Redazione

Confesercenti chiede di posticipare l’avvio dei saldi. “Il settore moda sta perdendo importanti quote di mercato”. Ancora una volta, e non si stancherà mai di farlo, la Confesercenti della Provincia di Brindisi alza il tiro in merito all’avvio della stagione dei saldi estivi, non condividendo, praticamente da sempre, la decisione presa dalle autorità competenti di fissare la data al 6 luglio. Anche a livello nazionale, la Confesercenti aveva chiesto di posticipare di due settimane la data prevista per l’avvio dei “saldi”, in un anno, questo che stiamo vivendo, in cui un’evidente anomalia termica sta fortemente condizionando le vendite estive. “E’ quindi paradossale cominciare ad effettuare svendite di fine stagione – dichiara il presidente provinciale Michele Piccirillo - quando ancora la stagione estiva non può dirsi iniziata. Ed è avvilente che nelle nostre Istituzioni non ci sia nessuno in grado di capirlo e di interpretare positivamente questa legittima richiesta. L’unica nota positiva è che la data sarà praticamente la stessa per tutte le regioni, evitando situazioni concorrenziali tra territori limitrofi”.

Un’altra urgente necessità per Confesercenti è controllare affinché non si aggiri la data di inizio dei saldi con i soliti inviti, da parte di qualche addetto ai lavori, ad acquistare a “prezzi scontatissimi”. “Continuare a non considerare tali situazioni – conclude il presidente Piccirillo, condividendo ciò che ha esplicitato il Presidente Regionale Benny Campobasso - sta mettendo a dura prova le migliaia di imprese del settore moda che continuano a perdere quote di mercato significative, anche a causa delle vendite online che continuano indisturbate ad operare senza controlli, vanificando di fatto i ‘saldi’ che sono un appuntamento economico importante per le imprese sane della moda”.

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Lotto, a Bari colpo da 23.750 euro. La Puglia torna a sorridere con il Lotto. Nell’ultima estrazione, come riporta Agipronews, a Bari realizzato un colpo da 23.750 euro sulla ruota cittadina. L'ultimo concorso del Lotto ha distribuito 6,3 milioni in tutta Italia, per un totale di 518,8 milioni dall'inizio dell'anno.

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Sabato 17 giugno alle ore 10 il Castello Alfonsino di Brindisi ospiterà il laboratorio “I miti e il mare”, attività pensata per i bambini di età compresa tra i 7 e i 10 anni. Il laboratorio propone delle letture animate che mirano ad avvicinare i più piccoli al tema del mare, dei suoi miti e della sua importanza per la città di Brindisi, il tutto in uno dei luoghi più suggestivi della città, sull’isola di Sant’Andrea. I partecipanti avranno l’opportunità di immergersi nel mondo dei miti marini ascoltando storie coinvolgenti e appassionanti che stimoleranno la loro immaginazione e li porteranno a esplorare il mare attraverso i racconti. Per maggiori informazioni contattare il numero 3792653244 o inviare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Si ricorda che il Castello Alfonsino è aperto tutti i giorni ed è possibile prenotare la propria visita guidata seguendo le stesse modalità indicate per il laboratorio “I miti e il Mare”. Un’occasione imperdibile per esplorare la storia del maniero e lasciarsi affascinare dalla bellezza unica del Castello di Mare.

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Dopo la pandemia da Covid che ha colpito gli umani adesso è la volta di una pandemia agricola che sta colpendo la produzione di uva: la temibile peronospora. Infatti, a causa delle perduranti piogge e degli sbalzi di temperatura il batterio si sta annidando tra le produzioni viticole annientandole del tutto. Ed è allarme tra gli agricoltori per cercare di bloccare questa epidemia verde che incide negativamente sulla futura produzione di vino e sui relativi bilanci aziendali. La peronospora è la malattia crittogamica più grave della vite. Essa è in grado di attaccare tutti gli organi verdi della pianta, principalmente le foglie, i germogli e i grappoli, causando ingenti danni alle coltivazioni. Le viti infette possono subire un calo significativo della produzione, portando a un'inevitabile crisi economica per i nostri viticoltori. E a risentirne sarà la produzione vinicola regionale, e in particolare quella brindisina, i cui produttori da anni stanno combattendo contro un mercato sempre più globalizzato e in mano a logiche speculative.PERONOSPORA_su_vigneto_1.jpeg

Preoccupazioni e disagi che da tempo Coldiretti Brindisi ha segnalato alle autorità competenti denunciando le difficoltà che il mondo vitivinicolo brindisino e pugliese stanno attraversando sia nella passata che nella presente campagna vitivinicola. “Le speculazioni, l'assenza di visione e regia gravano su di un comparto che per molto tempo è stato trainante, ma che oggi necessita di un cambio di passo per affrontare le sfide del mercato ed un posizionamento che ancora è troppo spesso caratterizzato da prezzi bassi da scaffale e poco su valorizzazione del territorio e qualità”, ha spiegato Filippo Angelini De Filippis, presidente di Coldiretti Brindisi -. Basti pensare come sia esigua ancor oggi la percentuale di vino prodotto rispetto a quello imbottigliato”. Attualmente la Puglia è la seconda regione italiana per giacenza di vino, poco più di 7 milioni di ettolitri. “Troppe volte – ha proseguito il presidente - abbiamo denunciato la necessità per il settore di controlli più stringenti, di politiche mirate, di un ruolo centrale delle cooperative e di un diverso rapporto tra trasformatori e produttori, quest'ultimi ancora troppo spesso anello debole della filiera”. Non solo.PERONOSPORA_su_vigneto_1.jpg

“Lo scorso anno – ha proseguito De Miccolis - abbiamo visto come si sia improvvidamente cercato di scaricare sulla parte agricola l'aumento dei costi di trasformazione e le difficoltà derivanti dagli aumenti del costo dell'energia. Né, infine, è possibile sottacere i timori di scelte scellerate adottate da alcuni Paesi europei e di certe proposte presenti nei documenti Comunitari, circa l’obbligo di un’etichettatura shock sui pericoli del consumo di alcol, o dell’avvento dei vini dealcolati, che porterebbero ad un vero e proprio declassamento del comparto”. Davanti a questi fatti i viticoltori sono piuttosto preoccupati poiché devono combattere una battaglia su più fronti, prima nei terreni contro il batterio killer della peronospora e poi in cantina contro le speculazioni internazionali. “L'illusione che gli agricoltori possano resistere ad ogni scossone, ad ogni vessazione e gioco speculativo rappresenta una degli elementi di debolezza del sistema. Le rese nazionali e regionali preoccupano ed i dati parlano chiaro”, ha concluso il presidente di Coldiretti. Infine, Napoleone Cera, consigliere della Regione Puglia in una missiva inviata al presidente Emiliano, ha dichiarato: “La peronospora, una malattia fungina che colpisce le piante di vite, può causare gravi danni alle nostre colture: le viti infette possono subire un calo significativo della produzione, portando a un'inevitabile crisi economica per i nostri viticoltori”.

L'ESPERTO.Vulcano_Gino_agronomo1.jpg

Da decenni i vitigni sono afflitti da una fitopatia molto grave che si accentua quando si hanno annate con un andamento metereologico caratterizzate da giornate calde-umide. Si tratta della peronospora che falcidia i vigneti di uva da vino e da tavola. Per sapere qualcosa in più su questa “malattia” del vitigno che influisce anche sulla qualità del vino che si andrà a produrre ne abbiamo parlato con Gino Vulcano, agronomo della Coldiretti.

Dottore cos’è la peronospora.

“La peronospora della vite è un fungo che si manifesta attaccandosi alle foglie e al grappolo. Nelle foglie provoca una perdita della capacità fotosintetica e un futuro disseccamento delle stesse mentre sul grappolo, oltre alla perdita dello stesso, gli acini superstiti produrranno un vino con qualità scadente. Essendo una malattia di origina fungina il vero problema è che in questa annata con elevata umidità ed elevata temperatura gli attacchi diventano esplosivi”.

Una volta che la peronospora è nel vigneto come si deve comportare il viticoltore?

“Gli agricoltori si programmano nelle varie fasi della crescita della pianta i trattamenti da fare. Ma con le precipitazioni diventa impossibile entrare tempestivamente nei campi poiché diventano impraticabili a causa delle precipitazioni. Pertanto, capite bene, che non è solo un problema di trattamenti, ma anche di praticità nel non poter intervenire. Generalmente si utilizzano dei prodotti coprenti, preventivi, che hanno l’azione di formare una patina sulle foglie ed evitano l’attacco fungino ai tessuti della pianta. Si fanno nella primavera, quando la vegetazione è scarsa. In un secondo momento, molto delicato, quando ci sono le foglie formate in pre fioritura oltre a utilizzare prodotti coprenti si utilizzano prodotti citotropici translaminare o sistemici, cioè prodotti che sono assorbiti dalla pianta e anche traslocati con la soluzione circolante presente in essa. Questo trattamento si utilizza quando la malattia è penetrata nei tessuti della pianta. È l’unico modo per intervenire.  Si consiglia sempre di rispettare le modalità riportate nelle etichette”.

Ma una volta che si forma il grappolo cosa si può fare e le produzioni bio?

“La difesa della vite quando c’è la formazione del grappolo diventa più difficile poiché è difficile controllare la malattia. Ed è ciò che sta avvenendo in questi giorni. Soprattutto per le produzioni biologiche poiché mentre nei sistemi di produzioni convenzionali e integrati si possono utilizzare i prodotti sistemici nell’agricoltura biologica si utilizzano accorgimenti agronomici con tecniche colturali che prevedono l’inerbimento e l’indurimento dei tessuti con utilizzo di prodotti a base di rame, ma la difesa è totalmente di natura agronomica. Produrre in bio una buona qualità di vino è un grande successo quando, naturalmente, ci si riesce”.

 

 

Il maltempo, con temperature più basse della media stagionale, bombe d’acqua e vento forte, dopo la lunga siccità, continua a colpire, a macchia di leopardo, anche la provincia di Brindisi causando gravi danni alle colture. In primis ai vitigni in cui si è insidiata la terribile peronospora, la malattia crittogamica più grave della vite che, in pochi giorni, è in grado di attaccare tutti gli organi verdi della pianta, principalmente le foglie, i germogli e i grappoli, causando ingenti danni alle coltivazioni. Ne abbiamo parlato con Carmine Dipietrangelo, Amministratore unico di Tenute Lu Spada di Brindisi. “L’aggressività e la modalità con cui la peronospora sta colpendo – ha spiegato - non è nella mia memoria e neanche direi nei testi. È l’effetto delle condizioni climatiche che da aprile ad oggi hanno prodotto continue piogge, umidità notturne e mattutine consentendo alla peronospora di svilupparsi aggredendo non solo le foglie, ma contestualmente e direttamente anche i grappoli d’uva”. Dai dati meteo rilevati nell'areale della provincia di Brindisi si riscontra che la piovosità da gennaio 2023 ad aprile 2023 è stata mediamente di circa 350 millimetri con una punta massima di 130 millimetri di pioggia circa, caduti nel periodo di aprile 2023, contro una media di 500 millimetri di pioggia caduti durante tutto l'anno 2022. Se si aggiungono poi le piogge di maggio e di questi giorni abbiamo un quadro a dir poco allarmante. Le temperature medie rilevate nel periodo di germogliamento - fioritura della vite da vino, hanno registrato una media di 25° C la massima con punte di 29° C le minime medie di circa 10° C con punte di 6,5° C. “Questo contesto climatico – ha proseguito Dipietrangelo - secondo il nostro agronomo, ha permesso la maturazione piena delle spore di peronospora, ordinariamente svernanti nei vigneti e, successivamente, attraverso temporali e piogge abbondanti, sono iniziate le prime infezioni sui vigneti suscettibili, proseguendo poi ad infezioni latenti e poi ripetute, che manifestavano l'evasione della malattia in concomitanza a piogge o condizioni meteo con altissima percentuale di umidità relativa”. L'incidenza del danno maggiore, che ha coinvolto anche i grappoli in pre e post fioritura, si riscontra con virulenza sui vigneti condotti in biologico, e sui vigneti in convenzionale o integrato che hanno previsto interventi tardivi seguenti l'infezione primaria della malattia. “Nell'agro di Brindisi, nei confronti che ho cercato, ad oggi si registra un danno sui vitigni a "macchia di leopardo" con punte di incidenza anche del 60% di danno alla produzione”, ha precisato il manager di Tenute Lu Spada -. Sui nostri vigneti abbiamo rilevato da subito la criticità, facendo della protezione in copertura la strategia di difesa attuata, ma nonostante questo abbiamo danni soprattutto su Negroamaro, Malvasia Nera e Vermentino”. Purtroppo ad oggi si assiste ancora a condizioni climatiche avverse che favoriscono infezioni del fungo. Così, relativamente alla vendemmia 2023, ad oggi non si possono azzardare previsioni, per i motivi climatici, ma altresì per eventuali ulteriori patogeni che potrebbero incidere negativamente sugli aspetti quali-quantitativi dell'uva. “La speranza – ha proseguito Dipietrangelo - è una stabilizzazione delle condizioni meteo ed un ritorno di temperature ed umidità relative che possano contrastare lo sviluppo della peronospora e di altri patogeni, ma soprattutto per riequilibrare lo stato fisio-nutrizionale delle piante”. Problemi ci sono anche a Mesagne. Il vice presidente delle Cantine della Riforma Fondiaria, Emanuele Guglielmi, in fase di inglobamento nelle siciliane Cantine Ermes, ha tenuto a dire che “ci sono vigneti che hanno subito importanti attacchi di peronospora. Chi è riuscito a intervenire è riuscito a bloccarla, anche se la pressione è ancora alta. Noi non possiamo intervenire nei vitigni pieni di acqua con i trattori tantomeno con i droni poiché sono vietati. Ecco perché gli enti pubblici potrebbero aiutarci abbattendo il pagamento dell’Imu e di altri balzelli che gravano sui nostri bilanci aziendali. Oppure riconoscendo alle aziende viticole un bonus sui costi di produzione per i maggiori trattamenti eseguiti”. 

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Nonostante i proclami dell’assessorato alla Sanità della Regione Puglia, del 9 marzo 2023, l’abbattimento delle liste d’attesa resta un miraggio. I tempi per usufruire delle prestazioni sanitarie sono biblici. Avere una prestazione in provincia di Brindisi manco a parlarne bisogna rivolgersi fuori provincia, come ad esempio a Lecce. I tempi? Subito detto: per una risonanza magnetica di routine al cervello e al tronco encefalico, necessaria a un pensionato di Mesagne, si può scegliere tra il 9 dicembre 2024 presso il poliambulatorio di Lecce oppure il 14 gennaio 2025 presso l’ospedale Vito Fazzi, sempre di Lecce. Magari l’utente penserà che si sarà trattato di un caso. Che questi esami sono, purtroppo, particolarmente richiesti e, quindi, hanno tempi lunghi di attesa. Ma non è così.

Altro esempio. Una signora di Mesagne che ha prenotato una radiografia al bacino e alla colonna lombosacrale non ha trovato disponibilità nelle strutture Asl della provincia di Brindisi. Pertanto la prima data utile è il 7 dicembre 2024 presso il poliambulatorio di Lecce oppure il 13 gennaio 2025 presso l’ospedale Vito Fazzi di Lecce. Questa è la realtà. Questi utenti devono attendere ben 18 mesi, ossia 540 giorni per vedere soddisfatta la richiesta di potersi sottoporre a un esame clinico. Esame di routine, non urgente, che in ogni modo è quanto mai necessario al medico specialista per stilare una corretta terapia. L’utente ha bisogno ora di quell’esame e non tra 18 mesi quando la sua forte emicrania a grappolo oppure i dolori al trigemino stanno influendo negativamente sulla sua qualità di vita. Stessa cosa per la signora che ha dei dolori fortissimi alla colonna sacrale e non riesce a riposare poiché non può distendersi sul letto.

Questi sono i drammi con i quali giornalmente i cittadini si interfacciano senza trovare una soluzione decente. L’alternativa, però, c’è: rivolgersi alle strutture sanitarie private che nel giro di qualche giorno possono soddisfare la richiesta. Naturalmente il tutto a pagamento. E che pagamento poiché questi esami costano centinaia di euro. E se qualcuno può pagare, altri no, basti pensare alla platea dei pensionati o dei disoccupati, che hanno difficoltà a sborsare tali somme poiché la crisi finanziaria e occupazionale sta falcidiando anche la classe media e i soldi servono per mangiare e sostenere la famiglia. Il tutto mentre i politici continuano a promettere chimere. Ad esempio nel giugno 2022 la Cgil ha denunciato: “Liste d’attesa: solo la punta di un iceberg nel caos Sanità”; il 3 marzo 2022 la direzione dell’Asl di Brindisi con un comunicato ha fatto sapere che “La direzione strategica della Asl Brindisi, consapevole delle criticità legate alle liste di attesa, ha da tempo messo in campo una serie di iniziative mirate a facilitare l’accesso alle prestazioni, dal potenziamento tecnologico del parco delle grandi macchine al perfezionamento degli accordi con le strutture private accreditate, medici di famiglia e specialisti ambulatoriali”. Nel novembre 2022 l’Asl di Brindisi ha comunicato la redazione di “un calendario straordinario per la Tac e la Risonanza magnetica che mira a tagliare le lunghe liste di alcune prestazioni che, soprattutto a causa della pandemia, si sono accumulate”. Certamente buone intenzioni, ma la realtà è ben altra cosa.

  

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Prevenzione e contrasto degli incendi boschivi: riunione in Prefettura a Brindisi. In vista della imminente stagione estiva, il Prefetto Michela La Iacona ha presieduto in data odierna un incontro finalizzato a promuovere sinergiche azioni operative volte alla prevenzione e al contrasto degli incendi boschivi e di interfaccia. Sono intervenuti, oltre ai Sindaci dei Comuni della provincia, il Questore, i Comandanti Provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco, il Comandante del Gruppo Carabinieri Forestali, nonché rappresentanti della protezione civile regionale, di ANAS e di RFI e del coordinamento provinciale dei volontari di protezione civile. Sono state esaminate, in particolare, le raccomandazioni tecniche allegate all’atto di indirizzo recentemente adottato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con il quale è stato, tra l’altro, individuato l’arco temporale (15 giugno - 30 settembre) di svolgimento dell’attività di antincendio boschivo per la stagione estiva, unitamente ai punti fondamentali del Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 258 del 1 giugno 2023 di dichiarazione dello stato di grave pericolosità per gli incendi in parola.

Il Prefetto ha sottolineato la necessità di approntare per tempo le attività di prevenzione e quelle di controllo e monitoraggio continuo del territorio al fine di impedire gli inneschi degli incendi e di consentire un quanto più tempestivo ed efficace primo intervento di lotta attiva a salvaguardia della pubblica e privata incolumità. In tale ottica, ha invitato i Sindaci ad adottare ogni utile iniziativa atta a prevenire le cause di rischio incendi richiamando, nello specifico, l’importanza dello strumento delle ordinanze volte a dettare puntuali prescrizioni, con segnato riguardo alla pulizia dei terreni privati, esortando i primi cittadini ad intensificare le attività di controllo, con il coinvolgimento delle Polizie Locali, per l’osservanza delle stesse ordinanze, applicando, in caso di violazione, le sanzioni previste, affinché tutte le norme precauzionali non rimangano inattuate. Le Amministrazioni Comunali sono state, altresì, sensibilizzate ad istituire, dove non ancora presente, o di tenere comunque aggiornato, il catasto delle aree percorse dal fuoco, con l’applicazione delle limitazioni di uso di cui alla legge 353/2000, nonché ad aggiornare i piani comunali di protezione civile per individuare un modello di intervento efficace anche con specifico riferimento al rischio incendi.vigili_del_fuoco_incontro_prefettura.jpg

Per una più proficua ed efficace azione di prevenzione, il Prefetto ha evidenziato la necessità che tutti i Comuni del territorio siano dotati di una adeguata impiantistica idrica per l'approvvigionamento affinché le operazioni di spegnimento dei Vigili del Fuoco possano svolgersi con l’immediatezza e la prontezza richieste dal caso. Tra le azioni preventive è stata poi segnalata la fondamentale importanza della consultazione e attenta valutazione degli “avvisi di protezione civile – rischio incendi” emessi dalla protezione civile regionale al fine di adottare, in caso di alto pericolo di rischio, tutte le necessarie conseguenziali misure. Anche gli enti gestori delle reti viarie, ferroviarie e delle infrastrutture sono stati sensibilizzati ad adottare ogni necessario intervento di pulizia e di manutenzione della vegetazione al fine di scongiurare rischi. Infine, è stato posto un particolare accento sulle modalità di coordinamento nell’esercizio delle operazioni di spegnimento e quelle di collegamento tra i diversi enti a vario titolo competenti con la Sala Operativa Unificata Permanente (S.O.U.P.), attiva h24 per tutto il periodo di grave pericolosità per gli incendi boschivi.

L’azienda brindisina conferma il proprio impegno in materia di sostenibilità, ottenendo per il secondo anno di fila la certificazione dell’ente leader nel settore agro-vitivinicolo. Un grande riconoscimento che valorizza il percorso del lavoro svolto e l’investimento nelle politiche di sistema finalizzate a ridurre, il più possibile, l’impatto ambientale e affermare la sostenibilità socio-economica dei territori.

 Tenute Rubino cresce e progredisce sempre di più nel suo profilo di sostenibilità. È di questi giorni, infatti, la notizia del rinnovo - per il secondo anno consecutivo - della certificazione Equalitas Corporate che attesta l’azienda brindisina, per il 2023, come Cantina Sostenibile: un riconoscimento conferito alle imprese del vino in grado di rispettare gli standard di sostenibilità ambientale, economica ed etico-sociale abbracciati dall’ente. Aspetti ben integrati all’interno delle diverse fasi della filiera produttiva che si sono tradotti nell’adozione di “best practices”, atte a ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente circostante.

Un grande apporto alla sostenibilità complessiva, deriva dalla selezione dei materiali e al ricorso sempre più ampio a quelli prodotti da economia circolare o del riciclo, sia nel processo produttivo che nelle scelte di indirizzo legate alla salvaguardia dell’eco-sistema. In tal senso, gli interventi sul peso delle bottiglie o, ancora, sul packaging, fino all’installazione di un impianto fotovoltaico, sono tutte politiche dal peso specifico cruciale per l’azienda brindisina, che assumono un valore aggiunto nel calcolo della riduzione delle emissioni contabilizzabili, accrescendo il profilo green di Tenute Rubino. Per quanto concerne il lavoro in campo, poi, sono stati adottati i necessari interventi atti, non solo a salvaguardare il benessere delle vigne e dei terreni, ma anche a proseguire la strenua “lotta biologica” contro funghi e parassiti. Tra questi, l’utilizzo di centraline meteorologiche per monitorare costantemente i parametri ambientali, al fine di attuare strategie agronomiche meno dispendiose e più efficaci. O ancora, la presenza di diffusori per la confusione sessuale degli insetti e l’utilizzo della polvere di roccia, quest’ultima necessaria a mitigare gli effetti di riscaldamento sull’apparato fogliare.

Altro fondamentale indicatore sotto la “lente di ingrandimento” di Equalitas Corporate, è la sostenibilità etico-sociale. Un principio molto caro all’azienda brindisina che da sempre investe sulla valorizzazione del capitale umano sia all’interno della propria realtà imprenditoriale, puntando sulla formazione integrata ed inclusiva come strumento di crescita aziendale, che all’esterno, attraverso iniziative ad hoc. Tra queste quella di Vino In-Formazione, format educativo-esperienziale interamente dedicato alla divulgazione della filiera vitivinicola pugliese agli studenti di alcuni istituti di scuola superiore di Brindisi, alle porte delle età adulta. Nel corso del 2022, in particolare, si attestano ben 200 ore di attività formative su diversi ambiti: dalla sicurezza sul lavoro alla qualità e la gestione dei vigneti, dal mondo dell’export, attraverso aggiornamenti sugli andamenti dei mercati, al settore marketing, fino ad arrivare all'eno-turismo.

Una progettualità di ampio respiro che affonda le sue radici nella visione di un’azienda lungimirante, capace di portare avanti - conscia delle grandi potenzialità del territorio brindisino - un’intensa attività di studio ed analisi, con l’obiettivo di approfondire la conoscenza delle specificità e peculiarità del proprio patrimonio vitivinicolo, orientandosi verso una viticoltura di prossimità, sostenibile e all’avanguardia. “In qualità di azienda vitivinicola, dobbiamo dare prova di comprendere che la sostenibilità non è soltanto una tendenza, né un’opzione, bensì una disciplina che guida le nostre decisioni e di tutto il personale coinvolto, all’interno delle diverse fasi della filiera produttiva e su tutti i mercati - sottolinea Luigi Rubino, titolare dell’azienda -. Il nostro impegno in materia di sostenibilità è stato avviato da diversi anni e abbiamo l’obbligo di mantenerlo, costantemente, affinché produca risultati concreti per il territorio di Brindisi, la cui salubrità è la conditio sine qua non per la promozione del nostro vino, e quindi, per la nostra sopravvivenza”.

La filosofia aziendale di Tenute Rubino, le cui solide basi poggiano sulla tutela del territorio e delle risorse umane e su di una ferrea etica della buona economia, troverà - poi - una rinnovata espressione presso la nuova cantina all’avanguardia, all’interno della Tenuta di Jaddico, prossima all’inaugurazione. Un vero e proprio centro polifunzionale, tecnologicamente avanzato e dotato di vari ambienti dalle diverse funzioni, tra cui, spazi dedicati a degustazioni, meeting, convegni ed eventi eno-turistici, con la presenza di un ristorante ed un wineshop. Una nuova realtà figlia di un disegno imprenditoriale volto alla promozione del vino, nell’intreccio inscindibile con il suo territorio, concepito in una chiave contemporanea in grado di coinvolgere anche la dimensione artistica e culturale che ruota intorno a questa filiera.

Attraverso la certificazione Equalitas – Cantina Sostenibile le aziende avranno inoltre l’opportunità di adottare un sistema interno di ‘Gestione della Sostenibilità’, pubblicando annualmente un resoconto del proprio bilancio, come garanzia di trasparenza nei confronti di tutti i clienti. “Questo aspetto della certificazione Equalitas – afferma Romina Leopardi, direttrice marketing&comunicazione di Tenute Rubino - serve a rafforzare la nostra posizione e a dare una fotografia del nostro agire e del rapporto con il territorio nel quale operiamo, ma rappresenta anche un’imperdibile occasione per riflettere, tutti insieme, sulla crescente complessità dei tempi odierni, in particolare sulle sfide che il cambiamento climatico ci impone di affrontare”.

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In Puglia in soli 7 giorni si sono abbattute 8 bombe d’acqua e 2 tornado, oltre ai nubifragi che hanno investito città e campagne con allagamenti, frane e danni. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia, con i due nubifragi a Erchie e Crispiano e i 2 tornado registrati dall’Eswd (European severe weather database), in riferimento all’ondata di maltempo che continua a colpire la Puglia da nord a sud a macchia di leopardo.

Frutta e ortaggi distrutti dalla grandine, teloni di uva da tavola strappati dal vento, foraggio per l’alimentazione degli animali perduto, trapianti in enorme ritardo per i campi resi impraticabili per le bombe d’acqua, colture affogate dai nubifragi, ma le recenti straordinarie e violente precipitazioni – denuncia Coldiretti Puglia - non hanno risparmiato il settore vitivinicolo creando un ambiente favorevole alla diffusione della peronospora, una malattia fungina che può causare gravi danni alle viti e compromettere la capacità produttiva dei vigneti e, con essa, la tenuta economica delle aziende e delle strutture cooperative che operano nel comparto. I tecnici sul territorio – aggiunge Coldiretti Puglia - stanno raccogliendo le segnalazioni in tutte le province, con una conta dei danni al momento a macchia di leopardo in alcuni vigneti del 60/70% di prodotto perduto a causa degli attacchi della peronospora. In alcuni vigneti, tra l’altro, è tuttora impossibile procedere con i trattamenti – insiste Coldiretti Puglia - perché le campagne sono allagate e quindi impraticabili, mentre dove possibile si sta procedendo ad effettuare i rilievi tecnici in modo che la Regione Puglia possa attivare tutti gli strumenti idonei a sostenere le aziende vitivinicole in questo momento di grave criticità.

Le ondate di maltempo con le piogge improvvise e torrenziali fuori stagione stanno ritardando il trapianto dei pomodori, mentre permane l’aumento dei costi di produzione del 30%, quando allo scaffale si paga più la bottiglia che il pomodoro, ma con le bombe d’acqua che hanno allagato le campagne è andato perso il 50% del foraggio per alimentare gli animali nelle stalle, perché è stato allettato dalle violenti piogge e snaturato per cui risulta duro e privo delle sostanze nutritive, con ritardi di oltre 15 giorni nella raccolta. Il rischio è l’ulteriore aumento del costo dei mangimi, schizzati già a causa del rialzo delle quotazioni delle principali materie prime quali soia, mais, cereali e foraggio anche a causa dell'attuale crisi Ucraina – spiega Coldiretti Puglia – con gli allevatori che devono garantire scorte di cibo agli animali chiusi nelle stalle.

Il maltempo, con temperature più basse della media stagionale, bombe d’acqua e vento forte, dopo la lunga siccità, colpisce gli alveari e taglia i raccolti di miele in primavera – denuncia Coldiretti Puglia - con una perdita di produzione dei mesi di aprile e maggio 2023 pari anche dell’80% rispetto alla scorsa stagione.

Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – conclude la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

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SALUTE: COLDIRETTI PUGLIA, LE DONNE DEI CAMPI DONANO IL SANGUE E INVITANO A FARLO

Al via la collaborazione tra le donne di Coldiretti e l’Avis per le donazioni di sangue, quando proprio in estate cala la raccolta e c’è maggiore necessità.  A darne notizia è Coldiretti Donne Puglia al lancio dell’iniziativa di sensibilizzazione in Capitanata, che invita a donare il sangue domani al Centro Trasfusionale Policlinico Riuniti di Foggia, in occasione della Giornata Mondiale celebrata ogni anno il 14 giugno, giorno della nascita di Karl Landsteiner, scopritore dei gruppi sanguigni e co-scopritore del fattore Rh, istituita nel 2005 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, nasce per sensibilizzare sull’importanza che i donatori di sangue, volontari, periodici, non retribuiti, rivestono per coloro che necessitano di trasfusioni sicure.  

“Coldiretti Donne Impresa ha sposato appieno la campagna di Avis a Foggia per promuovere la donazione di sangue, con una emergenza che scatta soprattutto nel periodo estivo quando le temperature che si innalzano erodono le scorte di sangue. Le donne delle aree rurali, sempre sensibili ai temi legati alla salute, si sono fatte promotrici di un gesto determinante per tanti, consapevoli del dono prezioso verso persone che abbisognano di sangue. E’ un momento di solidarietà a garanzia  della disponibilità di sangue anche durante i mesi estivi”, afferma Maddalena Rignanese Rinaldi, leader di Coldiretti Donne Puglia.

Il consiglio ai donatori che sono in buona salute – aggiunge Coldiretti Puglia -  è di prenotare la donazione, telefonando prima al centro di riferimenti, in modo da evitare affollamenti degli ambulatori dove vengono prese tutte le precauzioni per evitare contagi prima, durante e dopo la seduta trasfusionale. Per donare il sangue occorre averte fra i 18 e i 65 anni (si scende a 60 se lo si fa per la prima volta), pesare almeno 50 chili e aspettare almeno 90 giorni fra una donazione e l’altra. Quindi ogni donatore lo può fare al massimo per 4 volte l’anno ed è quindi necessario avere un continuo afflusso per garantire le scorte necessarie a livello nazionale. La sera prima della donazione del sangue effettuare un pasto normale, senza eccessi ed è indispensabile il digiuno da almeno 8 ore.

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Saldi estivi, Picaro (FdI): “L’assessore Delli Noci riveda la propria decisione e sposti la data delle vendite di fine stagione alla fine di luglio”

“La decisione dell’assessore Delli Noci di posticipare l’inizio dei saldi dall’1 al 6 luglio non è risolutiva dei gravi problemi economici che attanagliano il settore dell’abbigliamento rispetto alla situazione congiunturale”.

Lo afferma il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Michele Picaro, che spiega: “Mi faccio portavoce di un nutrito gruppo di commercianti dell’intero territorio pugliese che, nello specifico, sono gli operatori del commercio di vicinato già schiacciati tra il Black Friday, che ormai dura una settimana, le offerte speciali che, bruciano i saldi, e gli sconti perenni dell’e-commerce. Inoltre lamentano che, a causa dei cambiamenti climatici in corso, sia controproducente attivare i saldi quando la stagione deve ancora iniziare. Su questi temi ho chiesto anche uno specifico incontro alla Confcommercio. Riteniamo che lo slittamento del termine iniziale delle vendite di fine stagione o saldi individuato dall’articolo 4 del R.R. n. 10/2016 debba avvenire a stagione inoltrata. Non tenere conto dei cambiamenti climatici significa far perdere di valore il vero significato dei saldi che rappresentano un’importante risposta all’incremento generale dei prezzi connesso all’inflazione, nonché un’utile iniezione di liquidità considerato che, dopo un anno ancora difficile, devono far fronte alle spese per l'acquisto delle nuove collezioni. Per tali motivi, unendomi all’appello dei nostri commercianti, chiedo all’assessore Delli Noci di voler valutare la possibilità di modificare ulteriormente la data di inizio delle vendite di fine stagione o saldi individuato dall’articolo 4 del R.R. n. 10/2016 posticipandolo dall’attuale 6 luglio alla fine di luglio”, conclude Picaro. 

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