne pugliesi le attività criminose sono legate alla “stagionalità” delle produzioni, con squadre ben organizzate tagliano i ceppi dell’uva da vino a marzo/aprile, rubano le ciliegie a maggio, l’uva da tavola da agosto ad ottobre, le mandorle a settembre, le olive da ottobre a dicembre, gli ortaggi tutto l’anno, ma preferiscono i carciofi brindisini e gli asparagi foggiani, ma ora anche il grano, il meglio dell’agroalimentare made in Italy ‘a portata di mano’ e senza costi di produzione, dimostrando che alla base dei furti ci sono specifiche richieste di prodotti redditizi – afferma Coldiretti Puglia - perché molto richiesti dai mercati.

Intanto, dopo lo sfregio di decine di ulivi a Terlizzi, a Palo del Colle sono stati tagliati i mandorli, atti intimidatori che hanno spinto – aggiunge Coldiretti Puglia - alcuni agricoltori ad organizzarsi con ronde notturne e diurne, mentre altri si stanno affidando a istituti di vigilanza.

Ma la criminalità spicciola rende difficile la quotidianità degli imprenditori in campagna, con i raid che sono un fenomeno ormai senza soluzione di continuità da anni e costringono gli agricoltori a vigilare di notte, ma gli episodi si stanno registrando anche in pieno giorno. Si moltiplicano i furti di ferro, acciaio, rame, cavi elettrici e telefonici in campagna – aggiunge Coldiretti Puglia - con le aziende agricole che rimangono spente e isolate telefonicamente, mentre i pozzi per i irrigare restano fermi, pregiudicando le produzioni agricole che hanno bisogno di acqua.Grano_furti_di_ettari_di_frumento_trebbia_agisce_di_notte.jpg

Masserie, pozzi e strutture letteralmente depredate, chilometri e chilometri di fili di rame, letteralmente volatilizzati – segnala Coldiretti Puglia - lasciano le imprese senza energia elettrica e possibilità di proseguire nelle quotidiane attività imprenditoriali, furti di prodotti in campo e delle piantine resistenti a Xylella appena messe a dimora, taglio di ceppi di uva da vino Primitivo, di uva da tavola e tiranti di tendoni, sabotaggi di cantine, taglio e furti di ulivi secolari, sono solo alcuni degli atti criminosi a danno degli agricoltori.

Le mafie – continua Coldiretti – operano attraverso furti di attrezzature e mezzi agricoli, racket, abigeato, estorsioni, o con il cosiddetto pizzo anche sotto forma di imposizione di manodopera o di servizi di trasporto o di guardiania alle aziende agricole, danneggiamento delle colture, aggressioni, usura, macellazioni clandestine, caporalato e truffe nei confronti dell’Unione europea.

Secondo l’analisi dell’Osservatorio sulla criminalità dell’agricoltura e sul sistema agroalimentare promosso da Coldiretti sui risultati conseguiti dalle Forze di Polizia, l’intero comparto agroalimentare è caratterizzato da fenomeni criminali legati a furti, estorsioni e alla contraffazione di prodotti alimentari ed agricoli e dei relativi marchi garantiti. I danni al sistema sociale ed economico sono molteplici, dal pericolo per la salute dei consumatori finali, all’alterazione del regolare andamento del mercato agroalimentare.

Sul fronte della filiera agroalimentare – secondo l’Osservatorio – la criminalità condiziona il mercato stabilendo i prezzi dei raccolti, gestendo i trasporti e lo smistamento, il controllo di intere catene di supermercati, l’esportazione del nostro vero o falso Made in Italy, la creazione all’estero di centrali di produzione dell’Italian sounding e la creazione ex novo di reti di smercio al minuto. Si è registrata un’impennata di fenomeni criminali che colpiscono e indeboliscono il settore agricolo nostrano dove quasi quotidianamente ci sono furti di trattori, falciatrici e altri mezzi agricoli, gasolio, rame, prodotti (dalle olive all’uva alle mandorle, dall’olio al vino) e animali con un ritorno prepotente dell’abigeato. Non si tratta più soltanto di “ladri di polli” quanto di veri criminali che organizzano raid capaci di mettere in ginocchio un’azienda, specie se di dimensioni medie o piccole, con furti di interi carichi di olio o frutta, depositi di vino o altri prodotti come file di alveari  o trattori caricati su rimorchi di grandi dimensioni.

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Una figura altamente specializzata in grado di
selezionare, preparare, presentare, valorizzare e promuovere prodotti
tradizionali ed eccellenze dell’enogastronomia pugliese la cui
versatilità possa essere funzionale alle esigenze di mercato. Ad
organizzare il corso Tecnico delle produzioni agroalimentari tipiche del
territorio e della tradizione enogastronomica – gratuito e finanziato
dalla Regione Puglia - è l’organismo formativo “Dante Alighieri” di
Fasano in collaborazione con Dasep Agenzia per il lavoro, Polo
Tecnologico Uninettuno Puglia e l’I.I.S.S. “Da Vinci” di Fasano.
Questa opportunità formativa di elevata qualità è in corso presso la Med
Cooking School di Ceglie Messapica, gestita dal Gruppo Fortis di Fasano
del presidente Giuseppe Pagnelli, e proseguirà fino al 31 ottobre per un
totale di 800 ore di cui 400 di alternanza scuola-lavoro con il sostegno
di alcune delle più importanti aziende delle province di Brindisi e
Taranto.
La figura di Tecnico delle produzioni agroalimentari tipiche del
territorio e della tradizione enogastronomica che si sta formando, si
inserirà nella filiera produttiva al fine di valorizzare e promuovere i
prodotti tipici locali, facendo particolarmente attenzione al processo
della filiera, ovvero, dalla produzione all’arrivo dei prodotti sulla
tavola. Acquisiranno inoltre le competenze per gestire i servizi che
‘veicolano’ il prodotto tipico: comunicazione e narrazione del prodotto,
gestione di informazioni sull’offerta turistica complessiva con
attenzione a valorizzare il patrimonio naturalistico e socio-culturale
locale in sinergia con altri soggetti ed operatori.
Sede del corso – che rientra nella tipologia IFTS (Istruzione e
Formazione Tecnica superiore), l’unico oggi attivo nella provincia di
Brindisi – la Med Cooking School di Ceglie Messapica, nel Brindisino,
capitale del gusto e dell’alta cucina pugliese. La Città d’arte e Terra
di gastronomia, spettacolo di sapori, di odori e di prodotti tipici
d’eccellenza. La sede è nel cuore del Borgo Antico: 2.500 metri quadri
su tre piani dell’ex convento dei Domenicani.
“La figura professionale opera sia sul versante della produzione,
dell’organizzazione e dell’erogazione dei servizi, sia su quello della
valorizzazione delle risorse e della cultura del territorio rispondendo,
in particolare, alle esigenze e ai bisogni emergenti nel mercato del
lavoro”, sottolinea Nicola Chielli, esperto dei processi formativi
Gruppo Fortis. “Una figura professionale, quindi, che sappia creare
opportunità ed esperienze volte alla valorizzazione dalle
caratteristiche del territorio grazie ad una formazione
pluridisciplinare di alto livello con docenti che provengono dall’Unione
Regionale Cuochi, dall’associazione A.M.I.R.A., medici, ricercatori e
tecnici di provata esperienza.”, conclude Chielli.
I DOCENTI – Antimo Savese, Giuseppe Colucci, Giuseppe Ricci, Paolo
Innocente, Laura Rizzo, Antonella Ricciolo, Francesco Palmisano, Grazia
De Giorgio, Gianfranco Sebastio, Maria Marasciulo, Antonella Spedicato,
Domenico De Mattia, Vincenzo Galetta, Leonardo Ciaccia e Francesco
Soleti, Nicola Chielli.
I PARTNERS – Tre Trulli, EnoCocus, La Taverna dei Domenicani, Bar Roma,
Alter Gusto, Giba Cafè (Francavilla Fontana), Panificio San Paolo
(Grottaglie – TA), Azienza Agricola Marangi (Ostuni).

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Nuovo finanziamento del PNRR per San Michele Salentino. Il Ministero dell'Interno ha destinato 550mila euro per la realizzazione di opere di collegamento dei tronchi delle acque piovane in alcune zone del centro. Ancora una volta, ha prevalso la strategia voluta dall'Amministrazione comunale di preparare dei progetti esecutivi da candidare per il finanziamento. “Stiamo lavorando costantemente per ottenere finanziamenti che contribuiranno a migliorare la vivibilità di San Michele Salentino”, spiega il Sindaco Giovanni Allegrini. “Per questa pianificazione, che aiuterà a mitigare il problema degli allagamenti in alcune zone del paese, avevamo ricevuto un finanziamento destinato alla redazione del progetto esecutivo. Un’intuizione politica che facilita il lavoro amministrativo e consente di avere sempre il massimo da un punto di vista tecnico. Ringrazio gli uffici comunali per l’attenzione che dimostrano rispetto alle indicazioni del sindaco e della giunta”.
Nel caso specifico, la progettazione riguarda gli interventi finalizzati al completamento della rete pluviale esistente nell'area urbana, situata circa a Nord-Est del centro cittadino, che risulta essere una delle zone maggiormente interessate da fenomeni di allagamento durante eventi meteorici intensi.
Gli interventi previsti in questo progetto consistono nel prolungamento di alcuni collettori delle acque bianche esistenti, al fine di accelerare il drenaggio delle acque meteoriche che defluiscono su strade ancora prive di sistemi di griglie e caditoie. In particolare, saranno interessate dai lavori le seguenti vie: P. Badoglio, G. Leopardi, G. Garibaldi, Suez, Don Spina, Don Minzoni e Bellini.

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Un centauro-pusher è stato arrestato dagli agenti del commissariato di Mesagne mentre in sella alla sua moto aveva dribblato un posto di blocco e si era dato a precipitosa fuga. Inseguito da una volante è stato bloccato e perquisito. Nella moto i poliziotti hanno rinvenuto della cocaina purissima. La sostanza stupefacente è stata sequestrata e il giovane, residente a Torre Santa Susanna, tratto in arresto con l’accusa di detenzione di sostanza stupefacente ai fini dello spaccio. Le indagini sono tutt’altro che concluse. Gli investigatori, infatti, credono che il giovane non sia solo un pusher bensì un corriere della droga che la distribuiva nelle varie piazze di spaccio della provincia di Brindisi. Pertanto, resta ancora da comprendere dove si trova la centrale di produzione, o di stoccaggio, e la sua rete di vendita sul territorio composta da produttori, pusher e consumatori finali. Un puzzle che gli agenti con certosina pazienza stanno cercando di ricostruire. I fatti si sono svolti lo scorso mercoledì. Una volante della polizia in servizio anticrimine era appostata sotto il ponte stradale della statale 7, uscita Mesagne centro, di via San Vito per compiere una serie di controlli veicolari. A un tratto i poliziotti hanno notato una strana manovra da parte di uno scooter di grossa cilindrata condotto da un giovane. La postazione in cui erano fermi i poliziotti è particolarmente gradita alle forze dell’ordine per eseguire i controlli poiché si trova in una zona d’ombra che permette loro di vedere, ma non di essere visti se non all’ultimo momento. Così è stato per il centauro che viaggiava in direzione Mesagne e ha notato il posto di controllo all’ultimo momento, quando non gli è rimasto altro da fare che invertire velocemente la direzione di marcia e darsi alla fuga verso San Vito dei Normanni. Manovra sospetta che non è sfuggita agli agenti che sono saliti in auto e a sirene spiegate hanno iniziato l’inseguimento del centauro. Finalmente dopo alcuni chilometri i poliziotti sono riusciti a stringere la moto ai margini della strada fino a bloccarlo. Gli agenti hanno iniziato subito una perquisizione personale e del mezzo. Ed è proprio sotto al sellino dello scooter che è stato rinvenuto un panetto di cocaina di 100 grammi che, una volta immessa nelle piazze di spaccio, avrebbe fruttato agli spacciatori circa 8mila euro. Addosso al giovane veniva trovata anche del denaro, probabile provento di spaccio. Sia la cocaina sia i soldi sono stati posti sotto sequestro. Successivamente i poliziotti hanno eseguito una perquisizione presso l’abitazione del giovane in cui hanno trovato uno jammer, cioè un disturbatore di frequenza, che emette delle onde radio sincronizzate alle frequenze dei segnali che si vuole andare a disturbare, impedendo ai dispositivi di trasmettere nell’area circostante l’installazione. Tecnologia che la dice lunga sul tipo di organizzazione che gestisce questo traffico di stupefacente. Al termine dell’operazione il pusher è stato arrestato e trasferito presso il carcere di Brindisi.

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